11-03-2013, 04.38.31 | #401 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Uomini” disse l'Arconte Meccanico a quelle parole di Clio “armati di lunghe falci? Qui? A Sant'Agata di Gothia?”
“Assurdo!” Intervenendo il Maestro Geroge. “Non vi è nulla di simile nei nostri territori! Anzi, trovo disdicevole che simili fantasticherie vengano dette qui, al cospetto di sua altezza e davanti all'intera popolazione! Noi stiamo combattendo una guerra contro il fanatismo e la superstizione imposta da secoli dalla Chiesa Romana! E queste sconcertanti storie non fanno altro che alimentare l'estremismo e l'ignoranza che invece tanto rifiutiamo!” “Milord!” Prendendo la parola Mamyon. “A me non importa avanzare scuse. Ho mostrato il mio valore di cavaliere davanti a tutti e non sarà una cerimonia a renderlo vano. E' vero... sono stato assalito l'altra notte. E credo che qualcosa di misterioso si nasconda attorno a questa città. Questo però non è affar mio, ma vostro. Volete annullare la mia vittoria? E sta bene. Troverò la mia fama altrove. Ma non permetterò che si metta in dubbio la parola di lady Clio. Io, oltre ad essere vincitore del torneo, sono suo campione. E difenderò davanti a tutti l'onore di lady Clio. Dunque, chi metterà in dubbio le sue parole ne risponderà a me.” “Calmatevi ora!” Fissandolo l'Arconte. “Molto probabilmente siete stati assaliti da un gruppo di briganti. La selva è comunque un luogo selvaggio e soprattutto di notte è sconsigliabile attraversarla. Ora, dunque, direi di dimenticare l'accaduto e procedere con la cerimonia.” Tutto allora fu pronto. Mamyon condusse Clio nel padiglione, dove si trovavano le altre dame della nobiltà, per poi tornare nella sua tenda e prepararsi anch'egli. Le nobili dame, però, nel vedere Clio con i suoi abiti sgualciti e non pulitissimi, presero a fare commenti fra loro e a gettarle occhiate non proprio lusinghiere. Poco dopo anche Mamyon era pronto per la cerimonia. Un valletto poi, come ordinato da Talia, aveva portato a Guisgard la sua spada. I cinque cavalieri allora si inchinarono davanti alla principessa. “Cavalieri!” Prese a dire l'araldo. “Giurate solennemente di servire e proteggere la vostra principessa contro tutto e tutti, in ogni condizione e situazione, nella ragione e nel torto, a costo della vita?” “Giuro!” Gridarono i cinque cavalieri in coro. “Tutto questo giuro sull'elsa della mia spada!” E alzarono le loro spade verso il Cielo. “Da oggi e per sempre” proclamò l'araldo “sarete cavalieri devoti a sua altezza reale, la principessa Talia di Sygma! La sua Guardia del Corpo! A lei e a lei sola risponderete, cavalieri!” Ci fu il boato del pubblico. Seguì poi la nomina delle madrine del torneo. Quattro dei cinque cavalieri avevano scelto una dama come tale e davanti al popolo le incoronarono con corone d'argento e oro. E quando Mamyon portò a Clio quella corona, gli sguardi delle altre dame, fino ad allora deplorevoli, divennero di invidia e gelosia. “Sarò vostro campione, milady...” disse Mamyon fissando Clio “... da oggi e sempre...” e le posò la corona sul capo. Tutto ciò davanti all'incontenibile felicità del popolo. Lontano però da questo clamore se ne stava Guisgard. Fissava quei festeggiamenti senza dire nulla. “Invidia per gli altri cavalieri, amico mio?” Fece una voce all'improvviso che solo lui udì nel frastuono generale. “Invidio loro solo la libertà, lo sai.” “Nulla di personale spero.” “Affatto.” Accennando un sorriso Guisgard. “Visto poi tutto ciò che ho fatto per riaverti con me.” “Spero non ti sia divertito troppo senza di me.” “Mi sono goduto un po' di libertà.” Mormorò Guisgard. “E comunque ho avuto anche un Angelo Custode...” “Angelo Custode?” Ripetè quella voce. “Si...” annuì il cavaliere “... una bellissima dama di bianco vestita...” e guardò per un istante verso la Loggia Reale, dove si trovava Talia. Poi, dopo un po', si allontanò dallo spiazzo, senza dire nulla.
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11-03-2013, 04.45.14 | #402 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Altea ritornò così da sola al castello.
