11-03-2013, 00.29.53 | #391 | |
Disattivato
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La mia mente vagava lontano, ripercorreva le strade dei ricordi, e riviveva continuamente gli ultimi avvenimenti della giornata.
Non c'è più... Non è qui con te.. Non c'è lui a proteggerti.. Mi sembrava impossibile. A tratti speravo di vivere in uno dei miei incubi e che presto mi sarei svegliata nel mio letto. Ma, infondo all'anima, sapevo che era la realtà. Mi riscossi alle parole di Mamyon. Citazione:
Mi aveva protetta da quelle figure, si era dimostrato onorevole e valoroso, nonostante le mie diffidenze. Si sarebbe perso quella premiazione per non lasciarmi sola. Non potevo imputare a lui la colpa di ciò che era successo, per quanto mi avesse infastidito la faccenda del mulo. Si era offerto di continuare le ricerche, di non abbandonarmi. Cercai di sorridere. "..No, Milord.. ve lo devo.." dissi poi, con un timido accenno di risata "..Sempre che vogliate ancora una madrina conciata in questo stato.." osservando la fine del mio abito sporco di terra. Scossi la testa, lasciando lo sguardo a vagare nel vuoto intorno a me "...in ogni modo, non riuscirei a stare sola.. a varcare la soglia dell'appartamento che divido con Lucius..." sussurrai, quasi a me stessa. La sola idea di vedere la stanza vuota, mi terrorizzava. "... Vi chiederei di lasciarmi un po' di tempo per cambiarmi d'abito e rimettermi a nuovo, ma so bene che siamo già in enorme ritardo.." sgranai gli occhi, come se un'idea improvvisa si fosse fatta largo tra i miei pensieri. "..No, no.. verrò con voi eccome..." lo fissai negli occhi "...Potrei spiegare perchè vi siete attardato tanto... insomma, potrei raccontare che la vostra non è stata negligenza ma pura cavalleria.. Non avete giurato di difendermi prima del torneo?". E gli feci l'occhiolino. "...Magari saranno indulgenti se capiranno il motivo che vi ha indotto a stare lontano.. Non trovate?" con un lieve sorriso speranzoso. |
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11-03-2013, 01.40.28 | #392 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Così Parsifal si rimise in cammino.
La strada maestra tagliava in due quella regione e tutt'intorno dominava la spettrale ed impenetrabile selva. Il cielo era cupo e grigio e un inquieto vento soffiava e ululava su quella massa informe. Poi, ad un tratto, il cavaliere intravide due sagome in lontananza. Arrivavano dalla parte opposta della strada, in sella a due cavalli. Dopo qualche istante furono abbastanza vicine da apparire più chiare. Erano due cavalieri. Uno di stazza robusta, con una folta barba castana e l'altro più magro, col viso scarno e i capelli rossi.
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11-03-2013, 01.49.16 | #393 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Quelle parole che Altea gridò verso lo spiazzo causarono stupore fra gli spettatori.
“Altea...” disse Vivian prendendola per mano “... sei impazzita? Vuoi forse attirarti le antipatie dell'Arconte Meccanico? Smettila, o finiremo nei guai!” Ma inaspettatamente dal pubblicò si alzò un applauso a quanto esternato da Altea. Infatti molti di quelli che erano nelle tribune avevano ammirato ed apprezzato il combattimento a cui erano stati costretti i quattro vincitori. E Guisgard, per l'abilità dimostrata, era sicuramente tra quelli che più avevano conquistato la folla.
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11-03-2013, 02.02.15 | #394 |
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Guardai Vivian.."No..sto solo esprimendo liberamente il mio punto di vista e vedi..tutti stanno applaudendo..sono della mia stessa opinione." Guardai poi l' Arconte Meccanico.."Non preoccuparti, egli ha bisogno di me..o non avrà il suo ambito Fiore o Tesoro inestimabile..presto restituirà la spada a sir Guisgard..e poi chissà.." sospirando "..ci darà la giuste dritte per lasciare subito questa città e trovare il Fiore..Vivian ricordati che noi, presto, partiremmo, e non si sa cosa sarà di noi, e non abbiamo nulla che ci lega a questa città".
Guardai il palco...e capendo ciò che presto mi sarebbe aspettato, mi voltai e presi la strada per uscire dal palazzo..Vivian mi seguiva silenziosa. Come sempre, sapeva, quando ero silenziosa stavo riflettendo e pensando. Mi pervase una strana irrequietezza..era vero..nulla mi legava a quella città ed era inutile stessi a lottare per il bene di quella gente..o di un qualsiasi cavaliere come sir Guisgard.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
11-03-2013, 02.06.12 | #395 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Mamyon sorrise e poi annuì a quelle parole di Clio.
