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Vecchio 08-06-2011, 21.14.59   #3441
Daniel
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Vecchio 08-06-2011, 21.21.16   #3442
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
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Accidenti sono un colpo al cuore per me queste parole in questo momento... Se l'amore fosse veramente un abito il mio avrebbe uno strasciso lunghissimo che si impiglia da tutte le parti e una vita troppo stretta che, a volte, mi fa soffocare.
Damigella, messer Amore è un sarto d'eccezione!
Affidatevi a lui e non vi deluderà

Daniel: Complimenti, amico mio
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Vecchio 08-06-2011, 21.26.15   #3443
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Originalmente inviato da llamrei Visualizza messaggio
Mi estraneo da questo vostro interessante scambio di opinioni sull'Amore ma volevo solo accennare un suggerimento all'eunuco fidato di Sir Guisgard. Aggiungere pinoli alle pietanze sembra aver un effetto "miracoloso". Pare che avessero il potere di ridare vita alle membra devitalizzate dei paralitici, aiutavano i deboli a "ridare desiderio di gioire alle femmnine".
Ma non ditemi queste cose, milady...
Se davvero questa cura dovesse rivelarsi efficace, dopo avrei diversi problemi ad affidare al mio eunuco la cura delle mie ancelle...
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Vecchio 09-06-2011, 03.11.53   #3444
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Originalmente inviato da Melisendra Visualizza messaggio
VI ringrazio... anche se come esempio vi siete servito dell'unico uomo che non posso soffrire tra tutti gli eroi greci. Paride non solo fu sciocco, ma non combattè neppure degnamente durante la guerra di Troia, se non con l'aiuto di Apollo.

Naturalmente non mi arrendo..

[...]i giovani sbagliano così spesso e gravemente: che essi (nella cui natura è non aver pazienza) si gettano l’uno all’altro quando l’amore li assale, si spandono così come sono, in tutto il loro disordine, scompiglio e turbamento… [...]l’amore che consiste in questo: che due solitudini si proteggano, si limitino e si inchinino l’una innanzi all’altra. Rainer Maria Rilke, Lettere a un giovane poeta, 1904
Per leggere la fantastica lettera vi allego questo link: http://habdia.wordpress.com/2010/07/...giovane-poeta/
Quello che apprezzo di Rilke è l'equilibrio tra la solitudine e il desiderio di amore. Penso che all'amore, se si parla di Vero Amore, non appartenga quella follia tipica delle passioni, quelle che bruciano e non lasciano nulla. Il Vero Amore, a mio avviso, non distrugge, ma protegge. Perciò non penso che Paride possa essere considerato un paladino dell'Amore.

Il sonetto di Shakespeare mi ha colpita davvero molto, era tanto tempo che non mi capitava di leggerlo. Posso tristemente affermare che purtroppo la maggior parte delle storie d'amore non sopravvive alla lontananza.

Quanto al vestito, mi auguro che ciascuno di noi riesca a trovare quello che gli calza a pennello! Prima di trovarlo, però, bisogna provarne molti... a meno di non avere molta fortuna! Personalmente inizio ad affezionarmi alla nudità. In fondo è così che nasciamo.
Vedo che non desistete… c’è una Clorinda in voi

Non amate Paride, milady?
Qualcuno in passato, ad Alessandria e a Pergamo, sarebbe stato d’accordo con voi
Io invece credo che Paride sia un perfetto esempio, tanto caro alla letteratura di ogni tempo, di “servo d’amore”, nella stessa maniera in cui lo sono Lancillotto, Tristano, Erec e tanti altri.
Un personaggio, cioè, che vive per un suo scopo e per una sua storia, spesso una storia nella storia, quasi indipendente da tutto il resto.
Un personaggio capace di piegare agli effetti del suo destino e della sua passione eventi e situazioni grandiose, insieme alle sorti di tutti gli altri personaggi che lo circondano.
Cosa sarebbe la Tavola Rotonda senza l’amore tra Lancillotto e Ginevra?
Nulla, poiché tutti i grandi eventi che ne segnano la storia sono influenzati da quell’immortale passione, partendo dalla Mistica Ricerca del Santo Graal, fino all’esistenza stessa di quella nobile compagnia.
E lo stesso, ovviamente, si può dire delle sorti di Troia rispetto all’amore di Paride ed Elena.

