20-04-2011, 21.04.23 | #421 |
Cittadino di Camelot
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"Io non.... non volevo svegliarvi cavaliere... mi scuso. Arrivederci."
Volevo andarmene e alla svelta anche ma lui mi guardava con quegli occhi, con quello sguardo, con quella bocca. Abbassai il viso, buttai l'occhio sul fodero della spada che gli pendeva vuoto dal fianco dinistro. "Ma, e la vostra spada? Un cavaliere senza spada? E quel ragazzo? Che voleva? Oh scusate, non è affar mio! io... io devo andare" mormorai cercando di sembrare rilassata, invece ero tesissima! Ma intanto stavo lì e lo guardavo... mi scivolò il velo nero dalla testa come per simboleggiare che in quel preciso istante pensavo a tutto tranne che di essere una vedova.
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20-04-2011, 21.07.44 | #422 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Pian piano il seguito si sciolse e Izar indicò ai servitori di condurre Icarius dove avrebbe potuto riprendersi dal viaggio ed indossare abiti degni del suo rango.
Inoltre i suoi dottori avrebbero così potuto medicare al meglio quella sua ferita. Izar diede poi altri ordini alla servitù e si ritirò. In quel momento, mentre era ancora preda dei suoi dubbi e dei suoi pensieri, a Talia si avvicinò Matthias. “E così sua signoria è tornato…” disse con tono sarcastico.
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20-04-2011, 21.17.00 | #423 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Pasuan la guardava e sorrideva.
Quel velo, mosso dalla lieve brezza della sera, sembrava volersi ribellare al giusto verso nel quale era stato adagiato. Il cavaliere lo scostò dolcemente, accomodandolo fra i capelli di Dafne. “E’ quasi un delitto coprire un viso così bello…” disse continuando a sorridere. Fissò poi, dopo le parole di lei, il suo fodero vuoto. “Ah, si… la mia spada… ecco…” rise “… e a cosa mi serve ora la spada? Per difendermi dal tuo sguardo?” Restò qualche altro istante a guardarla, come se non riuscisse a smettere. “Ti va se ti accompagno per un pò? E’ una serata serena e mi farebbe piacere farti compagnia mentre ritorni a casa… se va anche a te, ovviamente.”
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20-04-2011, 22.46.05 | #424 |
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"Il mio viso deve rimanere coperto per molto tempo da questo velo, non ho pianto il mio povero marito per troppo, è ora che io faccia la moglie non la pazza visionaria" risposi.
Sorvolai sulla domanda che mi aveva fatto, feci finta di non udirla ma mi misi a camminare e lui mi seguì. Non avrei potuto dire: "certo, accompagnami finchè vuoi, mi fa molto piacere!" ma potevo non rispondere facendo finta che quella domanda inopportuna non fosse stata posta... Intanto camminavamo, io procedevo lentissima come per allontanare il momento del commiato. Forse avevo solo poca voglia di rimanere sola. "Posso chiederti una cosa che mi sta molto a cuore?" mi fermai e gli poggiai una mano sull'avambraccio come se volessi fargli capire che ciò che gli avrei detto era una sorta di confidenza "Tu sei un cavaliere vero? Anche mio marito le era, lo conoscevi? Tu sai com'è morto? Non ho che un vago ricordo di quel momento e non so chi venne ad annunciarmi quella sventura. Poi entrai in un tunnel del quale anche tu facesti parte... che brutti momenti!" Mi accorsi di averlo sorpreso con quella domanda ma mantenni gli occhi fissi, indagatori, nei suoi "Ti prego, dimmi ciò che sai, ne ho bisogno per andare aventi" aggiunsi.
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20-04-2011, 23.43.32 | #425 |
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Presi la spada di Pasuan e iniziai a girare per l'ispezione dentro di me dissi ma come si fa non eseguire gli ordini che danno in questa città io questi cavalieri non li capisco pensano solo al divertimento ma al dovere mai e contianuai a camminare in giro per il borgo guardando a destra e sinistra
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fabrizio Ultima modifica di cavaliere25 : 21-04-2011 alle ore 00.26.12. |
20-04-2011, 23.53.45 | #426 |
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"Oh, Gouf... Aitly vuole vedermi morta per mille ragioni che non hanno molto a che fare con i vostri intrighi politici..." sorrisi. "Non lo hai ancora capito?"
