16-01-2009, 15.22.57 | #31 |
Viandante
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Cavalier Lancelot anche per me è un piacere iniziare la conoscenza della tua persona.Tutti noi abbiamo una considerazione,una opinione di ciò che è bene e ciò che è male;inoltre è da tale intima convinzione che facciamo derivare le nostre scelte e le nostre azioni...è il nostro irraggiungibile obiettivo. Ma la nostra capacità di scinderli e definirli dipende dalla nostra formazione culturale,educativa,nonchè dalle nostre recondite aspirazioni;decidiamo che sia bene in realtà semplicemente ciò che vogliamo che fosse,quindi nessuno può avere la presunzione di possedere la conoscenza universale del bene,perchè semplicemente non esiste.Ciò che non può essere universalmente pensato da tutti non esiste(se non nella nostra personale mente),almeno per noi uomini credo che valga questa basilare regola.
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O fortuna imperatrix mundi! |
16-01-2009, 15.39.52 | #32 | |
Cittadino di Camelot
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Citazione:
Ma ciò che dovrebbe essere universalmente pensato da tutti? Questo può esistere secondo voi? Ad esempio, se siamo tutti d'accordo che stupri, omicidi, abusi sono ingiusti, o se siamo d'accordo che anche chi non pensa sia ingiusto sbaglia (nello specifico, un criminale penserà che sia giusto), non si può forse trarre una regola universale per questo? Ci sono minoranze delle quali non si deve tenere conto nel computo delle opinioni, secondo me, e tali minoranze sono proprio quelle che tengono in spregio sia il diritto che la vita altrui. Per richiamarmi a un film molto caro ai miei ideali, "Vi sono leggi che rendono schiavi gli uomini e leggi che li rendono liberi. O riteniamo che essere giusti e buoni e leali sia un principio valido per tutti gli uomini sotto la legge di Dio, o siamo solo un'altra tribù di predoni"
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16-01-2009, 16.09.39 | #33 |
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Lancelot,mi fa davvero piacere discutere con te.Però ritengo che tu stia un po perdendo di vista il concetto iniziale,trasportando la questione su un altro piano logico.In tante cose c'è accordo di pensiero tra la maggioranza degli individui, come negli esempi che tu facevi...per esempio sull'omicidio.Eppure come tu stesso ricordi ci sono uomini che differiscono nel pensiero e nell'azione su tale principio;è comprensibile che tu dica che uccidere un uomo è male,la maggior parte degli uomini del nostro tempo della nostra cultura la pensano in questo modo.Tuttavia non possiamo prepotentemente affermare che ciò sia oggettivamente ingiusto,perchè l'oggettività non fa parte di noi..la minoranza degli uomini che la pensano diversamente da te ritengono che sia tu in errore,che in alcuni casi la morte di un uomo sia giusta,indispensabile ed inevitabile. Il palestinese che combatte per l'indipendenza della sua nazione ritiene che sia ciò che è più sacrosanto al mondo fare strage degli israeliani;parte degli stati americani ritengono che un omicida debba essere punito a sua volta con la morte.Chi ha ragione?tu o loro?siamo tutti uomini e l'idea di nessuno può essere considerata migliore o più fondata delle altre,ed è per questo che dico analizzando ciò che vedo che il bene,la verità ultima universale ed oggettiva non esiste,almeno per gli uomini.Esiste ciò che ogniuno intimamente crede e che fortemente deve perseguire...ma nessuno deve pretendere di fare la cosa giusta oggettiva,non siamo gli oniscienti architetti dell'universo.Anzi, purtroppo devo dire che se analizziamo la natura,l'universo,la vita...scorgiamo che in realtà questi nostri valori (perchè chiaramente anche io,come la maggior parte del genere umano,mi riconosco nei valori della vita che tu mensioni)non trovano riscontro.La nostra stessa esistenza allora dovrebbe essere vista da noi come una profonda ingiustizia,siamo destinati a morire;noi, come tutte le altre forme di vita uccidiamo per vivere,e non potremmo fare altro.Infine ti dico,viviamo con i valori del bene che sentiamo nostri...speriamo che anche gli altri si riconoscano nei nostri,lottiamo per vederli quanto più realizzati possibile,tendiamo alla perfezione...ma non pretendiamo di raggiungerla perchè forse per noi essa non esiste.
