La vendetta di Fantamas

[Guisgard]

"No no, mia moglie basta ed avanza." Disse divertito Hunt ad Altea.
"Si, entriamo in azione" fece Montes "e cerchiamo di scoprire se davvero la polizia conosce il vero volto di Fantamas." Fumando il suo sigaro.

[Destresya]

“Esatto, dobbiamo cavalcare l’onda! Proprio questo dicevo!” Sorridendo mentre lo guardavo negli occhi “Anche l’edizione di domani sarà un successo, vedrai!” Facendogli l’occhiolino.
Poi allungai piano una mano a sfiorare il suo braccio.
“Non mi hai detto com’era la crostata, però!” Con gli occhi nei suoi e una strana inclinazione nella voce, calda e confidenziale.

[Guisgard]

Il padre di Elv ascoltò ogni parola di Gwen, per poi annuire.
"Mah, speriamo lo acciuffino presto quel criminale..." disse "... grazie, può tornare alla boutique in cui lavora."
Ma fuori dall'ufficio Gwen trovò Elv in persona, impegnato a controllare alcune ordinazioni del mese.

[Guisgard]

"Ottima." Disse Fessen a Destresya. "Davvero ottima. E poi con marmellata all'albicocca è una perfetta metafora du una bella donna bionda." Facendole l'occhiolino. "Se ben ricordo in una commedia di Plauto si faceva una similitudine simile, dove una bella matrona veniva paragonata ad una focaccia con marmellata all'albicocca." Ridendo di gusto.

[Lady Gwen]

Annuii.
"Grazie a lei signore, arrivederci" lo salutai e mi alzai.
Uscii dalla stanza, richiudendomi la porta alle spalle e vidi Elv.
Certo, era ovvio che avrei potuto trovarlo, certo che era ovvio, ma rimasi lo stesso colta di sorpresa.
Soprattutto perché non sapeva ancora nulla del fatto che lavorassi per loro, adesso.
Allora mi avvicinai.
"Posso disturbarla per un saluto?" dissi, guardandolo con un sorriso.

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[Altea]

"Infatti tua moglie...la trascuri troppo Hunt attento" sorridendo.
Mi preparai ed ero pronta ad andare con lui dal custode "Quel Fessen ha fatto saltare i miei piani, forse aveva capito ero una spia? Mi sembra strano un galantuomo da un appuntamento ad una donna a colazione e poi non chiami, pessimo elemento...non esistono più gli uomini di una volta, ecco perché ho scelto questo mestiere e di rimanere sola e nell' anonimato" sfrecciando con la Ferrari per Afragopolis.

[Guisgard]

Altea e Hunt partirono dal quartier generale della Yuve, recandosi al Santuario di Sant'Antonio da Padova per incontrare il custode.
"Mah..." disse Hunt mentre lei guidava "... in verità sono appena le 9 del mattino... molti fanno colazione più tardi, verso le 10... soprattutto che usa la colazione come incontro di lavoro... hai troppa fretta, pessima abitudine per un agente segreto." Ridendo.

[Guisgard]

Elv si voltò di scatto e restò sorpreso nel vedere lì Gwen.
Ma ancor più stabiliato fu quando si accorse dell'uniforme che lei indossava.
Lavorava per loro.
"Ehm... si, ecco..." disse lui fissandola "... si, signorina... buongiorno anche a lei..."
"Ehilà..." divertita un'altra commessa "... da quando dai del lei ad una commessa?" Ridendo.

[Altea]

Sorrisi e guardai Hunt "Io non sono di queste parti, provengo da un posto molto a nord, a nord est e le colazioni si fanno presto, e si chiama un' ora prima e si è puntuali...eh, pessime abitudini vero?" facendogli l' occhiolino "Vedremo se hai ragione".
Ci fermammo di fronte al santuario di Sant' Antonio da Padova e ci avviamo verso la portineria per parlare col custode.

[Lady Gwen]

Lo guardai con divertimento alla sua espressione avrei detto strabiliata.
Un'espressione impagabile.
Ridacchiai piano al suo saluto impacciato.
Poi guardai un'altra ragazza, una commessa, che si rivolse a lui in maniera molto confidenziale.
"Sì, da quando?" con aria curiosa, ma sempre divertita, mentre ancora lo guardavo con quel sorriso e il capo appena piegato.

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