Gli sfiorai la guancia e accarezzando la sua pelle ruvida con la punta delle dita. Mi sentivo bene, dissetata. Mi deliziai di quel languore. "Se dovessi tenere il conto delle volte in cui una donna ha cercato di eliminarmi..." risi, con leggerezza. "Ma hai ragione, sto rabbrividendo qui fuori, rientrerò nella sala, sperando che l'ebbrezza non li abbia scaldati troppo..." Mi staccai da lui e mossi qualche passo verso le scale. Mi girai appena e lo guardai nuovamente. "Sai dove trovarmi, Gouf". GLi lanciai uno sguardo si sfida da sopra la spalla. Chi era la preda e chi il cacciatore? Non me lo domandavo nemmeno più. Scesi le scale fino alla sala grande e vi trovai il banchetto, ancora in fermento. Le coppe si riempivano di delizioso vino e si svuotavano altrettanto rapidamente. Festeggiavano come se avessero già vinto. Mi diressi al mio seggio e mi sedetti. "Milord, la vostra ospitalità è davvero generosa...", dissi sorridente, alzando il calice verso il signore del castello. Quegli occhi mi inquietavano più degli scatti di Gouf. Quegli occhi non si stancavano di osservare, soppesare e valutare tutto e tutti. La calma oziosa che aveva sfoggiato durante l'alterco tra i suoi uomini era altrettanto raggelante.
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21-04-2011, 01.46.24 | #427 |
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Le torce.
Ardevano illuminando la grande sala. Le loro fiamme si contorcevano generando bagliori ed ombre, che sembravano poi prendere forma ed animarsi nella stanza. Come tanti spettri ed anime dannate, giunte forse dal più vicino dei gironi infernali, quelle ombre danzavano e si rincorrevano tra i presenti in balia dei loro sogni di gloria. Melisendra percepiva tutto ciò. Quella macabra danza delle ombre, funesto presagio di sciagura e rovina per quel mondo. L’incantatrice scrutava i loro volti. Su ognuno la luce di quelle torce generava lineamenti ed espressioni nuove. Grottesche e bestiali, quasi a rivelare la vera natura delle loro anime. “Brindiamo al futuro signore di Capomazda!” Disse uno dei baroni e tutti risposero inneggiando a lord Cimarow. “Assaggiate queste denso nettare, milady…” fece Nyclos servendo un calice a Melisendra “… e potrete goderne l’essenza…” “Mio fratello stasera difficilmente ci concederà la sua attenzione!” Disse Cimarow divertito. “Perdonami, fratello, ma la bellezza della nostra ospite può oscurare anche i tuoi ambiziosi sogni di conquista!” “E sia… sei giovane ed è giusto che il tuo cuore sia attratto dalla bellezza, anziché dal potere!” Nyclos rispose mostrando il suo calice a quelle parole del fratello. “Spero vogliate fermarvi per molto tempo qui con noi, milady…” mormorò poi a Melisendra.
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21-04-2011, 01.47.25 | #428 |
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Trovate Cimarow e troverete Saint Roche... più facile a dirsi che a farsi!... e Cimarow era di certo l'uomo che tutti avrebbero voluto trovare in quel momento... o non incontrare affatto!
