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Vecchio 17-08-2012, 17.10.10   #3101
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Redentos, nell'ascoltare quelle parole di Altea, annuì.
“Allora, se ciò vi piace, possiamo fare la medesima strada, milady...” disse “... anche io, infatti, sono diretto a Tylesia e secondo quanto mi hanno detto costoro” indicando le persone attorno a loro “non è molto distante. Partite con me, dunque?”
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Vecchio 17-08-2012, 18.26.58   #3102
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard, con un gesto leggero e delicato, simile ad una carezza, sfiorò con le dita la bocca di Talia.
“Non preoccuparti ora...” disse con un sussurro “... ora siamo insieme e lasceremo questa città, dimenticando tutte le difficoltà che ci sono capitate...”
Il cavaliere, allora, lasciò tintinnare sul tavolo un bel pò di quelle monete che aveva avuto da Ludovico De'Taddei a Faycus.
L'uomo e sua moglie, nel vederle, si lanciarono subito a raccoglierle, per poi ringraziare il cavaliere per la sua generosità.
“Grazie, milord!” Baciandogli le mani l'uomo. “E che Dio vi benedica! A voi e alla vostra deliziosa sposa!”
“Grazia, milord!” Esclamò anche la donna. “Grazie!” In lacrime.
Guisgard e Talia, allora, presero la via per la locanda.
Giunti, trovarono ad attenderli la locandiera e Sangò.
E con loro vi erano anche Umans ed il suo compare Samond.
La donna corse ad abbracciare Talia, mentre Umans andò in contro al cavaliere, sorridendogli e stringendogli la mano.
Ed anche Sangò salutò sia lui che lei, emozionato e sinceramente commosso.
Samond, invece, restò in disparte a fissare la scena, apparentemente senza mostrare alcun eccesso emotivo.
Guisgard poi, prese Talia e le sussurrò di seguirlo.
La portò così vicino alla stalla.
E quando i due furono entrati, Guisgard accompagnò la ragazza di qualche passo fino a quando guidò le sue mani verso qualcosa di soffice e caldo.
E a contatto con le mani di Talia, Sheylon cominciò a farle le fusa e a strofinare la sua testa contro di lei.
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Vecchio 17-08-2012, 20.55.19   #3103
Talia
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Le mie mani affondarono nella pelliccia morbida e calda... sentii allora il respiro regolare della tigre, poi quel sordo e basso gorgoglio con cui sempre ci accoglieva ed infine la sua grossa testa che si alzava e si strusciava contro di me...
“Sheylon!” esclamai, la voce alta, sorpresa e carica di gioia.
Mi chinai appena e cinsi la testa di Sheylon con entrambe le braccia... ero incredula ma così felice...
Per qualche momento rimasi immobile, abbracciando e accarezzando Sheylon... chiedendogli sommessamente scusa per ciò che era successo, per le sue ferite e per la mia sciocca presunzione...
Infine lasciai Sheylon... lo sentii strusciarsi contro il mio abito ancora per un momento, poi si distese e si accomodò ai nostri piedi... e così io tornai ad alzare lo sguardo su Guisgard...
Non potevo vederlo, sebbene lo desiderassi tanto... eppure potevo sentirlo... sentivo i suoi occhi su di me e percepivo il suo sorriso, sentivo la sua gioia per la guarigione di Sheylon, sentivo il suo cuore battere...
E all’improvviso la mia gioia si intensificò... ed una sorta di caldo fuoco mi si accese nel cuore... perché mi accorsi che Guisgard lo aveva fatto di nuovo, come quando eravamo piccoli, come aveva sempre fatto, da sempre: era arrivato ed aveva sistemato ogni cosa...
Sospirai... ma non riuscii a contenere quel sentimento tanto forte... così, all’improvviso, feci mezzo passo avanti e lo abbracciai... lo abbracciai forte, lo abbracciai come se non ci sarebbe stato un dopo e come se non ci fosse mai stato un prima, come se quel momento fosse tutto ciò che possedevo. E forse era così.
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"Essere profondamente amati ci rende forti.
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Vecchio 18-08-2012, 01.18.01   #3104
Altea
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Il cuore batteva forte..dunque Tylesia non era lontana.
Accettai di proseguire con quel cavaliere che sapevo essere uomo saggio e mi presentai dicendogli il mio nome.
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Vecchio 18-08-2012, 04.25.41   #3105
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Redentos fu molto lieto della decisione presa da Altea e insieme, così, partirono alla volta di Tylesia.
Il cavaliere montò sul suo cavallo e fece salire Altea in sella all'altro che teneva con sé, che utilizzava per dare il cambio al suo destriero ed evitare così che si affaticasse.
