07-03-2013, 22.33.39 | #361 |
Cittadino di Camelot
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La tensione si destò quando il cavaliere capì e iniziò a parlare in modo tranquillo, facendo credere che ero davvera sua cugina.
La situazione era alquanto strana, eppure era proprio diverso da quegli altri cavalieri altezzosi che si erano sfidati, sembrava molto umile e in me ancora, guardandolo, vi era come la strana sensazione che non era venuto proprio per vincere il Palio per gloria. Ad un tratto arrivarono le guardie..si doveva procedere con la proclamazione dei vincitori..quella domanda..il mio nome..e prima che uscisse dalla stanza lo guardai dicendo sotto voce.."Sono..Altea!!E sarò presente alla cerimonia." Ci fecero accomodare ed ebbe inizio la cerimonia..."Vivian, ma tu pensi abbia capito che volevi essere la sua madrina...ogni volta che dobbiamo parlare con lui arriva un soldato, ma gli altri cavalieri non mi sembrano cosi scortati. Lui sembra, invece..quasi controllato o forse sarà solo una mia impressione?". Mi voltai verso la Loggia Reale, vi era brusio...mancava un cavaliere, chissà cosa era successo.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
08-03-2013, 02.03.51 | #362 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il bacio di Clio a Mamyon.
E a contatto con quelle dolci e morbide labbra, il cavaliere strinse a sé la ragazza e rispose con la stessa passione a quel bacio. Poi, dopo alcuni istanti che sembrarono senza tempo, le loro labbra si separarono e i gli occhi di entrambi si schiusero. “Si...” disse Mamyon “... ho la premiazione... ma non vi lascerò da sola in questo posto... rammentate ciò che mi diceste? Che far torto al vostro amico equivaleva a farne a voi... ed io non lascerò questa selva senza averlo ritrovato...” I loro sguardi restarono l'uno nell'altro per un tempo che apparve indefinito. Poi, i suoni della selva li destarono. “Io credo di averne ferito uno” fece Mamyon osservando la sua spada “e se davvero non si trattava di spiriti, come sospetto, allora qualche traccia potrebbe essere in giro...” tornò a fissare Clio “... vi chiedete come faccia a saperlo? Semplice.” Sorridendo. “Gli spiriti e gli spettri non perdono sangue.” Mostrando alla ragazza la lama insanguinata della sua spada. “In giro perciò dovrebbero esserci tracce di sangue... aiutatemi a trovarle.” Cominciarono così a cercare intorno a loro. “Clio!” Esclamò all'improvviso Mamyon. “Venite! Ho trovato qualcosa!” Indicò così alla ragazza proprio alcune tracce di sangue. “Seguiamole...” mormorò il cavaliere “... probabilmente ci condurranno da loro queste tracce... e forse anche dove si trova il vostro amico...” Seguirono allora quei segni. E alla fine giunsero in una spianata, dove c'era un vecchio pozzo. E le tracce di sangue finivano proprio accanto al pozzo. “Cosa ci fa un pozzo nel bel mezzo di questa selva?” Stupito Mamyon. “Chissà... magari è ciò che resta della torre dei fantasmi...” si voltò verso Clio e le fece l'occhiolino. Ma avvicinandosi al pozzo, i due scoprirono uno spettacolo raccapricciante. La carcassa di un animale sventrato, in balia di insetti e ratti. “Non guardate...” comprendo Mamyon il volto di Clio con il suo mantello “... è uno spettacolo disgustoso...” Ma fissando quella carcassa, il cavaliere si rese conto di qualcosa di terribile. “Clio...” a voce bassa “... questa carcassa è ciò che resta del mulo che cavalcava il vostro amico...”
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08-03-2013, 02.21.50 | #363 |
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Altea e Vivian, così, presero posto in mezzo agli altri spettatori per assistere all'imminente cerimonia di giuramento.
I quattro cavalieri presenti raggiunsero subito l'altro capo dello spiazzo e si inchinarono sotto la Loggia Reale. Il pubblico era in delirio. Acclamava i nomi dei quattro cavalieri e inneggiava ora questo, ora quello come suo preferito. “Si, quel cavaliere in effetti sembra diverso dagli altri...” disse Vivian ad Altea “... non so, ha qualcosa di strano... perchè credi ci abbia coperte? Poteva smascherare il nostro piccolo inganno davanti alle guardie e farci così cacciare via dal palazzo. Invece ha deciso di reggerci il gioco... comunque, riguardo alla madrina... io sono una conoscitrice di cavalieri, lo sai... ne ho letto in tutte le salse, in ogni tipo di poema e romanzo... e posso dirti che quel cavaliere appartiene ad una categoria particolare... si, proprio così. Di quelli che se ne stanno per conto loro, inquieti e tormentati... e solitamente hanno qualche segreto che li perseguita. Si, sono certa che anche lui ne possiede uno.”
