04-12-2009, 00.33.55 | #441 |
Cittadino di Camelot
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Avevo le guance in fiamme, essere inermi era la peggiore delle situazioni....Questa volta guardai negli occhi Guisgard....adesso poteva stare tranquillo non doveva piu' aver paura di pungersi............
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04-12-2009, 00.47.13 | #442 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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"Lasciate andare la donna ed il ragazzo ed io farò tutto ciò che volete..." Disse Guisgard.
"Tranquillo, cavaliere" rispose il capo dei soldati "voi farete comunque ciò che vorremo!" "Sciocchi" aggiunse Guisgard "io sono il nipote prediletto del Granduca di Normandia! Pagheranno qualsiasi riscatto per me. Loro due non vi occorrono. Liberate la donna ed il bambino ed io stesso scriverò a mio zio. Vi dò la mia parola." "Fate tacere quel cane!" Ordinò il capo dei soldati. Allora alcune guardie lo raggiunsero e cominciarono a colpirlo. Poi i tre prigionieri furono condotti in una cella. Arnò tremante ed in lacrime si strinse ad Elisabeth, mentre Guisgard si riprendeva dalle botte subite.
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04-12-2009, 01.12.52 | #443 |
Cittadino di Camelot
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Accarezzai la testa di quel ragazzo che stava subendo tutta quella faccenda con un coraggio degno di un uomo..." Arno' ascolta, piangi finche' non ti sentirai esausto...dopo ti sentirai piu' lucido e pronto ad essere quel ragazzo intelligente che sei....devi pensare a come uscire da qui....nel frattempo io do' un'occhiata a Guisgard"......scostai da me Arno' e mi inginocchiai accanto a Guisgard, era livido e dolorante, erano andati giu' pesante.....gli tolsi i capelli dalla fronte, non avevo nulla con me..." E' possibile, che debba avere sempre il terrore che qualcuno vi uccida ?......." poggiai la sua testa sulle mie gambe, e attesi che riprendesse i sensi.....
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04-12-2009, 02.01.53 | #444 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La campagna era ridente e verdeggiante come non mai, mentre un fresco soffio di vento increspava, come fosse un'onda, le dorate spighe di grano.
I cavalli erano irrequieti ma il conducente del carro non sembrava preoccuparsene. Frate Elia allora scese giù dal carro e cominciò a scrutare il cielo e quei grossi banchi di nuvole che arrivavano da occidente. "Forse si avvicina una tempesta" disse il frate "meglio partire subito." "Ma se è un giorno meraviglioso!" Esclamò Guisgard. "Sembra primavera!" Il frate lo osservò e rispose: "Questa fresca brezza annuncia tempesta. Meglio partire adesso." "Non possiamo" disse Guisgard "tra un pò arriverà Elisabeth. Lei sa che la sto aspettando." "Forse non verrà." Disse il frate. "Vglio aspettare ancora un pò." Rispose Guisgard. "Tra un pò partiremo, frate." Intervenne il conducente del carro. Ad un tratto videro una donna correre verso di loro. "Sarà Elisabeth?" Pensò Guisgard. Ma presto fu chiaro che quella donna non era Elisabeth. E giunta al carro, cominciò a dire: "Aiutatemi, signori! Aiutatemi in nome del Cielo!" "Cosa avete?" Chiese Guisgard. "I cavalieri neri hanno attaccato il nostro villaggio. Aiutatemi. vi supplico! Mio figlio è rimasto là!" Guisgard guardò frate Elia, che rispose scuotendo il capo. "Signori, dobbiamo partire" disse il conducente "e' ora." "Cosa avete in quel fagotto?" Chiese il frate a Guisgard. "Sono delle focacce al miele." Rispose Guisgard. "Sono per Elisabeth, a lei non piacciono con la frutta." "Forse lei non verrà e non potrà mangiarle." Disse il frate. Guisgard abbassò il capo senza dire niente. Ad un tratto, un pastore iniziò a gridare: "I cavalieri neri! Presto riparatevi nele vostre case! Presto che tra breve comincerà a piovere!" Ad un tratto si udirono dei canti. Guisgard si voltò e vide una processione. Alcuni monaci portavano sulle spale un grosso crocifisso, mentre diverse donne intonavano canti e lamenti alle loro spalle. Ed in fondo alla processione vi erano tre bare su un carro trainato da quattro cavalli neri. "E' ora, figliolo" lo chiamò frate Elia "dobbiamo partire." Ma proprio in quel momento Guisgard vide in lontananza una donna. "E' Elisabeth!" Gridò. "Dobbiamo andare, figliolo." Disse il frate. Ma Guisgard cominciò a correre verso di lei. Ma pur correndo, la distanza che lo separava da Elisabeth non diminuiva mai. Ad un tratto si fece tutto buio. "Elisabethi! Elisabeth!" Guisgard chiamava Elisabeth ma tutto sembrava scosso da quella terribile tempesta. In quel momento aprì gli occhi. Era sudato ed agitato. Qualcuno gli stava toccando i capelli. Era Elisabeth. Gisgard allora capì che era stato solo un sogno.