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O fortuna imperatrix mundi! |
16-01-2009, 17.15.12 | #34 |
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Tutto quel che dite è inoppugnabile, e mi fa molto piacere discutere con una persona di brillante intelletto, la quale mi fornisce una visione delle cose coerente e in linea con quella che è la nostra condizione umana ed esistenziale.
Quando dico che uccidere è il Male, sicuramente alludo all'imposizione violenta di una persona in grado di nuocere, contro una persona non in grado di difendersi. Oppure se l'attacco è portato in maniera ingiustificata, per puro piacere del sangue, o per ira, o per profitto. L'esempio che mi fate voi penso possa invece essere catalogabile come "atto di guerra", o forse nemmeno come quello, nel caso degli attentati da parte dei kamikaze, ma quel che penso sia certo è che si tratta di una circostanza eccezionale che esula da un contesto standard. Come pure nel caso della pena di morte, lungi da me il difendere la vita umana a tutti i costi, io penso che chi nuoce alla vita di persone innocenti perda qualsiasi diritto e qualsiasi accezione che possa ricondurre alla sua "umanità". Io penso che si possano riscontrare, persino in un mondo brutale e violento come il nostro, che tutto sembra tranne che ordinato da Leggi superiori, ma piuttosto dominato da un disordinato Caos, dei precetti morali e di comportamento condivisi e Giusti per tutti. In fondo, pur con tutte le differenze, qualunque civiltà del mondo riconosce che l'assassinio è Male, così come lo è lo stupro, così come lo è la rapina, etc. In questo musulmani, ebrei, cristiani, buddisti, animisti, induisti, sono tutti concordi. Questo è l'Ideale di cui parlo io, qualcosa di inoppugnabile e incontestabile, qualcosa che è nel DNA di tutti gli uomini, e pertanto condiviso, al di là delle differenze di cultura e pelle. C'è poi la casistica degli eventi contingenti e particolari, variante da nazione a nazione, da famiglia a famglia, da carattere a carattere. Per quelli deciderà la coscienza particolare di ognuno, e le leggi con cui gli uomini hanno scelto di regolarsi nelle varie regioni del mondo. Sicuramente un assassinio non è accostabile a un'uccisione in guerra che non è accostabile a un'esecuzione su sedia elettrica, per quanto tutte e tre possano essere accomunate sotto l'etichetta "uccidere un uomo".
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16-01-2009, 17.30.50 | #35 |
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Scusami ma i tre casi che esponi non differiscono affatto.L'attentato,la strage,commessa dal palestinese non puoi chiamarlo atto di guerra...perchè se iniziamo a parlare di diritto positivo(ordinamento giuridico prodotto dagli uomini) nei codici internazionali l'attentato a civili non viene considerato 'atto di guerra'.Poi se segui,come hai fatto dall'inizio del tuo discorso,il diritto naturale(diritti inviolabili dell'uomo che prescindono dalla produzione legislativa)c'è una grave incongruenza con la giustificazione che dai della pena di morte.Se il diritto alla vita fa parte della tua sfera valoriale non puoi giustificare l'esecuzione di un omicida...perchè nessun uomo può sancire la morte di un altro;noi non siamo Dio!nessuno può avere la presunzione di giudicare la vita di un uomo a tal punto da stabilire se merita di vivere o di morire.Questo errore è stato commesso dall'omicida....che soluzione è risolvere il tutto con l'identico reato?Ti consiglio con affetto di trovare una tua univoca convizione...un uomo può sancire la fine della vita di un altro?non esistono casi e casi....
ma comunque in tutto questo discorso,che si è trasferito da una considerazione filosofica e metafisica a speculazioni morali e giuridiche, ciò che pensiamo è giusto per noi...ma non si può considerare giusto oggettivmente!
