23-10-2012, 20.48.08 | #451 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Alla fine Clio riuscì a tranquillizzare quella ragazza.
Pian piano adagiò il capo sulla sua spalla e chiuse gli occhi. Il suo respiro era ora regolare. “Jean...” disse a Clio “... siamo fuggiti insieme... i miei genitori ostacolavano il nostro amare e siamo fuggiti... ci siamo imbarcati su un battello di un contrabbandiere per farci condurre lontano, in un porto dove salpano navi per la Giamaica ed essere finalmente felici laggiù... ma prima di sbarcarci a destinazione, il capitano doveva passare per un'isoletta e raccogliere due dei suoi uomini... ma giunti sull'isola, trovammo solo morte... i due contrabbandieri avevano aperto il fuoco contro una pattuglia di soldati giunti a cercarli ed erano rimasti uccisi... trovammo così le loro due tombe... a seppellirli era stato un frate... viveva da tempo su quell'isola tutto solo... forse era anche un po' matto... ci raccontò allora di essere naufragato sull'isola anni prima, mentre era imbarcato con alcuni marinai che cercavano un tesoro... il capitano lo fece ubriacare ed il frate raccontò tutto... raccontò dell'Isola Perduta e del Tesoro in essa custodita... quel raccontò stregò sia il capitano che Jean... e vollero partire per cercarlo...” In quel momento arrivò Boyuke. “Allora?” Fissando Clio. “Come procede qui? Si è calmata? Oppure devo portarla dal capitano?”
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23-10-2012, 21.16.51 | #452 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Talia era rimasta ferma sulla soglia e non solo Philip, ma anche Passapour e il vecchio Arkwin non si erano accorti subito di lei.
Arkwin bisbigliò qualcosa al suo fedele e quello annuì. “Si, avete ragione...” disse “... dobbiamo capire cosa sta per accadere a Balunga e verificare le informazioni che ci sono giunte...” Talia era riuscita ad ascoltare, pur senza essere inizialmente vista, la strana conversazione tra suo nonno e Passapour. Poi, alle parole della ragazza, il vecchio annuì, accennando un sorriso. “Si, avete ragione, signorina...” sorridendo anche Passapour a Talia “... è stato un attimo di tensione, ma siamo felici di essere tornati qui con voi.” Annuì nuovamente. “Beh, ora è meglio che vada, però... domattina partirò presto... devo recarmi poco lontano, a salutare dei vecchi amici. Ma so che vostro nonno, con voi, sarà in ottime mani.” Salutò allora Talia e preso in braccio il vecchio marinaio si ritirarono per la notte. Il mattino giunse presto e Passapour, come da lui stesso annunciato, partì. Verso Mezzogiorno anche Philip e sua moglie lasciarono la villa, per un pranzo d'affari presso un altro membro della Compagnia. Talia restò così ad accudire suo nonno. Il tempo trascorse piacevole fra i due e Talia, com'era suo solito fare in Olanda, lesse poesie e racconti al vecchio Arkwin. E nel tardo meriggio, finalmente, Philip e sua moglie ritornarono. Ma i loro volti erano tesi e scuri. Maria appariva addirittura sconvolta. “Padre...” avvicinandosi Philip ad Arkwin “... è accaduta una cosa terribile, che forse avrà conseguenza drammatiche su queste terre... a Balunga il Viceré e la sua corte sono stati trucidati... i colpevoli sono tutt'ora ignoti, anche se si crede sia stata una banda di indigeni datisi alla macchia...” scosse il capo “... fatto sta che questo annullerà tutto ciò che di buono è stato fatto per la civile convivenza tra il nostro governo e quello spagnolo...” E a quelle parole del figlio, il vecchio Arkwin mutò espressione e qualcosa di inquieto si accese nei suoi occhi. E quell'espressione inquieta di suo nonno non sfuggì a Talia.
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23-10-2012, 21.47.05 | #453 |
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La scena a teatro, poteva muoversi con estrema lentezza sino a diventare una furia irragionevole......i due uomini ritornarono prima del previsto e nonostante lo stupore, furono abbastanza lesti da estrarre le loro pistole, rimasi con alcuni pezzi di carta strappati da un moto di collera, che non provavo piu'.......ero tesa e il respiro sembrava essersi fermato in gola, sangue sangue ovunque, odore di polvere da sparo e di morte....non mi era mai capitato prima e non mi era mai capitato di dover decidere qual'era la mia posizione.......l'uomo aveva la pistola in mano e Storm era sotto tiro......e io, cosa dovevo fare ?......scegliere...cos'era il male e cos'era il bene in poco tempo, attimi eppure dovetti fare una scelta.......accanto a me c'era la sagoma in argilla della testa di un uomo e facendo finta di pormi alle spalle del bravo uomo per essere protetta........presi la scultura e gliela ruppi in testa...lo vidi svenire o morire, non lo sapevo.......guardai Storm..." Forse ora sono in balia del peggiore degli assassini....o forse no....ma vi ho salvato la vita e dovete aiutarmi a ritrovare Ingrid.....in questi guai mi ci avete messa voi...".....
