31-03-2010, 23.04.32 | #291 |
Cittadino di Camelot
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Finalmente eravamo ripartiti, guardavo Guidon e speravo che la magia tenesse i suoi ricordi ancora lontani, non potevamo rimanere in quel posto e ormai era buio. Intanto Polgara aveva bisogno di mangiare e riposare, le cure andavano bene, ma dovevano essere accompagnate da molta cautela…Guardavo il suo volto e il sorriso beato che le increspava le labbra, erano il sintomo di pensieri felici……Pico era beato tra le sue gambe, ruffiano di un gatto….Mi voltai e ripresi a guardare la strada, mi chiesi cosa ci facevo lì le parole di un fantasma mi avevano convinta ad intraprendere quel viaggio, che ora mi appariva assurdo…. Non sapevo neanche dove andare…buio e nebbia…pensavo all’albero nel bosco, all’odore del legno, alla luce delle candele, solo silenzio, ma quanto bene mi faceva all’anima……mi venne voglia di lasciare l’invito e i miei abiti maschili a Polgara scendere dal carro e di correre a rifugiarmi nel bosco………quello era il mio posto……eppure continuavo a stare seduta accanto a Guidon..poveretto doveva essere stanco anche lui
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31-03-2010, 23.17.32 | #292 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Appena la donna uscì dal folto della foresta, scesi da cavallo e le andai incontro.
"Calmatevi" le dissi. Le sollevai la testa per guardarla negli occhi, poi continuai: "Calmatevi e cercate di riprendere fiato... potete fidarmi di me. Voglio aiutarvi... Ditemi come posso fare per raggiungere il vostro amato. Poi mentre io andrò ad aiutare il vostro uomo, voi dovrete stare qui nascosta, al sicuro da quei briganti... Ora cercate di ricordare dove eravate quando siete stati assaliti."
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01-04-2010, 05.14.11 | #293 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Llamrei si era confidata.
Dolci lacrime scendevano sul suo bel volto e quello che era stato un austero cavaliere fino a quel momento, si mostrò come una docile e dolce donna. "Non piangete oltre, milady." Disse l'uomo asciugandole gli occhi. "Questo palazzo non è il luogo di cui domandate. E non rammaricatevi oltre... non vi è falsità o scortesia in voi." Si alzò ed aprì la grande tenda che copriva la finestra. Allora la stanza si illuminò. "Il posto che state cercando è sofferenza, illusione, solitudine." Continuò a dire. "E voi, da quanto dite, avete già sofferto i mali del cuore. Ma la cortesia mi impone di rispondere a ciò che domandate. Il Castello del Doloroso Amore si trova nel cuore di un bosco mutato in selva. Nessuno sa cosa dimori in quel luogo. Chi vi è stato non ha più fatto ritorno." Prese allora una grossa tela e la mostrò a Llamrei. Sopra vi era raffigurato un castello. "Ecco, milady..." disse l'uomo "... questo è il Castello del Doloroso Amore." Ed incredibilmente, Llamrei riconobbe quel castello: era lo stesso che aveva visto quando aveva sognato il suo Shawn. Intanto Hastatus era con la donna nella foresta. "Il mio amato è dietro quella radura!" Gridò lei. "Presto raggiungetelo o sarà troppo tardi! Io aspetterò qui, ma aiutatemi!" Nel frattempo, il carrozzone di Guidon si era allontanato abbastanza dal piccolo borgo. Ora però i tre dovevano cercare un luogo per mangiare e riposare. Ad un tratto avvistarono una debole luce in lontananza. Era una piccola casa, rivestita di fogliame misto a paglia. "Chiederemo in quel luogo ospitalità per la notte." Disse Guidon. Ma giunti alla casa, si accorsero che era deserta. Il camino era acceso ed un pentolone bolliva sulla brace, con dentro uno stufato fumante e profumato. Eppure, non c'era in giro anima viva...
