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Vecchio 08-10-2010, 01.37.29   #31
Guisgard
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"Unitevi allora a noi, milady." Disse Belvan ad Elisabeth. "Questa compagnia presto lascerà Camelot ed il suo destino sarà compiuto."
Poi guardò Cavaliere25.
"Ti è andata male la caccia, ragazzo, ma magari potrebbe andarti meglio qualche altro compito..." disse "... che ne diresti di aggiugerti alla nostra compagnia? Se sai davvero usare il tuo arco, allora potrebbe farci comodo la tua mira."
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Vecchio 08-10-2010, 02.28.54   #32
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Un cavallo con la sua galoppata rapida e poderosa divorava l'aspra terra che, tagliata dall'antico sentiero, veniva avvolta da quell'angolo di vecchia Inghilterra.
La polvere si alzava per l'aria secca e gli zoccoli del destriero sembravano galleggiare su un'indefinita polvere, che come una scia segnava il passaggio del fiero animale.
In breve quel cavaliere avvistò l'antico palazzo ducale di Cornovaglia.
Maestoso ed austero dominava su ogni cosa si trovasse in quel luogo.
E quando le guardie lo avvistarono gli si fecero incontro.
"Chi è là! Avanzate ed annunciatevi!"
"Viva il re! E viva il duca!"
"Ma questa voce... Guisgard?"
"Proprio lui!" Rispose divertito il cavaliere.
E raggiunte le due sentinelle, i tre si salutarono come vecchi amici.
"Cosa si dice qui al palazzo?"
"Nulla di che... ma il duca è adirato..."
"Il duca è sempre adirato!" Rispose Guisgard.
"Stavolte lo è davvero... persino con te." Disse la sentinella.
"Soprattutto con te." Precisò l'altra sentinella.
"Tranquilli." Sorrise Guisgard. "Ora perdonatemi, ma vado a sfidare il leone nella sua gabbia!"
E raggiunto il grande cortile, subito due ancelle si fecero avanti.
"Signore, ben trovato..."
"Grazie...un momento... sei Phina... si, sei proprio tu!" Esclamò Guisgard. "Accidenti... sei cresciuta non poco!"
"Grazie, signore..." arrossì lei "... spero mi troviate anche bella, o almeno passabile, oltre che cresciuta..."
"Mi sembra che in passato la tua bellezza non mi abbia mai lasciato indifferente..."
L'ancellà arrossì ancora di più.
"Il duca vi attende, signore." Intervenne l'altra ancella, ben più anziana e severa.
E il cavaliere si recò da suo zio.
Questi era nella grande sala ad attenderlo, in compagnia del suo buffone di corte.
"Il figliol prodigo torna finalmente a casa,
ma da aria burrascosa essa è invasa!"
Recitò il buffone andandogli incontro e facendo segno al duca.
"Ben ritrovato, Iodix, amico mio!"
"Questo ti hanno insegnato i tuoi maestri?" Chiese il duca. "A salutare prima i buffoni che tuo zio?"
"Salute a voi, mio signore." Salutò Guisgard.
"E così hai combinato un'altra delle tue bravate, vero?"
"Ascoltatemi..."
"Silenzio!" Lo zittì il duca. "Sono stanco dei tuoi colpi di testa!"
"Foste a voi a farmi entrare in quell'ordine, non io a chiederlo e..."
"Taci!" Gridò il duca. "Non hai un briciolo di rispetto! Ed io che ho sempre coperto e compreso ogni tua spacconata!"
"Io non vi ho chiesto mai niente!" Rispose Guisgard. "E non mi interessa niente, né della cavalleria, né del vostro ducato!"
A quelle parole il duca lo schiaffeggiò con forza.
