17-04-2011, 20.30.56 | #361 |
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“… sua signoria è vivo solo per miracolo…”
Quelle parole risuanavano nelle orecchie di Morrigan come se venissero da una distanza infinita. Tutta la scena le scorreva davanti agli occhi come una rappresentazione in teatro. Lei era distante, persa in quel pensiero, in quel ricordo che così violentemente le era tornato alla mente. "...quando chi era morto tornerà in vita l'aquila s'involerà nell'ultima salita..." ... l'aquila è qui, allora... è vicina... se devo credere a questi segni, lui è vicino... Suo malgrado, a questo pensiero provò un brivido. Non era mai stata così prossima a trovare quello che cercava, ed ora che finalmente, dopo tanto viaggiare, aveva avuto un segnale, anche se flebile, adesso che tutto ciò che aveva desiderato cominciava ad avere forma reale, Morrigan pensò di poter avere paura... paura di se stessa, del suo stesso desiderio... perchè... ciò che non desideri potresti lì trovare... così le era stato detto! Osservò Icarius, il suo sguardo smarrito, quegli occhi così sprezzanti che aveva conosciuto a Capomazda che adesso vagavano su quei loro volti in cerca di risposte o di ricordi... così sei tu... pensava, guardandolo con sempre maggiore attenzione... chi lo avrebbe mai detto?... il mio destino legato a quello di un nobile arrogante e viziato, che adesso non sa nemmeno cosa fare di se stesso!... che strani scherzi del Fato!... così sei tu quello che doveva farmi trovare la via, la via che cercavo da quasi un anno... la mia strada legata ad un ducato in tracollo, il cui capo non ricorda nemmeno il proprio nome... e a quel pensiero, immediatamente le sovvenne che in fondo, il Destino era ben più saggio degli uomini e delle loro profezie... Icarius era stato chiamato a difendere le sue terre da colui che voleva usurparle... in fondo sembrava fin troppo giusto che grazie all'incontro con quell'uomo lei potesse giungere a vendicare chi, a suo tempo, aveva commesso lo stesso reato usurpando un altro ducato. A quel punto la sua attenzione cadde su Lho, mentre l'attenzione generale di tutti si riversava sull'erede dei Taddei. Era un uomo fiero, dallo sguardo nobile e sicuro. Morrigan lo studiò con interesse. Come aveva fatto quell'uomo a riconoscere in Icarius il signore di Capomazda? Egli non era giunto che da pochi giorni a Capomazda, eppure il cavaliere lo aveva presentato a loro con il suo titolo... e di certo mancava da molto tempo dalla capitale, se August e i suoi uomini non avevano dato segno di conoscerlo... che uomo strano... che uomo interessante... forse lui potrebbe dirmi qualcosa... Così, mentre August e i suoi si accertavano della salute di Icarius, Morrigan si avvicinò al vecchio cavaliere. "Una terra senza eredi è una terra senza futuro..." mormorò appena gli fu accanto "voi oggi avete reso un prezioso servigio a Capomazda, signore! Mi chiedo se, nella vostra immensa cortesia, sareste in grado di rendere un servigio altrettanto grande a me..."
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" |
18-04-2011, 01.19.03 | #362 |
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Mi piegai sulle ginocchia, carezzando energicamente il draghetto sulla testa e sotto la gola, divertendomi del suo scodinzolare soddisfatto...
“Non è meraviglioso?” dissi con un mezzo sorriso a Matthias, in piedi appena dietro di me “Beh... credo che il nome corretto da usare sia ‘drago’... così almeno mi hanno detto! E, per la verità, non sono stata io a trovarlo, ma Icarius... il suo guardiacaccia l’ha riportato qui, dopo la sparizione del duca. Mi ha detto che Sua Signoria l’aveva trovato e ne era rimasto... entusiasta!” Quest’idea penetrò nella mia mente in quell’istante... non me ne ero affatto resa conto prima, ma in quel momento mi chiesi se questo avesse in qualche misura influito sulla mia decisione di occuparmene... “E comunque...” soggiunsi in fretta “Mi conosci: che cos’altro potevo fare se non accoglierlo?”
