29-08-2012, 20.08.12 | #3141 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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I superstiti da Tylesia, tra cui Altea ed Elisabeth, quando la situazione si calmò, scesero di nuovo a fondovalle, fino a raggiungere la sponda più tranquilla e stabile del Calars.
Qui, alcuni militari, erano riusciti a portare in salvo delle imbarcazioni per navigare il fiume. “Ascoltate...” disse Reas “... alcune imbarcazioni prenderanno il Calars per raggiungere il suo delta. Sappiamo che dall'altra parte vi è un mondo sconosciuto per noi. Lady Altea e lady Elisabeth provengano da lì e possono guidarci. Chi invece vorrà restare qui, per ricostruire la città, allora comincerà insieme a me una nuova vita. Decidete voi.” Intanto, su una cima vicina, Daniel aveva invocato l'arrivo degli altri cavalieri. “Daniel...” disse vibrando Giada “... questo sarà il tuo compito... trovare gli altri tre cavalieri... devi farlo, Daniel... la tua missione non è finita...”
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29-08-2012, 20.19.59 | #3142 |
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Raggiungemmo di nuovo il Calars, vi erano imbarcazioni e tanto fervore..ascoltai attentamente Reas e risposi in tono sicuro.."No, non tornerò indietro...senza prima avere ricostruito Tylesia, io rimarrò qui".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
29-08-2012, 21.15.39 | #3143 |
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C'e' un periodo nella vita di tutti noi che diventa per un po' la citta' di Tylesia......terremoti..devastazioni, cose stupende cadere giu' e distruggersi per un niente.....ero passata tra corpi feriti, tra urla di aiuto eppure quale giardino aveva un'anima......cavalieri lottavano senza tregua e Reas non ci aveva mai persi di vista...Daniel si stava comportando in maniera stupenda..suo padre sarebbe stato orgoglioso di lui......e cosi' ando' per la sua strada......andare via o rimanere.....cosa doveva scegliere la Signora dei Boschi........qual'era il mio compito, ero salita sul Carrozzone eppure ancora non lo sapevo, la natura mi chiamava.....esisteva in me.......Altea non aveva esitato..la sua sicurezza era ammirevole, guardai Vivian.....e forse pensai che un giorno in qualsiasi momento.sarei potuta tornare a casa......" Forse e meglio dare una mano.....a chi ne ha bisogno....Tylesia ha voglia di amore e braccia.....io resto"....
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29-08-2012, 21.26.49 | #3144 | |
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Mi sedetti dove Guisgard mi aveva indicato e chiusi gli occhi... quella visione era ancora così vivida nella mia mente... e poi le parole dell’uomo sui quattro cavalieri... proprio i quattro cavalieri che avevo appena visto...
i difensori di Tylesia, aveva detto... ed ora che Tylesia non c’era più, qual era il loro compito? E poi c’era il sogno del bambino... che cosa significava quel sogno? Sospirai, prendendomi la testa tra le mani... tutte quelle domande che mi si accavallavano in mente mi confondevano e mi stremavano... Citazione:
Esitai per qualche momento... poi mi alzai in piedi... “Messer Fin Roma, perdonatemi...” mormorai, avanzando di qualche passo “Dite di venire da Tylesia... dite di essere un menestrello, un cantore... ma ciò che dite ha per me ben altro suono!” Mi fermai esattamente di fronte a lui... non potevo vederlo con gli occhi, e tuttavia mi sembrava che la mia mente riuscisse a distinguerlo molto bene... “Dite che non ha importanza chi voi siate, ma io non sono d’accordo... perché voi conoscete fatti che riguardano persone a me molto care... voi sembrate conoscere fatti sulle persone per me più care al mondo... Guisgard... il Maestro... perciò vi porrò, adesso, la domanda che già vi è stata posta... chi siete realmente?”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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30-08-2012, 01.41.02 | #3145 |
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Terminata la prova, innanzi a me apparve un eccelso e maestoso cavaliere. Aveva un simbolo con se ma non riuscivo a comprenderne il significato, poco dopo ci addentrammo nella foresta e senza far parola mi condusse in una cappellina.
Arrivato dinanzi ad essa, il cavaliere presentò la scena e mi porse la seconda prova....mi chiedevo, tra me e me, il perchè di tutto ciò.......ma oramai non si poteva più tornare indietro...... La seconda prova era basata sulla simbologia dei due protagonisti: il vecchio scarno e emaciato e la bambina rosea e vivace, entrambe rappresentavano un modus, ma quale poteva essere? Iniziaì con il primo e risposi: "il vecchio....rappresenta lo status dell'uomo di oggi, stanco e incapace di riconoscere la beltà delle piccole cose, mentre la bambina la felicità e l'appagamento derivante dalle cose banali della vita......"