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08-03-2013, 04.55.38 | #364 |
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Uscimmo sulla Loggia ed i quattro cavalieri si presentarono nella piazza sottostante.
Notai che era stata smontata l’arena entro cui avevano giostrato ed era stato montato al suo posto una sorta di palco, attorniato da spalti e tribune ormai gremiti. Sorrisi tra me al disappunto del Maestro e dell’Arconte per il ritardo del quinto cavaliere... fu un sorriso dell’anima, che non si tradusse affatto sul corpo: ogni singola parte di me rimase impassibile, distante, impenetrabile... per un istante lanciai una rapida occhiata al Capitano delle guardie... stava alla mia sinistra, lontano... guardava fisso davanti a sé, ma ero certa che mi vedesse... così come ero certa che continuasse a dissentire rispetto a ciò che gli avevo chiesto, anche se avrebbe ubbidito. Sollevai gli occhi al cielo... era azzurro e terso, e soltanto qualche nube quel giorno schermava la luce diretta del sole... Mi voltai verso l’Arconte... “Credo che sia giunta l’ora...” mormorai, restando indietro ma invitandolo con un leggero gesto della mano a farsi avanti ed a rendersi visibile ai cavalieri nella piazza “Cominciamo! Vi prego, Arconte... fate gli onori: ringraziate questi quattro cavalieri per essere qui, oggi, e dite loro ciò che saranno tenuti a fare tra pochi minuti... poi annunciatemi: intendo parlare loro prima del giuramento!”
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08-03-2013, 05.17.57 | #365 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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L'Arconte Meccanico annuì a quelle parole di Talia.
Si affacciò allora dalla Loggia Reale e fissò i quattro cavalieri. “Cavalieri...” disse aprendo le braccia “... il torneo è terminato e voi vi siete dimostrati i migliori. Siete pari dunque fra voi. Pari nel valore... pari nel coraggio... pari nell'abilità cavalleresca. Ora sarete anche pari nella fedeltà e nella lealtà alla vostra regina. Sarete infatti chiamati a prestare giuramento. Giurerete sui vostri colori, sul vostro onore e sulla vostra stessa vita. Oggi vi siete guadagnati l'appellativo di Primi fra i Pari. Ossia primi fra tutti i cavalieri. Il regno di Sygma vi ringrazia e vi omaggia, cavalieri. Certo che non deluderete questo sacro compito che vi sarà affidato.” Ci fu l'acclamazione del popolo. “Ma prima di prestare il solenne giuramento... sua altezza reale, la principessa Talia, erede al trono di Sygma e signora di tutte le terre di Sant'Agata di Gothia, parlerà a voi, cavalieri.” Ed indietreggiò di qualche passo, attendendo che Talia si affacciasse e parlasse davanti ai cavalieri e al popolo tutto.
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08-03-2013, 09.00.57 | #366 |
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Annuii alle parole di Vivian.."Infatti, appena entrate vidi il suo sguardo perso in cupi pensieri rivolti al Cielo e poi cambiare subito espressione".
Riflettei a lungo sulle parole della cara amica.."Un segreto? Come il Chevalier de Lys?" dissi sorridendo "E chi non ne possiede o li cela..anche noi siamo arrivate in questo strano Principato e ne custodiamo molti. E, forse, come noi, pure lui è arrivato qui per caso o per qualche motivo..chissà se avremo modo ancora di poter parlare con lui". Guardai verso i quattro cavalieri esultanti tra la folla e lo osservai, era certo che si contraddistingueva tra tutti, come si era contraddistinto col suo strano carisma nel Torneo...eppure non mi sembrava portasse emblemi di casati addosso. Scossi il capo e tra me e me mi rimproverai..."Insomma Altea, ti vuoi togliere dalla testa quel cavaliere? Non si ricorderà neppure più il tuo nome bisbigliato di sotterfugio e forse disperso già dal vento. Sei qui per altro..e sembra che quel "Altro" lo stai già dimenticando". "Vivian" asserii ad un tratto "ma perchè mai dovrebbero giurare fedeltà a Sygma e alla Principessa? Hanno solo vinto un Torneo..sembra invece un'investitura a Cavalieri del Principato".
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08-03-2013, 10.17.38 | #367 | |
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Dapprima, mi sembrò di vivere un sogno.