“Allora affrettiamoci.” Disse il cavaliere. “Abbiamo una doppia cerimonia che ci attende. Quella del mio giuramento e quella della vostra nomina.” E le fece l'occhiolino. I due allora, seguiti dal fedele Densesu, si diressero verso il palazzo reale. Vi giunsero poco dopo. Il grande portone d'ingresso era aperto per consentire a tutto il popolo di poter assistere alla cerimonia. Così, in sella al suo destriero e con Clio seduta davanti a lui, Mamyon entrò cavalcando nello spiazzo, davanti a tutto il pubblico. E appena la gente lo riconobbe, esultò e cominciò ad invocare il suo nome. Egli era infatti uno dei vincitori. Il cavaliere allora rispose alle invocazioni del pubblico e poi si diresse verso il palco, dove si trovavano gli altri quattro vincitori. “Cavaliere...” disse nel vederlo il capitano della guardia “... la cerimonia è iniziata da un bel po'... e voi vi presentate solo adesso?” “Perdonatemi...” fece Mamyon “... ma sono stato impossibilitato a giungere prima...” Allora dalla Loggia Reale l'Arconte Meccanico fece segno al pubblico di tacere. “A termine di regolamento, cavaliere, un simile ritardo può essere punito anche con l'esclusione dalla cerimonia e dunque con l'annullamento della vostra partecipazione al torneo.” Fissandolo il signore di Sant'Agata di Gothia.
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11-03-2013, 02.24.49 | #396 |
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Elisabeth aveva avuto così un primo impatto con quel misterioso libro.
“La tua mano è rossa...” disse Elina fissando la mano di Elisabeth “... lavala con acqua fresca...” le mostrò così un catino con acqua pulita e vi gettò poi dentro dell'olio “... ti libererai dagli influssi negativi...” Tornò poi a guardare quel misterioso libro. “Forse...” mormorò “... forse dovremmo essere caute a trattare questo libro... forse bisognerebbe conoscerne bene il suo significato... e se lo mostrassimo a qualcuno? Non so... un religioso... anche un Cristiano... anche perchè non credo che qui si trovino Imam... cosa ne pensi?”
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11-03-2013, 02.25.51 | #397 |
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Sorrisi nel sentire il calore del pubblico festoso e, per un momento, dimenticai i miei guai.
Sentii la voce di Mamyon calma e sicura alle mie spalle, ma le parole dell'Arconte mi gelarono il sangue. "...Mio signore.." dissi con voce gentile ma abbastanza alta perchè questi mi udisse "..Altezza.." rivolgendo un inchino alla principessa. "..Vi prego, dovete ascoltare il motivo di questo ritardo... Perchè non vi troverete negligenza nè insubordinazione o insolenza...". I miei occhi si riempirono di lacrime mentre la mia voce risonava ferma e decisa. ".. Ieri notte Sir Mamyon ha accompagnato me e il mio amico più fidato in una passeggiata alla ricerca di un'antica leggenda di queste terre... ma.." la voce cominciò a tremare ma mi dominai cercando di apparire sicura "...il mio fedele compagno d'un tratto sparì, come ingoiato dalla selva.. e noi lo cercammo, inutilmente per ore... Poco prima dell'alba venimmo aggrediti da uomini armati di lunghe falci, uomini simili a ombre, ma reali quanto voi.. Sir Mamyon mi ha protetto da quei pericoli... ma quando giunse l'alba si dileguarono come ombre al sole.." respirai profondamente "... Mi offrii di restare.. avrei cercato io il mio amico, sapevo che Sir Mamyon aveva la premiazione... ma egli aveva giurato di proteggermi prima del torneo, e a quello si è attenuto, rifiutandosi di abbandonarmi... ma dopo altre ricerche non abbiamo trovato che il destriero del mio amico..." i miei occhi divennero vitrei a fissare il vuoto "...o meglio quel che ne restava..". Restai in silenzio per un breve istante, avevo raccontato ogni cosa ed il mio cuore aveva vissuto nuovamente ogni istante. Sperai che quel racconto potesse far conservare la vittoria al cavaliere. "..Perciò vi prego.." dissi poi, stupendomi di me stessa "..non fate pagare ad un cavaliere l'aver tenuto fede ad un giuramento... e il non aver abbandonato una fanciulla sola nella selva.. ve ne prego..". Alzai lo sguardo osservando il capitano delle guardie prima, l'Arconte poi ed infine la bellissima principessa. |
11-03-2013, 02.49.54 | #398 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Altea...” disse Vivian seguendo la sua amica “... ma cosa ti prende? Perchè andiamo via così? E perchè sei diventata di colpo silenziosa?”
