18-01-2016, 02.21.01 | #341 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Frate Roberto prese il sacchetto col denaro offerto da Gaynor ed accennò un leggero sorriso.
"Che Dio benedica entrambi, milady..." disse il chierico alla dama "...voi e quell'uomo... egli non è nuovo a simili e nobili gesti..." Ma proprio in quell'istante apparvero alcune figure sulla soglia della Pieve. Erano i soldati del Maresciallo di Monsperon.
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18-01-2016, 02.28.40 | #342 |
Cittadino di Camelot
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Mentre parlavo con Frate Roberto, alcuni soldati del Maresciallo entrarono in Chiesa. Una sensazione di disagio mi pervase tutta, erano figure che stonavano in un luogo sacro.
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." |
18-01-2016, 02.31.20 | #343 |
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Il labbro non faceva poi così male, ero abituata a dolori del genere dopotutto.
E mentre ci inoltravamo nel bosco, mi tornò in mente la prima volta che mi ruppi il labbro. Erano passati anni da quel giorno, così tanti che mi sembrava appartenesse ad un'altra vita. Probabilmente però era così. Il cortile del Castello Ducale di Miral poteva far invidia alle migliori corti europee. Aiuole fiorite, laghetti ameni, fontane con giochi d'acqua sempre nuovi, ninfei, e degli angoli nascosti colmi di magia. Per dei bambini dalla fervida immaginazione, quel giardino poteva diventare il mondo intero, ospitare avventure mozzafiato, essere teatro di imprese leggendarie. Ma proprio quando il giovane cavaliere stava per avere la meglio sulla perfida regina che teneva prigioniera la sua amata principessa per chissà quale motivo, accade qualcosa. Ricordavo con esattezza quell'istante. Da allora nulla fu più come prima. Il colpo, il dolore, lo spavento. Ma fu solo un attimo. Poi mi accorsi che continuavo a respirare come se niente fosse, che non era poi così terribile. Così mi rialzai, fiera di me stessa. Mio fratello sembrava stare peggio di me, i suoi occhioni azzurri innocenti mi guardavano terrorizzati. "Lila, Lila, ti sei fatta male?" Aiutandomi ad alzarmi. "No, Semon, no.." Prendendo la sua mano. "Ma sanguini..." Spaventato lui. "Non è niente.." Spavalda io. "Papà ci ammazzerà, lo sai che non vuole che lotti con me.. Se scoprisse che ti faccio vedere cosa mi insegna il maestro se la prenderà con me, e anche con te.." sempre più spaventato. "Lo so, lo so.." Cercando di tranquillizzarlo "Vedrai che non lo scoprirà, è il nostro segreto dopotutto, no?" Con aria complice. "Si.." Con voce flebile il bambino. "Dai, troveremo un modo.." Prendendolo per mano "Vieni con me..". Così lo condussi attraverso il giardino, verso un'ala del castello. Quella dove si trovavano le nostre stanze. Pochi gradini separavano il giardino dalla porta che si apriva su un ampio e luminoso atrio. Era l'ora della merenda, e infatti sentii provenire dall'interno un profumo inconfondibile, le nostre frittelle preferite, alle mele. Così, mi venne un' idea. Assicurandomi che nessuno mi vedesse, iniziai a correre verso il castello, come se fossi ansiosa di gustare quella merenda. Poi, una volta arrivata alle scale, inciampai volontariamente, e caddi, sbattendo pesantemente il viso sui grezzi gradini di pietra. Semon dietro di me per poco non urlò. Ma a quel punto il nostro segreto era al sicuro. Nessuno si sarebbe stupito, ero famosa per essere maldestra, e mio fratello era peggio di me. Anche mio padre, in realtà, ma lui negli anni aveva imparato a nascondere questo suo difetto. La sua posizione lo richiedeva, dopotutto. E infatti, le urla di Samon attirarono la nostra balia. "Signorina Lilian.." Mi chiamò, mentre cercavo di alzarmi "Oh, povera piccola.. State bene?". Io annuii sfoderando il mio miglior facciano triste, che divenne un sorriso soddisfatto appena la balia si voltò, e uno sguardo d'intesa a mio fratello, appena incrociai i suoi occhioni azzurri. Quel ricordo mi strappó un sorriso. Avevo davvero vissuto tutto quello? Negli ultimi cinque anni avevo fatto di tutto per dimenticare, per lasciarmi alle spalle quella vita, per quanto fosse doloroso e difficile. Ma sapevo che non sarei mai tornata indietro: ero Clio ora, e guardandomi allo specchio vedevo la vera me stessa. No, nessun rimpianto per quella vita che mi ero lasciata alle spalle. Non faceva per me, non era il mio destino. Solo un po' di malinconia, ogni tanto a pensare alla mia casa, alla mia adorata città, alla mia famiglia. Malinconia che delle note becere e goliardiche fecero passare in un batter d'occhio. E quel ricordo scivolò via, e così fece il volto amato di mio fratello. La voce dei Montanari che cantavano. E non cantare con loro, fu davvero difficile. Ma avevamo una missione, dopotutto, non potevo permettermi passi falsi. |
18-01-2016, 02.33.38 | #344 |
Cittadino di Camelot
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Ecco, un dettaglio che mi era sfuggito: i teli neri.