Sentii Mamyon stringermi, con delicatezza e passione nei lunghi istanti di quel bacio. Mi persi, per un momento a guardare i suoi occhi, quando si allontanò da me di quel poco che bastava. Era un sogno, tutto il resto non aveva importanza. Poi, però, le sue parole mi riportarono alla realtà e annuii sorridendo. "Allora mi avete ascoltato..." sussurrai, dopo aver udito da lui le mie stesse parole. Mi guardai intorno e lo seguii alla ricerca delle tracce di sangue. Il sogno non era più così idilliaco, Lucius non si trovava e, d'improvviso, quella selva mi appariva sinistra anche alla luce del sole. Arrivammo al pozzo e Mamyon mi impedì di guardare quello spettacolo disgustoso. Citazione:
"..No.." mormorai "..Lasciatemi vedere...". E, così dicendo mi scostai da lui e guardai nel pozzo. Ciò che vidi mi gelò il sangue e mi sentii mancare. Mi allontanai di scatto da quell'orrore e mi appoggiai ad un albero poco distante. "..Lucius..." urali al vento in tutte le direzioni, in preda ad un terrore che non avevo mai conosciuto "..Lucius dove sei? Per l'amor del cielo torna qui.." la mia voce spezzata risuonava nella radura. Mi accasciai contro un albero singhiozzando "..E' colpa mia.. è tutta colpa mia.. come ho potuto lasciarlo solo.." d'impeto tirai un pugno contro l'albero, cosa che in realtà fece più male a me che a lui. "..come ho potuto fargli questo?" sussurrai. Il cielo notturno era terso e limpido quella sera d'estate e, dal giardino del palazzo, era possibile scorgere moltissime costellazioni. "..Guarda.." dissi indicando alcune stelle "..quella è Andromeda.. vuoi che ti racconti la sua storia?". Un mormorio di assenso giunse dal ragazzo accanto a me, sorrisi, senza voltarmi, sapevo che il suo sguardo era fisso sul cielo. "... Era una fanciulla che venne incatenata ad una roccia per espiare una colpa di sua madre, che fu costretta a guardarla.. Ah, la roccia era in mezzo al mare, o in riva al mare.. insomma... c'era il mare.. Ma mentre la bella fanciulla pensava che fosse tutto finito, giunse Perseo.. se ne innamorò.. riuscì a liberarla e la sposò.." sospirai "..No, aspetta, c'era anche un mostro di mezzo.. ah, si.. Non solo era incatenata ma stava per essere divorata dal mostro.. e ovviamente Perseo lo uccide.." Alzai lo sguardo e strizzai l'occhio. Lucius mi strinse a sè, eravamo in un ottimo posto per guardare le stelle, in quel punto del giardino, lontano quanto bastava dal palazzo e tenedenzialmente privo di alberi, la visuale era davvero perfetta. Eravamo sdraiati, vicini, con gli occhi rivolti verso il cielo. Ma la brezza notturna si era alzata ed erano passsati ormai alcuni minuti da quando mi ero stratta a lui, posando la testa sulla sua spalla. "..E' una bella storia.." mormorò. "..Altrochè..". Mi alzai leggermente su un gomito e lo guardai negli occhi sorridendo "..Se fossi incatenata ad una roccia verresti a liberarmi?". Lui rise e mi fece sbilanciare e cadere. "..Certo.. verrei a liberarti in capo al mondo, lo sai.." disse "..Ma sono convinto che dovrò mettermi in fila..". E mi fece l'occhiolino. "..Si, certo.. sicuramente.." affermai sarcastica "..quelle sono favole, Lucius.. o romanzi cavallereschi.." gli occhi mi si illuminarono "..non esistono uomini come Leonard... pronti a rischiare tutto per una donna che conoscono appena.. i miei genitori me l'hanno ripetuto mille volte.." tentai di imitare la voce di mia madre "..Devi pensare al futuro del casato.. non farti strane idee in testa.. sei l'unica erede.." sbuffai "..dai non farmi pensare a queste cose..". "..Io? Ma se hai cominciato tu?" con un vago tono di rimprovero. Il mio sguardo vagò per l'immensità del cielo davanti a me "..Se dovessi sposare un uomo che abita lontano.. " dissi poi, pensierosa "..che so.. un noioso signore del Sud... mi accompagneresti nella mia nuova casa? Ti nominerei capo della mia guardia personale.." con un sorriso. "..Ma si può sapere che cosa ti è preso stasera? Lo studio di quel manoscritto ti sta dando alla testa.. dai retta a me.. domani lascialo stare e andiamo a farci una passeggiata, come ai vecchi tempi..". Lo guardai torva. ".. Ma, si.. certo che ti seguirei.. te lo promisi che eravamo bambini.. ricordi? qualunque cosa accadrà, non ci separeremo mai..". Sorrisi a quelle parole. "..Beh, la tua bella Dalin diventerebbe la prima tra le mie ancelle.." con un sorriso malizioso ".. quando ti deciderai a dichiararti..". "..Ma.." con due occhi sgranati "..non è vero.. io..." balbettò Lucius. Ma anche nell'oscurità potevo vederlo arrossire. "..Non ti