11-06-2016, 06.14.08 | #4311 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Quel bacio fu l'ingresso per un mondo nuovo.
Un mondo che le mani di Icarius presero a percorrere piano, con lunghe e lente carezze sulla pelle di Clio, ormai quasi asciutta per quei brividi caldi che la sfioravano. Ed arrossata, col respiri rotto, lei continuava ad accogliere i suoi baci, mentre le mani di lui ormai avevano vinto ogni titubanza e si muovevano sicure tra la pelle e la stoffa che rivestiva il corpo della ragazza. E mentre quel bacio continuava, ad un tratto Clio avvertì qualcosa. La stoffa scivolò a terra, leggera e delicata, lasciandola completamente scoperta. Allora Icarius la guardò. Tutta, per un istante senza fine. “Sei...” disse sussurrando “... sei bellissima, Clio... la cosa più bella che io abbia mai visto...”
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11-06-2016, 06.22.30 | #4312 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Zoren mise a posto i fogli e con Gwen seguirono il servitore che li condusse in una vasta sala, dove il barone, già seduto alla ricca tavola, li stava attendendo per il pranzo.
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11-06-2016, 06.29.02 | #4313 |
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Cercai di non pensare a niente, di lasciarmi alle spalle tutto quello che mi bloccava.
Il mio sangue, il mio onore, la virtù. Tutto quello che contava di più per me. Cercai di lasciarmi tutto alle spalle, lasciando che le sue mani mi guidassero, come se non esistesse nient'altro al mondo. Dapprima erano titubanti, poi sempre più decise. E da subito adorai quel contatto, quelle carezze ardite che scoprivano il mio corpo piano piano. Poi d'un tratto sentii freddo, la sottoveste scivolò via, e restai nuda davanti a lui. Dapprima mi irrigidii, serrando addirittura il pugno. Poi chiusi gli occhi e respirai. Li riaprii piano, e cercai di lasciarmi andare, di rilassare i muscoli tesi, con gli occhi spalancati nei suoi. Ero terrorizzata, ed emozionata allo stesso tempo. |
11-06-2016, 06.37.46 | #4314 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Restarono così, per lunghi momenti, con lui perso a guardarla e lei titubante, forse impaurita.
Poi gli occhi azzurri di Icarius tornarono in quelli altrettanto chiari di Clio. Le sorrise e con un gesto delicato, quanto inatteso, prese dolcemente il lembo della sottoveste, portandolo sul petto della ragazza per coprirla. “Sei bella davvero...” disse lui sospirando, per poi baciarla ancora. Si alzò e colse un fiore poco distante che adagiò infine tra i biondi capelli di lei ancora umidi. “E' un lillà...” mormorò “... nel linguaggio dei fiori simboleggia le prime emozioni d'Amore... quando il mondo ci appare magico, poiché tutto è fatto per la prima volta...” e posò un lieve bacio sui suoi capelli.
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11-06-2016, 10.21.19 | #4315 |
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" Bene. Almeno é una città vera, abbiamo un buon punto di partenza e tu sai dove si trova se ho ben capito"
Quelle erano delle buone notizie dal mio punto di vista e sperai che portassero a qualcosa di concreto. " Stanca?" mi fermai a quella domanda e lo osservai per bene. L'idea di potermi stancare a stargli accanto mi suonava assolutamente impossibile. " Ehiss stai parlando con una zingara" con un leggero sorriso, " sono nata in viaggio, sono fatta per viaggiare. Ricordi quanto mi stava stretta la vita alla bottega, tutti i giorni nello stesso posto a fare la stessa cosa? Non era per me, tu mi hai offerto qualcosa di diverso. Allora ho accettato e non mi sono mai pentita. Sono successe molte cose ma non sono stanca di viaggiare con te. Non sono stanca di te" Ero vicina al suo viso e sentivo una voglia irrefrenabile di baciarlo. " Piuttosto tu non sei stanco di avermi intorno? Il vecchio ha detto che... Insomma io non voglio che la tua vita sia messa in pericolo dalla mia presenza"
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It is saying that if you really desire something from the heart ... then the whole universe will work towards getting you that Dacey "Karishma" Starklan |
11-06-2016, 15.10.59 | #4316 |
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Zoren sistemò il fogli per lo spettacolo e andammo poi in una vasta sala, in cui il barone era già seduto per il pranzo.
Dunque entrambi entrammo nella sala ed io presi posto vicino al mago.
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca" BALTASAR GRACIÁN "Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro" ABU MASAR, "Libri mysteriorum" |
11-06-2016, 15.16.35 | #4317 |
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"Fate con comodo..io non ho molto appetito, vi aspetto fuori..qui mi manca l'aria".
Salutai gentilmente il locandiere ed uscii, sedendomi su una cassa di legno. Ero molto tesa..temevo ciò che potevo scoprire..nobildonna decaduta .. Non poteva essere mia zia..mio padre le avrebbe mandato soldi a meno che non fosse accaduto qualcosa. Guardai, comunque, l' insegna della locanda nel caso avessi avuto bisogno di altro appoggio ma appena saputo ciò che era successo sarei partita col veliero verso casa..la mia Languedoc..non avrei sopportato la vita a corte..era troppo noiosa per la mia indole.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
11-06-2016, 20.00.44 | #4318 |
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Quello sguardo, così chiaro, così limpido, così pulito.
