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Vecchio 16-01-2014, 00.15.13   #431
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Sorrisi ad Astin, mentre le sue parole mi vorticavano nella mente.
Sperai che non si accorgesse del mio turbamento.
"È davvero di ritorno, dunque..." Dissi con tutto il distacco di cui ero capace "è una pazzia... Ma temevo che l'avrebbe fatto.." Scossi la testa.
Stava tornando, stava tornando davvero! Avrebbe chiesto di me? Sarei riuscita a vederlo?
Sbattei le palpebre, possibile che min bastasse sentire il suo nome per essere così vulnerabile?
Ed era solo una pallida imitazione di quando mi trovavo in sua presenza.
Per non parlare di quando eravamo soli.
Rabbrividii, e non per il freddo.

La festa era stata un successo, nessuna falda nella sicurezza, nessun disordine.
In ultima analisi, la mia presenza era assolutamente inutile, i miei uomini erano perfettamente in grado di cavarsela in situazioni del genere.
Invece ero lì, sulla terrazza che dava sul giardino, lanciando fugaci occhiate all'interno della sala, nel caso di imprevisti.
D'un tratto, qualcuno venne verso di me, mi inchinai nel riconoscerlo.
"Altezza" salutai.
"Tutto tranquillo, capitano?" Chiese lui, con un sorriso
"Assolutamente..." Risposi.
Ormai, era a pochi passi da me.
"Vi ringrazio di essere venuta personalmente... La vostra presenza mi fa sentire tranquillo.".
"Vi ringrazio della fiducia, mio signore.." Sorrisi "Ma vi assicuro che i miei uomini non sono da meno...".
"Dunque dite che sanno cavarsela anche senza di voi?" Con un sorriso divertito.
"Precisamente.." Annuii, senza comprendere il suo sguardo.
"Dunque non sarà difficile per voi lasciarli soli per un po'..".
Lo guardai con aria interrogativa.
"Desidero fare una passeggiata nel giardino... Posso chiedervi di accompagnarmi?" Sorrise "Voi stessa mi avete sconsigliato di restare solo, ma con voi al mio fianco, non corro alcun pericolo..".
Sorrisi, mi voltai verso Astin, facendogli segno di prendere il mio posto.
"Come desiderate, altezza...".
Passeggiammo così nel giardino, parlando di molte cose.
"Vi piace la spada?" Mi chiese poi, improvvisamente "È.. Valida? Si dice così?".
Risi piano "È splendida, mio signore... Bilanciata, maneggevole, precisa e.. Incredibilmente raffinata..".
Il suo viso si illuminò "Beh, l'ultima cosa è l'unica su cui posso concordare... Per il resto, sembrano ottime qualità".
Era davvero una situazione strana, e totalmente nuova per me, non riuscii a raprimere un risolino.
"Lo trovate divertente, capitano?" Mi chiese, fingendosi offeso.
"Perdonatemi altezza, ma sono sempre stata circondata da uomini che si intendevano di armi quanto me.." Mormorai , con aria di scuse.
Lui rise con me "E io ad essere in compagnia di donne che ne sanno meno di me.." Scosse la testa, indicando i una panchina davanti ad una fontana.
"Siamo due eccezioni, capitano.. In compenso, saremmo un'ottima coppia.." Rise, facendomi l'occhiolino.
Mi bloccai per un piccolissimo istante, ringraziando l'oscurità che nascondeva il rossore sul mio viso.
Scherzava, naturalmente, certo che scherzava, chi avrebbe voluto una donna come me? Di certo non.. Lui!
Mi sedetti al suo fianco, senza dire nulla.
"Avete mai pensato al matrimonio, capitano?"
Mi si gelò il sangue, e avvampai di nuovo. Possibile che mi facesse un tale effetto? Non era il primo a farmi una domanda simile.
"Perdonatemi, non volevo mettervi in imbarazzo, ero solo curioso.. Siete una donna particolare..." Sorrise, scrutando il mio sguardo.
"Naturalmente, come tutti i nobili.." Annuii, guardando oltre la fontana "Ma spero sia il più lontano possibile..".
"Ah sí,e perché mai? Non è il sogno di ogni dama?" Stupito, lui.
Risi "Beh, infatti non sono una dama, non totalmente almeno..." Mi voltai verso di lui "Dovrei lasciare la Guardia Reale...".
