25-10-2009, 02.40.04 | #351 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Un attimo dopo Elisabeth si trovava oltre quella misteriosa porta.
Vi era un lungo e buio corridoio, dominato da un silenzio irreale. C'era anche Caitli che le sorrideva con un'espressione che sembrava celare una serenità assoluta. Ad un tratto, qualcosa giunse dal buio di quel corridoio. Era una sagoma scura con due occhi luminosi ed inquietanti. Avvicinatasi, quella sagoma si dimostrò essere un grosso lupo nero. Si avvicinò a Caitli, che cominciò ad accarezzarlo. "Ti stavamo aspettando" disse Caitli rivolgendosi ad Elisabeth "sapevamo che saresti arrivata..." E, dal fondo del corridoio, si udirono le spensierate risate di alcune fanciulle... La fuori intanto, Guisgard e frate Elia avevano visto Elisabeth sparire oltre quella porta, che per loro due restava totalmente invalicabile. "Elisabeth! Elisabeth" Gridò Guisgard nel vederla sparire oltre quella porta. Ma nessuno rispose a quelle sue invocazioni. Il cavaliere allora corse verso quella porta e cominciò a colpirla con rabbia; prima con l'elsa della sua spada, poi con forti pugni, fino a quando le sue mani cominciarono a sanguinare. Ad un tratto, dalla nebbia, emersero tre figure. Erano rivestite di ferro ed armate fino ai denti. "Guisgard!" Gridò frate Elia per metterlo in guardia. Ma accanto a quei tre cavalieri apparve anche una donna. Era nuda e bellissima. Avanzò fino a quando la debole luce della Luna le illuminò il volto: aveva le sembianze di Elisabeth. La donna si avvicinò a Guisgard ed aprì le braccia come a volerlo stringere forte a sè. Il cavaliere gli puntò contro la sua spada, come estremo tentativo per fermarla. Ma la donna con una mano spostò la spada e si avvicinò alle sue labbra sussurrando: "Lo so che mi vuoi..." "Non è la vera Elisabeth, Guisgard!" Gridò disperato frate Elia. Ma il cavaliere aveva abbassato la sua spada. E con essa le sue difese...
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 25-10-2009 alle ore 03.44.01. |
25-10-2009, 09.10.38 | #352 |
Dama
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"Che cosa mi sta succedendo? Non respiro più! Hastatus! Hastatus!" provai ad urlare ma la voce rimase solo imprigionata nella mia mente.
Fissavo quella malefica bambina. Ora si è rivelata per quel che è: un demone. Stavo perdendo le forze velocemente. La collana mi bruciava e si stringeva attorno al mio collo...sempre di più... Ormai pensavo che tutto fosse finito lì...ma ricordai lo stiletto che portavo con me e che nascondevo dentro lo stivaletto. Lo presi e con la poca forza che avevo recisi la collana: capii che era l'unico contatto che aveva la bimba con me. Si ruppe e ri-iniziai a respirare! "Maledetta! Non riuscirai a distruggere Camelot!" Non riuscii ad acciuffare la bimba. Ero molto stanca e spossata. Il mio istinto mi disse di raggiungere Hastatus. E barcollando mi avviai e percorsi i pochi metri del corridoio che mi mancavano a quellla stanza |
25-10-2009, 14.12.02 | #353 |
Cittadino di Camelot
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"Sono felice di rivedervi, Sir Dunmer..non ho mai dubitato della vostra fedeltà in Camelot..lasciatevi abbracciare"!
