I racconti del Bianco e del nero

[Guisgard]

"Abbiamo una stanza a bordo dello yacht anche per lui, non tema." Disse Von Loff ad Altea.
"Direi di cominciare a montare il set!" Con voce isterica e modi effeminati il regista De Ratt. "Qui il Sole e l'umidità già so che avranno la capacità di causarmi un esaurimento nervoso!" Sbuffando. "Speriamo solo che questo campione Afragolignonese arrivi presto ed abbia la presenza scenica almeno decente!"

[Altea]

Era arrivato De Ratt, in preda alla solita crisi di nervi, veramente mi era antipatico ma dovevo farmi passare la antipatia e mi avviai verso lui "Senza dire che con questa umidità dovremmo andare di messe in pieghe e lacca, già mi sento sudata. Si, speriamo di non avere preso il ragno in un buco o come si dice con questo campione...sportivo..ovvio..non di recitazione" sventolando un ventaglio "Quindi la Regina di Serenica è una Regina primordiale oppure?".

[Guisgard]

"Eh, mia cara..." disse De Ratt ad Altea sfogliando il copione con fare isterico come suo solito "... la Regina di Serenica in questo film è una meravigliosa sovrana di un mondo interdimensionale e che vede giungere nelle sue terre un astronauta precipitato con una navicella... sarà un successo planetario e tu prenderai l'Oscar!" Ridendo. "Direi di cominciare con qualche foto per le copertine prima che l'umidità di faccia sudare troppo e metta in crisi il tuo biondo platino, tesoro! Su, indossa uno dei costumi di scena che cominciamo! I Cameraman! Voglio subito i cameraman! Presto, sfruttiamo la luce precrepuscolare! Presto!"

[Lady Gwen]

Eravamo lì, stretti e spaventati, senza sapere cosa fare o cosa pensare, in quell'oceano verde e sterminato, da soli.
Al pensiero che eravamo lì per Goz, mi salì ancora di più la rabbia.
Stavamo rischiando per un idiota...
Poi, un altro rumore, ugualmente basso, ma diverso.
Tamburi.
"Sono... Sono tamburi... C'è davvero qualcuno, allora..." mormorai.

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[Guisgard]

"Si..." disse annuendo Elv "... quindi... quest'isola non è disabitata come si dice!" Fissando Gwen. "Ci hanno fatti venire fin quaggiù per il mio servizio fotografico, senza sapere che potrebbero viverci qualcuno! Magari anche ostile!" Parecchio seccato.
Intanto il suono del tamburo continuava.

[Lady Gwen]

Elv era innervosito, ma aveva ragione, lo ero anch'io al pensiero di qualcuno che poteva volere la nostra testa.
Quel rumore continuava.
"Forse, dovremmo andare nella direzione opposta a quel suono... Potrebbe essere pericoloso restare qui..."

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[Altea]

Ormai i capelli erano inumiditi.
Entrai in una tenda e mi misi un semplice costume da bagno, dovevo per ora fare foto per uno shooting fotografico.
Uscii e mi misi vicino alla spiaggia "Sono troppo semplice? Ho scelto questo costume perchè la vera protagonista devo essere io" mettendomi in posa.

[Guisgard]

"Dietro abbiamo solo la parte rocciosa..." disse Elv alzando lo guardo in alto "... ma arrivare alla crepa che ha fatto da passaggio non è facile ora da qui... non possiamo tornare alla spiaggia da questo punto... e fra non molto farà buio... è troppo pericoloso restare qui... forse la sola cosa da fare è andare verso il suono del tamburo... dopotutto se davvero sull'isola vivessero indigeni ostili dopo tante visite da parte di studiosi qualcuno se ne sarebbe accorto... no, dai... non credo ci siano selvaggi pericolosi, Gwen..."

[Lady Gwen]

Ascoltai la riflessione di Elv, ma avevo comunque paura.
"Ho paura... Insomma, chi ti ha detto che gli studiosi che sono venuti qui poi siano tornati indietro?" guardandolo, sempre stretta a lui.

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[Guisgard]

Altea apparve con quel costume, la pelle sudata ed i capelli inumiditi e subito catturò gli sguardi di tutti i maschi presenti, persino di De Ratt che sotto questo aspetto lasciava trasparire più di un dubbio.
"Sei fantastica, tesoro." Disse il regista. "Su, cominciamo con le foto e con le riprese!"
Davanti all'obiettivo ed alla macchina da presa Alta era a suo agio, muovendosi sinuosa, aristocratica, sensuale e tentatrice.
Una dea sbucata da quello scenario esotico e primordiale, come se fosse la sola creatura di quel mondo perduto.
Il fisico alto e slanciato, i lunghi capelli biondi, la pelle bianca e sudata, tutto sembrava spingere ogni uomo nelle tentazioni dei sensi, delle passioni e dei sogni più proibiti.
Orlan la guardava rapito, senza riuscire a volgere altrove lo sguardo.
Chiunque fra quegli uomini avrebbe voluto possedere quel corpo, ma la Regina di Serenica era irraggiungibile.
Ad un tratto si vide arrivare un elicottero della Guardia Costiera Flegeese.