Ultima modifica di elisabeth : 23-10-2012 alle ore 22.04.29. |
23-10-2012, 22.19.41 | #454 |
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Con un leggero inchino salutai il Governatore..iniziammo a conversare, o meglio iniziai ad ascoltare le sue conversazioni noiose guardandomi il vestito giallo pensando che avevo fallito tutto..poi quello scrigno aperto davanti a me e il suo sorriso..vero o falso? Voleva forse comprarmi con gioielli e vestiti come tutte le dame che frequentava? Presi i gioielli e li osservai ad uno ad uno, erano di fattura perfetta...ecco una ametista, una acquamarina, un topazio, una ambra, un rubino, uno smeraldo e molti molti ancora..rimanevo in silenzio e lo fissavo quando all'improvviso gli chiesi.."Come mai volete farmi dono di uno di questi splendidi gioielli Governatore? Non mi conoscete nemmeno...e come mai mi avete invitata qui..da sola?"
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
23-10-2012, 22.48.41 | #455 |
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Corsi ad aiutare gli altri a tenere fermo il marinaio delirante dissi èrendete una corda e legatelo prima che si faccia male non slegatelo finche non gli passa il delirio presto non abbiamo tutto il tempo per tenerlo immobile e aspettai che si calmasse vidi la scena tra i due e dissi hei state calmi che vi prende chiesi ad alta voce qui mi sembra che stiamo andando fuori di testa tutti quant cerchiamo di non scaldarci troppo il viaggio è ancora lungo cerchiamo di arrivare a destinazione tutti interi e in vita e restai fermo a guardare
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fabrizio Ultima modifica di cavaliere25 : 23-10-2012 alle ore 22.54.44. |
23-10-2012, 23.28.18 | #456 |
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Fummo condotti all' interno di una vasta sala, e nell' attesa dell' arrivo del Comandante, mi misi a osservare le decorazione e i preziosi oggetti che riempivano l' ambiente.
Persa nel guardare il lusso dell' abitazione, non riuscii a fermare Gon che iniziò a saltellare sul pavimento. La scimmietta si mise a giocherellare con un prezioso vaso antico e fu per un soffio che riuscii a prenderglielo dalle zampe prima che lo facesse cadere. "Sei proprio una pestifera Gon, a volte riesci a farmi pentire di averti portata con me." le dissi con tono severo. Gon si sedette intimorita vicino alle mie gambe, le accarezzai la testa e la presi in braccio. "Scusa piccolina, non devo sfogarmi con te ma sono molto nervosa per l' incontro che mi aspetta". Rimasi seduta, tamburellando con un piede sul pavimento, trepidante per l' attesa.
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24-10-2012, 00.47.03 | #457 |
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Osservai fredda Boyuke che era appena entrato, ovviamente interrompendo il racconto della ragazza nel momento meno opportuno.
"Si sta riprendendo, il capitano dovrà aspettare, per ora ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di lei, e che riesca a capire che cosa le è successo. Dite pure al capitano che non è affatto pazza. Ha solo avuto una sorte avversa." La tenevo stretta, facendo scudo col mio corpo in modo che Boyuke non la spaventasse. "Ah, quasi dimenticavo, se volete gentilmente ricordare al vostro uomo di portarci ciò che gli ho chiesto, si rimetterà molto più facilmente." Detto ciò, smisi di prestargli attenzione, cercando di fargli capire che non avrebbe parlato in sua presenza. Voltai così le spalle al tagliagole e dissi dolcemente alla ragazza: " spesso lo spirito degli uomini è troppo sensibile al denaro, sono disposti a rischiare tutto per un bottino. Siete riusciti a trovare il tesoro di cui parlava almeno? O tutto questo scompiglio non è valso a nulla?" Mi chiesi se Boyuke avesse sentito quelle parole, ma poco importava : almeno avrebbe capito che c'era davvero di mezzo un tesoro. |
24-10-2012, 16.56.56 | #458 | |
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La giornata con il nonno passò serena.