"Dove sta scritto? Siete un ufficiale non un monaco!".
Scossi la testa "Non capite, altezza... Credete che un marito mi permetterebbe di continuare a combattere, quando magari sono più abile di lui?"
"Sarebbe un terribile spreco..." Guardandomi negli occhi "Ma se un uomo chiederà la vostra mano sa chi siete, non credo si aspetti che impariate a ricamare all'improvviso! ".
Risi nuovamente, scuotendo la testa "Ecco perché nessuno si sogna di farmi la corte!".
Quando alzai gli occhi su di lui, mi accorsi che era divenuto nuovamente serio. Per lunghi istanti nessuno parlò, restai incatenata a quegli occhi così intensi.
"Non sono in molti a saper riconoscere la bellezza, capitano.." Sussurrò lui "E chi non apprezzi il vostro coraggio e il vostro valore in battaglia, non riuscirà mai ad amarvi completamente... Vedrà solo una bella donna, ma voi siete molto più di questo" Sorrise "Dovreste trovare un uomo che non vi desideri diversa, e non sia in competizione con voi, anzi... Un uomo che non riuscirebbe nemmeno ad immaginarvi coperta di pizzi e merletti..".


Cercai disperatamente di allontanare il ricordo di quella sera.
Non potevo continuare a distrarmi.
Cosa mi aveva detto Astin? Ah, si.. La spia e sua sorella.
"Comunque Maria non mi ha dato nessun fastidio.." Ripresi "Ci mancherebbe, anzi.. È deliziosa.. Beh, fate chiamare nuovamente quell'uomo.. Io stessa lo stavo aspettando prima di imbattermi in tua sorella.. Quando hai bussato, in realtà, credevo fosse lui.. attenderemo sue notizie..".
La cosa migliore perché Astin non sospettasse che sua sorella faceva l'eroina era continuare come se nulla fosse.
E due spie erano comunque meglio di una, anche perché l'uno non avrebbe saputo della presenza dell'altra.
"Ora perdonami, ma devo sbrigare una faccenda.. Va pure, grazie.. ".
Uscii così dal mio studio, e raggiunsi i giardini dietro la caserma, dove sapevo che avrei trovato Maria, c'erano ancora molte cose da discutere.
Ma il suo viso era l'unica cosa su cui risucissi a concentrarmi. Stava tornando davvero! Ero felice e terrorizzata allo stesso tempo.
Non vedevo l'ora di vederlo, certo.. Ma preferivo saperlo al sicuro.
Il giardino era bellissimo, e quella giornata ci aveva regalato un po' di sole, fortunatamente.
Sorrisi, e mi sedetti su una panca ombreggiata.
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Vecchio 16-01-2014, 01.49.34   #432
Guisgard
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Tyssen annuì a quelle parole di Altea.
“Faremo come dite, milady...” disse, facendo salire la donna sulla carrozza “... magari il locandiere saprà esserci più d'aiuto.”
Così, lasciarono quel luogo e fecero ritorno alla locanda.
Qui fu Tyssen che andò dal locandiere, chiedendogli informazioni per il monastero dell'Arcangelo Michele.
Il locandiere spiegò allora come arrivarci.
“Raggiungerlo attraverso le vie montane” spiegò “non è certo la strada migliore. Vi consiglierei invece di arrivarci passando per il borgo di Formis. Qui però bisogna pagare un dazio per raggiungere il sacro edificio.”
“Dite...” chiese poi Tyssen “... è vero che qui la gente è mossa da un sentimento ostile verso il Clero?”
“Queste terre” rispose il locandiere “sono animate invece da un sincero sentimento religioso. Non a caso il monastero dell'Arcangelo Michele è tra i più importanti del reame. Però” aggiunse “da tempo ormai in queste zone sono sorti alcuni gruppi che in breve hanno generato un vero e proprio movimento anticlericale... agiscono segretamente e fomentano odio nella gente più ingenua verso la Chiesa...”
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Vecchio 16-01-2014, 01.58.05   #433
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Il contrabbandiere fissò Elisabeth e scosse il capo.
“State tranquilla...” disse seccato “... avremo i cavalli e partiremo quanto prima per il bosco...” guardò poi il vecchio “... allora, dove diavolo sono i miei cavalli?”