"Quando torni in queste terre..." disse il duca "... almeno quando sei qui, ascolta... metti da parte ogni tuo pensiero e desiderio ed ascolta... qui tutto ti parla di noi, della nostra stirpe... i tuoi antenati seguirono Guglielmo il Conquistatore quando giunse a dominare quest'isola... il tuo sangue normanno ti pone, per diritto divino, al di sopra di tutti gli altri uomini! Non siamo sassoni o bretoni! Siamo normanni! Ed abbiamo doveri più che diritti! E solo quando lo capirai, allora potrai dirti un vero uomo! Ora non sei nulla! Nulla! Ricordalo sempre."
"Vedo che è inutile discutere con voi..." mormorò Guisgard.
"Non mi interessa ciò che pensi." Sentenziò il duca. "Domani stesso partirai. E giungerai in un luogo dove imparerai cosa vuol dire essere un vero cavaliere!"
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Vecchio 08-10-2010, 10.18.20   #33
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cavaliere25 sarà presto famoso
Sentendo dire quelle parole a Belvan dissi subito si certo sarà un onore venire con voi mi misi sulle spalle il mio arco e la mia faretra e aspettai di muovervi insieme agli altri.
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Vecchio 08-10-2010, 16.16.02   #34
lady_Empi
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lady_Empi ha un'aura spettacolarelady_Empi ha un'aura spettacolare
<Empi si inchinò al cenno di Fargot attendendo di vedere il Principe scendere dalla carrozza, ma le voci stridule delle ancelle la spinsero ad alzare il capo.> Sparito… <ripetè la fata con un tono a metà tra il divertito e il preoccupato. Poi il nitrito squarciò l’aria con la sua intensità e anche Empi si volse a guardare l’arrivo del bianco destriero. Osservò la figura del principe Icarion, udì le sue parole e mentre piegava le ginocchia in segno di rispetto, lanciò ad Alesia uno sguardo intenso e interrogativo> E questo sarebbe il Principe ? <pensò Empi, invasa da un improvviso desiderio di fuggire, di tornare alla solitudine del suo albero cavo, al silenzio della sua foresta. Ma non lasciò trapelare il suo disappunto. Sorrise, mentre Icarion le si avvicinava e la osservava con attenzione> Felice di incontrarvi, Altezza <si alzò , mentre la verde luce che circondava il suo corpo brillava d’un verde intenso…. Carina???...Proteggerla??? Le parole del Principe le ronzavano nella mente come uno sciame di fastidiosi insetti, avrebbe voluto rispondere che lei non aveva bisogno di protezione e che non era una guida che gli occorreva ma una balia…ma non disse nulla di ciò> Mi lusinga che mi troviate carina, Altezza, ma come certo ben sapete <il tono era cortese ma fermo> la bellezza è solo un prestito di natura e per il Piccolo Popolo son altre le qualità che contano <fece una pausa poi proseguì continuando a sorridere> Sarà un grande onore per me accompagnarvi nella vostra conoscenza degli umani, e non dovete temere, il vostro apprendistato non subirà alcun rallentamento <poi aggiunse mormorando a bassa voce> non certo per colpa mia <allargò le ali lasciandole vibrare appena> Ditemi Altezza <continuò> cosa vi spinge a voler essere un Cavaliere? <chiese infine con la vaga speranza che forse…se avesse avuto pazienza, avrebbe potuto distoglierlo da quell’intento>
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With a faery, hand in hand,
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Vecchio 09-10-2010, 02.16.41   #35
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"Bene, ragazzo!" Disse Balvan dopo aver visto l'entusiasmo di Cavaliere25. "Mi piacciono i tipi decisi e senza fronzoli! Unisciti pure al gruppo e benvenuto nella compagnia!"
A quel punto si avvicinò uno dei chierici a Belvan.
"Sembra che il nostro invito abbia raccolto buoni frutti." Cominciò a dire l'uomo di Chiesa. "A questo punto direi di prepararci a partire... sua grazia il vescovo vuole che il prima possibile cominci la nostra missione a Cartignone."
"Ai vostri ordini, mio signore." Rispose Il capitano della guardia. "Presto..." disse poi ai suoi "... appena raccolto il necessario lasceremo Camelot!"