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18-04-2011, 01.53.50 | #363 |
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Matthias osservava Talia che giocava col piccolo draghetto.
“Già…” disse “… perché era giusto accoglierlo… come è giusto restare in questo luogo, vero?” Si chinò verso di lei e poggiò le sue mani sulle spalle di Talia. “Prima, nel palazzo… non mi hai più risposto quando ti ho chiesto se eri felice qui?”
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18-04-2011, 02.17.13 | #364 |
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Chinai appena la testa a quelle parole, ma non lo guardai...
"Qui ho conosciuto momenti piacevoli e momenti infelici." dissi lentamente "Ma, in fondo, alla luce di ciò che sta avvenendo, fa differenza? Fa qualche differenza, Matthias, se sono o non sono felice?"
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18-04-2011, 02.31.23 | #365 |
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Matthias afferrò le braccia di Talia e l’avvicinò a sé.
“Certo che fa differenza! Ne fa per tuo padre e per la tua terra! Il destino di questo luogo non può valere la tua infelicità! E nemmeno nessun altro tuo sacrificio! Tutto qui sta crollando! Lo sai tu come lo sanno tutti i suoi abitanti! E lo sanno forse anche a Sygma! L’idea di donare al duca quella stupida cavalla è solamente una farsa! L’ennesima cerimonia di un qualcosa che non esiste!” La fissò negli occhi. “Tutto questo non vale la tua infelicità! E fa differenza se tu lo sei o meno! Ne fa per tutta la tua gente che ti ama! E… ne fa per me…”
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18-04-2011, 03.09.39 | #366 |
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Sollevai finalmente gli occhi su di lui a quelle ultime parole e lo osservai... mi stringeva le braccia come aveva fatto solo raramente e i suoi occhi sembravano bruciare.
"Matthias..." dissi, abbassando di nuovo in fretta lo sguardo "Che ti piaccia o no, questa è la mia terra, adesso! E sarà così finché sentirò di avere delle responsabilità qui! Mio padre, Sygma... tu... siete nel mio cuore da sempre e sempre ci sarete. Ma questo non mi impedirà di fare ciò che ritengo giusto! E io non lascerò mai la gente di Capomazda al loro destino!" Sospirai appena... "Quanto a quel dono... beh, farsa o no, non credo che faccia differenza: Sua Signoria non ama sentir parlare dei suoi avi e temo che un simile dono sortirà solo l'effetto di irritarlo..." mi interruppi un attimo, poi soggiunsi "Quando lo vedrà!" La mia voce tremò forte su queste ultime parole, ma non riuscii a frenare quel fastidioso dolore che di nuovo mi aveva colta al pensiero di mio marito.
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18-04-2011, 03.29.44 | #367 |
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Lho fissava Morrigan, mentre il gruppo dei cavalieri riportava il duca verso Capomazda.
