13-04-2011, 23.20.12 | #301 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Aiutai llamrei a seppellire la monaca che ci aveva consegnato il codice, e nel frattempo cercavo di pensare cosa era meglio fare.
Quindi le risposi: "Il codice l'abbiamo recuperato... però forse dovremmo anche cercare di capire chi sono quegli uomini. Ora non possiamo fare nulla, se non aspettare che ripartano. Forse è il caso di dividerci... voi potreste tornare a Capomazda con il codice, ed io potrei seguire questo gruppo di "banditi", oppure entrare addirittura nel loro gruppo, per cercare recuperare informazioni utili, e... appena potrò anch'io ritornerò a Capomazda."
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"La Morte sorride a tutti... Un uomo non può fare altro che sorriderle di rimando..." Sito Web: http://digilander.libero.it/LoreG27/index.html Libreria on-line: http://www.anobii.com/people/gelo77/ |
14-04-2011, 02.41.12 | #302 |
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L'aveva invitato all'attacco, e in principio l'aveva fatto avanzare un bel po'... voleva studiarlo, cercare di capire come usava la spada, e per riuscirci doveva farlo sfogare, lasciargli il campo... forse lo aveva anche sottovalutato in un primo momento... se ne accorse quando la lama di Finiwell le aveva graffiato il corsetto, facendo scivolare appena la manica e scoprendole la pelle candida della spalla.
Quell'incidente l'aveva messa in guardia e aveva fatto sì che i suoi attacchi si facessero più attenti e più offensivi, ma mentre portava avanti il busto, nel tentativo di bloccare un pesante fendente, Finiwell si protese oltre la minaccia delle due lame incrociate e le schioccò un bacio sulle labbra. Quel gesto, così improvviso ed inaspettato, sembrò svegliare Morrigan da quel cauto riserbo in cui era rimasta per tutto quel tempo. D'un tratto la rabbia si impossessò di lei... era furente solo al pensiero che quell'uomo avesse osato sfiorarla... lei, che nessuno aveva mai toccato... lei, cui tutti dovevano rispetto! Di colpo i suo lineamenti si contrassero, e gli occhi da gatta si mutarono in occhi di tigre. Si passò la stoffa della camicia sulle labbra, con un gesto sprezzante, quindi cominciò a lanciarsi contro Finiwell bersagliandolo di colpi come una Furia. “Non è un duello, ma una buffonata! O la infilzi o ti fai infilzare!” sentì dire al cavaliere amico di Finiwell. Udì la voce di quest'ultimo che di certo rispondeva con una delle sue spacconate. Non ascoltò nemmeno. Mentre Finiwell la stringeva parando ancora una volta uno dei suoi attacchi, Morrigan decise di coglierlo di sorpresa. Fece una finta, mirando di nuovo al petto, ma nel momento in cui l'altro rispondeva, la ragazza scartò con agilità, sgusciò via al suo fianco, quindi si girò e con un fendente preciso di Samsagra tranciò di netto la candida camicia dell'avversario, che dopo un attimo si tinse leggermente di rosso, dalla spalla destra fino al fianco sinistro.
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" |
14-04-2011, 02.53.22 | #303 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Capomazda non è lontana da qui, damigella…” disse il cantastorie a Dafne mentre accordava il suo liuto “… prendendo quella stradina” indicò il giovane “sarete in un’ora nel centro abitato.”
E riprese a cantare: “Se mi chiederete la storia di Immafiore saprò accontentarvi con i versi del mio cuore! Di lei s’invaghì quel bello e forte eroe che vinse Nolis e con la corona delle Fede ogni cosa cinse! Ma Amor di ogni storia è sempre il solo protagonista e mai sarà vinto, per grande che sia il suo antagonista!” “Siete vedova, dunque?” Chiese poi a Dafne. “Immagino sia stato a causa della guerra… purtroppo molte donne sono vedove e molti bambini orfani per colpa di questa grande tragedia…” Per un momento si rattristò, poi aggiunse: “Damigella, se volete possiamo fare un tratto di strada insieme… anche io devo seguire quella via, sebbene non mi è concesso ancora di giungere a Capomazda…” Si alzò e prese le sue cose. “Vi va?” Chiese sorridendo.