Ma in quel momento, il capitano notò di nuovo quella donna che girava intorno alla compagnia, senza tuttavia palesare le sue intenzioni.
"Milady..." cominciò a dire Belvan a Llamrei "... noto che la nostra compagnia continua a suscitare il vostro interesse. Cercate forse notizie su vostro marito o su qualche vostro amato?" Chiese sorridente. "O forse la vostra è solo ingenua curiosità femminile verso il mondo cavalleresco? In entrambi i casi mi piacerebbe soddisfare ogni vostro dubbio o domanda, ma temo di non avere tempo, ahimè, per intrattenermi con voi. Ma se invece il vostro interesse è per la nostra missione, beh, vedendovi così abbigliata posso immaginare in voi un animo indomito ed ardito. In questo caso sareste più che utile a ciò che sta per compiere questa nostra nobile compagnia. Cosa mi rispondete?"
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Vecchio 09-10-2010, 02.41.12   #36
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Intanto, in un luogo imprecisato del bosco, creature di un altro mondo erano a colloquio tra loro.
Icarion fissò incuriosito Empi.
Era diversa dalle ancelle che sin dalla sua infanzia erano state incaricate di accudirlo.
Per la prima volta non aveva più a che fare con qualcuno più grande di lui.
Empi era una giovane fata che aveva suscitato molta curiosità nell'irrequieto nipote di re Oberon.
"Essere cavaliere" cominciò a dire come chi recita a memoria una poesia o una filastrocca senza comprenderne davvero il significato "è un modo di essere, non di vivere! Il cavaliere è la più alta forma di virtù e perfezione che esiste a questo mondo... un essere a metà, tra la terra ed il Cielo, capace di grandi sentimenti e di altrettante grandi gesta!"
E finita di recitare questa frase tutta d'un fiato, si abbandonò ad un lungo sospiro.
"Notevole, altezza, notevole..." intervenne Fargot "... ma ritengo un simile linguaggio, sebbene superbamente pronunciato dalla vostra augusta passionalità, più adatto agli umani, da sempre in balia di passioni troppo più grandi di loro, che ad un abitante della nostra razza."
"Smettetela!" Lo zittì il principe. "Non comprendete! Io sarò cavaliere! E l'aver accettato di portarmi dietro la vostra ancella" parlando di Empi "è più di quanto ero disposto a concedere a voi ed a mio zio!"
Poi, rivolgendosi ad Empi, aggiunse:
"Bene, desidero partire all'istante! Appena sarete pronta andremo incontro a madonna Avventura!"
E dopo quest'ultima frase del giovane principe, Fargot fissò Alesia scuotendo il capo.
La fata sorrise e prese in disparte la giovane Empi.
"Permettete vero, mio signore, che saluti la mia amata discepola prima che parta con voi?" Chiese con rispetto al principe.
"Concesso, ma fate presto!" Rispose Icarion.
"Amica mia..." disse Alesia ad Empi "... bada che questo incarico è delicato... avrai notato che il nostro principe è alquanto avventato e del tutto sedotto dal mondo dell'umana cavalleria. Ma al di là del nostro fatato regno si celano pericoli molto grandi ed il nostro principe è del tutto inesperto su questo. Inoltre, qualcosa di oscuro sta accadendo nel mondo degli uomini... il male assoluto ha già sferrato il suo attacco. Sii prudente, amica mia."
La baciò sulla fronte, con materna tenerezza ed entrambe poi ritornarono al cospetto del giovane Icarion.
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Vecchio 09-10-2010, 03.43.11   #37
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Nel frattempo, al palazzo ducale di Cornovaglia, per la prima volta il duca imponeva il suo volere a suo nipote.
"Andare dove?" Chiese stupito Guisgard. "Non ho lasciato una prigione per entrarvi in un'altra!"
"Prigione?" Ripeté il duca. "Cosi chiami uno dei più antichi e gloriosi ordini cavallereschi delle nostre terre?"
"Volete capirlo che non mi interessa niente del blasone, del lignaggio e di tante stupide regole!"