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01-04-2010, 08.37.35 | #294 |
Cittadino di Camelot
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Ero sovrappensiero e le parole di Guidon mi fecero sobbalzare... ero stanca e quella che vedevo non era una visione era una casa....dal camino usciva del fumo......scesi, la porta era aperta e dall'interno non proveniva nessuna voce...entrai cauta, di sorprese ne avevamo avute abbastanza...l'interno era pulito e confortevole, dal camino proveniva un delizioso profumo, e il mio stomaco sembrava gradire con un leggero brontolio....A quell'ora i padroni di casa non potevano essere fuori...e quella non era una reggia....la casa era davvero piccola....ma c'era un'altra stanza aveva tre letti , dovevano avere le lenzuola fresche di bucato....c'era odore di erica e cenere.......Quanto desideravo essere a casa, e poter togliere quegli abiti che mi si erano incollati addosso un bagno caldo e non pensare a nulla......ma qualcosa mi diceva che se avessi avuto la possibilita' di riposare l' avrei dovuto fare con quegli abito addosso.........stavo uscendo dalla stanza..quando Pico incomincio' a soffiare e ad arruffare il pelo......Il canto della civetta.....e vicino al camino lei...la donna che vidi all'albero sacro...<< Signora perdonate l'invadenza, ma abbiamo bisogno di riparo.....fosse solo per la mia amica ha bisogno di riposare e mangiare non e' stata bene ultimamente e il viaggio che ci attende e' lungo, se la mia presenza e quella del mio compagno di viaggio sono per voi un fastido, staremo bene anche fuori sul carro >> Avevo bisogno che Polgara si riprendesse bene, avevo bisogno di lei con tutte le sue forze, io cominciavo a cedere.......speravo in cuor mio che avesse capito che la magia era una cosa da usare in piccole dosi e solo quando ci fosse stata l'urgenza..... guardai il volto di Guidon, pover' uomo.....aveva un'aria cosi' abbattuta che mi fece tenerezza.....
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01-04-2010, 11.47.58 | #295 |
Dama
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Rimasi basita quando vidi dipinto lo stesso castello che vedevo nel sogno dove Shawn era il protagonista. Quindi...non era solo un sogno...ma un chiaro messaggio. Lui non mi avrebbe mai abbandonata nemmeno se la sua vita terrena avesse avuto termine...questo era quanto ci eravamo ripromessi tra un bacio e l'altro nel poco tempo di vita che ci fu concesso di vivere assieme.
E lui ha mantenuto la sua promessa...io non sono riuscita a divenir cavaliere della Tavola Rotonda...e questo mi procurava un costante, tumultuoso dolore... "Signore, vi prego: devo raggiungere quel luogo. Il mio Amore mi disse di recarmi li, nonostante la pena da pagare sia la mia vita. Indicatemi la direzione. Fatelo per me" implorai al padrone di casa... |
01-04-2010, 14.12.35 | #296 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Sfoderai la spada e poi presi dalla sella anche la daga, che avrei potuto passare all'uomo in pericolo, se questi era ancora vivo.
"Voi rimanete qui" dissi ancora alla donna. Poi, a piedi, mi diressi molto velocemente nella direzione indicatami, e sbucai nella radura...
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01-04-2010, 18.24.51 | #297 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Giunti in quella casetta, Guidon ispezionò con attenzione il tutto.
"Sembra sia deserta..." disse "... eppure qui è tutto pronto per la cena." Poi, avvicinatosi al pentolone, riempì tre ciotole e le servì in tavola. "Sono troppo vecchio e stanco" aggiunse "per resistere al richiamo di questo stufato. Servitevi con me, mio cavaliere e mia signora. E non vi nascondo che dopo cenato farò riposare le mie stanche ossa su uno di quei lettini." Ma, alcuni istanti dopo, i tre udirono come un pianto. Veniva da fuori e sembra essere il pianto di una bambina... Intanto, nel pallazzo delle querce, quell'uomo aveva ascoltato le suppliche di Llamrei. "Milady..." cominciò a dire "... il posto di cui mi domandate è raggiungibile solo attraverso tre distinti percorsi... quello conosciuto come Il Sentiero dell' Abbandono, quello chiamato La Via della Solitudine e quello noto come Il Ponte del Pentimento." Si fermò per un attimo a fissare, da una finestra, il cielo infinito ed aggiunse: "Da questo luogo l'unico modo per giungere al Doloroso Amore è seguire Il Sentiero dell' Abbandono. Ma vi supplico, mia signora... abbandonate questo vostro proposito... lì troverete solo angoscia e sofferenza!" Nel frattempo, Hastatus era giunto nella radura. Qui c'erano 3 uomini che ne bastonavano a sangue un quarto. "Pietà...pietà!!!" Gridava questi. "Nessuna pietà!" Gridò uno di loro. "Oggi incontrerai madama Morte! E quando avremo finito con te, ci delizieremo con tua moglie!" E risero in maniera grottesca e bestiale. Hastatus aveva visto tutto. Erano in tre, ma muniti solo con dei bastoni. Lui invece era armato come si conveniva ad un cavaliere del suo rango ed aveva affrontato in passato avversari molto più agguerriti...
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Hastatus77 : 01-04-2010 alle ore 20.41.14. |
01-04-2010, 18.55.56 | #298 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Nel castello su lago invece, il nuovo giorno portava con se misteriosi accadimenti.
