26-07-2010, 20.59.33 | #351 |
Cittadino di Camelot
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Abbassai lo sguardo un momento, una strana sensazione mi invase…
“Avete ragione a parlare così!” dissi tristemente “Forse pensate che io sia più simile all’uomo che avete ucciso che non a voi… e sicuramente avete ragione! Dopotutto ho sempre vissuto in un mondo in cui tutto sembrava facile, in cui ogni cosa aveva un suo posto. Ma questo non significa che voi abbiate capito ogni cosa di me, né che riuscirete mai a capirla davvero: voi non avete idea di cosa significhi sentirsi fuori posto, sentire che tutto quanto, da ciò che sei a ciò che pensi e a ciò che desideri, è totalmente in contrasto con ciò che ci si aspetta da te. E sapere che mai potrai, non dico realizzare i tuoi sogni, ma neanche avere la possibilità di fantasticarci sopra. E non parlate a me di uomini che ritengono di poter fare ciò che vogliono in virtù del loro rango, perché capisco questo forse meglio di voi! …Mi dispiace per il vostro amore” soggiunsi “Davvero!” Spronai il cavallo e mi lanciai al galoppo lungo la stradina stretta… ero stata una stupida, pensai, a credere di potermi lasciare alla spalle quel mondo soltanto lasciandomi alle spalle Carcassonne. La verità era che quel mondo che odiavo, quel mondo fatto di pregiudizi, di ruoli, di falsità e di strade precostituite non mi avrebbe mai lasciata scappare.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
26-07-2010, 21.41.56 | #352 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard restò un attimo stupito dalle parole di Talia.
In quel momento rivide lo sguardo luminoso di quella ragazza ed il suo sorriso, durante la loro colazione fatta in quella casa, la loro recita coniugale e le risate dopo averla fatta in barba ai loro inseguitori. Forse davvero quella ragazza si era sentita viva per la prima volta solo durante quei momenti. In un mondo in cui tutti gli avevano voltato le spalle, in cui tutti lo avevano giudicato, in cui tutti lo avevano condannato, forse solo lei gli aveva dato la sua fiducia. In questo immenso dramma che lo vedeva protagonista, lui si era ritrovato da solo. E solo lei gli era rimasta vicina, fidandosi a tal punto da mettere la propria vita nelle sue mani. Allora, con un gesto di rabbia verso se stesso, spronò il suo cavallo, aumetò l'andatura e raggiunse il cavallo di Talia. L'affiancò, intimandogli di rallentare e prese le briglie che la ragazza stringeva. "Sono stato un idiota..." disse con il suo solito sorriso un pò guascone, che spesso usava per celare i suoi stati d'animo reali "... potrete perdonarmi? Siamo amici ormai, no? Accettate le mie scuse e la mia amicizia? O devo pagare pegno per avere la vostra di amicizia?" Si voltò poi verso il bosco ed aggiunse: "Lui è il nostro vero alleato... ci saprà proteggere. Andiamo, proseguiamo il nostro viaggio verso la libertà."
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27-07-2010, 01.02.48 | #353 |
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Sorrisi appena e abbassai gli occhi per celare quel vago senso di tristezza che era affiorato in me.
"Non dovete scusarvi" dissi "Avete ragione su molte cose e di altre non avete la pur minima idea... come tutti noi, in fondo!" Poi sospirai e mi voltai anche io verso il bosco: "Si, andiamo..." concordai "Non vorrete che i nostri amici ci trovino qui a chiacchierare sulla strada!" Spronai allora il cavallo e ripresi il trotto.
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27-07-2010, 01.43.16 | #354 |
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Guisgard e Talia allora ripresero a cavalcare.
"Presto giungerà il crepuscolo" disse Guisgard "e ci coprirà le spalle. Vi chiedo solo un piccolo sacrificio... cavalchiamo ancora un pò e giungeremo in un posto dove potremo riposare." Così cavalcarono ancora, fino ad avvistare un piccolo borgo alle pendici di verdeggianti e rassicuranti colli. "Eccoci..." indicò Guisgard "... quello è Capomagnus... lì troveremo ospitalità e protezione." Spronarono allora i cavalli e raggiunsero quell'accogliente borgo. La campagna avvolgeva e proteggeva quel luogo, con le sue distese fiorite di mille colori e profumi. E quando furono a pochi passi dalla cinta urbana, Guisgard lanciò un grido. Dalla campagna un vecchio che passeggiava, riconoscendo quel segnale, rispose col medesimo grido. "Venite, Talia..." disse Guisgard "... siamo a casa..."
