17-09-2009, 01.36.51 | #451 |
Cittadino di Camelot
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Fui svegliata da una ventata di aria fresca, aprii gli occhi e vidi Ermes appoggiato sulla finestra, mi alzai e vidi che sul letto furono poggiati degli abiti.......dell' acqua fresca era stata messa nel catino.... con movimenti lenti, incomincia a rinfrescarmi il volto, lo asciugai nel morbido tessuto poggiato sulla sedia ........mi infilai il vestito riccamente drappeggiato...........pettinai a lungo i miei capelli mentre il mio volto si specchiava nell' acqua del catino................feci una treccia.......anche il mio respiro era lento...lento come quegli ultimi istanti
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17-09-2009, 01.54.11 | #452 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Cosa è più nobile seguire: l'ideale e la lealtà cavalleresca o il cuore?
Questo dilemma tormentava Guisgard. Quando entrò nell'ordine del Calice, sognava eroiche gesta e nobili propositi. Ora invece tutto sembrava ignobile e già scritto da un fato beffardo. Entrò allora nella stanza di Elisabeth. Era meravigliosa, con quel magnifico vestito. I lunghi e morbidi capelli scendevano come freschi spruzzi di un ruscello di montagna sulle sue spalle, facendo da cornice a quel volto bellissimo, impreziosito, come uno scrigno intarsiato con pietre preziose, da occhi splendenti come smeraldi. "Nulla io vedo che non sia perfetto." Sussurrò il cavaliere. Poi avvicinatosi alla ragazza aggiunse: "Milady, preparatevi, vi condurrò altrove. Questo luogo non è più sicuro per voi!"
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17-09-2009, 02.01.40 | #453 |
Cittadino di Camelot
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Non credevo a quello che stava accadendo, non ci pensai neanche per un momento scesi le scale e fu come se i miei piedi volassero sui gradini, trovai un cavallo gia' sellato......<< Sir Guisgard voi lo sapete che questo vi costera' caro ? e che saremo perseguitati sino a quando la loro sete di giustizia non sara' placata.........non voglio che vi accada niente di male.....lasciate andare solo me.........voi inventate cio' che volete, accusatemi di stregoneria a me non importa>>
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17-09-2009, 02.21.54 | #454 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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"E dove vorreste nascondervi?" Rispose Guisgard. "A Camelot? Vi troverebbero anche lì, massacrando chiunque cercasse di difendervi!"
Salì in sella al cavallo e prese Elisabeth con se, tenendola stratta fra le braccia e le redini. "Conosco io un posto sicuro per voi!" Si lanciarono allora in una folle corsa attraverso il bosco, fino a giungere in un remoto asilo. Qui sorgeva un antico convento di suore di clausura. "Milady, in questo mistico luogo nessuno vi troverà mai." Disse Guisgard. Bussò allora all'austero portone di quel convento, fino a quando una fessura si aprì. "Per la misericordia di Nostro Signore, sorella" cominciò a dire Guisgard alla donna che si era affacciata dalla fessura "sono un povero pellegrino diretto in Terrasanta. Ho qui mia moglie e temo per la sua sicurezza una volta partito. Vi supplico in nome della Santa Vergine di ospitarla fino al mio ritorno." Detto questo mostrò poi il simbolo del suo ordine cavalleresco con il sigillo vescovile. "E sia." Rispose la donna. "Salutatela sulla porta, poichè a voi non è concesso di entrare in questo santo luogo." Guisgard allora prese fra le braccia Elisabeth e la strinse a se. Poi, con un gesto improvviso la baciò appassionatamente. "Perdonate, milady...ma forse è l'ultima gioia che la vita mi offre." L'affidò allora alla pia donna. E l'ultimo sguardo si perse negli occhi di Elisabeth, mentre si chiudeva l'antico portone del convento, separandoli forse per sempre...
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17-09-2009, 07.51.01 | #455 |
Cittadino di Camelot
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Sentii chiuder quel pesante portone alle mie spalle, provai un muto dolore.......<< non preoccupatevi figliola andra' tutto bene, tornera' presto, intanto qui troverete la pace che vi servira' nei momenti di sconforto>>.......guardai l'interono del convento con occhi velati ....il chiostro era silenzioso le suore a quell' ora erano impegnate nei loro lavori, << madre, vi prego accompagnatemi nella cappella, oltre quella porta e' con la spada che si sconfigge la malvagita' umana.........a me rimane solo di parlare con Dio, spero soltanto che il mio cuore possa essere tanto umile da essere ascoltato >>
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17-09-2009, 11.56.49 | #456 |
Cittadino di Camelot
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Mera..ha un andamento elegante ed un'andatura veloce...arrivati d'innanzi a Shalimar...i due stupendi esemplari ..s'inchinano ..onorandosi vicendevolmente.
Intuisco che questo meraviglioso dono è un segno divino...la cagna mi guarda ed emette un latrato immane: è pronta a seguirmi in ogni dove! Shalimar è altrettanto in forma...monto su di lui e Mera..al nostro fianco.. veloci come il vento... andiamo verso il fiume. Giunti, scendo da cavallo e grido guardando il cielo: "SHIIIIIIIIBAAAAAAAA"!!!! Il falco non tarda ad arrivare e si poggia sul mio braccio sinistro. "Tu..gioiello mio..che mi fosti donata da chi mi tradì...sei la sola a sapere dove si nasconde colui che ti tenne in quel luogo seppur per un solo giorno....conducimi li..ti prego...te ne sarò grato per sempre"! Flò..sorvola il nostro spazio..e la sprona con un verso amoroso..lei si stacca dal mio arto e vola in alto...sino a scomparire. Dopo un pò...scende in picchiata e stride qualcosa che sa di un invito a seguirla! Commosso, guardo i miei fedeli amici e insieme..avanziamo ..decisi ed agguerriti. Sir Guisgard, ignora totalmente..chi realmente io sia...soltanto Re Artù conosce il mio segreto. Sir Morris
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17-09-2009, 13.03.16 | #457 |
Bannato
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Perry era distesa ancora sul letto e svegliò Dunmer:
-Sai chi ci vorrebbe per far si che questa situazione finisca bene? il nostro caro vichingo...chissà dov'è ora...- abbracciò il suo sposo e chiuse gli occhi. |
17-09-2009, 20.01.38 | #458 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Nel folto basco, Guisgard udì il fiero falco fendere l'aria.
