07-04-2018, 02.42.43 | #31 |
Disattivato
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L'acqua era calda e i suoi vapori si diffondevano in tutta la stanza mentre le essenze aromatiche creavano una piacevole e rilassante atmosfera in cui immergersi.
Trovavo che fare il bagno fosse incredibilmente rilassante, che rinfrancasse le membra dopo ogni eccesso, come se l'acqua desse nuovo vigore alla mia pelle, per renderla pronta per ogni nuovo genere di perversione mi passasse per la testa. Iniziai a lavarmi mentre il servitore parlava. Poveraccio era così vecchio che probabilmente nemmeno era più una minaccia per la mia virtù. Beh, se io avessi una virtù da difendere, s'intende. Lo guardai andare via, e continuai nel mio bagno. Continuavo a pensare al Maresciallo e a cosa avrei potuto fare per compiacerlo, ingraziarmelo. Sicuramente dovevo avere un'udienza con lui, poco ma sicuro, ma prima ancora volevo, appunto, mandargli un dono. Sperai che le informazioni di Stuardo potessero darmi una mano su questa faccenda, e riuscire a cavare un ragno dal buco. "Ah, Stuardo!" lo richiamo, col campanellino che era accanto alla vasca perchè un dubbio enorme mi aveva assalito in quel momento "Avete parlato unicamente di me al soldato, dico bene? Non avrete nominato mia sorella spero!" con lo sguardo truce e la voce severa. |
07-04-2018, 02.52.46 | #32 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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I due ringraziarono ancora Gwen e mentre andava via quello più giovane la guardò ancora, in risposta a quello sguardo di lei.
Poi ognuno prese possesso della sua stanza. Dopo qualche minuto il giovane raggiunse l'altro nella sua camera. “Beh, un'ottima sistemazione.” Disse. “Oltre ogni più rosea aspettativa. I cavalli riposeranno ed anche noi.” “Mah, non saprei...” l'altro scettico “... questo posto non mi piace... e non mi mi piace neanche la giovane dama con quel suo gatto...” “Andiamo, non fare il difficile...” il giovane a lui “... è stata molto generosa... le siamo debitori.” "Mah..." scettico l'altro. "Non so..." mormorò il giovane "... ma da quando ho parlato con lei mi sento... come dire? Malinconico, ma anche su di giri... un misto, un miscuglio di sensazioni che non so decifrare... come mai prima d'ora..." Intanto Gwen era andata da Nikolaj, incurante di come avesse ridotto la povera Isabel. Lei era stesa apatica sul letto, mentre lui la fissava accarezzandole i capelli. Aveva la bocca sporca di sangue ed un pallore spettrale sul viso. “Ospiti?” Fissandola. “Mi prendi in giro? Qui?” Incredulo.
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07-04-2018, 03.03.28 | #33 |
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Mentre entravo in camera di Nikolaj, avevo udito le parole dei due viandanti.
Quelle del vecchio mi importavano poco, anche se aveva fiutato il tranello, ma il giovane... Aveva parlato di malinconia, ma anche di esaltazione quasi. Potevano coesistere tali opposti sentimenti in una persona sola? Nikolaj mi riportò alla realtà. "Sì, ti dico" rimarcai "A tal proposito, cerca di non saziarti troppo, ho un lavoretto per te" aggiunsi, guardandolo con intesa, poi guardai entrambi fra quelle lenzuola ora intrise di sangue e chissà cos'altro "E vedi di dare un po' di tregua a quella ragazzina, ogni tanto." Richiusi la porta, tornai in sala da pranzo e al movimento della mia mano, tutte le candele si accesero, mostrando una tavola improvvisamente imbandita. Quando si parlava di poteri, fra vista, udito, olfatto, velocità e tutto il resto, amavo sempre di più questa nostra non-vita. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk
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07-04-2018, 03.24.14 | #34 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Richiudendo la porta Gwen sentì la risata di Nikolaj ed un gemito soffuso di Isabel.
La ragazza raggiunse il salone e con i suoi poteri illuminò la stanza ed imbandì la tavola. Apparvero allora anche Roze, Tatian ed Ivan. “Non vedo ancora gli ospiti...” disse esaltata Tatiana “... siamo forse in anticipo?” Divertita. “Ma no...” ridendo Roze “... è tutto pronto ormai...” Si sentirono dei passi ed allora scesero i due visitatori. “Buonasera...” salutando il giovane, mentre l'altro appariva perplesso.
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07-04-2018, 03.32.40 | #35 |
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Ridacchiai sentendo le parole delle due e dopo poco i due viandanti ci raggiunsero.