Si allontanarono allora dalla sponda del Calars e si addentrarono ancor più nel verde ventre della selva.
Cavalcarono per un giorno intero, fino a quando da lontano avvistarono le guglie e i palazzi della meravigliosa Tylesia.
“Eccoci giunti, finalmente...” disse Redentos “... dopo tanto vagare, ecco Tylesia davanti a noi...”
La città appariva però diversa dall'ultima volta che Altea ci era stata.
Le possenti mura che la difendevano non c'erano più e ovunque si vedevano carovane che abbandonavano il centro abitato.
“Sembra una città in rovina...” mormorò Redentos “... come mai la gente vuole abbandonarla?”
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Vecchio 18-08-2012, 04.43.19   #3106
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard strinse anch'egli Talia a sé.
La strinse con forza, come a volerla tenere fra le sue braccia per sempre ed evitare che altri eventi giungessero a separarli.
“Ora siamo di nuovo tutti e tre insieme...” disse “... il frate che ha curato Sheylon ha detto che possiamo trasportarlo... per un paio di giorni ancora dovrà sforzarsi poco, ma poi potrà tornare a correre come prima...” le sorrise e le accarezzò il viso, spostando all'indietro una ciocca di capelli ribelli, che sembrava voler danzare sul volto della ragazza e rimise al suo collo la pietra di Carbonchio donata da Andros a Chymela “... il nostro viaggio non è ancora concluso, Gioia... sono successe alcune cose... ma ti racconterò tutto con calma... ora sarà meglio andare...”
Anion, il cavaliere che per ordine della regina seguiva Guisgard come un'ombra, era in sella al suo mastodontico cavallo, fermo ad attenderlo qualche passo fuori la staccionata della locanda.
“Ma chi è quello?” Chiese Umans indicando quel poderoso cavaliere.
“Un amico.” Sorridendo Guisgard. “Quale strada può condurci ad una città chiamata Tylesia?” Chiese poi alla locandiera e a Sangò.
“Tylesia...” ripetè la donna “... non credo di aver mai udito un nome simile... e tu?”
“No, giunge nuovo anche a me...” fece il menestrello.
“Potreste chiedere ai due guardiani...” disse la donna.
“Chi sarebbero?” Domandò Guisgard.
“Sono le due sentinelle che controllano l'ultimo baluardo al confine di Gioia Antica.” Rispose la donna. “Anche se...”
“Anche se?”
“Anche se...” mormorò lei “... ecco, possono nascondere un'insidia...”
“Quale?”
“Si tratta di due sentinelle che ogni tre ore” spiegò la donna “si danno il cambio. Vengono scelte dall'esercito regolare e sono accoppiate sempre con lo stesso criterio...”
“Ossia?”
“Vengono, cioè, scelte da entrambe le razze che formano il nostro esercito.”
“Dunque” intervenne Sangò “dai veritieri e dai mentitori. In pratica, una sentinella risponderà sempre dicendo il vero, mentre l'altra invece mentirà spudoratamente.”
“E se a darvi l'informazione sarà uno dei mentitori” fece la donna “voi sarete indirizzati da tutt'altra parte e forse non troverete mai la città che state cercando.”
“Roba da matti!” Esclamò Umans.
“Non c'è modo per distinguerli?” Chiese Guisgard.
“Apparentemente no.” Rispose la locandiera. “Neanche noi che viviamo qui da sempre siamo in grado di farlo. Ogni razza veste sempre e solo di un colore... dunque una indossa una giubba rossa e l'altra una verde... ma ignoriamo come abbinare i colori con la loro indole...”
“Non abbiamo molto scelta...” disse Guisgard “... cercheremo di capirlo quando li vedremo...”
Lui e Talia, allora, salirono sul carro in cui era stato messo Sheylon e salutati tutti loro partirono da quel luogo.
Dietro al carro erano state legate anche Peogora e Luthien.
Guisgard e Talia raggiunsero così l'ultimo avamposto della città, dove si trovavano le due sentinelle.
E come avevano detto sia la locandiera che il menestrello, una vestiva di verde e l'altra di rosso.
Controllarono il carro e poi i due viaggiatori, per vedere se tutto fosse in ordine.
“Potete andare.” Disse uno dei soldati.
Guisgard li fissò e sorrise.
“Cosa ci trovate di così divertente?” Domandò uno dei due soldati.