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30-08-2012, 03.07.43 | #3146 |
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A quelle parole di Altea ed Elisabeth, tutti i superstiti, come attraversati da un nuovo fervore, esultarono e cominciarono, uno dopo l'altro, prima gli uomini, poi le donne, gli anziani e i bambini, a proporre se stessi per ricostruire una nuova Tylesia.
Vincere la natura, ma non solo. Avevano voglia di ricominciare, cancellando tutti quegli errori che avevano condotto i tylesiani alla catastrofe. Reas, allora, commosso per ciò che vedeva, corse verso Altea ed Elisabeth e le abbracciò forte. Poi prese una verga e cominciò a segnare a terra delle linee. “Presto, anche voi.” Disse rivolgendosi a tutti loro. “Cominciamo a disegnare il nuovo perimetro della città... poi invocheremo su di essa la Benedizione Divina.” In quel momento due monaci, con i sai sporchi di fango, si fecero avanti tra la folla. “Messere...” disse uno di loro “... sono Jovinus e questi” indicando l'altro monaco “è frate Plautus... giungemmo in queste terre per costruire una chiesa in qualche zona desolata e convertire molti alla Fede Cristiana... ma ora serve qui una nuova chiesa e noi la costruiremo tutti insieme... e in questa” mostrando una scatola che recava con sé “è conservata una Santa Reliquia... si tratta di una delle pietre adoperate per il martirio di Santo Stefano... è ancora macchiata con il suo sangue... una volta costruita la nuova chiesa, sarà conservata al suo interno... e Santo Stefano sarà il patrono della nuova Tylesia...” Tutti allora si strinsero attorno ai due monaci, che recitarono così la Santa Messa per benedire i lavori per la nuova città. E alla fine tutti loro si unirono in un solo canto all'Altissimo, fatto di amore e speranza per il futuro.
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30-08-2012, 03.18.17 | #3147 |
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A quelle parole di Parsifal, il misterioso cavaliere che lo accompagnava scosse il capo.
“Cerchi la soluzione” disse “ricorrendo a dei ragionamenti complessi, invece di affidarti alle tue sole sensazioni ed emozioni. Hai ancora molta strada da fare, ragazzo. Le due figure che vedi, la bambina e lo scrivano, rappresentano in realtà rispettivamente il Cuore e la Ragione. Ecco come appaiono nella realtà. E rammenta, invece, che un cavaliere deve sempre e solo seguire il suo cuore per riuscire nelle imprese che gli verranno inviate. Ti ho condotto qui perchè il tuo compito non è concluso. Io so che sei in cerca di qualcosa di grande, che riguarda te stesso e le tue origini. Ma prima dovrai recuperare ciò che ti è stato donato e che tu non hai saputo custodire... parlo della corazza rossa. Devi allora inseguire colui che ha rubato le vestigia del Cavaliere Rosso, affinchè sia tu poi ad indossare quell'armatura. Cercalo senza sosta, Parsifal. Solo così potrai compiere il tuo destino.” Il cavaliere condusse allora Parsifal in una piccola cappella e lì ascoltarono la Santa Messa. Si confessarono e mangiarono il Corpo di Nostro Signore. Finita la celebrazione, il misterioso cavaliere salutò Parsifal e poi svanì nella selva. Ora il giovane cavaliere conosceva il suo destino.
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30-08-2012, 04.16.57 | #3148 |
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Fin Roma fissò Talia e sorrise lievemente.
Poi cominciò ad accarezzare lo strumento musicale che aveva con sé. “Chi sono...” disse “... forse tante cose, o forse niente... forse sono un volto intravisto di sfuggita tra la folla e chiamato ad impersonare uno dei tanti chierici vaganti, uno di quegli allegri menestrelli o forse solo un giullare di se stesso... posseggo solo il mio nome, che mi fu dato da mio Padre e con il quale Egli mi chiama durante certe sere d'Inverno per farsi allietare dal mio canto... conoscete il mio nome, milady... e non vi occorre altro...” “Ti disturbo, mio signore?” Chiese Talia avvicinandosi a Guisgard, intento a scrivere alcune cose su un foglio di carta. “Che fai di bello?” “Mi manca un ultimo personaggio per la recita che organizzano i monaci...” “Quale?” Domandò lei. “Non so... un personaggio speciale...” “Cioè?” “Un menestrello...” rispose lui “... ma che in realtà rappresenti, anzi, personifichi qualcosa...” “Cosa?” “Messer Amore...” mormorò lui “... ma voglio dargli un nome speciale...” “Messer Amore non va bene?” “No, vorrei qualcosa di particolare...” spiegò lui “... qualcosa che ne descrivi le sue meraviglie... come... si, ad esempio, come l'Amor Cortese... ma detto così non suona bene come nome...” “Allora scrivilo in un altro modo.” Disse lei. “E come?” “Non so, che suoni in maniera più musicale.” Rispose lei. “Scrivilo in francese.” “Non conosco il francese...” “Un Lancillotto che non conosce la sua lingua madre!” Esclamò divertita lei. “Che vergogna!” “Spiritosa!” Lei allora rise, per