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14-04-2011, 03.50.30 | #304 |
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Finiwell restò un attimo sorpreso da quel colpo di Morrigan.
Fissò la camicia strappata e quel leggero graffio che la tingeva di rosso. “Ehi, che colpo!” Disse sorridendo a Morrigan. “Bellezza, potevi evitare di rovinarmi la camicia… guarda che il tuo colpo migliore lo hai già messo a segno! E diritto nel mio cuore!” “Ormai è una buffonata!” Esclamò Pasuan. “Ti serve un giullare che ti passi dei versi, non un secondo per un duello!” Saltò giù dal muretto dove era stato seduto fino a quel momento e prese la via per tornare in caserma. “Dove diamine vai, Pasuan?” Chiese Finiwell. “Ad impegnare il mio tempo in qualcosa di meglio!” “Cosa diavolo ti prende? Sono giorni che sei strano! Da quando non ci siamo dati una mano a vicenda in fatto di donne? Ecco perché ti ho chiesto di farmi da secondo!” “Ti piace quella ragazza?” Chiese Pasuan indicando Morrigan. “Bene, allora conquistala, rapiscila, seducila, fa quello che più ti sembra opportuno, ma basta con queste bravate! Non perdere altro tempo ed approfitta fino a quando resterà qui con te! E’ libera, non ha nessun altro! Cosa diavolo aspetti? E ora lasciami in pace!” E andò via. “Il diavolo mi porti se ci capisco qualcosa…” mormorò Finiwell vedendo l’amico allontanarsi lungo la strada. “Beh, credo che il duello si possa concludere con un bel pareggio!” Intervenne Guisgard. “Ed ora, visto che il mio compito è terminato, mi scuserete se mi allontano. Mi attende una ricca colazione!” “Direi di passare anche noi dalla locanda per mettere qualcosa sotto i denti.” Disse Finiwell a Cavaliere25. “Andiamo, ragazzo! E tu, bellezza…” rivolgendosi a Morrigan “… se ti occorre un eroe, sai dove trovarmi!” Le lanciò un bacio e poi in compagnia di Cavaliere25 si diresse verso la locanda.
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14-04-2011, 04.14.12 | #305 |
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Llamrei e Hastatus, aiutati da Gervan, seppellirono la povera monaca.
Poi, il cavaliere di Capomazda fissò i suoi due compagni di viaggio. “Quei cavalieri non sono comuni banditi…” disse “… almeno non nel modo in cui possiamo intenderlo noi… sono dei mercenari… ho riconosciuto il loro stendardo… La Legione degli Imperiali … e temo siano al servizio dei nostri nemici…” Ormai gli uomini di Gouf erano lontani. “Se ho ragione, e Dio non voglia, credo sia importante riferire ogni cosa al capitano Monteguard…” continuò Gervan “… lui sa come affrontare simili situazioni e voi, sir Hastatus, magari potreste illustrare proprio a lui il vostro piano di intrufolarvi fra quei cavalieri…” Fissò allora il prezioso codice ed aggiunse: “Ora credo che la cosa più importante sia riportare a Capomazda Le Angosce di Santa Lucia… questo codice ha un valore inestimabile ed è un miracolo che quei cavalieri non lo abbiano trovato.”
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14-04-2011, 04.26.25 | #306 |
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Morrigan seguì quella scena sempre più confusa... possibile che Finiwell non riuscisse a prendere nulla sul serio, nemmeno la vita? E quel suo amico, Pasuan... sembrava di certo aver più sale in zucca... ma perchè si stava conportando in quel modo bizzarro? Sembrava insofferente, come turbato da qualche affanno interiore. Li guardò allontanarsi insieme al giovane apprendista, quando d'un tratto si accorse che c'era qualcosa che voleva ancora fare.