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O fortuna imperatrix mundi! Ultima modifica di myrddin : 16-01-2009 alle ore 17.34.02. |
16-01-2009, 17.38.09 | #36 | ||
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Avete letto male, o forse sono stato contorto io nel farmi capire:
Citazione:
L'integralista che compie un attentato compie una strage, secondo il nostro diritto, e una jihad accompagnata da martirio, secondo il loro. Se parlaste con un integralista, vi direbbe che i civili uccisi dalla bomba non sono diversi da quelli del suo popolo morti di fame o assenza di igiene nelle condizioni in cui l'Occidente li costringe (secondo loro). Tutto questo, mi porta a catalogare questi episodi come episodi "eccezionali", e pertanto non utili ai fini di una discussione che deve restare generica se si vuole trovare il bandolo della matassa. Quindi non ho mai detto che il kamikaze compie un atto di guerra, anzi ho detto l'esatto opposto, ovvero sia che se la guerra fra eserciti può essere contemplata nel nostro discorso, l'attentato non può esserlo, proprio per la sua natura assolutamente contestuale. Citazione:
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16-01-2009, 17.50.31 | #37 |
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La legittima difesa è cosa diversa e sacrosanta.Essa significa difendere la propria esistenza ed è uno dei rari casi in cui diritto positivo e diritto naturale combaciano perfettamente(secondo me);è nell'istinto umano la voglia di sopravvivenza.Se un uomo attenta alla mia vita,è naturale che io tenta di difendermi...di fare salva la mia vita.Ma la mia integrità non dipende dalla morte altrui..io devo tentare di difendermi senza provocare la morte dell'aggressore,essa può sopraggiungere solo come incidente nella colluttazione, ed è giustificata dal fatto che tu hai semplicemente tentato di difendere la tua vita a tutti i costi, senza mai tentare di toglierla al tuo aggressore.In tal caso per me non si può parlare di omicidio!
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O fortuna imperatrix mundi! Ultima modifica di myrddin : 16-01-2009 alle ore 17.57.51. |
16-01-2009, 18.02.46 | #38 |
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Eppure lo è :) Semplicemente, in quel momento si riconosce che l'uomo-aggressore perde i suoi diritti perché sta facendo il possibile per privarmi dei miei. E' lo stesso anche in guerra, uccido per non essere ucciso.
Non credo di dover necessariamente scegliere se credere all'intoccabilità della vita umana quale che sia, o se accettare invece la morte sotto tutte le sue forme: semplicemente io penso che chi ha rispetto per i diritti e la libertà altrui, potrà godere degli stessi diritti e della stessa libertà; chi invece ha spregio per chiunque non sia se stesso, non avrà alcun diritto. E' un discorso molto manicheo, ed è un discorso molto generale. Tracciata la via generale, spetta poi alle alte cariche elette della Magistratura in ogni società valutare e interpretare caso per caso.
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16-01-2009, 22.03.29 | #39 |
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La mia unica speranza e che questa crisi mondiale che stiamo affrontando negli ultimi mesi possa peggiorare fino a riportarci al medioevo.
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-Non possiamo far altro che andare in contro alla fine nel modo meno doloroso possibile, non siamo altro che esseri di passaggio su questa terra incolta...... -Desidererei solo far si che il nome della mia famiglia torni finalmente sinonimo di Nobiltà e Giustizia....... |
16-01-2009, 22.33.46 | #40 |
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Secondo me, il bene e il male, fa parte della nostra esistenza come il giorno e la notte che si susseguono e che l'una dall'altra non potrebbero fare a meno, l'importante, è poter sempre segliere, quale comportamento assumere con gli altri in ogni condizione, e non nasconderci dietro luoghi comuni, come la religione buddista recita, la ragione e il bene e la verita è sempre in mezzo, la nostra salvezza è la scelta che possiamo fare, detto cio' io personalmente, come deriva dal mio nome Lord Fenner, sono sempre attirato dalla parte del male, ma perche' esso è più forte, più eccitante, più facile come scelta, la scelta che ogni uomo che cerca il BENE e DONA se stesso per cercare di CREARE ARMONIA, si ritrova indietro, disprezzo, invidia e diffidenza, e allora si ritrova solo con l'IRA dentro se stessi e cio' ti fa impazzire per capire perche' l'uomo non è abituato a riceve AMORE ma solo odio.......un odio gratuito che non rispetta nessuno, ma LA MIA lotta è sempre prima di tutto con me stesso, per trovare quell'equilibrio tra il BENE e il male donandomi sempre con ANIMA e CUORE verso chi ne ha bisogno e chi invece crede di non aver bisogno di nessuno, saro' il mio motto è lottare sempre mai darsi per vinto!
Saluti Lord Fenner
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"Quando ce' da scendere in campo, non chiedo mai quanti ne sono, ma dove sono" |