20-05-2016, 04.48.10 | #3321 |
Cittadino di Camelot
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Mi baciava con desiderio sempre più crescente.
E se i miei baci avevano fatto perdere al mago ogni resistenza, la mia risata sbloccò e fece scattare una molla in lui, che prese a sbottonare e slacciare il mio vestito. Sentivo le sue mani impazienti sul mio vestito, che adesso era decisamente ingombrante e superfluo. Poco dopo, il vestito mi scivolò addosso, fino a raggiungere le mie caviglie, mentre io mi beavo del mio corpo nudo a contatto col suo petto, stretto fra le sue braccia così forti e virili che mi facevano impazzire. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca" BALTASAR GRACIÁN "Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro" ABU MASAR, "Libri mysteriorum" |
20-05-2016, 05.07.27 | #3322 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Furono lunghi istanti, in cui il corpo nudo di Gwen restò stretto a quello robusto di Zoren, che la toccava ovunque, baciandola sulla bocca più e più volte.
E quelle carezze del mago, così esperte, audaci, calde, virili ed ammalianti suscitavano nella ragazza una quantità indefinita di sensazioni ed emozioni. E più la toccava, più lei si sentiva sua. La sua donna. Accanto a loro c'era uno specchio e su di esso Gwen poté ammirare la loro immagine riflessa, come se fosse un bellissimo dipinto. Ammirare quei baci, quelle carezze e quei giochi adulti.
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20-05-2016, 05.25.43 | #3323 |
Cittadino di Camelot
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Mi baciò a lungo, toccandomi e facendomi sentire sua, mentre io con una mano circondavo le sue spalle e l'altra affondava nei suoi capelli.
Erano carezze calde, virili, ammalianti, fatte con quelle mani che tanto amavo e che mi provocavano sensazioni uniche; eravamo stati interrotti talmente tante volte e avevo desiderato questo momento per giorni. Osservavo poi la nostra immagine riflessa nel grande specchio ovale della stanza e pensavo che nemmeno il miglior quadro del mondo avrebbe eguagliato quell'immagine stupenda di noi due stretti che ci amavamo con desiderio e ardore. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca" BALTASAR GRACIÁN "Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro" ABU MASAR, "Libri mysteriorum" Ultima modifica di Lady Gwen : 20-05-2016 alle ore 15.32.34. |
20-05-2016, 15.12.59 | #3324 |
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Pioggia e ancora pioggia, non me voleva sapere di smettere.
Continuammo a girare perlustrando quel posto che evidentemente era stato abbandonato da tempo. " Che fosse una vecchia casa o un magazzino, quello sembra un magazzino in effetti" verso il posto che ancora aveva almeno un tetto. " Dove credete che siamo? Intendo rispetto alla città. Non ci sto capendo più nulla Ser... Io non sono brava nell'orientamento ma questo... Questo è diverso dal perdere un po' la via" Accarezzai un po' il muso bagnato del cavallo, anche lui non amava tutta quella pioggia poverino. " Si aspettiamo che finisca. Non è prudente viaggiare ora" concordai con il cavaliere. " Avete voglia di raccontarmi qualcosa sui vostri viaggi? Almeno il tempo passerà più in fretta"
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It is saying that if you really desire something from the heart ... then the whole universe will work towards getting you that Dacey "Karishma" Starklan |
20-05-2016, 15.23.40 | #3325 |
Cittadino di Camelot
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Rimasi appoggiata al pianoforte, aggrottando leggermente la fronte "Quindi..voi, queste modelle, le avete viste. E perchè molte giungono qui?" più preoccupata che incuriosita.."un apprendista mi ha detto molte non le ha più viste. A parte questo perchè avete così poca stima di voi? Vi definite come l' odiato figlio del barone" guardando le sue mani sui tasti del pianoforte che erano ferme e salde mentre a parlare erano i suoi occhi e la sua musica "Chi vi odia? Vostro padre? Avete detto dobbiamo essere sinceri, ebbene messer Tintus mi disse voi eravate in guerra e mi ha mentito dunque e che vostra madre morì dandovi alla luce e il barone, vostro padre, si prese cura di voi. Se vi sentite oppresso qui perchè non ve ne andate?E' così lugubre, decadente questo castello".
Lo guardai nei suoi profondi occhi neri, ero turbata poichè non capivo se tutto questo fosse realtà o stessi vivendo un sogno o una visione, se dietro vi fosse uno strano mistero.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
20-05-2016, 15.24.46 | #3326 |
Disattivato
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Le Florealiche
Sostenni con fierezza lo sguardo di Affon.