Coprivano qualsiasi superficie riflettente e i quadri. Era un particolare inquietante, ma allo stesso tempo rivelatore. Del resto, tre indizi fanno una prova e quello era assolutamente il tassello mancante per la mia teoria. Che fosse il padrone lo strano essere che avevo visto nel bosco?
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca" BALTASAR GRACIÁN "Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro" ABU MASAR, "Libri mysteriorum" Ultima modifica di Lady Gwen : 18-01-2016 alle ore 02.47.03. |
18-01-2016, 12.32.53 | #345 |
Cittadino di Camelot
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Un soldato le sbarrò la strada, obbligandola a fermarsi, ma ella continuò a seguire il prigioniero con lo sguardo, finchè non vide che lo conducevano dentro ad una torre.
A quella domanda della guardia, le balenò un'idea in mente. Doveva trovare il modo di liberare quell'uomo dal terribile destino che si era procurato e poteva fregare quei soldati in molti modi, ma perchè non con quello più semplice? "Si, sono sua moglie" rispose cercando di sfoderare la sua espressione più triste. "Vi prego, dovete lasciare che io lo veda! anche solo per l'ultima volta!" disse prendendo le mani della guardia tra le sue. Faceva sempre così quando si trovava alle strette; era piuttosto difficile non assecondarla, poichè aveva un viso angelico, innocente come quello di una bambina. Era la sua arma migliore.
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L'amore non ha un senso, l'amore non ha nome, l'amore bagna gli occhi, l'amore scalda il cuore... L'amore batte i denti, l'amore non ha ragione. L'amore è così grande da sembrarti indefinito, da lasciarti senza fiato, il suo braccio ti allontanerà per sempre dal passato. |
18-01-2016, 15.57.34 | #346 |
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Scossi il capo "Non è questo..certo era pure fame, ma i miei genitori sono stati barbaramente uccisi dal barone perchè traditori e la nostra casa date in fiamme e i miei genitori dissero a Tomas di portarmi in salvo. Mio padre curava le terre del Duca e mi ha insegnato tutti i valori che il barone detesta..so poi si interessava di politica ma io me ne stavo fuori ovviamente. Mio fratello quindi voleva sottrarre a lui ciò che aveva sottratto a noi..abbiamo dovuto vivere in una rocca abbandonata e segregati, pure ora non possiamo dire chi siamo...siamo segnati nel libro nero in pratica." Sospirai "Fossi andata dalla banda dei briganti nel bosco..non vi avrei recato neppure problemi..ma messer Pier mi disse di venire qui" effettivamente non capivo perchè proprio qui, ma questo chierico era troppo interessato.
Arrivò una dama e la sua serva e rimasi in cucina, ma qualcosa mi destò..gli uomini del Maresciallo. Come mi sarei giustificata..non potevo dire ero venuta a pregare ovvio..nemmeno ero la sorella di Tomas Lorenzi..e nemmeno ero in visita, per il barone era un crimine. Quatta aprii la finestra della cucina e la richiusi e mi nascosi tra dei cespugli nel giardino, aspettando le guardie se ne andassero..tutto al più potevo dire ero la perpetua..certo Altea..hai proprio il modo di fare della donna pia, sarai credibile in questo caso?
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
18-01-2016, 18.51.09 | #347 |
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Betta condusse Dacey attraverso un lungo corridoio di pietra, fino ad una piccola saletta.
Qui le due ragazze trovarono Jean. L'uomo guardò per un lungo istante la principessa egea, per poi mostrare un lieve sorriso. "Siete sempre bella, milady." Disse. "Nonostante questo velo di tristezza ed angoscia sul vostro viso."
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18-01-2016, 19.04.27 | #348 |
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Il carro dei mercenari avanzava nel bosco, con tutti gli uomini del gruppo che intonavano una canzone goliardica.
Naturalmente le tre donne si vedevano bene dal fare lo stesso, impegnate com'erano a recitare la parte di belle prede. Ma mentre avanzavano, ad un tratto udirono qualcosa. Qualcuno che cantava. "Ascoltate..." disse Tussor "... qualcuno si avvicina cantando..." "I briganti" Kostor a Clio "non si annunciano certo cantando a squarciagola..."
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18-01-2016, 19.07.43 | #349 |
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<< Vi ringrazio...> sospirai appena guardandolo, << e mi biasimare forse per questo? Il barone non è ancora arrivato? Bene... Immagino che la sua attenzione sia stata attirata per un po' da quel poveretto, l'uomo che é stato catturato. L'ho visto dalla mia finestra. Messere avete spedito la mia lettera?>> chiesi infine speranzosa
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It is saying that if you really desire something from the heart ... then the whole universe will work towards getting you that Dacey "Karishma" Starklan |
18-01-2016, 19.07.45 | #350 |
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Era davvero difficile non seguire la canzone, e mi guardai attorno, per evitare di ritrovarmi a canticchiare involontariamente.
Poi udimmo qualcosa, un'altra voce che cantava. Kostor si rivolse a me, ma mi limitai ad alzare le spalle. Per quanto ne sapevo, potevamo essere spiati già da tempo, e non potevo tradirmi. Considerando però che quella voce era sempre più vicina, avremmo scoperto presto di chi si trattava. |
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