Come avrei voluto sentirmi altrettanto. Poi quel gesto, inatteso, improvviso, mi colpì, mi colpì la sua delicatezza e sorrisi, arrossendo. Lo vidi alzarsi e per un istante temetti non avesse compreso, che avesse preso il mio timore come un rifiuto. Non era così. La verità era che volevo essere sua, lì, in quel momento. Che non desideravo altro. Che non ci sarebbe mai stato un momento più perfetto. Tuttavia lui sembrava non capire. Non capire che a quel per sempre mancava qualcosa perché potessi essere davvero sua. Non capiva che ero incatenata dalle mie stesse catene, catene che servivano a proteggermi, che mi rendevano quello che ero. E quelle catene si sarebbero spezzate solo se avesse detto le parole giuste. Come fosse un incantesimo atavico e primordiale. Parole che però non aveva pronunciato. Forse le aveva date per scontate, forse non le riteneva importanti, forse non mi riteneva degna, non mi riteneva all'altezza. Ma senza quelle parole non sarei mai potuta essere donna, una vera donna. Potevo decidere di donarmi lo stesso, ma non mi avrebbe mai avuta davvero. La parte più intima, più segreta, l'essenza stessa della donna sarebbe rimasta incatenata, nascosta e forse non sarebbe più stato possibile liberarla. Quel fiore, delicato e puro, quelle parole. Gli sorrisi, un sorriso luminoso e chiaro, nonostante l'inquietudine. Non capivo perché non ci arrivasse. Aveva detto di amarmi, di volere me... Per sempre. Quindi cosa gli mancava per scegliermi? Voleva provarmi prima come fossi un vestito, da scartare se non soddisfa appieno? Non funzionava così. Non con me. Doveva prendere una decisione, irrevocabile, inequivocabile e doveva prenderla prima, non dopo. Dopo sarebbe stata una toppa, e non sarebbe mai stata la stessa cosa. Presi un profondo respiro e sorrisi piano, dolcemente. "Non è questo..." Sussurrai, con voce tremante. "È solo che.." Esitai, per poi fermarmi. No, non glielo avrei detto così direttamente. Così facendo avrei rovinato il momento che aspettavo da tutta la vita. "Te l'ho detto che sono molto diversa dalle ragazze a cui sei abituato.... Nessun compromesso, nessuna scorciatoia..." Abbassando lo sguardo, mentre arrossivo ancora di più "Onore e virtù sono tutto per me..." Con gli occhi bassi, malinconici, incerti, impauriti "Una concubina non ha nè l'uno nè l'altra.." Sussurrai con una punta di disprezzo, quello che avrei provato per me stessa se si fosse ostinato a non dire niente. Sussurrai pianissimo, quasi avessi paura di dirlo ad alta voce, quasi quelle parole mi costassero una fatica infinita. Ed era così. Alla fine alzai lo sguardo su di lui. Uno sguardo titubante, incerto. Uno sguardo colmo di speranza, l'ultima flebile speranza, tutta la speranza che mi era rimasta. La speranza che capisse, che mi liberasse da quelle catene. Uno sguardo spalancato e chiaro, in cui sperai riuscisse a leggere. Possibile fosse così difficile da capire come andava trattata una donna? E dire che a me sembrava la cosa più naturale del mondo. Gli sfiorai dolcemente il viso, in silenzio, nel mio sguardo vi era un misto di speranza e malinconia. Restai incatenata a quello sguardo, in silenzio, in attesa. Potevo sentire la parte più nascosta e segreta del mio essere che si risvegliava. Incatenata in quella buia cella, con la mia camicia da notte più bella, così candida da illuminare l'oscura prigione, iniziava a cercare di liberarsi, ma le catene erano ben fatte, e non ce l'avrebbe mai fatta da sola. No, doveva salvarla lui, era l'unico al mondo ad avere quel potere. Poche parole, una sola parola volendo, e sarebbe stata libera. Libera e sua, sua soltanto, per sempre. Lì, in quel meraviglioso angolo di brughiera che sembrava fatto apposta per noi. In quel momento, così unico e cristallino che non aspettava altro. Mancavano solo quelle benedette parole, categoriche, inequivocabili. Quella scelta irreversibile. Se mi amava perché si ostinava a negarmele?Come poteva non capire che senza quelle parole mi avrebbe tolto ciò che più contava per me? Che non sarei stata più io se avessi rinunciato ai miei valori? Che avrei potuto essere donna completamente soltanto se avessi conservato onore e virtù? Che una concubina non avrà mai nè onore nè virtù e dunque condannarmi ad esserlo significava distruggere me stessa? Ma volevo sperare, sperare ancora per un altro istante, e un altro ancora, che capisse e mi liberasse. Non desideravo altro. Perché volevo essere sua, completamente, per sempre... lì, subito. Ma per farlo dovevo essere me stessa, fino in fondo. |
13-06-2016, 18.08.32 | #4319 |
Cittadino di Camelot
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Gli indigeni continuavano a fissarci, fino a che uno di essi ci fece capire che voleva lo seguissimo.
"Si, caro... andiamo" riposi a Teous stringendogli la mano e seguendo gli indigeni, che ci portarono al villaggio che avevamo scorto poco prima. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." |
13-06-2016, 18.14.19 | #4320 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Ehiss sorrise e per tutta risposta prese la mano di Dacey portandola a sé, fra le sue braccia.
E la baciò. La baciò con impeto e con passione, come solo i Taddei sapevano fare, poiché l'Amore negato loro dalla Gioia era un modo di essere e non di vivere. Era un'ossessione ed un bisogno, un diritto e non solo un privilegio. Un diritto poiché da sempre lo stavano rincorrendo. Da sempre cercavano la voce e lo sguardo di Amore. La baciò. La baciò facendola sentire donna. Una donna viva. Una donna felice.
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