Ma proprio in quel momento le due videro entrare nello spiazzo qualcuno. Era Mamyon in sella al suo destriero. E con lui vi era anche Clio. “E' il quinto cavaliere!” Esclamò Vivian. “E' arrivato anche lui finalmente!” Si udì allora l'entusiasmo del pubblico. Tutti ora invocavano il nuovo arrivato. Quello, allora, si diresse verso il palco e poi cominciò a parlare in direzione della Loggia Reale.
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11-03-2013, 03.03.07 | #399 |
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Infatti era arrivato pure il quinto vincitore e osservai la euforia di Vivian. ."Tu puoi rimanere se vuoi, io ritorno a castello. .mi sento fuori luogo qui e controlla che la spada torni a sir Guisgard"..e mi allontanai.
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11-03-2013, 03.29.03 | #400 | |||
Cittadino di Camelot
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I miei occhi si allargarono impercettibilmente a quell’insinuazione del cavaliere... una dama bianca... lo fissai per qualche attimo, incerta e turbata... non poteva averlo detto per caso, pensavo... e fui certa che non era stata solo un’affermazione innocua quando vidi quel lampo attraversargli gli occhi.
D’intinto distolsi il mio sguardo, allora, e lo portai lontano... distante... inaccessibile. Continuai ad ascoltarlo, tuttavia... ascoltai l’intervento dell’Arconte e la sua risposta... e solo quando tacque di nuovo tornai a guardarlo... “La vostra spada...” mormorai, mentre mille e più pensieri giungevano ad attraversare la mia mente... le parole dell’Arconte che non avrei dovuto udire ma che avevo udito... le parole del cavaliere in quella stanza... ciò che io stessa mi ero riproposta osservandolo privo di sensi... “E sia... Ulisse!” sussurrai, tornando a fissarlo negli occhi... ma lo dissi talmente piano che, forse, neanche lui poteva avermi udita. Ad un tratto, tuttavia, la mia attenzione fu attratta di nuovo da una voce... una voce, però, che questa volta venne da uno degli spalti. Citazione:
Citazione:
aveva parlato con la fronte alta e la voce ferma, guardando verso la Loggia Reale dove si trovava l’Arconte... ne fui vagamente stupita. E, cosa che mi stupì forse di più e che mi divertì vagamente, fu che dalla platea si levò un applauso a quelle parole. Osservai la folla per qualche istante... poi, all’improvviso, sollevai leggermente una mano, come a voler fare silenzio... ed infatti, poco dopo, il clamore si placò gradualmente fino a che non fu di nuovo silenzio... “Sono certa che queste grida sono premature!” dissi allora, e badai a tenere la voce più bassa e lieve che mai in modo che tutti dovessero concentrarsi e fare attenzione per sentirla “Sono certa che la spada di sir Guisgard sia semplicemente stata messa al sicuro e che sia già pronta per venirgli restituita...” La mia voce fluttuò leggera tra il palco e gli spalti... notai che la donna che aveva parlato stava uscendo... chissà perché. I miei occhi tornarono su sir Guisgard, di fronte a me, e lo fissarono per qualche momento, alteri... poi, lentamente, mi voltai e ripresi a salire la scala fino alla Loggia Reale, raggiungendo l’Arconte ed il Maestro... “Restituitegli quella spada!” mormorai seccamente all’Arconte, fermandomi accanto a lui, ma senza guardarlo “Immediatamente! E che si vada avanti... sono stanca!” E fu in quel momento che, di nuovo, accadde qualcosa... Citazione:
sospirai spazientita, socchiudendo appena gli occhi per cercare di mantenere il contegno... “Attendiamo altre sorprese?” sussurrai, allora, seccamente all’Arconte. All’improvviso, tuttavia, e del tutto inaspettatamente, la fanciulla che era con il cavaliere prese la parole e raccontò una storia che ebbe l’inusitato vantaggio di colpirmi... Rimasi a fissarla per qualche momento... la sua voce che tremava, lo sguardo che andava vagamente perdendosi... ebbi la certezza che non stava mentendo... anche se non ero del tutto certa di comprendere... “Cosa?” mormorai allora, voltandomi verso l’uomo alla mia destra e fissandolo severamente “Di che cosa si sta parlando, Arconte? Da quando la foresta di Sant’Agata non è più sicura?”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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