Corse allora, e trattenne Guisgard per un braccio, facendolo girare. Il sole era alle sue spalle e disegnava il suo corpo e i suoi capelli scuri, con i quali il vento che si era levato in quel giorno giocava disordinatamente. Gli occhi e le guance erano accesi per lo scontro e per le emozioni di quella giornata, e Morrigan dovette cercare di comprimere il battito del suo cuore mentre gli parlava: "Aspettate... Guisgard... "e il suo nome scintillò per un istante nell'aria del mattino "io volevo... io mio grazie! Non so quanti altri, al vostro posto, avrebbero fatto questo per una perfetta sconosciuta!"
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14-04-2011, 04.53.14 | #307 |
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“Oh, ma io sono un romantico marcio, milady!” Disse Guisgard sorridendo. “I duelli e le dichiarazioni d’amore sono le cose che più mi incuriosiscono e mi affascinano!”
Cercò di accomodarle il corsetto strappato per il duello ed aggiunse: “E chissà che un giorno non possiate rendermi questo favore, assistendomi in uno di questi pittoreschi avvenimenti! Ovviamente mi riferisco ad un duello, non ad una dichiarazione d’amore! Ora vogliate scusarmi, milady, ma devo andare… sicuramente, a Dio piacendo, ci incontreremo presto!” La salutò con un inchino e riprese la via verso il centro di Capomazda.
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14-04-2011, 05.08.17 | #308 |
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“Voi… voi chi siete?” Domandò Icarius.
“Sono Lho Thanziul… fui guardia del corpo di lord Rauger, come i miei antenati lo furono degli Arciduchi che lo precedettero sul seggio di Capomazda.” “Gli Arciduchi?” “Si, i signori e custodi di queste terre” rispose Lho “e voi siete l’ultimo di quella nobile stirpe.” “Per questo mi avete salvato?” “L’ho fatto per carità Cristiana… ormai non sono più al servizio di nessuno…” “Perché?” Chiese Icarius. “Ero la guardia del corpo di lord Rauger… ma quando l’Arciduca, in seguito alla morte della sua adorata Roselide, decise di lasciare il palazzo di Capomazda io ritornai nella mia casa… e ancora oggi maledico quella mia avventata scelta…” “Perché?” “Perché non ero col mio signore quando, tornato dopo trenta anni al palazzo, egli morì! Sarei dovuto morire insieme a lui e non sopravvivergli! Ho mancato al mio dovere… maledicendo la mia stoltezza e condannando me stesso alla peggiore delle punizioni… oggi sono un fantasma, un’ombra… vivo nella carne, perché l’aria ed il sangue pulsano ancora in me… ma morto dentro, perché il mio spirito erra nei meandri di un passato che grida ancora il mio fallimento!” “Allora siamo simili, amico mio…” mormorò Icarius “… entrambi cerchiamo un passato che ormai non ci appartiene più… e forse la morte è la nostra unica liberazione…” Non siate sciocco!” Esclamò Lho. “Voi avete un presente da vivere e, a Dio piacendo, un futuro da conquistare! Siete l’ultimo dei Taddei ed il ducato dipende da voi!” “Cosa dovrei fare? Non ricordo neanche il mio nome, come potrei servire al ducato?” “Che mi sia sbagliato? Forse non siete il duca Icarius… no, guardandovi meglio comincio a dubitare di tutto ciò… avete gli occhi dei Taddei, quegli occhi grandi, luminosi, indomiti, capaci di riflettere i sogni più grandi e trasmettere le passioni più travolgenti… avete forse anche un nobile portamento, dei modi gentili nel parlare e nel mostrarvi… ma non basta questo per essere uno dei Taddei… no, presentate qualcosa ad essi sconosciuta… qualcosa che vi rende un uomo come tutti gli altri…” “Cosa?” “Avete la debolezza!” Rispose Lho. “Si, il limite che separa i nobili