"Non ho affatto mentito!" Sentenziai. "Se dite che Guisgard esiste allora magari mi sono semplicemente sbagliata..." Alzando le spalle "E ha ragione Icarius a dire di non essere lui.." Guardando per un momento Icarius e poi Affon. "Ma è molto semplice da sistemare la questione, io e Guisgard ci conosciamo fin da bambini, prima che lui lasciasse la corte, fatemi parlare con lui e sarà lui stesso a dirvi chi sono.. Non c'erano tante bambine Miralesi bionde con la passione delle armi al Palazzo Ducale.." Sorrisi appena. "Oppure sarò io a rendermi conto che mentite..." Con gli occhi di fuoco. "Ma se invece avete ragione voi, e Guisgard non è il ragazzo che ho trovato nella brughiera, e questa teca si è aperta col sangue di un semplice ragazzo... Cosa piuttosto ridicola, detto tra noi, non credete?" Con un vago e indecifrabile sorriso. "Ad ogni modo, se avrete ragione voi, la mia missione è conclusa..." Con un leggero cenno del capo "Dunque saremo liberi.." Prendendo istintivamente la mano di Icarius, come a dire che non l'avrei abbandonato "E potremo lasciarci tutto questa folle storia alle spalle, e ricominciare.." Sorridendo per un momento al ragazzo per poi tornare a fissare Affon. "Perché data l'età che avete, se davvero aveste conosciuto Anione, allora sapreste perfettamente chi sono io... Sapreste della mia missione, e vedreste che ho la stessa età di quando il mio signore è morto.. Allora per quanto folle, sapreste che sto dicendo la verità.." Con lo sguardo acceso nel suo. "Parlate di condanne a morte nella casa del signore?" Guardandolo con sfida "Violereste questo sacro suolo?". Scossi la testa. "Forse siete voi a mentire, i Taddei sono paladini della cristianità, una simile bestemmia non l'avrebbero mai perpetrata!". Restai con gli occhi di fuoco nei suoi per un lungo istante. "Quindi ditemi, chi diavolo siete voi, piuttosto?". |
20-05-2016, 18.30.07 | #3327 |
Cittadino di Camelot
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"Bene, mi fa piacere sapere di non incorrere in pericoli uscendo da qui... domattina mi piacerebbe molto fare un escursione nei dintorni..." Avevo parlato sperando di distogliere la loro attenzione dai discorsi del Capitano, ma dentro di me ero molto inquieta.
"Si, in effetti anche io vorrei dormire un po', anche più di un'ora se possibile. È un bel po' che non riposo su di un vero letto morbido..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." |
20-05-2016, 18.41.40 | #3328 |
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Quei baci, quelle carezze, quei giochi, quei sospiri che divennero gemiti.
Zoren stringeva a sé il corpo nudo e caldo di Gwen, facendo sue ogni forma, ogni tratto, ogni grazia. E tutto ciò, come una bellissima e sensualissima immagine d'Amore, veniva riflesso su quello specchio. Poi lui la prese in braccio e senza smettere di baciarla la adagiò su una vasca di porcellana e lì, con ardore e trasporto, con impeto e passione la fece sua. E lui provò piacere. Intenso, travolgente, più volte.
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20-05-2016, 18.55.35 | #3329 |
Cittadino di Camelot
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Tutto quello che avevamo tenuto a freno per quei giorni, tutte quelle sensazioni che avevamo lasciato sopite, ora stavano esplodendo più travolgenti che mai, come un fiume in piena, in quelle carezze, in quei baci e nei sospiri diventati poi gemiti.
Faceva suo ogni centimetro del mio corpo, che stretto al suo, veniva ancora riflesso in quello specchio in quella stupenda immagine di noi. Poi, con le nostre bocche ancora unite, mi sollevò, adagiandomi sulla vasca di porcellana e lì divenimmo una cosa sola. Più e più volte sussurrai il suo nome sulle sue labbra in quegli attimi, come fosse la parola più bella del mondo; o almeno, per me lo era. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk
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20-05-2016, 18.57.23 | #3330 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Ehiss e Dacey trovarono riparo sotto il tetto di quel vecchio magazzino, mentre la pioggia cadeva ancora forte sul bosco.
Il cavaliere allora si sedette a terra e fece segno alla ragazza di fare altrettanto. “Parlate dei miei viaggi quasi come fossero favole...” disse sorridendo, giocherellando con alcune foglie raccolte a terra “... si, ho veduto molti posti, lo ammetto... alcuni bellissimi, quasi magici, proprio come una favola... altri invece cupi, ostili... dopotutto sono un cavaliere, viaggio per combattere e solo raramente posso lasciarmi distrarre e rapire dalle bellezze che vedo... la cosa che più ricordo del mio viaggiare? Forse la solitudine... sono un uomo schivo e solitario che spesso ha potuto fare affidamento solo sulla spada... ho combattuto in molti duelli e tornei, uscendo vincitore da ogni contesa terrena... ma forse nelle faccende amorose fallirei... si dice che i Taddei siano maledetti, che siano destinati a restare soli... un vecchio bardo soleva cantare una canzone mentre eravamo sotto le mura di una cittadella saracena... e sotto quelle stelle sconosciute egli narrava proprio dei grandi eroi Taddeidi, condannati ad un Destino di solitudine o di morte...” con sguardo divenuto cupo. Intanto aveva smesso di piovere. “Guardate, la pioggia è cessata...” indicando il cielo lui “... sarà meglio andare e riprendere il cammino, così eviterò di annoiarvi oltre con le mie storie...” ridendo, per poi alzarsi da terra e porgendo una mano alla zingara per aiutarla a fare lo stesso “... mi chiedete dove siamo? Non ne ho idea... cerchiamo di scoprirlo...”
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