crederebbe nemmeno un bambino..." risi io. E dopo qualche istante in cui Lucius tentò di restare serio, scoppiammo a ridere entrambi, gioiosamente. "..Non ci separeremo mai.." sussurrai a me stessa, aggrappata all'albero, mentre una delle sere passate a guardare le stelle mi tornava alla mente. Mi voltai verso Mamyon "..Io.. devo trovarlo.. E' come un fratello per me.. dove possono averlo portato? Vi prego, ditemi che non..." non riuscii a finire la frase. Calmati.. Non risolverai nulla così.. Respira, Clio.. Ragiona.. Perchè avrebbero dovuto fargli del male? Chi sono? Ascoltai il consiglio della parte più razionale che mi era rimasta: respirai. Mi alzai, e riuscii a calmarmi in qualche modo. "..Cosa possiamo fare?" dissi a Mamyon con la voce più ferma avevo "Non abbiamo molto tempo... cosa accadrà se inizieranno la premiazione senza di voi? Avrete vinto il torneo per niente.. per colpa mia..". Le lacrime ricominciarono a scendermi "..Avreste fatto meglio a lasciarmi stare quel giorno..ora vi stareste godendo gli onori e la gloria..". |
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08-03-2013, 16.33.07 | #368 |
Cittadino di Camelot
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Avanzai lentamente fino a giungere di fronte a loro, appoggiai le mani sul parapetto di marmo e guardai in basso.
Quattro cavalieri, i vincitori del torneo... i miei occhi li scorsero ad uno ad uno, senza tuttavia soffermarsi su nessuno di loro per più di qualche momento... li scorsi, senza che alcuna emozione trapelasse dalla mia espressione... li scorsi notando che nei loro sguardi erano vive le sensazioni più differenti. Poi, piano, iniziai a parlare... “Cavalieri...” dissi, e per la prima volta la mia voce alta scivolò giù dalla Loggia e raggiunse il palco “Ognuno di voi si è iscritto ad un torneo pochi giorni fa, vi ha partecipato e ne è uscito vincitore... ognuno di voi ha dato prova del proprio valore e della propria destrezza, ha superato prove, ha sconfitto avversari... ognuno di voi si è distinto nel proprio girone! In palio, in quel torneo, veniva offerta un’onorificenza: il titolo di cavaliere di Sygma, unitamente all’incarico di vegliare sulla regina, su di me...” La mia voce scivolò leggera, soffermandosi solo per un istante... “Vedete, cavalieri... l’Arconte ritiene che io sia costantemente in pericolo. C’è una guerra non lontana da qui ed un Signore straniero e despota che ha lasciato le sue terre con il preciso intento di venire ad occupare le nostre... oggi quel signore preme contro i nostri confini e, mi dicono, non conosce pietà né clemenza. Ha spie ovunque, quel nemico... ha accoliti, comprati con l’oro predato durante le sue folli campagne di devastazione. Ed è da questo che il giuramento che sarete chiamati a fare vi chiederà di proteggermi... da un nemico che potrà risultare invisibile ai nostri occhi, un nemico infido e pericoloso, un nemico che ci tiene costantemente all’erta...” Lentamente, quasi distrattamente, allora, presi a muovere qualche passo... parlando, mi scostai dall’Arconte e dal Maestro e presi a scendere la ricca scala ritorta che scendeva dalla Loggia fino al palco... “Quando vi siete iscritti a quel torneo, cavalieri...” continuavo intanto a dire “Voi conoscevate il premio messo in palio solo per nome... conoscevate il destino cui andavate incontro, potendolo però vedere solo da lontano... ora invece, da vincitori, avete di fronte quel premio... ed è reale, tangibile, ineluttabile... ed io mi chiedo, e vi chiedo, sareste pronti ad accettarlo ed a fronteggiare, così, qualsiasi eventualità?” Calcai su quelle ultime parole... ero sul palco ormai, a pochi passi dai quattro... il Maestro e l’Arconte erano ancora sulla Loggia, lontani... il pubblico era oltre gli spalti... ma dietro di me qualcosa si mosse. Io seppi ciò che stava accadendo solo perché lo sapevo, altrimenti l’azione sarebbe stata tanto rapida da poterla a fatica comprendere in tempo... cinque soldati di Sygma erano saltati giù dalla scala con le spade in pugno e si erano fatti contro i quattro cavalieri... un sesto uomo, invece, si era avvicinato a me... colsi lo sguardo di disapprovazione del Capitano appena con la coda dell’occhio, ma non vi badai, anche perché la mia attenzione fu attratta dalla sua spada che, ubbidiente, era roteata fuori e, rilucendo alla luce del debole sole, stava sibilando ineluttabile verso di me... Fu un attimo, una frazione di secondo infinitesimale... i miei occhi si sollevarono e, oltre quella lama, fissarono i quattro cavalieri.
