30-08-2012, 18.18.01 | #3151 | |
Cittadino di Camelot
Registrazione: 08-04-2010
Residenza: Ignota ai più
Messaggi: 2,235
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Le parole del menestrello mi stupirono e risvegliarono in me quell’antico ricordo...
Guisgard, la recita... e poi quel nome... già, un nome poteva racchiudere molte cose... Quel ricordo sfumò tra i miei pensieri silenziosamente, così com’era arrivato, lasciando sulle mie labbra appena un vago sorriso. Sorriso, che regalai a Guisgard, quando, appena un istante dopo, mi raggiunse... Citazione:
Inizialmente non capivo che cosa stesse cercando di dirmi, non capivo che cos’era che gli aveva suggerito il menestrello, non capivo come poteva sperare di liberarsi dai Cavalieri... e mi spaventai, credendo che avrebbe potuto di nuovo mettersi in pericolo. “Guisgard...” mormorai, tentando di interromperlo... Ma lui non badò a me, continuando a palare con quello strano tono... con quella voce vibrante... Le sue parole... Poi iniziai a capire... ed allora il mio cuore prese a tremare più forte... tremava ad ogni parola e ad ogni pausa... tremava forte e presto iniziò a volare, a volere sempre più in alto... E poi quel bacio. Un bacio dolce ed infinito... mentre le sue lacrime mi bagnavano le guance, mischiandosi alle mie. “Oh, Guisgard...” mormorai poi, poggiando la mia fronte contro la sua e stringendomi tra le sue braccia “Oh, Guisgard... dimmelo ancora! Dimmelo di nuovo, ti prego! Dimmelo, e dimmi che è tutto vero... che non è solo un sogno!” sospirai appena, poi ripresi a parlare, la voce bassa e tremante “Tu... tu non sei mai stato per me solo uno dei miei fratelli, no... mai! Tu eri molto di più... eri tutto! Eri ciò che volevo, ciò che sognavo, ciò che desideravo... irrazionalmente forse, ma in modo così profondo e caparbio! Ed è per questo che quando te ne sei andato ho sofferto così tanto... credevo che presto ci avresti dimenticati tutti, credevo che avresti dimenticato me... credevo che non ti importasse niente di me! E poi sei tornato... ed è stato come un raggio di sole... ma c’erano così tante nuvole intorno a noi...” Tacqui... Le mie mani stringevano la sua camicia ed i miei occhi erano fissi nei suoi... erano spalancati e lucidi i miei occhi, poiché non esisteva assolutamente niente al mondo che io desiderassi poter vedere, fosse stato anche solo per un minuto, se non lui... niente che desiderassi vedere ancora, niente all’infuori dei suoi occhi e del suo volto... “Tu sei sempre stato tutta la mia vita, Guisgard... sei sempre stato quanto di più bello e di più vero io abbia mai avuto... sei sempre stato tutto ciò che desideravo... ma...” Esitai... ed all’improvviso abbassai gli occhi, per evitare che vi vedesse il buio, la paure ed il dolore dentro... “Ma questo, Amore mio, non ci salva! Averti infine confessato questo, non ci salva! Al contrario... questo ci condanna! Ci condanna ancora di più, perché se già prima l’idea di perderti era insopportabile... ora, quella stessa idea, equivale alla morte... alla più orribile e triste delle morti...” La mia voce tremò forte, tanto forte da costringermi a tacere... “Abbracciami, Guisgard...” mormorai poi “Abbracciami, Amore! Stringimi... perché non voglio più perdere neanche un minuto! Neanche un istante voglio più stare senza te!”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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30-08-2012, 19.34.26 | #3152 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Una lieve brezza, proveniente dai monti vicini, attraversando il grande lago sorto sulle rovine di Tylesia, giungeva poi ad accarezzare la terrazza, portando con sé un profumo misto di acqua e terra.