“Nulla, signore.” Rispose Guisgard. “E' che abbiamo saputo che in questa città convivono due razze... e la cosa curiosa è che interpretano la vita in maniera totalmente differente... una, ossia, mente costantemente, mentre l'altra concepisce solo la verità... per me è straordinario... infatti, a vedervi non si trova alcuna differenza... ditemi, signore...” rivolgendosi al soldato più vicino al carro “... fate parte di quella razza che dice sempre la verità?”
“Abla.” Rispose quel soldato nel suo idioma.
In quel momento, l'altro soldato si avvicinò anch'egli al carro.
“Abla vuol dire si.” Spiegò a Guisgard e a Talia. “Però lui appartiene alla razza dei mentitori.”
Il cavaliere allora si voltò pensieroso verso Talia.
Chi dei due soldati diceva il vero?
E come scoprirlo?
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Ultima modifica di Guisgard : 18-08-2012 alle ore 04.48.25.
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Vecchio 19-08-2012, 15.42.32   #3107
Parsifal25
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Parsifal25 sarà presto famoso
Avvicinatomi al pozzo e controllato che non vi fossero trappole, decisi di sottopormi alla prova.

Non riuscivo a comprendere il perchè e la dinamica di quel gesto, ma mi lasciaì guidare dalle sensazioni.......bevvi l'acqua, presi il corno e cominciaì a suonarvi all'interno.

Uno strano tepore mi avvolse.......spero di non aver commesso qualche errore.
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore.....
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Vecchio 19-08-2012, 18.17.55   #3108
Altea
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Finalmente dopo lungo vagare arriva a Tylesia ma
la felicità subito divenne delusione..la città quasi distrutta e
la gente che fuggiva.
E mi venne alla mente un sogno fatto mesi prima..ricordavo nel sogno fatto la città senza sorveglianza e in rovina..e il cancelle aperto con la regina in lacrime e il fiore scomparso.
Mi voltai verso il cavaliere che mi accompagnava e feci lui cenno di seguirmi.
Corsi per T ylesia finché giunti a palazzo entrai e camminavo per il giardino.
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Vecchio 19-08-2012, 20.27.15   #3109
elisabeth
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
Ascoltai Cristansen cullata dalla folle corsa di Reas.....guardai l'uomo con gli occhi pieni di lacrime.....era unastoria che conoscevo...la storia degli umani " Cosa puo' fare un Amore grande, puo' far diventare folli oppure ragionevoli e logici a tal punto di dimenticare il motivo per cui il nostro cuore ha imparato a battere"......guardavo le spalle contratte di Reas, potevo percepire lo sforzo di tenere le redini, l'ansia lo stava consumando......" Cristansen....sapete una cosa ?..Un giorno parlai al comandante Reas e gli raccontai quello che il cuore mi diceva..lui non volle neanche ascoltarmi, pero' io sapevo che non potevo mentire ....non su quello che Amore......eppure , guardatelo ora......sta correndo perche' la sua terra e' indifesa e perche' la sua Regina ha bisogno di lui...anche questa e' una forma di Amore, eppure lui non lo ammetterebbe...."......Tylesia ormai era visibile...si vedeva del fumo qua e la'...ma il suo splendore non era del tutto perso...Reas entro' in citta', per Cristansen non c'erano problemi, la gente andava via e il caos sembrava regnare in ogni posto, nessuno avrebbe fatto caso a loro......scesi dal carro e rimasi in silenzio....non c'erano parole......c'era solo pura follia
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Vecchio 20-08-2012, 12.57.31   #3110
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Guisgard mi aiutò a salire sul carro su cui fu poi sistemato anche Sheylon.
Da qui abbracciai la buona locandiera e salutai Sangò... erano stati buoni e generosi con noi ed io ero felice di averli potuti conoscere.
Alla domanda di Umans, poi, mi resi conto che c’era qualcun altro con noi... un cavaliere... ne avvertivo la silenziosa presenza... avrei volto sapere che cosa ci faceva quel cavaliere con noi, ma Guisgard aveva accennato a cose che erano successe poco prima e probabilmente quel cavaliere rientrava in quelle novità... così non feci domande per il momento, ci sarebbe di sicuro stato tempo, in seguito, per parlare e raccontarci tutto ciò che era avvenuto nel tempo in cui eravamo stati lontani.
E tuttavia la domanda successiva di Guisgard mi colpì e concentrò tutta la mia attenzione...
Tylesia...
Sobbalzai... Tylesia?
E così, di colpo, un’antica e lontana visione mi tornò alla mente con la violenza di un uragano...

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“Maestro...” sollevai gli occhi per chiedere ancora, ma la voce mi morì in gola...
