17-01-2014, 02.26.07 | #451 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il grido disumano di Mein, schiacciato sotto quell'enorme piede, gelò il sangue di Guisgard e dei suoi compagni.
E la scena che si mostrò loro fu raccapricciante. Un essere gigantesco, dall'aspetto mostruoso, si presentò loro. Tutto in quello appariva bestiale e grottesco. Non solo le misure, spropositate ed innaturali, ma anche gli occhi, rossi come carboni ardenti, la pelle, squamosa ed unta, i denti, che sembravano affilati come tenaglie. Indossava una giubba fatta di pelli e calzoni che gli arrivavano alle ginocchia. Ed emanava un fetido che toglieva il respiro. Nel vederlo, dopo un primo momento di paura ed incredulità, alcuni di quei cavalieri estrassero le spade. “Aspettate...” disse loro Guisgard “... mettetele via...” “Vuoi che non ci difendiamo da quel gigante forse?” Fissandolo Hands. “Non servirebbero a nulla...” replicò Guisgard “... gli farebbero il solletico, se anche si riuscisse ad usarle contro di lui...” Il gigante, intanto, sollevò il piede e raccolse quanto restava del corpo del povero Mein, per poi mangiarlo con voracità. E a quella scena alcuni dei cavalieri vomitarono per il disgusto. “Chi siete?” Masticando il gigante. “Siamo...” fece Guisgard restando in mezzo ai suoi compagni “... siamo cavalieri... diretti nelle terre di Sygma...” “Sygma?” Ripetè il gigante, ingoiando il suo innaturale pasto umano. “Mai sentita. O forse si... e cosa ci fate nel mio castello?” “I nostri cavalli erano stanchi” rispose Guisgard “e in verità anche noi... poi vedendo questo sontuoso maniero, beh, abbiamo pensato si trattasse della dimora di un re... ed i re sono generosi, offrendo ai cavalieri erranti accoglienza ed ospitalità...” mostrando un timido sorriso. “Io non sono un re.” Sbottò il gigante. “Sono un barone.” “Perdonate allora...” con un inchino Guisgard “... ma la vostra maestosità ci aveva indotto a ritenervi un re... ma siete comunque di sangue nobile e ciò ci conforta... quale re servite? O magari siete vassallo di qualche vescovo?” “Re?” Ripetè divertito il gigante. “Vescovi?” Rise in modo fragoroso, intimorendo ancor più quei cavalieri. “Io servo solo il mio signore!” Esclamò. “Ed egli è più grande di tutti i re e di tutti i vescovi della Terra!” “Allora siete fedele a qualche imperatore, o forse addirittura al Papa di Roma?” Fissandolo Guisgard. Il gigante si abbandonò ad una risata ancora più assordante. “Io servo un principe!” Sedendosi su una delle sue enormi sedie. “Un grande principe!” “Bene!” Esclamò Guisgard. “Allora egli sarà lieto dell'ospitalità che ci concederete, visto che noi ve la domandiamo in nome di San Raffaele Arcangelo, protettore e custode dei viaggiatori!” “Che mi importa di San Raffaele!” Tuonò il mostro. “Io obbedisco a ben altro signore! Sono Passato, servitore di Meridiano, principe infernale e signore dell'Accidia!” “Il servo di un demone!” Gridò Emmas. “Siamo perduti!” E con gli altri corse a nascondersi sotto la monumentale tavola. Ma il gigante Passato, lesto, riuscì ad afferrare Slhas. Lo lasciò prima penzolare tenendolo in mano e poi gli staccò una gamba, tra le grida di dolore del malcapitato cavaliere. Strinse allora la gambiera del povero Slhas, fino a farne uscire la carne, per poi succhiarla avidamente. Prese infine anche il resto del suo corpo e schiacciò la corazza fra le dita allo stesso modo della gambiera, facendone così uscire carni e viscere. E mangiò bramosamente davanti agli altri cavalieri che assistevano impotenti e terrorizzati. E tutto ciò mentre il povero Slhas gridava delirante di dolore. “Ora” con la bocca e le mani ancora sporche del sangue del cavaliere “questo fugace pasto mi ha messo voglia di musica...” e ridendo il gigante estrasse dalla sua sacca una rudimentale rotta. E cominciò un canto stonato: “Oh... vedo indugiar... oh... di sangue un mar... E ad orribili forze lo consacrerò... e del mio signore il favor sempre avrò!” E quel canto