da tutti gli altri uomini! Mi sono sbagliato… siete solo un povero miserabile come me… senza futuro… rimettetevi presto e quando sarete in forza lascerete questo posto.” Tornò allora a sistemare il fuoco, sul quale vi era una grossa pentola colma di minestra. “Ho visto io stesso lord Rauger uccidere un cinghiale con le sue mani…” continuò Lho “… conficcandogli la spada nel bel mezzo della testa. Sono stato con lui a combattere sotto le mura di Sygma… mura che sembravano incrollabili, invalicabili… eppure lui vinse quelle mura… conquistando Sygma e spegnendo ogni suo proposito di ribellione… no, voi non siete suo nipote… Icarius è morto… è forse è un bene… così nessuno dei Taddei dovrà assistere alla prossima ed inesorabile caduta di Capomazda…” “L… Lho…” mormorò Icarius scendendo dal letto “… se davvero sono colui che voi credevate… allora lo dimostrerò… e prima a me stesso… battiamoci…” “Siete ferito e senza forze… ed io sono vecchio e stanco… saremmo ridicoli…” “In… in guardia…” e tentò di lanciarsi sul vecchio davanti a lui, ma perse l’equilibrio. “Il furente gufo già spicca il volo…” disse Lho sorreggendolo “… anche se le sue ali non possono ancora sostenerlo!” “Io… io…” balbettò Icarius. “Ora non sforzatevi oltre… riposate… la notte per voi sarà dolce…” Un attimo dopo Icarius, aiutato da Lho, tornò a letto e cadde in un sonno profondo.
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14-04-2011, 13.06.28 | #309 |
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Il capitano Monteguard presentò la nostra ospite con poche parole, poi lei stessa iniziò a parlare.
La guardavo in silenzio, valutando il suo volto e la cadenza della sua voce... appariva sicura, tranquilla, consapevole, eppure colsi qualcosa in fondo ai suoi occhi, un velo leggerissimo passare proprio sul fondo... durò un istante, poi scomparve. Quando la sua voce si spense, io sorrisi leggermente... “Un’incantatrice?” chiesi “Queste sono davvero giornate piene di sorprese...” Lentamente, voltai loro le spalle e mi avvicinai alla finestra, riflettendo... Il sole era ormai piuttosto alto nel cielo, ma non riusciva del tutto a sciogliere quella densa nebbia che saliva dal terreno... era come una coltre umida che ci avvolgeva e che in parte velava il cielo alla nostra vista. A Sygma vi era una credenza: si riteneva che quando il sole, salendo, non riesce a disperdere la nebbia della notte, significa che vi è molto male sulla terra tra gli uomini e che molto, molto male sta per giungere ancora. Mi presi ancora un momento, ma quando iniziai a parlare la mia voce era ferma... “Milady...” dissi, voltando le spalle al vetro e tornando a fronteggiarla “Voi mi proponete un piano avventato e rischioso! Mi proponete un piano che dipende da molte variabili, poche delle quali da voi o da me gestibili, e che... concedetemelo... ha molte più probabilità di fallimento che non di riuscita! Inoltre... voi stessa avete ammesso di aver già incontrato quell’uomo in passato, di aver tentato di ucciderlo e di non esserci riuscita... che cosa vi fa dunque credere che questa volta riuscirete nell’impresa? E cosa vi fa credere che invece, rivedendovi, quell’uomo non voglia vendicarsi del vostro ultimo incontro, uccidendovi lui per primo?”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
14-04-2011, 13.30.25 | #310 |
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bella idea dissi guardando Finiwell ho davvero bisogno di mangiare e soprattutto di riposarmi e segui il gruppo verso la locanda
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fabrizio |
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