"Oh, eccovi. Prego, accomodatevi. È tutto vostro" indicando la tavola con su ogni genere di leccornia. "Vi presento Tatiana, Roze e Ivan, gli altri padroni di casa" indicando i vampiri, rispettivamente la bruna, la bionda e il moro alla fine. Tutti belli, tutti pallidi, tutti con gli occhi rossi e, beh... Tutti affamati. Ci sarei riuscita a tenerli a bada fino all'ora di andare a dormire? Lo speravo. "Voi invece siete... ?" domandai ai due, volendo sapere i loro nomi, mente mi sedevo a capo tavola di fronte al ragazzo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk
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07-04-2018, 03.45.50 | #36 |
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I due ospiti guardarono e salutarono i tre vampiri, per poi voltarsi verso Gwen.
“Io mi chiamo Elv” disse il giovane “e lui è il mio collega Setto. Lavoriamo per la banca dei Bardi e siamo qui per trattare affari per conto del nostro istituto finanziario.” Annuendo. “Possiamo sapere chi è la bella, misteriosa e giovane signora a cui dobbiamo questa generosa accoglienza?” Tatiana rise. In quel momento arrivò anche Nikolaj, anch'egli pallido ed incuriosito per quegli ospiti inattesi. Lys si lavava senza curarsi del povero Stuarto che la fissava impotente. Ma prima che lui andasse via, lei gli chiese di sua sorella. “Ho solo accennato la sua presenza in questa casa, madama.” Disse. “Senza rivelare altri particolari.”
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07-04-2018, 03.55.23 | #37 |
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Annuii appena ai nomi.
Elv. Mi piaceva. Breve, conciso ed incisivo. A differenza di Tatiana, riuscii a trattenere una risata, rimanendo calma e cordiale. Perché qui, di giovane c'era solo il nostro bellissimo interlocutore, mentre noi avremmo potuto scrivere ciascuno interi trattati di storia. Avevamo visto nascere e perire talmente tanti regni, imperi e popoli che si perdeva il conto. Ma l'importante era portarseli bene gli anni, e noi ci riuscivamo egregiamente. "Io mi chiamo Gwen" risposi, con voce cristallina. Poi, finalmente arrivò l'ultimo della combriccola. "Costui è Nikolaj. Nikolaj, loro sono Elv e Setto, sono qui in viaggio per conto della banca dei Bardi" gli spiegai educatamente, sapendo comunque che di quei dettagli nessuno di loro se ne sarebbe fatto nulla. In fondo, banchieri o pezzenti, il sangue aveva sempre lo stesso sapore. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk
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07-04-2018, 04.24.36 | #38 |
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“Benissimo.” Disse Nikolaj. “Professione interessante. I banchieri. Qualcuno dice che da essi sono nate le leggende sui vampiri.” ridendo sarcastico.
“Prego, messere?” Elv fissandolo. “Suvvia, è solo una battuta.” Divertito Nikolaj. “Cominciamo? Prego, accomodatevi.” Elv e Setto presero posto a tavola. “Voi non ci fate compagnia?” Il giovane a Gwen.
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07-04-2018, 04.28.19 | #39 |
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Nikolaj arrivò... Ed iniziò a fare l'idiota, perché non riusciva a non farlo.
Gli ospiti presero posto a tavola. Quella domanda sorse spontanea, ovviamente, e quasi risi. Invece, poi, rimasi composta. "Oh, no, grazie. Abbiamo già cenato" risposi. Chissà che avrebbe detto sapendo che saremmo stati ben felici di banchettare col suo compagno di viaggio e che tutto quel cibo si trovava in questa casa unicamente per i nostri servitori? Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk
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07-04-2018, 13.01.08 | #40 |
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Il Sole nascente riscaldava flebilmente la mia pelle, amavo vedere il sole farsi nuova vita ad Oriente e guardai la foresta illuminata da quei colori di un' alba meravigliosa, potevo sentire lo scorrere del fiume.