"E cosa vuoi farne della tua vita, sentiamo?" Chiese il duca sempre più adirato, come chi a stento frena l'ira e l'impeto che lo assale.
"Voglio viverla a modo mio!" Rispose Guisgard. "Essere me stesso, decidere cosa fare oggi, domani e domani l'altro!"
"E' facile parlare quando si ha comunque un palazzo come questo in cui rifugiarsi dopo aver fatto una sciocchezza!" Disse il duca. "O sperare nella protezione del proprio vecchio zio! Chiunque in queste condizioni può gridare di voler sfidare il mondo e vivere come più gli aggradi!"
"Non ho mai chiesto la vostra protezione!"
"Già... l'errore è stato il mio ad avertela concessa...."
"Allora non abbiamo altro da dirci..."
"Dove ho sbagliato con te?" Chiese con profondo rammarico il duca.
Guisgard chinò il capo.
"Forse credevate che vi somigliassi..." rispose.
"Si, l'ho creduto..."
"Ora è meglio che vada..."
"Non ancora." Lo fermò il duca. "Ho investito tempo e denaro su di te. Non sei diverso da tutti coloro che sottostanno al mio volere! E tu sei in debito con me! E' grazie a me che sei potuto diventare un cavaliere."
"Sapete che non potrei mai sdebitarmi in denaro..." disse Guisgard "... la mia unica ricchezza scorre nelle mie vene..."
"Ed è con quella che mi ripagherai!" Rispose il duca. "Voglio solo comprendere se per la prima volta in vita mia ho sbagliato nel giudicare un uomo."
"Cosa intendete?" Chiese Guisgard.
"Dovrai dimostrarmi di essere degno di voler vivere come affermi!" Rispose il duca. "Dovrai dimostrarmi che davvero la tua ricchezza è quella che ti scorre nelle vene e quella che ti batte nel petto."
"Non capisco..."
"Un'impresa... ti chiedo una sola impresa... un'impresa cavalleresca degna di tal nome..."
Guisgard scosse il capo e sorrise.
"Non sarai obbligato, se non dalla tua coscienza e dal tuo onore..."
Prese una borsa piena di monete d'oro e la lanciò all'amato nipote.
"Ecco, questo è il denaro che ti occorrerà per ciò che ti ho chiesto." Disse il duca. "Potrai anche sperperarlo come hai fatto in passato... potrai anche non tornare più, dimenticarmi e maledirmi... sei libero, proprio come hai chiesto. Così, da come ti comparterai capirò... capirò se sei il mio degno nipote o solo un gaglioffo, viziato e buono a nulla."
"Riprendetevi il vostro denaro... io non vi porterò alcuna impresa cavalleresca...."
"Allora lo butterai appena sarai uscito da questo palazzo. Non mi interessa..."
Guisgard strinse forte nelle mani quella borsa di monete.
"Ed ora va... vattene che ho da fare..."
Guisgard lo fissò per alcuni istanti e poi uscì dalla sala.
Il duca restò a fissarlo fino a quando non varcò la porta.
"Eh, cuore per un amato figlio
richiede dal cuore il consiglio!" Recitò Iodix il giullare.
"Va con lui..." disse il duca.
"Cosa chiede il mio signore?
Di scortarlo per il suo amore?"
"Tu hai forse più buonsenso di lui, mio pazzo cantastorie... veglia su di lui... ora va e bada che mai concessi incarico più alto a nessuno dei miei vassalli."
A quelle parole pronunciate dal suo padrone, Iodix si comosse e si sentì per la prima vota un uomo.
"Grazie... si, veglierò su di lui... mio signore...
... veglierò come se davvero io avessi onore!"
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Ultima modifica di Guisgard : 09-10-2010 alle ore 03.55.44.
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Vecchio 09-10-2010, 09.26.21   #38
cavaliere25
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Grazie dissi rivolgendomi a Belvan poi mi avvicinai a mylady Elisabeth e gli dissi signora volevo dirvi che sono dei vostri in questa compagnia se avete qualcosa da chiedermi chiedete pure sono a vostra disposizione dissi guardandola dolcemente poi mi misi a guardare intorno mentre aspettavo di partire.