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27-07-2010, 02.49.31 | #355 |
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Intanto il carro di Maladesh percorreva il bosco, nella speranza di trovare le tracce del fuorilegge in fuga.
"Presto sarà buio..." disse Maladesh "... non sarebbe saggio continuare... meglio trovare un posto in cui accamparci per trascorrervi la notte." "Temete qualche birbone, capo?" Chiese uno dei due assistenti. "Ma chi oserebbe attaccare uomini coperti da sai?" "Eh..." rispose Maladesh "... a questo mondo i veri cristiani sono purtroppo pochi..." Scelto così un posto sicuro in cui sostare, i 4 cominciarono a prepararsi per la notte, quando all'improvviso, udirono rumore di passi. "Chi è la?" Gridò Maladesh. "Siamo in quattro ed armati... quindi mostratevi!" In quel momento dal buio della sera emersero tre singolari figure, in tutto simili a contadini. "Perdonateci, santi uomini di Dio..." cominciò a dire quello dei tre che sembrava il più sveglio, o il meno tonto per meglio dire "... è la Divina Provvidenza a condurvi qui..." "Che il diavolo vi porti, manigoldi... ehm, volevo dire, Pax Vobiscum..." si corresse Maladesh, con il suo latino maccheronico. "Santi frati, aiutateci..." pregò il contadino. "Confidate nel Signore, figlioli..." rispose Maladesh, tentando di assumere un tono pacato e misericordioso "... chiedete ed otterrete, cercate e troverete..." "Frate, abbiamo pregato" disse il contadino "e voi siete la risposta alle nostre preghiere. E' il Cielo che vi manda..." "Al diavolo..." disse sottovoce Maladash a Cavaliere25 che gli stava accanto "... questi bifolchi non se ne andranno se noi non li ascolteremo..." Poi, rivolto ai 3: "Certo, figlioli... siamo qui per ascoltarvi... cosa vi occorre?" "Veniamo da un villaggio vicino" cominciò a dire il contadino "ed abbiamo bisogno di voi... ecco, nel villaggio un uomo è ormai prossimo a lasciare questo mondo, ma il nostro vecchio prete è caduto vittima dei suoi stessi vizi... si, insomma, ha bevuto troppo ed ora è sbronzo... domani, quando ritroverà la lucidità potrebbe essere troppo tardi... quell'uomo moribondo potrebbe non superare la notte e morire perciò dannato..." "Si, ma noi cosa possiamo fare?" Chiese Maladesh. "Ma voi potete dare a quello sventurato l'Estrema Unzione!" Rispose il contadino. "Si, è il Cielo che vi manda!" Intervenne un altro dei tre. "Che il diavolo li porti..." sussurrò Maladesh a bassa voce guardando Cavaliere25 "... ora ci toccherà andar con loro o potrebbero scoprirci..." Guardò allora i suoi due assistenti. "Fratelli, io ed il novizio" disse indicando Cavaliere25 "seguiremo questi uomini per dare conforto a quel moribondo... voi ci aspetterete qui... torneremo quanto prima..." Ed a malincuore, seguito da Cavaliere25, Maladesh si recò con i 3 contadini al villaggio.
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27-07-2010, 03.21.10 | #356 |
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Intanto, presso le mura di Camelot, Polgara aveva incontrato alcuni cavalieri di Borgogna ed aveva proposto loro una sorta di alleanza.