“Ecco...” mormorò il vecchio “... li ho perduti... oh, momentaneamente, si intende!”
“Perduti?” Ripetè il contrabbandiere. “E come diamine si fa a perdere dei cavalli? Forse si può smarrire un fazzoletto, il bottone del panciotto o un guanto, ma dei cavalli, miseriaccia!”
“Li ho perduti a causa di un cattivo tiro di dadi...” spiegò il vecchio “... insomma, solo per un dannato colpo di sfortuna...”
“La sfortuna” fece il contrabbandiere “è un fulmine che cade dal cielo e ti prende in pieno! O la ruota del tuo carro che finisce in un fosso e fa in modo che salti l'asse centrale! Questa è sfortuna! Giocarsi invece i cavalli di un altro ad una stupida partita di dadi, vuol dire essere un vero idiota!”
“Calmati, su...” mormorò il vecchio “... li riavrai...”
“Certo che li riavrò!” Esclamò il contrabbandiere. “Puoi giurarci! E sarai tu a restituirmeli!”
“Al più presto avrò la mia rivincita e...” sorridendo timidamente il vecchio.
“No, li voglio subito!” Lo interruppe l'altro. “Devo condurre dei clienti in un certo posto e mi servono per il carro!”
“Dai, ragiona...” tentando di calmarlo il vecchio “... non posso certo pretendere subito una rivincita...”
“Chi?” Chiese il contrabbandiere.
“Ma vedrai che presto li riavrò...”
“Chi?” Ancora il contrabbandiere.
“Dopotutto mi spetta una rivincita, no?”
“Chi ti ha vinto i miei cavalli?” Gridò il contrabbandiere.
“Messer Colpen...”
“Cosa?” Incredulo il contrabbandiere. “Ti sei giocato i miei cavalli contro quel miserabile aguzzino?” Tirò via un sasso da terra con un calcio. “Ma come si può essere così stupidi!”
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Vecchio 16-01-2014, 02.06.22   #434
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Era una bella mattina di Gennaio e l'aria appariva gradevole e luminosa ai sensi.
Il giardino, animato dal primo Sole, sembrava screziarsi tra i colori e i riflessi dei suoi gerani, delle betulle, dei roseti e della chiare camelie.
E poi i salici, gli olmi e i pini, con la loro penombra lungo il piccolo muretto di cinta che correva tutt'intorno, parevano conferire un certo distacco a quel luogo, come a ricamarlo tra l'animato via vai che invece vivacizzava la strada circostante.
Così, seduta su una panca addolcita da quel gradevole scenario, Clio attendeva di rivedere la sorella del suo luogotenente.
I suoi pensieri, però, indugiavano su ben altra cosa.
Aver saputo del ritorno del principe ereditario Karen, turbava non poco l'animo della ragazza che per troppo tempo aveva finto di dimenticare chi fosse davvero.
Una donna.
Ma mentre nel suo animo lottava con ciò che il dovere imponeva ed il cuore invece sussurrava, sentì avvicinarsi qualcuno.
“Signore...” disse piano Maria “... perdonatemi, ero più avanti ad osservare i fiori di questo giardino... ci vengo spesso... da sola... fu qui che vi vidi per la prima volta... fu durante uno dei tanti cambi della guardia... per voi saranno tutti uguali... magari anche una sciocca e ripetitiva successione di gesti... ma per me... io, ecco... non ho più scordato quel momento...” chinò il capo “... perdonatemi, sono una sciocca... ma devo abituarmi al fatto che siete... ecco... che siete una donna...” tornò a fissarla “... ma sarà meglio parlare d'altro... come vi ho detto, io sono certa di poter riuscire in questa cosa... so come avvicinare quegli eretici... conosco una ragazza che ha frequentato uno di loro... e stanotte andrà ad una di quelle loro riunioni... ed io ci andrò con lei...”
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Vecchio 16-01-2014, 02.09.54   #435
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“Beh...” disse Gufo Scarlatto a Parsifal “... visto che comunque abbiamo bisogno di rinfoltire le nostre fila prima di giungere ad Afravalone, non ci costerà nulla incontrare questi vostri compagni e giudicare quanto possano esserci d'aiuto in questa nuova missione che ci attende... male che vada andremo al mercato degli schiavi... indicateci la strada per raggiungerli, cavaliere.”
