Il Tropico Lunare

[Lady Gaynor]

Una ragazza, che il suo compagno aveva chiamato Nyoko, si lanciò contro il mostro per combatterlo, ma una sola persona contro quell'essere gigantesco era destinata ad una morte atroce.
D'un tratto mi sentii prendere la mano e trascinare all'interno della grotta. Hiss mi spiegò che credeva quella valigetta comandasse il mostro, così cominciò ad armeggiare su di essa.
"Speriamo tu abbia ragione e riesca a fermare quel mostro... portiamola fuori, così sapremo..."

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[Dacey Starklan]

" Si, era ciò che tenevo appena sono entrata nel palazzo... Era addirittura seduto su un trono... è pura follia" mi passai le mani nei capelli per cercare di riprendere il controllo e trovare una soluzione.
" Aspetta cosa? La corazza del Guardiano? E tu sai perché la vuole qui?"
Questa informazione poteva essere la svolta.

[Nyoko]

In poco tempo il ragno si avventó su di me, proprio come volevo che facesse. La mia spada infuocata prese a colpirlo, tagliando le sue zampe una dopo l'altra.
"Con chi credi di stare combattendo?" urlai al ragno gigante colpendolo ancora con la lama infuocata

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[Lady Gwen]

A bordo c'era fermento, si provava in tutti i modi a far ripartire la nave ed io ero certa che ce l'avrebbero fatta.
Annuii a Selia.
Poi alle parole di Gillen sospirai infastidita, quasi sbuffando e scuotendo la testa, mi separai da lui e mi avvicinai ad un oblò, senza realmente vedere attraverso di esso.
Ero stufa del fatto che dovesse sempre ribadire la cosa, come se non capisse che io lo amavo, lo amavo e basta, e non potevo certo prendermela con lui se una cometa aveva deciso di distruggerci, questo non era assolutamente previsto nel pacchetto, mi chiedevo quando lo avrebbe capito.

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[Clio]

Era tutto assurdo, sempre più assurdo.
Di che diavolo stava parlando?
Ero sempre più preoccupata.
Che cosa volevano fargli fare?
Dovevamo trovare una via di uscita.
E in fretta.
Mi limitai a restare al suo fianco, anche se potevo fare ben poco.
Anche se avrei voluto fare di più.
Chiusi gli occhi un secondo e interrogai silenziosamente il cuore.
Lui sapeva sempre cosa fare.

[Guisgard]

Gwen si avvicinò all'oblò, con lo sguardo perso non nel panorama reso surreale dallo strano colore del cielo, ma nel vuoto, presa dai suoi pensieri.
“Gwen...” disse Gillen avvicinandosi a lei e cingendole i fianchi da dietro “... dimmi a cosa stai pensando?”

[Guisgard]

Clio si chiuse nei suoi pensieri, nelle sue sensazioni per invocare il Cuore.
Ed esso non tardò a parlare con la voce delle emozioni...

E come una visione, la ragazza vide immagini e percepii inquiete sensazioni.
Vide così un mondo distruggersi, collassare su se stesso.
E poi vide il cielo.
Un cielo rosso da attraversare...

[Lady Gwen]

Ero completamente persa nella marea di pensieri che mi invadeva la mente, quando quasi sobbalzai sentendo Gillen dietro di me.
Automaticamente avvolsi le mie braccia sulle sue, che erano attorno ai miei fianchi.
''Penso... Penso a tante cose...'' mormorai piano ''Penso al fatto che tu sembra non voglia dare ancora una speranza... A noi, a tutto questo, adesso che la nave sembra stia miracolosamente tornando a posto...'' mi voltai poco verso di lui ''Adesso che potremmo avere più di un'ora per noi...'' dissi piano, quasi sussurrando.

[Clio]

Riaprii gli occhi stringendo la mano di Icarius nella mia ancora più forte.
Potevo ancora sentire l'angoscia e il terrore di quella visione.
Avevo visto un mondo distruggersi, e un cielo.
Un cielo rosso come non ne avevo mai visti prima di allora.
Un cielo che andava attraversato.
Quella visione mi inquietò ancora di più e a lungo i particolari si susseguirono nella mia mente.
Che cosa poteva essere quel cielo rosso?
La cometa?
E Icarius che ruolo aveva in tutta quella storia?
Sicuramente un ruolo l'aveva.
Ma certo non come Burattino di quei tizi.
Dovevamo trovare una soluzione in fretta.

[Guisgard]

Gillen fissò Gwen nei suoi occhi scuri per un lungo istante.
E poi, per tutta risposta, la baciò.
La baciò come se quell'istante dovesse durare per sempre.
Un bacio bagnato d'amore e di desiderio che inumidì le loro labbra.
“Di essere il prescelto non mi interessa...” disse lui piano “... del mondo intero non mi interessa... di nulla, nulla che non sia tu... e se sono ancora attaccato alla vita è solo perchè essa mi permette di starti accanto...”