I racconti del Bianco e del nero

[Guisgard]

"Naturale..." disse ridendo Busk a Gwen "... tu sei dalla parte dei ricchi e dei preti, no? Per questo le regole imposte non ti fanno schifo." Con tono irriverente.

[Lady Gwen]

Cercai di controllarmi, perchè davvero quel tipo era pessimo.
"Ho parlato con la prima ragazza che è stata aggredita ed è sopravvissuta. È sconvolta, non riesce più a parlare, forse non avrà mai più una vita normale e qua non si parla di regole, ma di buon senso" risposi, senza indugio.

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[Guisgard]

"E dimmi..." disse lui avvicinandosi a Gwen "... tu cosa consigli? Chiuderci in casa? Per sempre? Finendo per suicidarci o impazzire?" Sarcastico.

[Lady Gwen]

Mi misi in allerta quando vidi che si avvicinava a me.
Le parole di Herbert mi risuonarono in testa, come il suo sguardo freddo ed il suo tono.
"Di certo, si dovrà fare molta attenzione finché l'ordine non sarà ristabilito. Ne va della propria incolumità e di quella degli altri" mi voltai a guardarlo "Ma sembra che la cautela costituisca un ostacolo non da poco, per la vostra irriverenza."

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[Destresya]

"Oh andare a fare un pic-nic in mezzo ai morti, sembra una gita molto divertente!" ridacchiai, divertita a quelle parole di Odigel.
Riposai senza grossi problemi, erano in molti a lamentare di non dormire, ma non io, ero anche molto più tranquilla rispetto a molti dei miei safari, perchè il mio padrone era sempre lì con me, mi dava un senso di sicurezza averlo accanto, anche se era sempre così preso dai suoi studi e badava di rado a me.
Il giorno dopo, ci recammo al camposanto e io non vedevo l'ora di poter osservare il padrone all'opera.

[Guisgard]

Lui rise.
"Solo perchè non sei abituata a chi ti parla con schiettezza." Disse divertito a Gwen. "Io vado continuamente per i boschi e nessuna belva mi ha mai aggredito... come lo spieghi?" Irriverente lui.

[Lady Gwen]

Che strano tipo, davvero...
"Non c'era mai stata questa emergenza prima d'ora, a Monsearcl, ma questo non vuol dire che non ci sia ora" ribattei "E il vostro scherzetto di alcune sere fa non ha certo giovato all'umore generale del borgo" aggiunsi poi, con la medesima irriverenza.

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[Guisgard]

Destresya ed Odigel arrivarono al piccolo Cimitero di Monsearcl.
Non c'era nessuno e l'aria era cupa, il cielo nuvoloso ed il vento malinconico.
Cercarono il cusode e lo trovarono mentre sistemava una fossa.
"Qui abbiamo sotterrato i resti di 2 uomini..." disse "... erano indistinti, impossibili da riconoscere... la belva ha straziato carni e ossa di quei poveri miserabili..."
"Vorremmo studiare qualche cadavere lasciato dalla belva." Odigel.
"Non ci sono cadaveri..." il custode allo scienziato "... solo brandelli di corpi..."
"Mostraceli." Tirandogli un sacchetto di monete.
Il custode annuì e portò i 2 in una cripta dove c'erano alcune parti di cadaveri. Erano mani, braccia e ginocchia maciullate.
"C'è solo questo... per ora..." mormorò il custode.
Nel frattempo, al centro del borgo, Gwen era con Busk.
"Si, ammetto era uno scherzo parecchio divertente." Ridendo questi. "Non dirmi che non hai apprezzato!" Fissandola. "Vuoi vedere un posto speciale?" Chiese all'improvviso.

[Lady Gwen]

"Dubito che qualcuno potrebbe apprezzare un simile gesto, specie se nel cuore della notte..." commentai laconica.
Alla sua domanda, le parole di Herbert di nuovo mi risuonarono in testa.
Non sapevo se potevo fidarmi e non sapevo se il senso di allarme che provavo dentro di me fosse dovuto ad un avvertimento nei suoi confronti o alla raccomandazione di mio padre.
"Non vedo perchè dovrei, visto nemmeno ci conosciamo..." risposi, senza un tono preciso, mentre mi dirigevo verso la sartoria della signora Rust.
Magari quel tipo avrebbe desistito.

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[Guisgard]

Lui la seguì.
"Ah, ecco..." disse dietro Gwen "... hai paura? E di cosa? Che la belva ti mangi? O hai forse paura di me?" Ridendo. "Senza paparino ti senti indifesa?" Impertinente.