Dopo un po' vi fece ritorno anche Vivian. “Ah, che magnifica cerimonia...” disse, lasciandosi poi cadere sul letto “... quei cavalieri sembrano usciti da un romanzo... e come è stata romantica la cerimonia di nomina delle madrine...” sospirò “... credi che un giorno troverò un cavaliere che mi scelga come sua madrina?” Si voltò a fissare Altea. “Ma perchè poi sei andata via dalla cerimonia? Era uno spettacolo magnifico. Comunque...” guardando poi fuori dalla finestra “... è state restituita la spada a sir Guisgard... tuttavia lui non ha scelto alcuna dama come madrina... lui solo fra i cinque no... ti ho detto che quel cavaliere è diverso dagli altri... nasconde qualche segreto... lo so, lo sento...”
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11-03-2013, 15.59.19 | #403 |
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Ritornai al castello e mi sdraiai sul letto..avevo bisogno di quiete.
Ma, ricordai, quello sguardo della Principessa prima di andarmene e quasi ne fui grata, sembrava ella fosse quasi diversa dall' Arconte Meccanico. La porta si aprì, improvvisamente, ed entrò Vivian raccontandomi tutto con eccitazione.."Non aveva madrina?Beh..perchè ti sorprendi? Lo dicesti tu e non io, cara Vivian, che era come Lancillotto...si vede che avrà un amore impossibile e nascosto" dissi con sorriso ironico. "Non preoccuparti, Vivian" ritornando seria "la mente era tormentata da pensieri cupi..il viaggio..la folla che urlava, ho bisogno di aria, esco un pò in giardino". Indossai una mantella porpora e alzai il cappuccio, fuori si era levata una fitta nebbia e piovigginava. Camminavo, solitaria e pensierosa, tra i viali alberati e ad un tratto mi apparve improvvisamente..quasi dal nulla...un antico pozzo. Ebbi un sussulto, lentamente mi affacciai e un bagliore mi pervase e Lei, mi apparve come anni fa.. "Lady Anastasiya!" esclamai col cuore che batteva forte. La stessa donna che apparve anni fa a me ed Eleonor...di bianco vestita ed emanava forte luce candida. "Altea" mi parlava dolcemente "non arrenderti!! La maledizione ha portato via Eleonor, è stata causa mia..e non devi essere triste. Ma come dissi allora...una di voi sarà colei che porrà fine a tutto questo." Toccavo la collana, agitata, volevo scappare ma qualcosa più forte di me, mi tratteneva.."Altea" continuò ella tranquilla "ora devi dimenticare quel cavaliere che anni fa ti promise Amore, getta la collana nel pozzo..il ricordarlo e il cercarlo ti farà soffrire, come ho sofferto io e Eleonor, tu invece..cerca quel Fiore..per annientare la maledizione del pozzo su te e il futuro casato." Così strappai la collana dal collo e la gettai nel pozzo e la vidi svanire nel nulla con Lady Anastasiya, col suo bianco splendore. Rimasi per un attimo perplessa..era vero, e se trovarlo mi avesse portato dolore? Io ero sempre stata scettica, per natura, ma dopo la apparizione di anni fa seguita dalla morte di Eleonor dovetti ricredermi e quelle visioni non potevano essere allucinazioni...si diceva non ero la prima ad averla vista, e tutti la descrivevano così come la vedevo io. Mi voltai e di fronte a me vidi una figura...la vecchia servitrice e finsi un sorriso.."Oh milady, scusatemi..avete ragione..la storia della Gioia dei Taddei, ordunque".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
11-03-2013, 16.42.56 | #404 |
Cittadino di Camelot
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Guardai Elina come se stesse dando di testa.......avevo ricevuto quel libro da un arabo....io ero araba.....e dovevo andarmi a cercare un uomo di chiesa.......mi asciugai la mano a cui aveva messo ddll'olio......."Elina mia cara......sembrava tutto cosi facile mi avete esortata voi ad aprire quel libro......e ora che facciamo? In questo mondo di cui non conosciamo nulla....io e te....con un libro ancora piu'sconosciuto ....andiamo a cercare un uomo di chiesa........"....andai avanti e indietro per qualche minuto..pensierosa....... "mi chiedo Elina....hai cosi freddo che un eventuale denuncia per stregoneria......possa scaldarti abbastanza? "..........
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11-03-2013, 16.47.05 | #405 |
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Il cuore iniziò a battermi forte mentre la voce sicura e ferma di Mamyon prendeva le mie difese.
