12-01-2011, 01.56.35 | #351 | |
Cittadino di Camelot
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Citazione:
15Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: "Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere". 16Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." |
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12-01-2011, 06.44.04 | #352 | |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Lady Morrigan: la vostra risposta non è corretta ai fini del nostro enigma, ma molto interessante e merita certamente qualche parola.
Come giustamente dite i primi a rendere omaggio a Nostro Signore furono proprio la Vergine Maria e San Giuseppe. Ma i Vangeli, come si sa, avevano il duplice scopo di rendere testimonianza alla Divina Natura del Cristo e di diffondere la Sua Eterna Parola. E proprio in merito al rendere testimonianza a Gesù Cristo che la Vergine e San Giuseppe non vengono "ritenuti" al pari degli altri che adorarono il Figlio di Dio. Infatti ben poco valore avrebbe avuto il riconoscimento di Gesù da parte dei suoi genitori. Al contrario invece, le testimonianze rese da personaggi illustri e non legati alla cerchia familiare del Bambino, in primis proprio i Magi, danno ben più valore e significato a quanto diffuso dai Vangeli Citazione:
Matteo infatti, l'unico degli Evangelisti a citare l'episodio dei Magi, proprio nel riportare questo accadimento definisce i tre semplicemente come Magi, senza aggiungere il titolo di re o altro. E' solo in seguito che la tradizione popolare li ha definiti come re. In realtà i Magi erano dei sacerdoti di Zoroastro giunti dall'Oriente proprio grazie all'avvento della stella cometa, fenomeno visto come segno riguardante le profezie bibliche sul Messia. Anzi, in realtà Matteo non ne specifica nemmeno il numero: il numero 3 deriva solamente dal fato che furono 3 i doni che portarono al Bambino, oro, incenso e mirra. I miei complimenti, lady Gaynor
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12-01-2011, 11.47.16 | #353 | |
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Citazione:
Ad ogni modo, è stato un piacere giocare e confrontarsi con le splendide dame che popolano questo reame, spero di ripetere l'esperienza al più presto
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12-01-2011, 16.04.05 | #354 |
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@Gaynor
...complimenti, milady!! Suvvia, non siate così severa con voi stessa... magari la risposta -come voi dite- era lampante, eppure nessun altro ci ha pensato! Dunque, a mio avviso, meritate pienamente la palma della vittoria e un bel brindisi! Complimenti! @Morrigan ...beh, a me era piaciuta la tua risposta, sai? ...Ma, si sa, è a sir Guisgard che non va mai bene niente!! @Guisgard 'limpido e cristallino', mio signore? Allora, forse... che sia io ad avere la mente 'machiavellica'?
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13-01-2011, 05.24.11 | #355 | |
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Lady Gaynor, sono meritate le lodi ed i complimenti!
Avete risolto l'enigma dell'Arconte Solione Citazione:
Eh, bocca mia taci...
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24-02-2011, 04.43.03 | #356 |
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Sir Taddeo d’Altavilla, insieme ad alcuni compagni d’arme, era diretto verso sud, nelle terre dell’antica Puteoli per poi imbarcarsi verso Occidente.
La sua meta era il regno di Aragona e Catalogna, dove il duca di Barcellona aveva chiesto aiuto a molti cavalieri europei per mettere fine alle scorribande di alcuni mercenari saraceni che portavano disordini lungo i confini meridionali delle sue terre. Questo suo viaggio però portò sir Taddeo a sostare a Capua, dove insieme ai suoi compagni trovarono ospitalità presso un ricco mercante Bizantino, Anassagora di Cirene, che si era arricchito con i suoi commerci dall’Oriente greco. Anassagora passava per essere un uomo cordiale, dotato di ottima cultura. Infatti accolse con rispetto e piacere i nobili ospiti nella sua dimora. E quando il pranzo in loro onore terminò, Anassagora cominciò uno dei suoi noti monologhi a sfondo storico, atto, oltre ad intrattenere, a testare le conoscenze dei suoi ascoltatori. “Roma fu senza dubbio il più straordinario impero mai esistito. Nulla è infatti paragonabile alla sua potenza, anche portando a confronto il vasto impero degli Achemenidi o quello grandioso macedone. Ed anche i nemici che i romani si trovarono ad affrontare furono degni del valore del loro impero. Come il Gallo Brenno che li fece tremare, mettendoli quasi in ginocchio. Ed Annibale il cartiginese fu forse il più temibile dei loro rivali. Ma anche in tempi successivi la fama di Roma attirò straordinari condottieri sul suolo italico, per imporre sull’impero la loro violenta legge. Tra questi i più feroci che la storia ricordi furono sicuramente il goto Alarico ed il vandalo Genserico. E non è un caso che dopo i loro assalti l’impero subì colpi tanto violenti da non riprendersi più.” E finito di raccontare, Anassagora fissò i suoi ospiti. “C’è un evento epocale per la storia di Roma, amici miei, che lega tutti i grandi condottieri che ho citato. Tutti tranne uno. Chi fra essi è l’intruso e perché?” Sir Taddeo, uomo di grande valore cavalleresco ma anche di raffinata cultura, sorrise e rispose prontamente alla domanda del ricco mercante bizantino. “Siete un vero esperto e conoscitore dell’arte militare e dei suoi protagonisti, sir Taddeo…” disse soddisfatto Anassagora “… avrei dovuto porvi un quesito ben più complesso per mettervi in difficoltà!” E tutti brindarono all’arguzia di sir Taddeo. Valenti cavalieri e deliziose dame, sapreste rispondere anche voi con esattezza al quesito di Anassagora?