Capì che Morris era vicino. Fischiò ed il forte Shiba scese sul suo braccio. "Shiba" iniziò a dire Guisgard "ti affidai colui che stimo più di ogni altro uomo. Vola alto e conducilo dietro i miei passi." Detto ciò si lanciò verso Camelot, mentre il falco volando incitava il suo padrone, il valente Morris, a seguirlo. Così in breve entrambi si ritrovaronmo a Camelot. Allora, d'avanti a tutti, Guisgard iniziò a parlare. "Nobile compagnia d'eroi e gentili dame, so che mi ritenete una spia, un traditore ed una canaglia. Sono pronto a rimettermi alla giustizia del re, ma prima ascoltate cosa ho da dire, poichè un uomo si condanna solo dopo averlo udito." Poi, dopo una pausa riprese: "Viaggiai molto, tra guerre, tornei ed avventure. Fino a quando incontrai un cavaliere; diventammo uniti e combattemmo in tante nobili imprese. Morris era il suo nome. Posso dire, senza temere di essere smentito, che mai due uomini furono uniti da un più alto e devoto sentimento di amicizia. Ma nel mio errare conobbi anche una donna e me ne innamorai. Ma non era un amore peccaminoso. In esso non vi è nè tradimento, nè disonore, poichè trova forza nel dolore e purifica il cuore di chi soffre per esso. E la donna è lady Elisabeth." Poi si tolse il guanto di ferro e disse: "Lady Elisabeth è al sicuro. Nessuno può nuocerla nel luogo in cui si trova. E vi dirò che il suo onore è salvo ed intatto, come la sua virtù. E chi osa dubitare della lealtà di lady Elisabeth, dovrà allora risponderne a me!" E lanciò il guanto a terra. Poi, guardando Morris, aggiunse: "So che mi odiate, amico mio. E sono pronto a darvi soddisfazione. Ma non ora, fra tre giorni. Mi attendono due compiti. Ed uno per realizzarlo ho bisogno di voi. Secondo la volontà di lady Elisabeth."
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17-09-2009, 22.13.46 | #459 |
Cittadino di Camelot
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Si erano svegliati presto quel giorno Perry e Dunmer; lui l'aveva svegliata con un dolce bacio, e aveva aspettato che lei aprisse gli occhi prima di baciarla una seconda volta.
Il cavaliere sapeva che qualcosa sarebbe successa quel giorno, così convinse la sposa a farsi un giro per Camelot nella prima mattinata. Così videro Guisgard arrivare e sentirono tutto il discorso. Dopo che ebbe finito di parlare, Dunmer, avvicinandosi al nobile cavaliere, disse: -Non avrete intenzione di partire senza di noi?! Io vi ho lasciato prendere Elisabeth e io vi aiuterò a porre fine a tutto questo... Poi il suo sguardo cupo cambiò improvvisamente, come se si fosse illuminato: -Dopotutto siamo entrambi cittadini di Camelot, o sbaglio? Dunmer tese la mano a Guisgard: -Sono disposto ad accantonare il nostro litigio, se voi lo siete altrettanto sarò ben felice di esservi d'aiuto!
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"E cavalco via fra terre che roride e stanche ora piangon con me" |
17-09-2009, 22.39.06 | #460 |
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A meno di 100 metri di distanza...
"OSI DARMI DEL BARO?" "SI" "FELLONE!" "IDIOTA!" Dopo la violenta litigata, esplosa sembrerebbe dal nulla, si assiste alla scena di un uomo che viene sbalzato fuori dalla porta aperta di una taverna poco vicina. Ancora prima che questi potessi raccapezzarsi, un omone dalla corporatura alta e pesante e dai lunghi capelli biondi, uscì di corsa dalla taverna, e in corsa, sferrò un calcio al petto lo rimise spalle a terra e gli tolse il respiro, tant'è che l'uomo cominciò ad ansimare, mentre Eldred sfoderava un coltellino e tagliava la sua manica, dalle quali uscirono ben tre carte. Ne prese una e la punto in faccia all'uomo a terra. "NON SEI UN BARO?" Non sapeva che rispondere l'aggredito, con oramai il sapore del sangue nella bocca, ma anche se avesse abbozzato ad una risposta, non avrebbe potuto finire. "BRUTTO FIGLIO DI UN CANE! RIDAMMI I DENARI" Anche se fu più Eldred a prenderli mettendo una mano nella giacca del povero baro che il "buon" uomo stesso a darglieli. Finito ciò, lo Jorgänsen si raddrizzò, facendo portando con se l'uomo dal colletto, costringendolo ad alzarsi, mentre ancora barcollava. "FUORI DALLA MIA VISTA!" E il povero omino corse dentro la taverna spaventato... ci avrebbe pensato due volte prima di barare contro qualcuno più grosso di lui... mentre ancora sentiva insulti in Norrenno del suo percuotitore... |