Ma ora sono curioso… chi è dunque il vostro eroe mitico preferito (chissà che nel saperlo io non tragga un qualche vantaggio in questa nostra tenzone letteraria sull’amore )?

Molto bella la lettera che avete riportato, milady (sono di nuovo vostro debitore!).
E sono daccordo che la passione che divampa, annienta, brucia e consuma non è amore.
Né tanto meno quello vero.
E’ l’infatuazione che obbedisce, spesso, a questi canoni.
Trovo estremamente interessante quella lettera di Rainer Maria Rilke, anche se il binomio Amore e Solitudine combinati vanno adoperati con attenzione, senza ambiguità.
Quanto al sonetto di Shakesperare, eh, che altro aggiungere… la lontananza ed il tempo sono da sempre le più ardue prove che il vero amore si è ritrovato ad affrontare… ma superate quelle, non vi sono più ostacoli alla felicità ed alla gioia.
Quelle vere, che durano per sempre.
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Vecchio 09-06-2011, 03.57.05   #3445
Melisendra
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Ammetto di essere tenace, milord... esasperantemente tenace, talvolta!

No, su Paride non cedo nemmeno di un millimetro! Dopo aver fatto scoppiare la guerra non solo se ne sta nascosto con le donne a farsi coccolare da Elena, che probabilmente ormai ne aveva già abbastanza, ma le poche volte che combatte lo fa in modo imbarazzante... Servo d'Amore? Una lobotomia non avrebbe potuto fare di meglio...

Lancillotto e Ginevra stanno su un altro livello. Ma preferisco pensare che la loro storia d'amore sia perfettamente nel rispetto dei canoni dell'Amor Cortese e non sia mai sfociata in una squallida relazione adulterina. In quel caso non meriterebbero di essere la Leggenda che sono per noi tutti.

Il mio eroe preferito? Vi rispondo senza esitazioni!
Ulisse!
Un eroe un po' anti-eroe, un trickster insomma.

Anche se continuo a domandarmi... quali meraviglie potrebbero venire fuori dai viaggi di Circe, se Circe avesse deciso di andarsene a spasso per il Mediterraneo? Navigazioni di Circe. Non lo sapremo mai...ahimè!
Su Circe e Ulisse vi lascio questo breve dialogo, che è tra i miei preferiti del libro Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese: http://apienavoce.wordpress.com/2008...ghi-con-leuco/

Quando ho detto ESASPERANTEMENTE... non scherzavo!
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Vecchio 09-06-2011, 04.37.07   #3446
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Esasperatamente tenace…
Beh, devo dire che, restando nei miti e nei romanzi, siete in ottima compagnia, basti ricordare, oltre alla già citata Clorinda, Dafne, Psiche, Medea, Armida, tutte eroine che hanno fatto della tenacia il segreto della loro fama!
Vediamo allora se io riesco a stare alla pari con i vari Tancredi, Apollo, Amore, Giasone e Rinaldo per ribattere colpo su colpo alle vostre tesi


Su Paride, milady, siamo in linea di massima d’accordo se analizziamo il personaggio in sé, ma sotto l’aspetto concettuale del suo ruolo non c’è lobotomia che tenga

Ulisse dunque è il vostro eroe preferito!
Anche qui sono d’accordo, è di gran lunga anche il mio fra tutti quelli presenti tra l’Iliade e l’Odissea.
E a questo punto mi verrebbe da chiedere la vostra eroina preferita, che, non so perché, ma non credo sia Penelope


Devo dire che ci state deliziando con queste interessantissime letture che usate come dardi per le vostre tesi
Molto bello questo passaggio…

CIRCE: Ah sono davvero una stupida. Qualche volta dimentico che noialtre sappiamo. E allora mi diverto come fossi ragazza. Come se tutte queste cose avvenissero ai grandi, agli Olimpici, e avvenissero così, inesorabili e fatti di assurdo, d’improvviso. Quella che mai prevedo è appunto di aver preveduto, di sapere ogni volta quel che farò e quel che dirò – e quello che faccio e che dico diventa così sempre nuovo, sorprendente, come un gioco, come quel gioco degli scacchi che Odisseo m’insegnò, tutte regole e norme ma così bello e imprevisto, coi suoi pezzi d’avorio. Lui mi diceva sempre che quel gioco è la vita. Mi diceva che è un modo di vincere il tempo.
LEUCOTEA: Troppe cose ricordi di lui. Non l’hai fatto maiale nè lupo, e l’hai fatto ricordo.
CIRCE: L’uomo mortale, Leucò, non ha che questo di immortale. Il ricordo che porta è il ricordo che lascia. Nomi e parole sono questo. Davanti al ricordo sorridono anche loro, rassegnati.