Passapour era uscito presto ed anche i miei genitori avevano lasciato la villa nella tarda mattinata, io avevo chiesto al padre di Jamiel di aiutarmi così io ed il nonno eravamo potuti scendere in giardino dove ci eravamo seduti al sole e là avevo passato la giornata leggendo per Arkwin. Al nonno era sempre piaciuto ascoltarmi leggere, fin da quando ero piccola... in Olanda avevo sempre letto per lui ogni genere di cosa, talvolta erano poesie, altre volte racconti, anche se ciò che preferivo era leggergli le lettere che il nonno aveva scritto a sua moglie duranti i suoi lunghi viaggi per mare e che lei aveva conservato. La nonna era morta molti anni prima, tanti che io non la ricordavo che a fatica, ma leggere quelle lettere mi aiutava ad immaginarla e ad immaginare ciò che doveva aver provato nel riceverle... Quel giorno, tuttavia, al pallio sole invernale di Las Baias, lessi per il nonno principalmente delle poesie. Eravamo ancora là, seduti in giardino, quando i miei genitori tornarono... Citazione:
il Viceré... com’era possibile? Eravamo stati là soltanto il giorno prima... come era possibile che fosse accaduto quello scempio? Era orribile! Fissai mio padre per qualche momento... era sbigottita... eppure ciò che disse parve alle mie orecchie, per qualche ragione, strano... una banda di indigeni, aveva detto... ma come poteva una semplice banda di indigeni riuscire a penetrare nel palazzo del Viceré, eludere la sorveglianza e giungere a trucidare un’intera corte per poi sparire nel nulla? I miei occhi si spostarono sul nonno, dunque... quasi automaticamente... quasi cercassero in lui la loro stessa sorpresa, la loro stessa incredulità... ed invece, sorprendentemente, non fu questo che vi trovai. No, non lessi né sorpresa né incredulità negli occhi del nonno... vi lessi piuttosto preoccupazione, rabbia, una viva inquietudine... Lo osservai per qualche attimo... tentando di capire... e fu in quel momento che mi tornarono alla mente le poche parole che avevo casualmente colto tra il nonno e Passapour la sera precedente... ricordavo di aver sentito accennare a Balunga, a delle informazioni e al doverle verificare... Rimasi sovrappensiero per qualche istante... poi tornai a guardare Philip... “Ma è orribile, padre!” mormorai “Terribile! E, diteci, vi prego... non ci sono sopravvissuti? Nessuno che possa dirci che cosa è accaduto?”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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24-10-2012, 17.30.43 | #459 |
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“Nessun sopravvissuto.” Disse Philip a Talia. “Sono stati sterminati tutti. Del resto gli indigeni non avevano certo bisogno di risparmiare qualcuno, visto che sono entrati nel palazzo quasi sicuramente per rubare. Anche se poi non hanno preso nulla. Ma questo si deve al pronto ritorno di Musan con i suoi uomini. Erano usciti per un giro d'ispezione in zona, forse allarmati già da qualche sospetto. E' stato infatti lo spagnolo a scoprire il massacro. Una tragedia...”
Arkwin ascoltava quelle parole con un'espressione indefinita, come se una marea di pensieri attraversasse la sua mente. I suoi occhi erano come trafitti da un bagliore enigmatico, sfuggente, che sembrava dire tutto, o niente. “Speriamo che i colpevoli” aggiunse Philip “siano presto assicurati alla giustizia.” Chiamò allora il padre di Jamiel e chiese di condurre in casa il vecchio Arkwin. Talia, nel frattempo, aveva udito il racconto della morte del Vicerè e percepiva l'angoscia dei suoi genitori e l'inquietudine di suo nonno. Era ferma, nel bel mezzo del giardino, con ancora il libro di poesie in mano. E proprio in quel momento dalle pagine cadde qualcosa. Un biglietto che nessuno vide. Nessuno tranne lei. Era piegato più volte e recava sul bordo una massima di Mecenate: “Vi sono uomini capaci di amare come nessun altro, il cui amore non può essere scalfito né dal tempo, né dalla morte.” Con accanto poi una dedica: “E quegli stessi uomini sanno anche sentire tristezza e malinconia come nessun altro, quando chi amano è lontana... e la tua bellezza mi sembra un miraggio in queste lunghe notti sul mare sterminato..."
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24-10-2012, 18.12.46 | #460 |
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Davanti a quel gesto improvviso ed audace di Elisabeth, Storm restò per un momento stupito.
Ma fu solo un momento. Raggiunse il corpo di Brizzon e prese la sua pistola. “E' ancora vivo...” disse chinandosi su di lui “... questo gran bastardo è ancora vivo...” si alzò e si tenne il braccio sanguinante “... ma è comunque riuscito a farmi un bel regalino...” fissando la sua ferita. Guardò poi Odeys che giaceva poco distante. “Per Odeys invece non c'è più nulla da fare.” Scuotendo il capo. “Come per quell'altro cane.” Voltandosi poi verso il cadavere di Yllio. “Immagino debba ringraziarvi.” Guardando poi Elisabeth e sorridendo. “E per la seconda volta. Devo dire che non mi era mai capitato di essere salvato da una donna. Mai, prima di conoscere voi... perchè l'avete fatto? In quell'albergo eravate praticamente costretta a farlo, ma qui? Forse devo pensare di aver fatto colpo su di voi?” Rise. “Ora però smettete di star lì ferma, a tremare e venite a darmi una mano...” indicò il corpo di Brizzon “... dobbiamo immobilizzarlo, oppure ce lo ritroveremo addosso appena ripresi i sensi...” fissò l'uomo a terra “... certo, potrei accopparlo in questo stesso momento, ma non uccido gente inerme... non sono un assassino...” e guardò Elisabeth con uno sguardo fiero.
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