“Sono solo un vecchio che sentiva il bisogno di allontanarsi dal mondo e dai suoli clamori…” disse “… come detto, sono solo un vecchio e non credo di poter essere d’aiuto ad una giovane spadaccina come voi.” Aggiunse sorridendo. Intanto, Izar, dopo essere stato avvertito dell’accaduto da Finiwell e Cavaliere25, era andato in contro ad August ed i suoi con una carrozza. L’incontro avvenne a poche miglia da Capomazda. Il duca fu fatto salire a bordo della carrozza che, scortata dai cavalieri di August, ritornò verso il palazzo. “Come vi sentite, mio signore?” Chiese il filosofo. “Sto bene… la testa è ancora un po’ indolenzita, ma niente di più.” Rispose Icarius. “La ferita poi, anche quando cavalcavo, non mi ha dato eccessivamente fastidio.” “La ferità?” “Si, sua signoria ha riportato una ferita al fianco destro.” Intervenne August, anch’egli nella carrozza. “Infatti, se ricordate il racconto di Perecourt, lord Icarius fu ferito da uno degli assalitori prima di cadere nel Lagno.” “Bontà Divina!” Esclamò il filosofo. “E non mi è stato detto nulla? Come state ora, mio signore? E’ una ferita profonda?” “Non datevi troppo pensiero, il dolore è sopportabile.” Sorrise Icarius. “E… ditemi, voi chi siete?” “Come sarebbe?” August allora cominciò a parlare sottovoce ad Izar, raccontandogli tutti i fatti successivi al ferimento ed al ritrovamento di Icarius. Il filosofo, udito il tutto, restò profondamente turbato e per qualche istante non disse nulla, continuando a fissare, quasi incredulo, il suo signore. “Ciò che conta ora” disse August “è riportare sua signoria al palazzo… dove potrà essere curato.” Izar annuì. Si voltò poi di nuovo verso Icarius. “Sono felice di rivedermi, mio signore… io sono Izar, consigliere di vostro zio, lord Rauger, e vostro leale servitore… state tranquillo, andrà tutto bene. Ciò che conta è che siate sano e salvo.” “Vi ringrazio.” Accennando un lieve sorriso Icarius, senza però riuscire a nascondere l’ansia che attraversava il suo volto. E quando furono prossimi a Capomazda, per ordine di August, uno dei cavalieri suonò l’Afragolante, il corno sacro che annunciava l’arrivo del duca. Quel suono echeggiò sulle case, sulle chiese e sulle mura di Capomazda, fino alle torri del palazzo ducale. Tutti allora, in quel momento, a Capomazda compresero che il loro signore era ritornato.
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18-04-2011, 03.39.09 | #368 |
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“Ma che razza di uomo è colui che hai sposato? Perché il tuo sguardo cambia appena accenni a lui? Guardami, Talia!” Disse Matthias stringendole di nuovo le braccia. “E’ questa guerra che ti rende infelice? Oppure è lui? Chi è l’uomo che hai sposato? E’ davvero lui che ti ha reso solo una pallida figura della ragazza che conoscevo?”
In quel momento si udì il suono del corno che a sorpresa annunciava il ritorno del duca.
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18-04-2011, 04.18.43 | #369 |
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Monteguard ascoltò con attenzione le parole di Hastatus.
“Voi chiedete volontari per una missione che potrebbe essere un suicidio.” Disse. “Sono giunti a Capomazda alcuni volontari, quindi stranieri come voi in queste terre, ma se davvero i nostri nemici sono forti ed astuti come appaiono allora potrebbe essere una follia tentare di inviare nostre spie nel loro covo… una volta scoperti sarebbe impossibile liberarli, anche perché il castello di sir Cimarow è praticamente imprendibile… io ho la responsabilità di comandare e preservare le armate del ducato… in queste condizioni ogni singolo cavaliere è prezioso… e noi, in realtà, non sappiamo neanche di quante forze disponga sir Cimarow.” Si alzò e si portò verso la finestra. “Forse si potrebbe tentare di indagare su questo… si potrebbe guidare un pugno di cavalieri per entrare nel loro territorio, tentando di capire qual è la reale forza di quel traditore… voi ve la sentireste di guidare quei cavalieri, sir Hastatus?” In quel momento però udirono il suono dell'Afragolante: il duca era stato ritrovato.
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18-04-2011, 04.20.47 | #370 |
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Llamrei entrò nella stanza e trovò Ravus chinato a scrivere.
“Sorella? Prego, venite avanti…” disse andandole incontro “… voi dovete essere la monaca incaricata di prelevare il prezioso codice dal monastero delle Agostiniane… l’avete con voi?” Prese allora Le Angosce di Santa Lucia e dopo averlo osservato a lungo mormorò: “Un grande potere è celato fra queste pagine… un potere quasi immenso… capace di attraversare ciò che divide il Bene dal Male…” Ma proprio in quel momento si udì il suono del corno che annunciava il ritorno del duca.
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