Un profumo caldo, primordiale, accompagnato da sconfinati suoni, frutti dell'infinito vibrare e tintinnio di alberi, piante e fiori al passaggio di quel vento lento e malinconico. Le mani di Guisgard prima scivolarono lungo le braccia di Talia, per poi tornare ad accarezzare il suo volto e ad affondare tra i suoi lunghi capelli. Poi gli occhi si aprirono e i suoi cercarono quelli di lei. Al collo di Talia la pietra di Carbonchio rosso brillava come mai prima d'ora. E poi le parole di lei che penetrarono fino in fondo al cuore di lui. E al suono di quelle parole, della voce della sua amata, Guisgard restò a fissarla quasi sconvolto. Incredulo lasciava che la voce di Talia lo raggiungesse per poi avvolgerlo e posarsi su di lei. “Tu...” disse in un sussurro, ingoiando le lacrime insieme a quelle intense ed indescrivibili emozioni “... tu... mi ami? Mi ami anche tu, amore mio? Mi ami... mi ami... oh, Dio! Amore mio... amore mio adorato...” E la strinse a sé, come a voler fermare il tempo in quell'attimo infinito. “Ti giuro...” tenendola a sé “... che nessuno ci separerà più...” si voltò allora verso Fin Roma “... avete detto di essere un chierico, vero? Quindi potete...” “State parlando di una cosa Santa, cavaliere...” fissandolo il chierico “... una cosa Sacra ed eterna...” “Tutto ciò che vi è di Sacro ed Eterno nella mia vita” rispose Guisgard “mi conduce a Talia... ella è il più grande dono che Dio mi abbia fatto...” Fin Roma annuì. Il padre di Fianò pose un velo bianco sul capo di Talia, che scendeva fino a toccare i suoi piedi. Guisgard allora prese la mano di lei ed unite furono benedette da Fin Roma, che proclamò la loro unione, il vincolo che faceva di loro una sola carne ed un solo spirito, davanti a Dio Onnipotente. “E ciò che Dio Ha unito” proclamò alla fine il chierico “nessuno potrà mai separarlo.” E Guisgard baciò nuovamente la sua Talia. E si baciarono non più come fuggiaschi, come sacrileghi, come spergiuri, come traditori. Ma si baciarono come marito e moglie.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 30-08-2012 alle ore 19.41.44. |
30-08-2012, 23.17.21 | #3153 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Dove il sole è più cocente, e il mare più limpido..
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"Come faccio Giada! Sono introvabili!"
Uscii dal giardino e andai in città... Regnava il caos.. Palazzi ridotti in frantumi.. Gente morta per strada.. Ma da lontano notai una cosa strana.. Quel palazzo che notai giorni prima non solo era ancora lì in piedi .. Ma era come se lui non c'entrasse nulla con Tylesia.. A fatica raggiunsi il palazzo e varcai l'enorme portone del 15°esimo secolo.. <<C'è nessuno?>>
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"And all i want is the taste that your lips allow, my my my , Give me love" |
31-08-2012, 04.52.31 | #3154 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Daniel entrò in quel palazzo, ma non vide nessuno.
“E' abbandonato, Daniel...” disse Giada “... ormai i superstiti sono andati tutti via...” Ma proprio in quel momento si udì un vigoroso nitrito. Nel cortile del palazzo, infatti, vi era un bellissimo cavallo bianco, legato ad un albero. “Il tuo posto non è più qui, Daniel...” fece Giada “... devi partire e andare in cerca degli altri tre cavalieri... io ti aiuterò a trovarli... ma non ora... ora devi riposare, poiché presto riprenderà il tuo cammino... e quel cavallo bianco sarà il tuo destriero per il viaggio che ti attende... perchè tu sei il Cavaliere Verde, non dimenticarlo mai...” Il Sole sorse oltre il lago che aveva preso il posto di Tylesia, rischiarando l'Oriente e forse anche il futuro di quella terra. In attesa che una luce infinitamente più forte di quella della Sole, torni ad illuminare il mondo. La luce del perduto Fiore azzurro...
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31-08-2012, 05.24.44 | #3155 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il chierico e menestrello Fin Roma attraversava, in una giornata luminosa ed asciutta, un viale impreziosito da tutti i fiori conosciuti, fino a giungere presso un maniero incantato.
E preso il suo strumento, sedutosi sotto un cipresso, iniziò a recitare: "Chi vincerà dunque la sfida voluta dalla regina Chiarore? Chi porterà nel suo reame il meraviglioso e sfuggente Fiore? Ma noi sappiamo che esiste già un luogo in cui Esso è custodito, forse sospeso tra terra e Cielo, tra mari e Oceani, è stato poi udito. E dove il Fiore sia adesso conservato nessuno per ora saperlo potrà, ma che sia nel tempo, passato o futuro, ritrovatolo mai poi appassirà! Cercatelo così, cercatelo senza sosta, seguendo sempre quel che il cuore consiglia! Cercatelo, poiché solo il Fiore Azzurro renderà la vostra vita una quotidiana meraviglia!” E sorridendo, dopo aver riposto il suo strumento e salutato con un lieve e cortese cenno, entrò nel castello e svanì in un favoloso giardino. Fine...? +++
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