Quasi non credevo alle mie orecchie, sembrava di vivere un sogno, di essere catapultata in uno di quei libri che tanto mi appassionavano. Non poteva essere reale. Mi lasciai condurre docilmente al padiglione e salutai il cavaliere con un sorriso. Non mi curai degli sguardi che le altre dame mi lanciavano, troppe cose mi erano accadute in quegli ultimi giorni perché bastasse così poco per impressionarmi. Tenevo lo sguardo fisso sul palco, dove Mamyon giurò fedeltà alla principessa. Sorrisi, lieta che la nostra disavventura non l'avesse privato di quell'onore. Tuttavia, la mia mente era lontana e cercavo in tutti i modi di evitare che tornasse al pozzo e alla vista di quell'animale massacrato. Quando il cavaliere arrivò, incoronandomi come sua madrina tra gli sguardi invidiosi delle altre dame, sorrisi sinceramente. "...sono certa che non mi deluderete, Milord.." Dissi con voce calma "...e che potrò sempre contare su di voi...". Restai un attimo, mentre i miei occhi si perdevano in quelli del cavaliere ad analizzare ciò che avevo detto. Cosa significava "sempre"? Infondo, ci conoscevamo appena, lui era appena diventato la guardia della principessa e io sarei partita di li a poco alla ricerca del fiore che stava tanto a cuore all'arconte. Sempre contando di ritrovare Lucius, non sarei mai partita senza di lui. Nemmeno tutta la conoscenza del mondo valeva quel prezzo. Ma mi guardai bene dall'esprimere ad alta voce quei pensieri. Sorrisi poi, senza togliere lo sguardo dagli occhi dei cavalieri, e mi inchinai leggermente. "...siete davvero un valoroso cavaliere Milord... E non solo per il vostro coraggio e abilità sul campo, ma anche, anzi forse soprattutto, per la lealtà e l'onore che dimostrate nella vita... Per quel poco che mi è stato permesso di vedere..." Sorrisi. Mi avvicinai a lui e sussurrai in modo che nessun altro potesse udire le mie parole. "...non tradite la mia stima, Sir Mamyon... È raro che io mi fidi di qualcuno..." Ma più tenevo gli occhi nei suoi più il sorriso diventava naturale e spontaneo "...sono certa che non lo farete..." Gli sussurrai "... Sono certa di potermi fidare di voi..". E, così dicendo, gli posai un lieve bacio sulla guancia. |
11-03-2013, 17.15.52 | #406 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Capitolo V: Gli Illufestati
“Adorabile strega, conosci tu i dannati, conosci tu l'irredimibile errore?” (Charles Baudelaire, I fiori del male) Una donna, dai bei lineamenti e ben fatta, stava ritta davanti a quell'informe massa tratta dal marmo nero e lucidissimo. Come un'ara antica, un altare a qualche divinità remota, quella impenetrabile ed enigmatica pietra, dalle venature purpuree che sembravano correre come il sangue vivo della terra, era intarsiata da decine e decine di figure, dai tratti inaccessibili e dalle espressioni terribili. Racchiusi in pannelli sovrastanti e concentrici, parevano narrare di episodi antichi, fatti di paure, moniti, sentenze, castighi e pene. Ma quella donna fissava una sola di quelle arcaiche figure. Era un volto scolpito nel marmo. Un volto inespressivo e dagli occhi chiusi. “Nejira, Nejira, Tonechu Minulò...” disse come in una litania “... Nejira, Nejira, Tonechu Minulò...” Ormai ripeteva quella sorta di invocazione ogni giorno e ogni notte. E recitò quella litania fino a cadere a terra stremata. Allora alzò di nuovo gli occhi verso quell'altare e verso quel volto scolpito. E lanciò un gemito quando si accorse che quegli occhi ora erano spalancati. Un castello dalle torri merlate e rettangolari... Di un'architettura diversa da quella dei manieri di queste terre... E poi sterminate colline screziate dei colori che compongono ogni stagione... Il profumo allora di mille e più fiori, ciascuno per ognuna delle stelle del Cielo... Così un cancello d'oro e pietre preziose si aprì, mostrando un lungo viale lastricato di marmo bianco... E tutt'intorno un verziere dalle forme celestiali... E una torre, anch'essa simile al castello... Poi una musica... Incantata e inafferrabile... Ad un tratto delle figure... Bardate ed enigmatiche... I loro sguardi... I loro volti... Il loro giudizio... Un grido e la donna cadde ancora al suolo. La porta si aprì ed entrò qualcuno. “Isolde...” fece il Maestro George “... cos'era quel grido?” “Maestro...” tremando lei “... l'oracolo... l'oracolo mi ha parlato...” “Ha parlato?” Ripetè quasi incredulo il Maestro. “Si...” “E cosa ti ha mostrato?” “Qualcosa di meraviglioso...” mormorò Isolde “... e di terribile...” Nello stesso momento, al castello dell'Arconte Meccanico, Altea aveva incontrato ancora quella vecchia servitrice. Erano entrambe nel giardino e il cielo ora appariva intriso di una vaga inquietudine. Di tanto in tanto si udivano boati lontani e lenti bagliori si accendevano verso Ponente. Il sibilo del vento sembrava lasciare nell'aria un sinistro lamento fatto di rassegnazione e disperazione. E pareva giungere da lontano. Forse dall'Oltretomba. “Salute a voi, milady...” fece la vecchia servitrice “... vedo che rammentate ancora il nome di quella triste maledizione... eppure vi sono grandi cavalieri che impallidiscono solo a pensarla...”