Quando tutti furono svegli, il castellano li convocò nella sala grande. "Presentatemi i tre cavalieri." Ordinò poi ai suoi servitori. "Milord..." rispose uno di essi "... al vostro cospetto vi sono sir Malavant, sir Gwereneff e sir Guisgard." Allora fu servita una succulenta colozione a tutti i presenti. E quando finirono di mangiare, il castellano lesse loro alcuni brani cavallereschi: "Lancillotto, pur di liberare la regina Ginevra, disonorò se stesso ed il suo rango salendo sulla Carretta dell' Infamia. Ella però lo rimproverò aspramente per questa sua azione e volle metterlo ancora alla prova. E l'occasione si mostrò nel torneo che il re organizzò per la liberazione della regina. La mattina dei giochi, un' ancella di Ginevra portò un biglietto a Lancillotto. Al peggio, esso recitava. Iniziato il torneo, Lancillotto fu sempre disarcionato e sconfitto, rischiando l' eliminazione. E tutti ne furono meravigliati ed addolorati. Il secondo giorno del torneo, ancora quell'ancella raggiunse il Primo Cavaliere, con un nuovo biglietto. Al meglio, esso recitava. Da quel momento Lancillotto combattè come un leone, sconfiggendo ogni avversario e vincendo alla fine il torneo. La regina comprese quindi che egli le era sempre fedele e l' amava sopra ad ogni cosa." Concluso il brano, il castellano chiese ai 3 cavalieri: "Molti affermano che Lancillotto era un burattino nelle mani della regina. Indegno di essere un cavaliere. Voi, al suo posto, cosa avreste fatto?" "Io" rispose per primo sir Malavant "avrei scacciato quella donna, che attentava al mio onore ed al mio valore. Un cavaliere ha il suo prestigio e nessuna donna può attentare ad esso!" "Io invece" prese la parola sir Gwereneff "avrei, per ripicca, denunciato quella donna al suo re. Avrei così difeso il mio onore e guadagnato il favore del mio sovrano!" "E voi cosa rispondete?" Chiese il castellano a Guisgard. Questi lo fissò per alcuni istanti. "Lancillotto, prima di essere fedele al re ed alla cavalleria, era servo di Amore." Rispose. "Noi tutti seguiamo il padrone che può renderci grandi, perchè lui solo può concederci ciò che davvero bramiamo. Lancillotto non chiedeva onore e fama, nè vittorie e prestigio. Egli ambiva solo ed intensamente ad una cosa... il cuore di Ginevra. E solo il suo eterno battito poteva renderlo davvero il Primo fra tutti i cavalieri!" Il castellano, a quelle parole, sorrise. "Congedate gli altri due cavalieri." Ordinò ai servi. "E' costui l'uomo che sto cercando da anni." "Cosa sta accadendo qui?" Chiese Guisgard. "Si sta copmpiendo il destino, mio cavaliere..." Rispose il castellano, fissandolo negli occhi.
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01-04-2010, 19.16.00 | #299 |
Cittadino di Camelot
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Sentendo quelle parole dissi:quale destino signore! spiegatevi meglio, poi guardando Guisgard dissi: non ho capito il motivo per cui siamo venuti fino a qui, ce qualcosa che non è chiara in questa storia, stai attento amico mio, puo essere un tranello.Mentre dissi quelle parole mi spostai davanti a Perry. Non mi piaceva quel uomo,non potevo sapere cosa avesse in mente,cercavo di capire ma non riuscivo, sarà stato un buon cavaliere a suo tempo ma non mi fidavo,lo guardai fisso sul volto per capire che intenzioni avesse.
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fabrizio Ultima modifica di cavaliere25 : 01-04-2010 alle ore 19.56.35. |
01-04-2010, 21.12.20 | #300 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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I tre uomini fortunatamente non avevano visto il mio arrivo, erano tutti girati di spalle. Mi avvicinai il più velocemente e silenziosamente possibile, e quando l'aggredito si accorse di me mi lanciò con lo sguardo una richiesta di aiuto... a quello sguardo, uno dei tre cercò di girarsi per fronteggiarmi, ma era troppo tardi. Lo colpii, con la daga, dietro al ginocchio per recidergli i tendini e metterlo fuori gioco.
Il primo uomo, non costituiva più un pericolo, e gli altri due si allontanarono di qualche passo, dopodiché uno dei due prese coraggio e alzando il suo bastone si scaglio contro di me per cercare di spaccarmi la testa, ma riuscii facilmente ad evitare il suo colpo, e lo colpii con una stoccata che trafisse l'addome del mio avversario... per lui non c'era più niente da fare. Guardai il terzo uomo e dissi: "E tu cosa intendi fare? Cosa può avervi fatto questo povero uomo per meritare di essere assalito da tre uomini? La punizione per gente come voi è la forca!"
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