“Bada che non sopraggiungano guai...” mormorò Alanius ad un orecchio di Parsifal, in modo che solo questi potesse sentire “... costoro sono mercenari e non hanno altro interesse che per il denaro... magari anche a discapito del buon senso... ti sei chiesto cosa ci attenderà ad Afravalone? E chi sono questi ribelli contro cui dovremo poi batterci? A me non va di finire impagliato come trofeo per qualcuno...”
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Vecchio 16-01-2014, 02.35.31   #436
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard non aveva che bussato per tre volte con l'elsa della sua spada, che subito quel gigantesco portone si aprì. Si mostrò allora un vecchio sull'ingresso.
Era abbigliato come uno schiavo della gleba ed il suo aspetto appariva trasandato e grottesco.
La pelle era rugosa e cadente, mentre gli occhi sembravano due piccolissime fessure dentro le quali a stento si vedeva la luce della vista.
Si limitò solo ad aprire il portone, per poi ritornare dentro, senza mostrare alcuna reazione alla vista di quei cavalieri.
“Voi...” disse Guisgard chiamandolo “... siamo cavalieri in cerca di ospitalità per la notte. Potete dirci a chi appartiene questo castello?”
Ma il vecchio andò via.
“No, non può dircelo...” mormorò Cossen.
“Sembra un demente...” fece Emmas “... possibile che lascino un simile servo a custodire l'ingresso del castello?”
“Forse vuol farsi seguire.” Osservò Guisgard. “Andiamo dove è andato lui.”
E lo seguirono.
Giunsero così in una monumentale sala, piena di monili rozzamente lavorati, quadri che rappresentavano scene di guerra e animali impagliati di ogni tipo, come fossero trofei di caccia.
Vi erano anche mobili ed armi, che però, incredibilmente, avevano misure e fattezze straordinariamente grandi.
“Chi mai” stupito Hands “può impugnare armi simili?”
“Siamo capitati nel castello di qualche gigante!” Esclamò impressionato Emmas. “Andiamo via, finché siamo in tempo!” Prendendo per la giubba Guisgard.
“Sta calmo, Emmas...” prendendolo per la mano Guisgard, facendogli così lasciare la sua giubba “... la paura ti ha forse fatto dimenticare la voce dello stomaco e la stanchezza?”
“Non vedi che è tutto strano qui?”
“Calmati, ora...” fissandolo Guisgard “... quelle armi e quei mobili sono sicuramente oggetti da mostrare come trofei... saranno opera di artigiani abili in questa particolare maestria... questo castello con ogni probabilità appartiene a qualche eccentrico e ricchissimo signorotto...”
“Ehi, Guisgard!” Chiamò Hands, che con gli altri aveva fatto un'altra incredibile scoperta in quella sala. “Vieni a vedere! E vieni anche tu, Emmas!”
I due raggiunsero gli altri e videro qualcosa che li stupì non poco.
Sull'alta tavola era stata preparato un sontuoso pasto.
Ma la cosa sorprendente è che tutto appariva della stessa misura dei mobili e delle armi.
Così, in piatti e vassoi dal diametro di vari metri, erano servite salsiccia grosse come mucche, forme di formaggio alte come quadriglie e pezzi di pane ampi quanto letti matrimoniali.
Inoltre, in coppe e bicchieri larghi come pozzi di campagna vi erano vino e liquori vari.
“Forse il nostro misterioso ed originale padrone di casa” guardando quelle cose Guisgard “ha voluto farci trovare una cena già pronta.”
“E se fosse il castello di una qualche divinità celtica?” Avvicinandosi a lui Slhas.
“Sei diventato forse pagano, amico mio?” Fissandolo Guisgard. “E poi, che io sappia, le creature divine non mangiano formaggi e salumi.”
“Cosa facciamo?” Chiese Emmas.
“Io non so voi...” disse Hands “... ma io ho fame...” e si arrampicò sulla tavola, per poi cominciare a mangiare ciò che c'era nei piatti.
E così fecero altri dei suoi compagni.
Ma, ad un tratto, una strana sensazione prese Guisgard.
Il cavaliere allora si voltò a fissare uno degli alti bicchieri e notò che, quasi in maniera impercettibile, il vino in esso contenuto era attraversato da crespature.
Prima lievi, poi sempre più accentuate.
Fino a quando si cominciarono ad udire piccoli sussulti nella sala.