Acconsento ad inseguire il malvagio Ruknor, Ammone è il primo di un quintetto che sfreccia veloce nella sua direzione. Ordino agli altri di galoppare ai due estremi per anticipare un' eventuale deviazione! Ecco che Ruknor abbandona la foresta e mira verso una catena montagnosa...lì..lo attende un suo drappello accampato. Un dardo colpisce Ammone al fianco...egli cade rovinosamente da cavallo, il secondo mio soldato viene colpito in piena fronte...morendo all'istante...il terzo.. in pieno cuore..stessa sorte. Guardo sir Dunmer che è al mio fianco...lui sa cosa deve fare! I miei occhi s'impregnano di quel sangue, la mia bocca implora gli altri di coprirsi di scudo e di aprirsi orizzontalmente! Una voce dietro le mie spalle grida il mio nome: è il saltimbanco con il suo rapido carretto che ..essendomi riconoscente per averlo liberato...vuole ad ogni costo aiutarmi! Sbalordito...lo esorto..allora..a prendere quei tre corpi e riportarli a Camelot ...sperando che Ammone si possa riprendere al più presto! Le frecce colpiscono i nostri scudi... siamo sette contro otto...ma nell'istante in cui a questo rifletto...la lancia di un mio tenace guerriero coglie in piena bocca l'arciere maledetto...annientando per sempre il suo dardo piroetto! Scagliano di tutto contro di noi..ma la nostra caparbietà e il nostro coraggio rendono vane e tremanti le loro mire! Siamo allo scontro diretto, uno di fronte all'altro: "Sir Ruknor..desidero morire infilzato da un vigliacco come voi..è sempre stato il mio sogno"! I miei impavidi combattenti lottano con grande arte e maestria...i corpi dei loro avversari traballano insicuri ..mentre le loro anime già fuggono..in cielo..impaurite! Dopo averli annientati, si dispongono in cerchio a godersi un probabile spettacolo. "Venite pure avanti, signore! Su..fatemi vedere come combatte un codardo"! La disperazione di quell'uomo è estrema, si scaglia contro la mia persona e colpisce ripetutamente il mio scudo....poi la mia spada....poi il nulla...ancora il vuoto...a sua volta.. il niente! E' esausto, getta la spada in terra e crolla in ginocchio ai miei piedi supplicandomi di risparmiagli la vita.. ed io rispondo: "Il pugnale che avete appena preso dallo stivale..non vi servirà a niente...anzi..ha firmato la vostra condanna a morte"! Gettatelo e riprendete la vostra arma...vivrete gli ultimi istanti da vero uomo...dopo avere vissuto tutta una vita da ingordo"! Presa la spada, la libra in aria e mi si avventa come una furia....lo intercetto di spalla e lo alzo su di essa.....ruoto il suo corpo vorticosamente.....e lo lancio verso i miei soldati ..che lo rimettono in sesto. Stavolta son io che gli vado incontro ..con lui immobile....lo colpisco sull'elmo con l'elsa.. fuoriuscendolo. Afferro la sua già putrida testa sotto il mio braccio..."Crack" è l'unico rumore che si ode nel silenzio che pervade tutti noi! "Sir Dunmer...torniamo a Camelot...dovremo organizzarci al meglio per tornare su questi irti colli"! Sir Morris
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[I][B][COLOR=red]Sir Morris[/COLOR][/B][/I] Ultima modifica di Morris : 25-10-2009 alle ore 20.45.47. |
25-10-2009, 15.51.16 | #354 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Morris era fiero di se stesso ed orgoglioso della sua spada.
Credeva di aver sconfitto il tememibile Ruknor. Ma si sbagliava. Appena la Luna illuminò meglio la radura che aveva visto quella furiosa battaglia, Morris si accorse che sotto la corazza di Ruknor si celava in realtà uno dei suoi uomini. Il suo sacrificio aveva permesso al suo padrone di fuggire da quella foresta. Ad un tratto qualcunò uscì da un cespuglio. Era Ammone ferito. "Quei maledetti" cominciò a dire, visibilmente provato "mi hanno quasi accoppato! Sentivo già la risata di Satanasso, ansioso di ospitarmi nella sua lurida dimora! Ma ha fatto male i suoi conti! Ovvio che non vi avrei lasciati qui da soli, amici miei." Poi si guardò intorno e comprese subito l'accaduto. "Quel maledetto Ruknor ci è sfuggito!" Disse con rabbia "Siamo stati forse troppo avventati...avremmo dovuto prenderli di sorpresa. E sia. E' inutile piangere sul latte versato...almeno ci siamo liberati della sua immonda presenza...e se un giorno ritornerà, ci troverà qui ad attendrerlo!"
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25-10-2009, 15.57.05 | #355 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Stremata, quasi senza più forze, Llamrei arrivò nella stanza dove si trovavano Hastatus e la donna.
E qui vide quell'incredibile scena: il cavaliere era steso a terra, come svenuto. E quella donna, armata con il suo splendido pugnale, si apprestava a spaccargli il cuore...
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25-10-2009, 16.04.22 | #356 |
Dama
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Mi sentivo spossata, senza forze. Raggiunsi la stanza, aprii la porta e vidi Hastatus disteso a terra, inerme.