Quello spazio indefinito nel quale ci trovavamo aveva iniziato a prender lentamente forma... cupole e palazzi stavano iniziando ad affiorare e a comparire davanti ai miei occhi, guglie, mura, torri... e tutto brillava di riflessi d’oro e d’argento che si andavano specchiando in una verde laguna, alimentata da mille zampillanti piccole cascate...
“Maestro...” ripetei, incapace di smettere di guardarmi intorno “Ma... ma dove siamo?”
L’uomo si guardò intorno a sua volta, per un istante, come incuriosito...
“Oh, si!” disse poi “Ora capisco la tua meraviglia, Talia... questa è una città bellissima. Forse la più bella città del mondo!”
“Qual è il suo nome, Maestro?”
“Il suo nome? Oh, il suo nome riecheggia di storie e di leggenda presso molti popoli e in molte culture...”
“Qual è, Maestro?” lo incalzai.
Lui mi osservò per un attimo...
“Tylesia!” disse poi “Questo è il suo nome.”
“Tylesia...” ripetei in un sussurro, in modo da tenerlo a mente “Tylesia!”
“Perché lo chiedi?”
“Perché...” spiegai, riportando lo sguardo su di lui “Perché io ho visto questa città! L’ho vista in alcune visioni...”
“L’hai vista?” i suoi occhi si allargarono appena “Oh... questo è curioso!”
“Perché?”
“Davvero curioso...” ripeté.
“Perché, Maestro? Perché dici che è curioso?”
Lui mi sorrise...
“Perché...” iniziò a dire.
Ma la luce aveva iniziato ad affievolirsi... e l’anziano cavaliere mi sembrava sempre più lontano...
“Maestro...” chiamai “Maestro... aspetta!”
Ma era davvero troppo lontano ed io non udivo più la sua voce.
Vacillai... e dovetti tenermi stretta al sedile del carro per non rischiare di cadere mentre partivamo...
Tylesia...
Quel nome continuava a vorticarmi in mente...
Era passato tanto di quel tempo da quando avevo avuto quelle visioni ed erano accadute tante di quelle cose che lo avevo quasi dimenticato...
Ed ora?
Mi chiesi che cosa avesse spinto Guisgard a partire alla ricerca di quel luogo...
Perché volava recarsi là?
Cosa cercava?
C’entrava qualcosa il cavaliere che ci stava accompagnando?
Mi sentivo inquieta, improvvisamente... e la pietra di Chymela, che finalmente era di nuovo al mio collo, aveva ripreso a bruciare intensamente...
Mille e mille domande mi vorticavano in mente... preoccupazioni... e stavo proprio per condividere tutte queste mie perplessità con Guisgard, quando il carro si fermò e quelle due sentinelle ci vennero incontro...

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Guisgard e Talia raggiunsero così l'ultimo avamposto della città, dove si trovavano le due sentinelle.
E come avevano detto sia la locandiera che il menestrello, una vestiva di verde e l'altra di rosso.
Controllarono il carro e poi i due viaggiatori, per vedere se tutto fosse in ordine.
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“Abla.” Rispose quel soldato nel suo idioma.
In quel momento, l'altro soldato si avvicinò anch'egli al carro.
“Abla vuol dire si.” Spiegò a Guisgard e a Talia. “Però lui appartiene alla razza dei mentitori.”
Il cavaliere allora si voltò pensieroso verso Talia.
Chi dei due soldati diceva il vero?
E come scoprirlo?
Avvertii lo sguardo di Guisgard su di me, ma io ero perplessa quanto lui...
“Uno solo dice il vero, dunque? Mentre l’atro mente sempre?” gli mormorai, pianissimo, all’orecchio...
Riflettevo...
Come capire chi dei due mentiva? Non avevamo che le loro parole su cui basarci...
Iniziai a valutare le loro risposte, dunque...
Se la prima sentinella avesse detto il vero, l’altro doveva essere per forza il mentitore... eppure in quel caso il secondo avrebbe detto la verità sostenendo che ‘Abla’ voleva dire ‘si’...
Non poteva dunque essere... non se i mentitori non potevano che mentire spudoratamente...
“E’ il secondo che dice la verità, Guisgard!” sussurrai quindi, tornando a protendermi appena verso di lui “Il primo è il mentitore! Pensaci... è un fatto logico: solo se il primo ha mentito alla tua domanda rispondendo di si, hanno allora completamente senso le parole del secondo... non credi?”
Tacqui un attimo, riflettendoci ancora un secondo...
“Si...” ripetei poi, sempre parlandogli piano all’orecchio “Si, io credo che sia del secondo che ci possiamo fidare!”
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