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08-03-2013, 17.08.18 | #369 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Tutto accade in rapida successione.
Talia cominciò a parlare e poi si avvicinò ai quattro cavalieri, raggiungendoli sul palco. Guisgard nel vederla restò profondamente turbato. “E' lei...” disse fra sé “... è la dama bianca che vidi l'altra notte...” Ma un attimo dopo sei figure, rapide e silenziose, raggiunsero il palco, circondarono i cavalieri ed una di esse puntò la spada contro la principessa. “Tradimento...” gridò all'improvviso Xouf Dion “... alle armi!” Ed estrasse la spada con la velocità del fulmine. Un istante dopo uno dei soldati vide a cadere a terra il suo braccio. E mentre questi gridava in preda al dolore, anche gli altri tre cavalieri misero mano alle loro armi. Si accese così subito un cruento scontro. La velocità con cui si susseguirono quei frenetici istanti fu tale che ai soldati non restò altro da fare che difendersi. Tra i quattro cavalieri, però, Guisgard era disarmato ed ancora non perfettamente guarito dalla sua ferita. Tuttavia non esitò a lanciarsi nella mischia. Colpì con un calcio un soldato, facendolo così cadere dal palco. “Cavaliere!” Chiamandolo Lhar. “Prendete!” Lanciandogli un coltello. “Obbligato!” Prendendolo al volo Guisgard. Ora anche lui era armato. “Fermatevi!” Gridò il Capitano della Guardia. Era accanto a Talia, sempre con in pugno la spada, ma del tutto sorpreso dalla piega presa dagli eventi. “Fermi! E' un ordine!” Ma ormai Guisgard aveva già lanciato il suo pugnale contro la sua mano, che trapassò così il suo palmo. La spada era terra e non più puntata contro la principessa. “Fermatevi!” Ordinò all'improvviso l'Arconte Meccanico dalla Loggia Reale. “Fermatevi tutti!” E attorno al palco arrivarono decine di soldati armati. Tutto questo tra lo stupore generale.
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08-03-2013, 17.24.19 | #370 |
Cittadino di Camelot
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La loro pelle...il loro accento...un balzo indietro sino a casa........un'emozione profonda sino alle viscere, sentii la mano di Elina sul mio braccio e fu come un'accompagnarmi allo sgabello che mi venne offerto......accanto ad esso un tavolino dello stesso materiale dello sgabello.....interamente intagliato al centro un grande piatto in ottone....con dei piccoli bicchieri in vetro colorato.....come di consuetudine..rametti di menta giacevano nel loro fondo......sentii lo scricchiolio di una porta.....ed entrare un uomo......aveva un viso che mi rammentava qualcuno...ma non ricordavo chi fosse o dove l'avessi visto..poi egli stesso....passo' attraverso le memorie della mia mente....." Vi ricordo.....eravate molto stimato dal Califfo...e' mio zio, ero una ragazzina quando eravate al suo fianco...e poi improvvisamente di voi non si seppe piu' nulla.......berro' volentieri il vostro te....mi ricordera' il sapore di casa...."..presi un bicchiere....e lo odorai cosi' come quando una rosa viene recisa dal roseto.......mi guardavo intorno e quello che non comprendevo era cio' che aveva detto di mio marito......." e' molto buono, cosi' come lo ricordavo.....e adesso...ditemi Abul......come poteva essere mio marito un membro della confraternita dei Figli di Nab.......egli era un cristiano ed era venuto a Gerusalemme per le Crociate......non ci sposammo subito....il matrimonio avvenne in terra straniera...noi fuggimmo......come mai ha confraternita non ha evitato che lo uccidessero.....in cosa aveva sbagliato.....nei vostri rituali ?....a sposare me......o ad obbedire a qualcuno....ditemi Abul...a chi dovro' mozzare la mano e poi il capo per cio' che e' avvenuto "........
Ultima modifica di elisabeth : 08-03-2013 alle ore 17.36.26. |