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24-02-2011, 11.26.27 | #357 |
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Interessante quesito, mio signore...
Ebbene, facendo appello ad alcune -lontane- reminescenze storiche, suppongo che potrei tentare di dare di getto una risposta. Rammento, ad esempio, che Brenno il Gallo mise a sacco la città di Roma... lo ricordo perché qui, mi pare, si pone la curiosa leggenda delle cosiddette 'oche del Campidoglio'. Anche il visigoto Alarico mi par di ricordare che entrò a Roma e la saccheggiò... anzi, mi sembra che sia proprio a questo episodio che fa riferimento Sant’Agostino nel De Civitate Dei. Infine celebre è l'intercessione di papa Leone Magno a favore della popolazione romana durante l'assedio dei Vandali guidati dal re Genserico, che invasero e saccheggiarono la città eterna. Per quel che riguarda il grande condottiero cartaginese Annibale, invece, io non ricordo alcun sacco. Egli affrontò e sconfisse le legioni romane in molte battaglie, fino ad essere da loro sconfitto nella celebre battaglia di Zama da Scipione l'Africano, ma non mi pare che entrò mai a Roma. Dunque, sperando che i miei ricordi siano attendibili, io direi che "l'intruso" è Annibale.
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24-02-2011, 12.49.46 | #358 |
Dama
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Credo che l'intuizione di Talia sia corretta. Annibale sembrerebbe essere l'intruso. NOn ho ricordi di Annibale che commise sacco a Roma, come invece fecero i suoi "colleghi" nemici dell'impero.
Una pecca che ebbe l'impero è la presunzione che il suo esercito fosse invincibile e che Roma fosse intoccabile...Le forche caudine misero in discussione la disposizione militare e Roma stessa (vedi 3 sacchi di Roma in epoca imperiale) si sentì vulnerabile da nemici esterni..Nulla toglie alla grande capacità di imporsi nei territori conquistati. A parte questa mia divagazione personale riconfermo che Annibale possa essere l'intruso |
24-02-2011, 13.19.19 | #359 |
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Se devo affidarmi alle riminiscenze scolastiche, pare anche a me che non ci fu alcun sacco di Roma da parte delle truppe di Annibale. Durante la seconda guerra punica (e speriamo di non sbagliare), Annibale attaccò l'Italia e si scontrò con le legioni romane in diverse battaglie, che vinse senza però mai riuscire ad espugnare Roma, ed infatti mi sembra di ricordare che dovette "accontentarsi" di conquistare Capua.
Ergo, avrei detto anche io Annibale come le mie due carissime concittadine :)
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24-02-2011, 22.02.05 | #360 | |
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Eh, ma voi dame non avete niente da invidiare all'esperto sir Taddeo d'Altavilla
Infatti è naturalmente esatta la vostra risposta! Annibale era l'intruso perchè, come avete sottolineato voi, fu l'unico dei tre a non aver mai saccheggiato Roma (Brenno la saccheggiò nel 390 A. C.; Alarico nel 410 e Genserico nel 455). I miei complimenti, mie signore Citazione:
Milady, qui la questione è molto complessa in realtà. A parte pochissimi casi, durante l'epoca repubblicana Roma fu l'assoluta dominatrice del mondo antico, sconfiggendo praticamente tutte le civiltà che occupavano il Mediterraneo ed il vicino Oriente. E ciò che permise tutto questo fu proprio la sua straordinaria organizzazione militare (e la conquista dei regni ellenistici, con la netta superiorità dei "manipoli" romani contro la forte ma lenta "Falange macedone" utilizzata dai regni greci, e quella delle Gallie da parte di Cesare lo testimoniano totalmente). Purtroppo, a partire dal III secolo Dopo Cristo una crisi di portata titanica, che riguardava praticamente tutti gli aspetti della vita sociale, politica ed economica, travolse sull'impero, causandone la fine (almeno nella sua parte Occidentale). Questo almeno per linee molto generali
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