Il Tropico Lunare

[Guisgard]

Taddeus annuì a Dacey, per poi correre verso la corazza.
Il ragno, attirato dalla ragazza e da suo padre non si curò più del principe e si avvicinò ancor più a loro.
“Dacey...” disse Oberon ormai senza nutrire più speranze “... è la fine...”
Ma in quello stesso istante un fascio luminoso attraversò la zampa del ragno, facendolo liberare in un verso di dolore.
La ragazza e suo padre videro così Taddeus con indosso l'antica corazza, pronto ad affrontare il mostro.
“Dacey, professore...” voltandosi verso di loro “... voi scappate... cercate di uscire dal palazzo... io sono il principe ed è mio dovere affrontare questo mostro... Dacey...” a lei “... ti amo... e se mi ami anche tu allora porta in salvo tuo padre... dovete cercare di salvarvi...” e si lanciò contro il mostro.
Beron allora prese sua figlia e la portò via, verso l'uscita.

[Lady Gaynor]

Corremmo come pazzi per raggiungere la nave volante. Fortunatamente arrivammo giusto in tempo ed un uomo ci fece salire in una capsula che poi si ricongiunse alla nave.
Una volta a bordo, mi lasciai andare ad un lungo sospiro di sollievo.
"Salve, bella gente... grazie per il salvataggio, senza di voi saremmo probabilmente morti nel giro di pochi minuti..."

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[Dacey Starklan]

Non ero disposta a cadere contro un orrido enorme ragno. Non senza combattere.

Tenni il bastone in posizione di difesa ma ero pronta a colpire se fosse stato necessario.

Ma non lo fu. Una delle zampe del mostro venne colpita da un raggio luminoso, facendolo indietreggiare e urlare dal dolore.

La corazza era in funzione e il principe pareva padroneggiarla alla perfezione.

Sorrisi nel vedere quell'immagine, sapevo che ne sarebbe stato capace.

Purtroppo però non potevo restare lì a vederlo vincere, come ovviamente speravo. Era troppo pericoloso.

Le sue parole erano come un macigno ma erano vere e giuste.

Io e mio padre non potevamo aspettare, dovevamo andare vie e all'istante.

" Ti amo e so che ce la farai. Ci vediamo presto" come se fosse una promessa, cercando di non mostrare il crampo in gola e il dolore che provavo allontanandomi.

" Dobbiamo andare ora" dissi a mio padre iniziando a correre per cercare un'uscita sicura.

[Guisgard]

L'Etimasia riprese quota.
“Benvenuti a bordo, signori.” Disse Prince a tutti i nuovi arrivati. “Questa è l'Etimasia, nave volante Afragolignonese.
“Ce ne avete messo di tempo!” Ridendo Palos, in piedi vicino ad Altea, mentre tutti gli altri dell'equipaggio erano felici di rivederlo. “Allora? Cosa aspettiamo ad andarcene?”
“Icarius...” fece Tyson “... è disperso... ma secondo Pipita è su quest'isola... forse in quel palazzo...”
“Ma poi, siete certi questa nave possa portarci in salvo?” Chiese Gillen, avendo Gwen accanto.
“Forse si...” annuì Stin “... secondo i miei calcoli, in base alla massa della cometa, alla sua orbita ed alla velocità nella stratosfera, doverebbe colpire solo le terre emerse nel raggio di trenta chilometri circa.
“Dunque andandocene via ci sarebbe salvezza per noi...” Hiss, per poi guardare Gaynor.

[Nyoko]

Era l fine. Mi abbracciai ad Erien per l'ultima volta. Almeno, saremmo morti inaieme. Poi Hiss indicò qualcosa nel cielo e noi potemmo vederla: era un nave che si dirigeva verso di noi. "Guardate" dissi indicando il mostro che lo attaccava. Subito Hiss manovró la valigetta. Parve non essere accaduto nulla e invece, quel mostro, venne colpito da un fulmine, permettendo alla nave di avvicinarsi e farci salire a bordo. Mi guardai intorno. La mano stretta in quella di Erien e lo sguardo inquieto. Non avevo mai visto una nave del genere. Delle persone si presentarono, rimasi un po' di staccata, il mio istinto al momento sembrava essersi placato e dentro di me cominciò a spandersi la paura.
Cosa sarebbe accaduto adesso?

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[Lady Gwen]

Salutai i nuovi arrivati e l'equipaggio sembrava conoscere uno di loro, ma Icarius era ancora disperso.
"Allora c'è davvero la speranza di uscire indenni" dissi, per poi stringere la mano di Gillen e sorridergli fiduciosa.

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[Altea]

Salutai i presenti e guardai l' uomo che parlò con Palos.."Io sono di Città di Capomazda..quindi siamo conterranei..ho incontrato qui Palos per uno strano destino..dite vi sia un altro disperso...noi a Palazzo non lo abbiamo mai visto..però potrebbe essere.." e sentii la pietra bruciare, quasi un segno.."Si..io direi di andare proprio nella direzione indicata da questo.."lo guardai sorridendo "simpatico droide" abbassandomi a guardarlo ed accarezzarlo come fosse un cucciolo, certo non era la prima volta ne vedessi uno.

[Guisgard]

Dacey ed Oberon scapparono.
Corsero via da quel luogo e dai suoi errori, mentre Taddeus aveva intrapreso la lotta col ragno gigante.
Arrivarono nel grande cortile e videro sopra di loro l'Etimasia che sorvolava il palazzo.

[Lady Gaynor]

C'era una gran confusione a bordo di quella nave, l'Etimasia, provenienti da Afragolignone. Bene, eravamo stati salvati da gente proveniente dalla mia terra...
Avevo capito che non eravamo già sulla via del ritorno perché cercavano un loro compagno rimasto a terra. Sperai lo trovassero in fretta, morire a bordo della nave sarebbe stata davvero una beffa.
"Si amore, lo spero tanto... ti amo..." dissi a Hiss abbracciandolo.

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[Guisgard]

Erano tutti a bordo ormai.
Hiss e Gaynor, Gwen e Gillen con i loro due compagni, Altea, Nyoko, Erien ed Oltram.
L'Etimasia arrivò proprio a sorvolare il palazzo di Hordafren.
Ormai l'aria era quasi irrespirabile, il vento sembrava voler sradicare ogni cosa sorgesse dal suolo e dal cominciavano a cadere strani detriti.
“Pipita...” disse Palos al piccolo droide “... sei davvero certo che Icarius sia nelle vicinanze?”
“S-i, l-o s-e-n-t-o c-h-i-a-r-a-m-e-n-t-e.” Cigolò il piccolo robot.
“Scendiamo di quota il più possibile sul palazzo.” Ordinò Prince.
La nave prese a scendere.
“Signore, vedo qualcuno...” Stin fissando i monitor “... sono un uomo anziano ed una ragazza dai capelli scuri...”
Erano Dacey e suo padre che correvano nel cortile del palazzo.
“C'è anche Icarius!” Esclamò Stin. “E' con una ragazza dai capelli biondi!” Indicando il monitor dove si vedevano Icarius e Clio nello stagno del cortile.