Vidi la donna con il pugnale in mano pronta ad uccidere il comandante. Avevo lo stiletto in mano e istintivamente lo lanciai contro la donna! Lo stiletto le penetrò tra le costole facendola desistere dal suo intento. Non sapevo se fossi riuscita ad uccidere la donna ma guadagnai il tempo per attirare l'attenzione delle guardie e per capire che Hastatus era solo svenuto. Non sapevo con che cosa fosse stato drogato quindi dovevo cercare al più presto qualcuno che potesse dargli un antidoto. E il tempo premeva... |
25-10-2009, 16.15.54 | #357 |
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Guardai Caitli che accarezzava la testa di un lupo, i suoi occhi esprimevano tutto il male che potevo conoscere, mi sentii inerme.........sapevo anch'io che ero li' per qualche motivo.......le forze del male mi giravano attorno....e io ero stanca di essere mossa come una pedina......cercai di tornare sui miei passi e cominciai a correre verso il portone........riuscii solo a compiere qualche passo, urlavo il nome di Guisgard con tutto il fiato che avevo in gola......mi persi in vortice che mi risucchio' in un mondo senza tempo.......
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25-10-2009, 16.19.20 | #358 |
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In quel momento nella stanza giunsero le guardie e quel vecchio monaco che Hastatus aveva trovato nella foresta, giorni fa.
Il monaco si avvicinò al cavaliere svenuto e cercò di capire cosa gli avesse fatto quella donna. "Sia lodato il Cielo!" Esclamò "E' solo sotto l'effetto di un potente sonnifero! Tra un pò si svegliarà!" Poi, rivolto a Llamrei, chiese: "E voi, come state, milady?" Intanto, la donna era a terra ferita da Llamrei. Ebbe un sussulto e grdò: "Che siate maledetti!" In quel momento le guardie entrarono nella stanza. "La vostra finta figlia" disse il monaco "è riuscita a fuggire. Ma voi sarete imprigionata e processata per quello che siete...una strega!" "Non vi darò questa soddisfazione!" Disse la donna. E si trafisse il petto con il suo stesso pugnale. E prima di morire, sospirò: "Non vi...illudete...la nostra setta...un...giorno...ritornerà..." Il monaco si segnò tre volte. Un attimo dopo, incredibilmente, il corpo senza vita della donna si incenerì, consumandosi senza lasciare più traccia.
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25-10-2009, 17.28.24 | #359 |
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Quella donna era Elisabeth. Pensava Guisgard.
In lei aveva riconosciuto il suo volto, il colore della pelle, tanto particolare ed i capelli bruni. Ed era lì, accanto a lui. Era bella, bellissima e voleva lui. Con le mani gli accarezzava la giubba e pian piano gli sbottonava i lacci, arrivando a toccargli la pelle. Un brivido intenso e profondo attraverso tutto il corpo di Guisgard. "Tu mi vuoi...e stanotte non dovrai dividermi con nessuno..." Sussurò lei con una voce delicatissima. Guisgard sentì la spada scivolargli via dalle mani e conficcarsi nella terra umida. "I suoi occhi, Guisgard!" Gridò frate Elia. "Guarda i suoi occhi e vedrai che non è lei!" E in quel momento Guisgard percepiì come una voce lontana. Era come se Elisabeth lo stesse chiamando da un luogo remoto. Aprì gli occhi e fissò lo sguardo di quella donna. E sul fondo di quegli occhi vide un velo. Non erano gli occhi di Elisabeth. Estrasse da terra la sua spada e la puntò di nuovo verso quella donna, facendo dissolvere quell'illusione. E in quello stesso istante, i tre cavalieri, fino ad allora immobili, presero le loro armi e si avvicinarono a Guisgard per sfidarlo... Intanto, oltre quella porta, Elisabeth continuava a chiamare, con tutte le sue forze, il nome di Guisgard. "Perchè?" Chiese Caitli con una voce che stava cambiando tono e suono. "Perchè lo chiami? Egli è solo un'illusione. Solo qui potrai trovare ciò che cerchi!" In quel momento, dal fondo del corridoio, si udirono le voci di diverse fanciulle che chiamavano Elisabeth. "Avanti" disse Caitli con una voce che ormai di umano non aveva più nulla "va verso quelle voci e diventerai parte di questo luogo per sempre..."
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25-10-2009, 17.33.22 | #360 |
Cittadino di Camelot
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Non volevo andare, non era possibile "Sir Guisgard chiedete aiuto a Padre Elia".......non era il male che volevo..........e li' sapeva tutto di morte......e io stavo diventando morte....non dovevo lasciarmi andare........il tempo..il passato si intrecciava al presente...ma non vedevo piu' il futuro.....
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