rimbombò assordante nelle orecchie e nelle teste dei cavalieri, quasi a portandoli alla pazzia. “E' finita, Guisgard!” Urlò Cossel. “Moriremo qui e non raggiungeremo mai Sygma!” “No...” mormorò lui “... non fino a quando saremo ancora vivi...” fissò poi l'orribile mostro “... amate dunque l'arte, mio titanico signore?” Facendo timidi passi verso di lui. “Ciò ci allieta... anche noi siamo uomini d'arte...” “La musica” fece Passato “è quanto di più divino esista al mondo.” “Avete ragione...” annuendo Guisgard “... gli antichi infatti ponevano note tra le rime, unendo così musica e poesia...” “Cosa pensi del mio canto?” Chiese il gigante al cavaliere. “E' bello!” Intervenne, seppur non interpellato, Cossel. “Bellissimo! Meraviglioso!” “Non lo dici convinto...” fissandolo il mostro “... vuoi ingannarmi...” allungò allora la mano per afferrarlo. “Aspettate!” Gridò Guisgard. “L'avete chiesto a me, no? Non badate ai miei compagni! Essi non s'intendono d'arte!” “Prima avevi detto” mormorò Passato “che siete uomini d'arte...” fermandosi e Cossel ne approfittò per tornare a nascondersi sotto la tavola “... non era dunque vero?” “Certo che lo era!” Urlò Guisgard. “Ma amare l'arte non basta per comprenderla davvero! Loro” indicando i suoi compagni “ascoltano musici e poeti, ma non possono certo comporre, né dunque giudicare in pieno un'opera!” “Allora con voi è sprecata la mia arte!” Disse il gigante. “Non con me...” ridendo Guisgard. “Sei dunque un artista?” “Certo!” “Componi musica come me?” “No, ma amo raccontare storie...” lesto Guisgard “... al suono della mia ocarina...” mostrando lo strumento al gigante. “Dimmi allora cosa ne pensi della mia musica.” “Io credo” osservò Guisgard “che sono bei versi... intrisi di un sincero slancio ed altamente evocativi... tuttavia” sospirò “manca loro qualcosa...” “Che mancanza ci trovi tu?” Sul punto di adirarsi il gigante. “Sono belli, a tratti meravigliosi...” spiegò il cavaliere “... ma infondo qualsiasi artista potrebbe arrivare a comporli... voglio dire... se quella canzone l'avesse composta un Esiodo, una Saffo, persino un Pindaro o un Virgilio, beh, non si potrebbe non gridare al genio assoluto... ma è una soglia che l'animo mortale ha già raggiunto... con quella vostra musica potreste gareggiare con Omero o con Dante... ma davvero questo volete? Attraversare vie già battute da altri? Quando invece con le vostre qualità potreste eccellere?” Il gigante lo fissò pensieroso. “Si, hai ragione...” mormorò poi “... sento spesso che potrei superare ogni arte conosciuta... si, è vero... hai letto bene nella mia arte, cavaliere...” Guisgard rispose con un inchino, per poi voltarsi verso i suoi compagni che assistevano nascosti. E con uno sguardo cercò di tranquillizzarli. “Fammi ascoltare come suoni quel tuo strumento...” ordinò il gigante. E Guisgard cominciò a suonare la sua ocarina. “E mentre suoni” aggiunse Passato “narrami una storia... e se mi piacerà, come premio, ti mangerò per ultimo...” ed abbozzò un inumano ghigno.
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17-01-2014, 02.36.34 | #452 |
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Un bacio? Da me?
"Ah ah.....volete un bacio? Veramente? E va bene, ma solo uno!" dissi ridendo. Guardai veramente divertita i miei compagni di viaggio e dissi: "Dopotutto è l' unico modo.....e non chiede di certo la Luna!". Scesi dal carro, mi avvicinai al piccolo uomo e mi abbassai alla sua altezza. Posai delicatamente le coralline labbra sulla sua ruvida guancia. Dopo avergli dato quel bacetto, mi rialzai. Gli avevo lasciato un' impronta di un bacio bianca come la neve e la sua guancia si stava congelando. Prima che Sir Riccardo se ne accorgesse, con un gesto della mano gli scongelai la guancia. La cosa che mi sorprese era che pur avendogli dato quel glaciale bacio, sembrava contento di quel gesto di affetto. "Perdonatemi Messere....adesso, per favore, potrei sapere la strada?" chiesi gentilmente a bassa voce.