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11-03-2013, 18.07.04 | #407 |
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Mamyon sorrise a Clio e le mostrò un lievissimo inchino col capo.
“Appena finirà la cerimonia” disse a bassa voce, così che solo lei potesse udirlo “chiederemo udienza al capitano delle guardie e gli spiegheremo del vostro amico. Così organizzeremo una spedizione per cercarlo e scoprire chi erano quei dannati che ci hanno assalito.” Sorrise di nuovo. “Ritroveremo il vostro amico... è una promessa.” Le fece l'occhiolino. “Ora però avete bisogno di riposarvi. Ma non voglio sapervi da sola nel luogo in cui soggiornate. Vi trasferirete in una locanda, dove alloggiavo io prima di vincere il torneo. Io ora sarò qui al palazzo e la stanza è già pagata. Non è lontano da qui. Vi piace questa soluzione per ora? Se si, vi farò subito accompagnare alla locanda da Densesu. Io passerò a vedere come state fra breve.”
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11-03-2013, 18.36.39 | #408 |
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Sorrisi a quelle parole di Mamyon.
"..si, vi ringrazio... Sarebbe insopportabile tornare al maniero da sola... Siete davvero premuroso..." Abbassai lo sguardo "...sempre che il capitano creda alle vostre parole, avete sentito che cosa ha detto, no?". Il mio sguardo si fece triste, ma cercai di sorridere al cavaliere per mostrare la mia gratitudine. Per un momento pensai al manoscritto, tutto solo in quel castello, ma per la prima volta da quando vi avevo posato gli occhi sopra non mi importava. Per la prima volta non lo consideravo che un semplice oggetto, per quanto raro e prezioso. Così annuii e mi lasciai condurre nella locanda, anche perché la stanchezza si stava impossessando di me. |
11-03-2013, 19.06.11 | #409 |
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Avevo osservato in silenzio il giuramento e l’incoronazione delle madrine, distrattamente... avevo tuttavia notato che non tutti e cinque avevano scelto una dama e me ne stupii vagamente... poi, finalmente, ero rientrata.
Lentamente mi diressi verso il ricco trono dorato al centro della stanza e quando lo ebbi raggiunto mi sedetti. Poi, con un secco gesto della mano, ordinai che tutti uscissero. E solo quando anche l’ultimo servitore fu uscito e l’ampia porta fu richiusa dietro di lui io parlai... “Allora... che cosa significa?” domandai seccamente all’Arconte e al Maestro, gli unici rimasti nella sala con me “Cosa significa ciò che la ragazza ha raccontato? Banditi, dite? Banditi che assalgono e quasi vincono uno dei miei cavalieri... volete prendermi in giro, forse?” Li fissai entrambi... alternativamente... lo sguardo altero e visibilmente seccato... “Non mi piace che ci sia scompiglio anche così all’interno dei nostri confini... non deve esserci! Abbiamo già l’Arciduca di Capomazda di cui preoccuparci: può bastare, io penso!” soggiunsi... poi mi alzai e mi diressi verso la porta... “Scoprite cosa c’è di vero e risolvete questa cosa!” ordinai, senza fermarmi. E uscii. Fuori dalla Sala del Trono trovai il Capitano delle Guardie di Sygma... lo osservai per un momento... “Dovreste andare in infermeria, Capitano!” dissi “Ma prima... siate cortese... convocate quei cinque cavalieri, voglio parlare con loro! Fateli venire tutti e cinque nella mia Sala delle Udienze questa sera... sarà un colloquio privato! E siete invitato anche voi!” E così dicendo, mi avviai verso i miei appartamenti.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
11-03-2013, 19.36.07 | #410 |
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“Allora” disse Elina ad Elisabeth “cosa hai intenzione di fare con questo libro? Vuoi provare a decifrarne tu i suoi misteriosi contenuti? E' ovvio che quel libro nasconde qualcosa... forse un potere oscuro... vuoi davvero metterti in una situazione simile? L'hai detto tu stessa, no? I Cristiani le mettono sul rogo le donne in odore di stregoneria. Magari invece potrà esserci utile chiedere l'aiuto di qualcuno. Una persona esperta. Non vuoi uomini di chiesa? E sia. Ma cerchiamo allora qualcuno in grado di aiutarci. Non so... un esperto di libri antichi... o qualcosa di simile...”
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