Morrigan ringraziò Lho per il suo aiuto e per il suo consiglio, quindi si congedò da lui. Il lato della corte in cui si trovavano era gremito di gente. Morrigan dovette sgomitare non poco per allontanarsi da quel luogo. La gente di Capomazda salutava il ritorno di Icarius come l'arrivo di un salvatore. Lui era il loro scudo e la loro spada, e il loro cuore semplice e devoto ai signori che da sempre li avevano retti in ricchezza e prosperità era ben lontano dall'immaginare quali inquietudini e quali drammi si celini sovente dentro le mura di un palazzo. Morrigan lo sapeva fin troppo bene... la miseria dei potenti è spesso più profonda della miseria degli umili... La folla esultante si era spinta fin quasi alle porte del palazzo per poter festeggiare il duca, e le vie di Capomazda erano piene di uomini e donne... vicino alle taverne la gente beveva e brindava alla vittoria... le giovani passeggiavano, con le braccia allacciate alla vita dei loro amanti... i musici suonavano per strada... ma Morrigan si sentiva estranea a tutto questo. Vide la scala che dal cortile saliva nel torrione fino alle mura del palazzo ducale, e si infilò in quella stretta salita. Le guardie della torre erano troppo affaccendate a tenere a bada il popolo festante, e nessuno fece troppo caso a lei. Salì in fretta, come se le mancasse l'aria, e si fermò soltanto quando il sole, che stava tramontando, le colpì il viso con i suoi raggi sanguigni. Quel corridoio sulle mura era deserto in quel momento. Qualcuno aveva steso sui merli gli stendardi con lo stemma del ducato, che adesso sbattevano mossi dal vento. Il brusio della folla giungeva ovattato e distante, e questi erano gli unici rumori in quel regno aereo dove il vento comandava agli uccelli che viravano in stormi verso il loro rifugio notturno. Era bellissimo... Morrigan assoporò quel momento, lasciando scorrere il vento tra i capelli e sul viso. Chiuse gli occhi. Lei non era felice, e non aveva nulla da festeggiare. Non un'ombra di emozione, non una gioia interiore a cui fare appello in quel momento... a tratti pensava che forse suo zio Morven avesse ragione, e che una vita spesa solo in cerca di una vendetta non avesse alcun senso... forse non ci sarebbe stata nemmeno una vittoria, in quel suo gesto... ma non aveva altro, non aveva nient'altro... una vita spesa ad inseguire quel sogno o quell'incubo era quasi una vita votata sterilmente al sacrificio... ma era la vita che aveva scelto fino ad allora! E mentre il suono lontano della festa arrivava a confondere i pensieri della sua mente, Morrigan pensò che non sapeva affatto cosa dovesse fare...
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" Ultima modifica di Morrigan : 21-04-2011 alle ore 06.03.47. |
21-04-2011, 02.38.15 | #429 |
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Pasuan cambiò espressione e divenne di colpo serio.
I suoi occhi assunsero i riflessi inquieti del crepuscolo. E come il crepuscolo che man mano cedeva il posto alla sera, così il suo sguardo si addensava di ombre. “No, non ho mai conosciuto tuo… quel cavaliere…” disse a Dafne “… so però che fu un grande cavaliere… e che è caduto da valoroso sul campo di battaglia…” Proseguirono in silenzio per un pò, quando Pasuan si arrestò di colpo. “Perché non la smetti di vivere nel passato? Ormai lui è morto! Capisci? E’ morto! E tu cosa vuoi fare? Piangerlo per sempre? Sei troppo giovane per sfiorire così, nel dolore e nella solitudine! No, non è giusto! Non lo è!” La fissò per un lungo istante, nel quale avrebbe voluto parlarle di tutto il mondo. Il suo mondo, i suoi desideri. La fissò cercando in quegli occhi il luogo naturale in cui riconoscere i suoi sogni più belli. “Se potessi, darei la mia vita per la sua! Vorrei essere morto io al suo posto! Ma non è possibile, capisci? Ma lui è morto! E non di meno mi sento morire anche io vedendo come stai gettando via la tua vita!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
21-04-2011, 02.48.54 | #430 | |
Cittadino di Camelot
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Stavo ancora osservando la porta oltre cui erano scomparsi Icarius e poi Izar quando Matthias mi si avvicinò...
Citazione:
Per un attimo rimasi in silenzio, tentando di dare una forma precisa a quella strana sensazione che mi aveva presa... ma non ci riuscii, così mi voltai verso di lui e gli sorrisi appena...
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