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy Ultima modifica di Eilonwy : 17-01-2014 alle ore 02.46.12. |
17-01-2014, 14.54.27 | #453 |
Cittadino di Camelot
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Indicai' la via per raggiunger i miei commilitori e ci dirigemmo lungo la strada maestra:
"Non temete Gufo......credo non ci sia il bisogno di andare al mercato degli schiavi....saprete sicuramente contrattare con la mia compagnia...." Ascoltai' Alonius e compresi che non aveva tutti i torti, ma se non raggiungiamo Afravalone non potremo mai saperlo...... " Non hai tutti i torti....amico mio.....ma non possiamo non seguir il Gufo.....per adesso, ci conviene star con loro poi una volta giunti sul posto potremo prendere in considerazione tutte le opzioni da adottare. Fidat......non ti impaglieranno....." lo carezzai' sul petto e gli sorrisi.
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore..... |
17-01-2014, 15.24.54 | #454 |
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Annuii ad Astin.
"Ottimo lavoro, l'importante è che sia arrivato sano e salvo.. Vedremo se ci vorranno misure particolari per garantire la sua sicurezza.. Ma la gente sembrava felice del suo ritorno, meglio così...". Ascoltai poi il discorso sulla spia. "Beato lui.. Vedi quello che riesci a fare.. Non c'è altro., Astin.. Grazie d tutto.." Sorrisi. Rimasta sola, ripensai alle parole del mio fedele luogotenente. Il discorso del senato, scossi la testa, come se i senatori fossero felici di rivedere Karel in città. Lo chiami per nome adesso? Credevo lo ritenessi.. Troppo! Ancora quell'impertinente parte di me, la ignorai nuovamente. Cercai di fare ordine nei miei pensieri, ma continuavo a distrarmi. Beh, ormai devi pazientare... Domattina lo vedrai, domattina potrai parlargli.. Battei forte il pugno sul tavolo, era davvero troppo. Lanciai un occhiata fuori dalla finestra, era ora di pranzo ormai. Scesi così nella mensa, dove i miei uomini erano già radunati. Mi sedetti in mezzo a loro, come sempre. La loro presenza mi tranquillizzò non poco, e sperai che i loro discorsi quotidiani potessero servire a distrarmi. |
17-01-2014, 16.13.09 | #455 |
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Prima di entrare al monastero indossai il pesante mantello e alzai il cappuccio, era sempre qualcosa..in mancanza di un velo.
Entrammo e ci trovammo in una chiesa, si sentivano solo i passi delle nostre scarpe attraversare la navata finchè giungemmo davanti all'altare, e qui vi era un frate intento a pregare. In silenzio accesi una candela davanti alla effige di San Michele Arcangelo, il mio santo patrono sempre pronto ad ascoltarmi, e poi una davanti a quella di San' Antonio Abate. Mi avvicinai al frate e mi raccolsi in preghiera, poi mi voltai verso di lui..."Padre..scusate se vi disturbo..veniamo da parte di lady Consel e abbiamo una missiva da consegnare all' Abate Nicola...voi sapete dirci se si trova in questo monastero?". Fui diretta..senza troppi giri di parole..e in cuor mio speravo di essere arrivata nel luogo giusto.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
17-01-2014, 18.09.29 | #456 |
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Clio, così, raggiunse i suoi per il pasto.