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fabrizio
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Vecchio 09-10-2010, 11.58.02   #39
llamrei
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llamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamballamrei è veramente ingamba
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"Milady..." cominciò a dire Belvan a Llamrei "... noto che la nostra compagnia continua a suscitare il vostro interesse. Cercate forse notizie su vostro marito o su qualche vostro amato?" Chiese sorridente. "O forse la vostra è solo ingenua curiosità femminile verso il mondo cavalleresco? In entrambi i casi mi piacerebbe soddisfare ogni vostro dubbio o domanda, ma temo di non avere tempo, ahimè, per intrattenermi con voi. Ma se invece il vostro interesse è per la nostra missione, beh, vedendovi così abbigliata posso immaginare in voi un animo indomito ed ardito. In questo caso sareste più che utile a ciò che sta per compiere questa nostra nobile compagnia. Cosa mi rispondete?"

"Noto che il vostro incarico e ruolo vi lasciano parecchio tempo libero per pensare a quello che le altre persone fanno" risposi al capitano quando ebbe terminato la sua sfilza di domande curiose. " Se proprio vi sta a cuore il mio intento, vi rispondo che sto cercando una amica. Ricordate: sarò anche donna ma non meno valorosa dei vostri uomini. Signore, buona giornata"
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Vecchio 09-10-2010, 14.53.32   #40
Morrigan
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Morrigan ha un'aura spettacolareMorrigan ha un'aura spettacolare
Morven chiese dispensa di poter passare alla locanda, per saldare il conto con l'oste e prendere il suo bagaglio per il viaggio. Salì svelto in camera e si tolse gli abiti da giorno che aveva indossato per girovagare per Camelot senza dare troppo nell'occhio, ed indossò finalmente la cotta, gli spallacci, i bracciali e i guanti, sopra i pantaloni di cuoio rinforzato e gli stivali. Cinse il largo cinturone sui fianchi e ad esso affibbiò le sue armi, due spade corte, come le avevano forgiate gli antichi guerrieri. Quindi prese con sè anche il suo elmo, che sui lati portava cesellate due piccole ali lucenti, le stesse che decoravano le spalline. Morven vi fece scorrere il dito lentamente, osservandone il brillio che si diffuse per un istante nella penombra dell'angusta stanza... era tutto ciò che gli restava del suo passato, era il suo sangue, il suo orgoglio, la sua sfida... in quell'onore antico risiedeva ogni suoi desiderio e ogni sua voglia... per quelle ali avrebbe combattuto... per quelle ali, un giorno, sarebbe tornato e a testa alta avrebbe esclamato: "Per questo ho pugnato, per questo ho vinto!"

Si fece consegnare il suo cavallo, bardato e pronto, tornò svelto in strada, a riunirsi al gruppo, e vide allora che due nuovi compagni si erano uniti alla spedizione.
Rivolse un cordiale gesto di saluto ad un giovane arciere che stava sistemando le sue frecce prima di partire, il cui sguardo gli parve subito allegro e leale.
Stava per rivolgere lo stesso cenno amichevole ad un altro cavaliere, che indossava le candide vesti con il segno della Croce, ma dovette interrompere il suo gesto, poichè si accorse con stupore che si trattava di una donna. Ebbe un lieve scarto, quindi mutò il suo saluto in un cortese inchino. E mentre si piegava davanti a lei, cercò di osservarla sottecchi...
...
una donna, cavaliere Templare? Ben strani compagni mi sta affidando la sorte! Sarà davvero una bizzarra avventura, lo sento... nulla prosegue secondo le regole, e questo sposa il mio pensiero e la mia idea sull'equilibrio eterno dell'ordine e del caos...

Così, dicendosi questo, il giovane Morven si dispose in attesa che il suo nuovo capitano desse il comando per la partenza.
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"

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