La metafora del gioco riportato alla vita mi è molto cara.

Di Lancillotto e Ginevra si potrebbe scrivere ancora per secoli.
Io credo che l’amore adultero è quanto di più lontano ci sia dall’Amor Cortese e dai suoi canoni.
Io non vedo tradimento in loro due, al di là del tipo di rapporto che hanno avuto nella loro storia.
Goffredo di Strasburgo scriveva nel suo celebre Tristano e Isotta che ad essere tradito sarebbe stato solo Amore se i due amanti di Cornovaglia non si fossero amati.
E la stessa cosa, credo, si possa dire per Lancillotto e Ginevra
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Ultima modifica di Guisgard : 09-06-2011 alle ore 04.56.33.
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Vecchio 09-06-2011, 06.14.44   #3447
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Vedo che su Paride non riusciamo proprio a trovare un punto d'incontro... Considerando che anche sua sorella non lo sopportava, sono convinta che nessuno me ne vorrà se continuo a essere della mia idea.

A questo proposito, Cassandra... trovo che sia una figura terribilmente affascinante, tanto quanto sacrificata e relegata a un ruolo minore. Al pari di figure come Circe o Penstesilea, che hanno un posto speciale tra le mie preferenze. Ma anche Penelope, che è stata assunta ad esempio di virtù coniugale e paladine del focolare. Credo che esista una Penelope con più mordente di quanto siamo abituati a pensare, abbandonandoci a facili interpretazioni del suo ruolo. In fondo da sola ha difeso il letto, la casa e il regno di Ulisse, di certo non era brava solo nel ricamo! Anzi, lei stessa lo batte in astuzia dopo l'uccisione dei Proci... che dire? Degna consorte.
Il tipo di amore che lega Penelope e Ulisse è l'Amore assoluto, che forse non aspira all'eternità ed è inframmezzato dai tradimenti di lui (e forse pure di lei?), ma che vive dei momenti in cui si ritrovano (infatti lui continua ad andare per mare finchè, testardo, non ci lascia la pelle, la nave e i compagni) e si rinsalda nelle difficoltà (dei, dee, proci). Sia Penelope che Ulisse hanno una propria identità che è indipendente dall'altro, una consapevolezza e una fiducia in se stessi, nel proprio ruolo, e nell'altro che gli permette di vivere anche separati, cosa che non riesce agli amanti che citate voi. Lancillotto e Ginevra, Elena e Paride, Tristano e Isotta non superano quella prova, il loro amore è in parte infantile: lontano dagli occhi per loro è straziantemente anche lontano dal cuore. Cosicché non riescono a vincere la separazione. Tristano si lascia morire, Paride rapisce Elena, Lancillotto viene sorpreso imprudentemente insieme alla regina. Nessun lieto fine. Penelope e Ulisse ristabiliscono l'armonia del talamo dopo una paziente lontananza. Questo, a mio avviso, è Amore.

Spero di non avervi tediato...

Sono lieta che abbiate gradito il dialogo. Le streghe è quello che preferisco tra tutti i Dialoghi con Leucò. Quel libro è una sorta di panacea, almeno per me. Ogni volta che lo apro e ne sfoglio qualche pagina trovo una soluzione a qualsiasi male mi consumi in quel momento.
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Vecchio 09-06-2011, 06.50.43   #3448
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Voi tediarmi, milady?
Vi prego, non prendetevi gioco di me

Su Paride cosa facciamo?
Si resta ognuno sulle sue posizioni?
Perdonatemi, ma sin da piccolo ho sempre odiato i cartoni animati ed i film che non si chiudevano con un finale risolutivo e definitivo…. anche se oggi comprendo che di questo se ne fa necessità e virtù…