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04-12-2009, 02.20.12 | #445 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Hastatus intanto aveva ripreso la via verso Camelot.
Il pensiero però che quei misteriosi cavalieri potessero riapparire ed inseguirlo fu il suo compagno di viaggio fino a Camelot. Giuntovi, Hastatus fu subito accolto da una folla festante. Ma non c'era tempo da perdere; bisognava organizzare un piano per ritrovare i suoi compagni a Tintagel e distruggere il duca. Nel frattempo, nella misteriosa stanza del castello, Llamrei e Jigaen cercavano di capire chi fosse quella vecchia. Ed alle parole di Llamrei, la vecchia donna cominciò a dire: "la Compassione di Dio...mio figlio l'ha evocata ed ora deve versare come tributo le anime di due donne. E sento che una di quelle due donne sarete proprio voi...io ho cercato di fermarlo...con le mie arti magiche...ma lui per impedirmelo mi ha fatto rinchiudere qui...in catene..." "Di chi state parlando, mia signora? Chi vi ha rinchiuso in tale dimora?" Chiese Jigaen spaventato e turbato. "Mio figlio...il barone di Tintagel...è stato lui ha farmi rinchiudere qui! L'ha fatto perchè io conosco la magia e lui mi teme!"
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04-12-2009, 14.30.06 | #446 |
Dama
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Quindi era il Barone l'artefice di tutto questo malefizio.....Dovevamo liberare la donna. Lei conosceva il modo per placare l'ira della Compassione di Dio. I lucchetti erano troppo resistenti. Provai a forzarli con il fermaglio che usavo per raccogliere i capelli.
Click! Ci sono riuscita! Uno è stato forzato. Ora proviamo con l'altro. "Aiutami Jigaen! Non abbiamo molto tempo. Dobbiamo raggiungere il nostro gruppo. Mia signora: vi sono altre vie di fuga da questa stanza?" |
04-12-2009, 19.16.55 | #447 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Jigaen si guardò intorno e notò un ferro di ferma appoggiato accanto alla porta.
"La fortuna, si dice ed è vero, aiuta gli audaci e con questo arnese a quelle catene darò baci!" Disse il giullare. E un momento dopo i piedi della vecchia donna erano liberi. Poi guardò con attenzione Llamrei e Jigaen. "Secondo mio figlio sono pazza!" Disse. "Anche voi lo credete?" Si guardò intorno ed aggiunse: "O sono pazza o sono una strega! Ma ciò che spesso credono gli uomini conta davvero poco o niente. Per molti La Compassione di Dio è solo una vecchia leggenda. Lo andassero a raccontare alle vedove e agli orfani dei villaggi devastati da quei mostri! Ma torniamo a noi, che non siamo così stolti da negare ciò che è tanto reale...ho bisogno di raggiungere il luogo dove sono conservati i miei libri e le mie pozioni. Inoltre avrei bisogno di una persona che sia sensibile a questo genere di cose e che ne abbia dimestichezza, che sappia adoperare erbe e a cui non sono ignoti i simboli magici...ma dove trovare qualcuno con tali particolari capacità?"
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04-12-2009, 21.06.12 | #448 |
Cittadino di Camelot
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Sir Mortimer, in vita, era stato un uomo vile e crudele....Morris ne pagò le conseguenze: andò alla taverna a bere qualcosa con gi altri soldati; un vecchio...al quale Mortimer aveva ucciso il figlio..estrasse un pugnale...e mentre Morris beveva...gli squarciò di netto la gola!
Tutti pensarono che fosse il cadavere della spia...ma non era così...Morris cadde a terra senza vita! Morris's Creed |
04-12-2009, 21.16.37 | #449 |
Dama
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Non esitai a rispondere alla domanda della vecchia donna:
"La donna che cercate è nostra amica: Elisabeth è la persona adatta. Ha ottima conoscenza nelle arti magiche e la sua sensibilità attraversa il confine del mondo conosciuto. L'importante è uscire da qui, trovarla e accompagnarla dove voi tenete i vostri libri. Vi prego mia signora, fateci strada. I nostri compagni ci staranno di certo aspettando" |
04-12-2009, 21.46.03 | #450 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Mi diressi a palazzo, nell'area degli ufficiali, dovevo accordarmi con qualcuno di loro per creare una squadra pronta ad intervenire a Tintagel.
Non sapevo se il re era a palazzo, quindi forse avrei dovuto prendere tutte le decisioni del caso.
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"La Morte sorride a tutti... Un uomo non può fare altro che sorriderle di rimando..." Sito Web: http://digilander.libero.it/LoreG27/index.html Libreria on-line: http://www.anobii.com/people/gelo77/ |