Poi sempre più forti.
Fino a scuotere tutto quell'ambiente.
“Il terremoto!” Gridò Emmas.
Quei sussulti fecero cadere Mein dalla tavola.
Il cavaliere si ritrovò così a terra.
Ma un attimo dopo, la porta della sala si aprì e qualcosa di gigantesco apparve.
E col suo piede schiacciò il povero Mein che si trovava ancora ai piedi della tavola.
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Vecchio 16-01-2014, 15.42.16   #437
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Tyssen tornò poco dopo e ci raccontò cosa gli disse l'oste.
"Mi sembra l'oste abbia voluto aiutarci, strano che il maestro, invece, ci abbia consigliato la via più difficile..è probabile allora che lui sia tra quelle persone che stanno tramando contro il Clero? Per come parlava pure il suo apprendista mi sembrava influenzato da lui" rimasi leggermente delusa visto l'interesse iniziale per quel ragazzo..era proprio vero, mai soffermarsi alle prime apparenze.
"Quindi, direi di partire..siamo rimasti fin troppo qui...passeremo per quel borgo e pagheremo il dazio..strano..dover pagare un dazio per raggiungere un monastero".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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Vecchio 16-01-2014, 16.15.52   #438
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"Sei davvero molto coraggiosa, Maria.. È una missione di vitale importanza, per tutti noi.." Sorrisi "Astin non ne saprà nulla, concordo che sia meglio così, ricordati però , che così facendo se lui dovesse accorgersi che frequenti i ribelli, ti crederà una di loro..".
Annuii "Sta attenta stanotte.. E trova il modo per comunicare con me... Questo posto è abbastanza sicuro potremmo incontrarci qui.. Un biglietto potrebbe essere intercettato.. Oppure potreste venire in caserma con la scusa di portare qualcosa a vostro fratello, nessuno se ne stupirebbe.. Ma più di ogni altra cosa.. State attenta! Non mi perdonerei mai se vi accadesse qualcosa, e vostro fratello mi odierebbe a buon diritto...".
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Vecchio 16-01-2014, 17.16.20   #439
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
Erano davvero tutti molto nervosi..il contrabbandiere poi.....il vecchio invece era imbarazzato....ma era un malato di gioco d' azzardo....... " Ora basta..."..urlai esasperata......." Mi sono seccata di sentire urlare e sapere che quei cavalli non ci sono piu'......avete parlato di una rivincita.....benissimo.....sono due le cose o usate i soldi che vi ho dato per acquistare i cavalli...o andremo a riprenderceli giocandoceli a dadi........e badate bene che se i cavalli si vinceranno....saranno di mia proprietà.........e se li vorreste indietro sarà il resto di cio' che vi devo per chiudere il mio debito con voi ....badate che questa volta avete bisogno di me.....i dadi sono come il destino di un uomo....e io amo tessere quello che e' il destino degli uomini....quindi ....vecchio e tu contrabbandiere...fate in modo che questa partita avvenga al piu' presto qui.....ho fretta...e ci stiamo perdendo in chiacchiere..."......tale fu la mia rabbia....che brucia con lo sguardo la punta dello stivale del contrabbandiere...." perdonatemi Sir....sono molto irritata..."...
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Vecchio 16-01-2014, 20.34.24   #440
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“Si, mi sembra una buona idea...” disse Maria a Clio “... questi giardini sono un ottimo posto per incontrarci senza destare alcun sospetto... e lo faremo ogni Venerdì... la mia amica, infatti, mi ha rivelato alcune abitudini del ragazzo a cui va dietro... e pare che quegli eretici siano restii a compiere qualsiasi cosa di Venerdì... questo perchè essendo un giorno Santo per i Cristiani, loro affermano di non volerlo più riconoscere tra i giorni della settimana...” sorrise “... sono dei veri fanatici... beh, non credo ci sia altro da dire per ora... signore... io vado... e spero di portarvi presto buone ed utili indicazioni...” la fissò “... perdonatemi ancora per prima...” e con gesto improvviso si avvicinò a Clio e le baciò teneramente la guancia “... a presto...” ed andò via.
Passarono solo pochi istanti, quando qualcosa attirò l'attenzione del capitano.
In strada infatti cominciarono ad udirsi grida festose.
In città era giunto il principe Karen.
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