Alle sue parole, Stafan e Mion si scambiarono una lunga occhiata. "Milady..." cominciò a dire Stefan "... l'idea di separare i miei uomini non mi convince più di tanto, ma voi mi sembrate in gamba e ben informata su questa faccenda. Ma prima di accettare o meno la vostra proposta, vorrei rivolgervi alcune domande... avete detto che insieme alla ragazza che stiamo cercando viaggia anche un uomo... di chi si tratta? E noi sappiamo che lady Talia è fuggita da sola da Carcassonne, perchè ora è in compagnia di quell'uomo? La tiene forse prigioniera?" L'inquietudine dei nobili di Borgogna era palese e traspariva con vigore dalle loro domande. Domande che ora attendevano risposte. E questo Polgara, che li aveva ascoltati in silenzio, lo sapeva bene.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 27-07-2010 alle ore 04.24.06. |
27-07-2010, 11.17.51 | #357 |
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Guardai Maladesh e dissi sotto voce sembra che il travestimento funzioni amico mio però stiamo attenti potrebbe essere una trappola dissi guradando quei tre contadini potremmo chiedere se hanno visto Guisgard passare da queste parti voi che ne pensate dissi rivolgendomi a Maladesh e aspettai una sua risposta mentre camminavamo per arrivare al villaggio.
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fabrizio |
27-07-2010, 11.22.20 | #358 |
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Rimasi a bocca aperta quando, svoltando una stretta curva della stradina, mi ritrovai su di un ciglio che si apriva su di una verdeggiante e fiorita vallata: la valle, che non era molto ampia, era circondata tutto intorno da dolci colline che la delimitavano, disegnando davati ai miei occhi un orizzonte preciso ed avvolgente, e proprio al centro di questo quadro un borgo dall'aspetto semplice ma ordinato.
Rimasi un momento indietro, ammirando la scena... poi mi riscossi, spronai il cavallo e seguii Guisgard fin sotto la cinta urbana.
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27-07-2010, 15.07.43 | #359 |
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Le domande...si certo capibili ma non c'era molto tempo da sprecare, Rubens aveva iniziato a volare in cerchio in un punto lontano dall'orizzonte e questo voleva dire che li aveva persi.
Qualche ostacolo? Si erano mimetizzati? Probabilmente mi stava aspettando per proseguire. "Capitano, comprendo il vostro stupore, ma devo ammettere che non ho risposte a molte delle vostre domande. Non credo che i due siano fuggiti assieme quanto piuttosto che le loro strade si siano incrociate per destino. Non posso mettere le mani sul fuoco sulle intenzioni dell'uomo, ma credo che se avesse voluto farle del male lo avrebbe già fatto. Mi rendo conto di essere poco cortese a mettervi fretta e credetemi capisco i vostri dubbi, neanche io sono abituata nè amo lavorare in coppia, ma il tempo stringe e io devo proseguire. Se il luogotenente vuole venire che mi segua, il falco mi sta chiamando. Qualora non vi fidiate sappiate che per Camelot la direzione è quella giusta e la città dista solo una paio d'ore." E così dicendo girai Diamante e mi incamminai verso la discesa, dovevo raggiungere Rubens prima del crepuscolo. |
27-07-2010, 18.45.23 | #360 |
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"No, potremmo suscitare sospetti, ragazzo mio." Disse Maladesh a Cavaliere25. "I chierici non si interessano dei condannati a morte, ma solo delle loro anime!"
I due falsi frati seguirono così i 3 contadini fino a giungere in una casa ricolma di gente. "Abbiamo con noi due frati..." disse uno dei contadini ai presenti. I due allora furono portati al capezzale di un uomo. Maladesh si avvicinò al moribondo e lo segnò 3 volte. Questi, nel vederlo, ebbe un sussulto e disse: "Che Dio sia lodato... ora potrò confessare le mie colpe e morire in pace..." "Si... certo... figliolo..." balbettò Maladesh. Poi rivolgendosi a Cavaliere25: "Mentre io cercherò di sistemare questo guaio in cui siamo finiti, sperando che il Cielo non ci fulmini, tu vaga un pò per le strade, fingendo di pregare, e cerca di capire se Guisgard e la sua amica sono giunti da queste parti... ma sii cauto, mi raccomando!" Guardò allora i presenti e disse: "Lasciatemi solo con quest'uomo... ha bisogno di confessarsi... quanto al novizio che mi accompagna, egli deve recitare le sue preghiere... va, figliolo e cerca un luogo tranquillo per le tue preghiere..." concluse poi rivolgendosi a Cavaliere25.
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