poi avvicinarsi ancor più e sussurrargli all'orecchio quella cosa in francese. Quel ricordo durò un attimo, poi, destandosi, Talia non avvertì più la presenza del menestrello. Ma prima che potesse dire qualcosa, Guisgard le si avvicinò, approfittando che gli altri si erano allontanati. “Forse è giunto il momento di ripartire, Talia...” disse il cavaliere, fissandola negli occhi “... ma forse il menestrello ha ragione, quando dice che presto i Cavalieri della Luna Nascente ritorneranno e ricominceranno a darci la caccia senza tregua... e noi non abbiamo più molto tempo per fuggire, visto che l'anno di tempo, concessomi dalla regina Chiarore Azzurra per trovare il Fiore, pende su di noi come una Spada di Damocle...” la sua voce si fece incerta e tremante “... ed io... io non posso esporti a questi rischi e a questi pericoli... forse, come dice il menestrello, c'è un solo modo per liberarci di quei Cavalieri, un solo modo per strapparti ai loro piani, a quel giuramento che sembra volerti destinare ad un'esistenza lontana da qui... lontana da me...” strinse le mani di lei “... ma io non voglio... non voglio che tu sia mia solo per un compromesso, solo per strapparti ad un giuramento imposto con la forza... io...” chiuse gli occhi come a voler cercare la forza dentro di se “... io” riaprendoli e facendoli sprofondare in quelli di lei “ho sofferto e sopportato di tutto pur di averti con me, di starti vicino... mi sono inimicato gli uomini e le loro istituzioni... e forse anche il Cielo... ho finto di dormire in quelle notti inquiete quando tu invece riposavi serena accanto a me, senza poterti mai toccare, mai accarezzare, mai baciare... fingermi tuo fratello, tuo amico, in questo insopportabile gioco fatto di ruoli e di recite è forse la cosa più terribile che ci sia, ben peggiore della vergogna e della morte destinatemi da quei Cavalieri... eppure, ho sopportato tutto solo per averti accanto... già, averti con me, eppure mai veramente nel mio cuore... ma ora... ora io non posso accettare anche questo... non posso fare come mi ha suggerito il menestrello e come mi consiglia il buon senso... non posso e non voglio indossare un'altra maschera e giurare davanti a Dio, pur sapendo che non sarai mai mia, che non riuscirò mai a conquistarti, a farti innamorare di me... sapendo che, per quante parole io potrò strappare alla terra e al Cielo, non riuscirò comunque ad avere il tuo amore per me...” esitò e ormai la sua voce era rotta “... perchè, Talia... io ti amo... ti amo di un amore infinito, infaticabile, inclemente... un amore che arde e mi consuma giorno dopo giorno, notte dopo notte... io ti amo da sempre... sin da quando, fanciullo, giunsi al Casale... io ti amo di un amore vero e che rinnega questi inganni, questi giochi e queste finzioni... un amore non fatto d'aria e di parole, ma di respiro, di sangue e di anima... io ti amo, Talia... e ti amerò per sempre...” i suoi occhi azzurri erano ormai diventati vermigli e calde lacrime rigavano il suo volto “... si, per sempre... perchè a questo mondo esistono le cose eterne... ed eterno è il mio amore per te... come eterna, lo so, è la mia maledizione perchè non ti avrò mai...” accarezzò il volto di lei “... perdonami... ma ora non ho la forza di lasciarti...” e la baciò con passione. Con un bacio lungo come la sofferenza di questi lenti anni e intenso, come i battiti del suo cuore che sembrava scoppiargli nel petto.
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30-08-2012, 17.29.35 | #3149 |
Cittadino di Camelot
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Tutti esultarono alla decisione unanime per la ricostruzione.......dopo la distruzione si tende sempre a mettere su..pietra sopra pietra , per riprendere a vivere.......Vidi Reas comportarsi come varebbe fatti un nuovo capo branco....era lui che alcuni segni importanti avrebbe delimitato le mura di Tylesia.........Due Monaci e la costruzione di una chiesa......rinasceva il pensiero all' amore, mi allontanai da loro, giusto il tanto da guardare la scena da lontano ero una maga......ero una donna che pregava Madre Terra....c'era posto per una come me ?.......Giusto il tempo di dare una mano...e poi lla vita sarebbe ripresa da dove l'avevo lasciata...
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30-08-2012, 18.01.26 | #3150 |
Cittadino di Camelot
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Guardavo la gente, i loro volti che dopo la disperazione conoscevano la speranza e la fiducia in un domani migliore..Tylesia ora apparteneva al popolo, alla gente comune, che forse non la avrebbe resa splendente e luccicante come prima ma sicuramente sfavillante dell' Amore e della Fede che era andata persa e ora trionfava.
Avevo preso la mia decisione, la mia vita sarebbe stata in questa nuova Tylesia, piena di meravigliosi fiori..i sorrisi di bimbi in festa.
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