Mi avviai verso la sala da colazione, sembrava un giorno perfetto ma in me vi era qualcosa di strano, guardavo un antro tra le querce nel boschetto che si affacciava al Palazzo. "Sei un folle, un pazzo..oh ma lo sono pure io, folle di amore e desidero. Ho sfidato la notte come te per poterti amare qui, lontano da mio marito" lei afferandogli i bruni capelli e perdendosi in quegli occhi meravigliosamente belli, misteriosi del color di un Cielo mutevole. "Lo sai che darei la vita per te" lui baciandole le mani, le sue mani con ardore ed ardimento raggiunsero la veste scollata, gliela strappò e cadde a terra e lei rimase nuda, i suoi baci su di lei...fievolmente potevo sentire i loro gemiti, i sospiri e respiri. "Ti cacceranno, mio marito è contro di voi..ve ne andrete da Sygma" preoccupata la Rosa Nera. Ero ipnotizzata, i miei occhi furono percorsi da un lampo violento ed improvviso e poi udii un mio sospiro, chiusi gli occhi, la testa si reclinò prima da un lato e poi all' indietro. Lui era davanti a me...era mio, non della Dama Nera. I suoi baci sul mio collo, la lingua che assaggiava il profumo di rosa selvatica del mio collo...un gemito, un altro, il desiderio di farlo mio, mi facesse sua, mi baciò sulle labbra e le morse con foga passionale tanto da far uscire uno stillo di sangue..allungai le braccia..."Ti voglio.." esclamai. Mi trovai a terra, le mani sulla terra arida e cercavano di afferrare ciò che non vi era, quel mistero secolare e dalle mie labbra scese un rivolo di sangue. Serrai le mani ansimante per la sensazione di prima, il desiderio di lui era ancora vivo e non vi era soluzione, era Lei a volerlo e mi ricordai quel giorno quando andai da Padre Anselmo, il prete che gestiva la cappella del Castello dei Bastian, nonchè mio maestro e mio confidente, l' unico a cui avevo potuto confessare tutto questo. Padre Anselmo si sedette mettendosi una mano sulla fronte alla mia confessione di quello che stavo vivendo.."Non sono pazza, Padre Anselmo, ma mi rintengono tale e io allora mi sono chiusa nel silenzio". Il chierico prese un pesante libro e lo aprì e sbucò una lettera antica. Mi mostrò il piccolo cimitero del castello.."Altea, ti sei mai chiesta chi giace in quelle tombe? Ti avranno detto dei tuoi antenati, ebbene è così ma vi è di più ma prima tu sposa quell' "Accio Casolare" ti devo dire la verità". Il suo dito scorreva tra nomi di ragazze e donne.."E' chiamato il Tormento del Castello dei Bastian, molti ne parlano e, soprattutto, la gente del volgo. Quelle tombe sono di quelle ragazze e qui sono riportati i loro nomi, tutte tue antenate, e la morte è la stessa..si sono suicidate gettandosi dallo stesso balcone della torre più alta del castello". "Mi state dicendo io ne sono colpita da questo Tormento?" sbarrando gli occhi smeraldini. "Sembrerebbe ..qui vi è la lettera della Dama Nera scritta in punta di morte, confessando i suoi tormenti..ciò che tu sai è riportato su questa lettera..strano vero visto non l'hai mai letta..sembra un incanto o non comprendo, noi uomini del Clero ne andiamo cauti, il Buon Dio non permette di credere..ma abbiamo un ritratto della donna, è uguale a te Altea, me ne accorgevo via via crescevi e avevo il timore in me, sono andato alla ricerca dei ritratti delle ragazze morte e sono pure loro uguali alla Dama..leggi la fine della lettera..dice che tutto questo finirà quando una di voi riuscirà veramente ad amare un uomo". Silenzio.. "E come potrebbe essere...io lo sento.. sento mi desidera, pure io..." ribattei decisa. "E' quello che hanno lasciato scritto tutte le tue antenate morte, Bontà Divina tu sei stranamente ancora viva..lo amavano pure loro e quindi non potevano innamorarsi di altri e questo è il problema...d' altronde Afragolignonesi in giro disponibili non ve ne sono..buona fortuna Altea..ma io sono qui sempre per te, oppure affidati al prete della Pieve di Monsperon" e chiuse il libro. Mi sistemai un pò ed entrai nel Palazzo, mi introdussi piano nella sala dove mio marito e Salamano parlavano, mi lavai con cura le mani sporche di terra ed udii il discordo del pane. Asciugai le mani ora fredde e con un gesto di sfida presi due fette di pane bianco, una smorfia di odio nel mio sorriso e sguardo verso di lui e imburrai una fetta del pane e vi misi della marmellata di fragole, per poi posarvi sopra l' altra fetta di pane bianco e addentai quella bontà, le mie labbra assaporarono la delizia zuccherina di quella marmellata deliziandosi ma udii l' ultima frase di Salamano, sembrava qualcosa di importante e finsi indifferenza mentre mangiavo e abbondavo con il resto della colazione ma ascoltavo attentamente.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea Ultima modifica di Altea : 08-04-2018 alle ore 00.40.11. |
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