I soldati erano di buonumore, soprattutto per l'aria di festa che attraversava la città. Il ritorno del principe aveva rianimato non poco l'atmosfera cittadina, che era invece apparsa molto triste nei giorni precedenti a causa dell'attentato da parte dei ribelli. E tra le varie chiacchiere, alcuni soldati discutevano del possibile ruolo del principe Karel in quel particolare momento. “Per me sarà solo un peso, vedrete...” disse uno di loro “... vorrà risolvere lui i problemi e finirà per dare noie a tutti...” “Sciocchezze...” replicò un altro soldato “... appena sarà nominato il Senatore Supremo, vedrete che il nostro principe sarà subito messo al suo posto... e non escludo che poi possa seguire l'esempio di suo zio il re ed andarsi a chiudere in uno dei tanti castelli che fanno da corti itineranti della nostra Corona!” Il tardo pomeriggio trascorse così ed in breve la caserma fu avvolta dal silenzio dell'imbrunire, già ambasciatore del crepuscolo, che sembrava però fare contrasto col clamore che ancora proveniva dalle strade e dalle piazze. Verso sera, poi, Astin ritornò ad occuparsi dei turni di guardia. “Capitano...” raggiungendo Clio “... perdonatemi, ma non ho potuto notare che apparite pensierosa... c'è forse qualcosa che vi turba? Forse dovreste andare a letto prima stasera... domattina vi attendono in Senato per il discorso che si terrà in presenza di sua altezza...”
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17-01-2014, 18.13.09 | #457 |
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Alonius fissò Parsifal con un'espressione perplessa.
“Spero tu sappia il fatto tuo...” disse a voce bassa “... il cielo minaccia tempesta...” alzando gli occhi in alto “... e non mi dice nulla di buono...” Gufo Scarlatto, allora, seguendo le indicazioni di Parsifal, fece dirigere la brigata lungo la via maestra. Verso la metà del pomeriggio, infine, i mercenari avvistarono da lontano un campo con vari accampamenti. Il luogo però apparve subito stranamente silenzioso. “Troppo tranquillo...” fece Gufo “... solitamente un campo di guerrieri è tutt'altro che così silenzioso...” fece arrestare il passo alla brigata “... Boyke...” chiamò il suo fedele “... noi attenderemo qui... tu avvicinati al campo e controlla la situazione...” Boyke annuì e cavalcò verso il campo. Ritornò poco dopo. “Allora?” Chiese Gufo. “Tutto è bruciato...” spiegò il mercenario al suo capo “... ci sono i resti di chi abitava presso gli accampamenti... qualcuno ha assalito il campo, massacrato e fatto razzie...” “Maledizione...” mormorò Gufo, per poi voltarsi verso Parsifal “... chi ha potuto fare questo? Se i vostri commilitoni erano abili come ci avete detto, allora chiunque abbia assalito il campo doveva essere davvero temibile...”
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17-01-2014, 18.15.10 | #458 |
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Il monaco salutò con un cenno del capo Altea ed i suoi due compagni di viaggio.
“L'abate Nicola...” disse sorpreso “... oh, voi cercate dunque proprio lui? Eh, ahimè, egli non è più qui da tempo ormai...” “E' forse morto?” Fece Gyen. “No, no...” scuotendo il capo il monaco “... è vivo e in piena salute spero. Anzi, ne sono certo. Intendevo dire che non vive più qui con noi al monastero. Ma se quella missiva a lui destinata è così importante, io posso portarvi dal nostro priore... egli saprà spiegarvi tutto... volete?”
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17-01-2014, 18.19.40 | #459 |
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Il nano sorrise e fece una piroetta dopo il bacio di Eilonwy.
“Speriamo mantenga la parola...” disse Aladiah. “Quel vostro bacio era un brivido” recitò il nano “e il viso lascia dolcemente livido.” Saltellò. “E or ch'avete pagato quel pegno” allegro e soddisfatto “come promesso, vi indicherò il regno!” Rise. “Prendete del bivio sol la destra” indicò “poichè la sinistra è assai maldestra.” Annuì. “Seguite poi il sentiero che taglia il bosco” si raccomandò “e non lasciatelo o finirete in quel luogo invero assai losco.” Avvertendoli. “E quando querce e olmi si apriranno” con fare teatrale “davanti a voi le guglie e le torri di Afravalone appariranno!” Mostrò un vistoso inchino e tornò a sedersi ai piedi del bivio.
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17-01-2014, 18.40.14 | #460 |
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"Penso che parlare col priore sia una ottima soluzione..sicuramente ci saprà dire qualcosa di questo frate..chi sia, perchè lady Consel confida molto in lui..e forse...dove si trova ora" mi rivolsi di nuovo al frate..."Certamente, vi saremmo grati, poichè questa missiva è troppo importante..gentilmente, se vorreste condurci dal priore".
In me nasceva la speranza che forse avremmo, quasi, avuto qualche buon indizio su come incontrare questo Abate.
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