Secondo me poi, su Paride, intendiamo due aspetti differenti.
Cassandra.
Bellissimo personaggio (anche se, in tutta sincerità, mi ricordate un'altra eroina).
Con Cassandra mi lega una certa cosa che, ahimé, ho finito col detestare… ma tant’è!
Molto intrigante quanto dite su Ulisse e Penelope.
Anche io credo che lei sia una delle eroine più forti.
Modello assoluto di virtù (vi prego, non mettiamo in dubbio la sua lealtà, o dovremo riscrivere la storia ) e degna regina che fino all’ultimo si batte contro tutto e tutti.
Io penso che per fare ciò che ha fatto lei occorrano due cose: un amore ed una fede incrollabili verso il marito.
Senza di lei il più famoso e grandioso “ritorno a casa” della letteratura greca perderebbe il suo punto di forza e, forse, la sua ragione d’essere.
Si, i due personaggi, Ulisse e Penelope, hanno due dimensioni differenti ma complementari.
L’uno non esisterebbe però senza l’altra, anche se si realizzano a “distanza”.
Diciamo che ognuno legittima l’altro.

Perdonatemi, ma sulle altre celebri coppie non sono d’accordo con voi.
O almeno non del tutto.
Elena e Paride a parte, Lancillotto e Ginevra, come Tristano e Isotta, ma anche Rinaldo e Armida, Tancredi e Clorinda, sono mondi differenti che convergono.
Guardate le loro storie con attenzione e scorgerete come l’individualità predomini in molti momenti delle loro avventure.
Lancillotto, proprio per fuggire dalla sua proibita passione, si rifugia nel bosco per buona parte della sua permanenza a Camelot, senza dimenticare che la sua più celebre avventura, che lo porterà poi a salire sulla Carretta dell’Infamia, sarà ambientata nella mitica Gorre, dove Ginevra sarà una figura lontana, da raggiungere e liberare, un pò, con le dovute differenze, come i mitici coniugi di Itaca.
E volendo, si potrebbe fare un discorso simile anche con gli altri (anche Tristano e Isotta, purtroppo, passano buona parte della loro leggenda lontani, a parte il breve momento della grotta; e ancora più marcato può essere l’esempio di Rinaldo e Armida e di Tancredi e Rinaldo, anche loro forzatamente divisi per buona parte del poema).
Questi amori, come vedete, anche se dolorosamente conoscono comunque la dimensione della lontananza dal cuore e proprio in questa si completano e si compiono nella loro superba perfezione.
Tuttavia, va comunque detto che nessuna storia d’amore, romanzata o reale che sia, è paragonabile ad un’altra.
E’ l’esclusività di Amore, come cantava il trovatore Bernart de Ventadorn (grande amatore ed ispiratissimo lirico!)
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Vecchio 09-06-2011, 07.17.00   #3449
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Melisendra sarà presto famoso
In effetti su Paride ci troviamo in una spiacevole situazione di stallo....

Devo ammettere che dovrei riflettere meglio su ciò che asserite sulle coppie che avete elencato... forse sono stata eccessivamente severa. Mi trovate del tutto d'accordo quando citate Bernart de Ventadorn. Ogni storia d'Amore segue un proprio irripetibile cammino.

Quando parlate di Cassandra... per caso vi accomuna a lei la preveggenza del vaticinare sciagure? Ho imparato che urlare ai quattro venti è una mossa decisamente controproducente. Ormai mi rassegno ad agire nell'ombra per contenere i danni e assumere un'espressione quietamente sorpresa quando arriva la catastrofe. Sempre meglio che fare la parte dell'uccello del malaugurio... il rischio di ostracismo è troppo elevato!

Quanto a Penelope... bè ci sono miti minori che asseriscono che ebbe un figlio con Pan... dunque forse... chissà... in fondo con gli dei non è tradimento! O sbaglio? Uhmmm...

A questo punto sono curiosa! Quale eroina vi ricorderei?
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Ultima modifica di Melisendra : 09-06-2011 alle ore 07.28.15.
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Vecchio 09-06-2011, 15.27.42   #3450
llamrei
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llamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamba
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Se davvero questa cura dovesse rivelarsi efficace, dopo avrei diversi problemi ad affidare al mio eunuco la cura delle mie ancelle...
In effetti....tra l'altro è un vecchio consiglio mediorientale...mi stupisco che non ne siate venuto a conoscenza prima visti i vostri percorsi bellicosi in Terrasanta eccetera eccetera...

(Llamrei scopre or ora che Guisgard si è recato nel bosco a cercar pigne per estrarre pinoli...si salvi chi può)
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