24-10-2012, 18.23.21 | #461 |
Cittadino di Camelot
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Fissai mio padre per un tempo indefinito quando ebbe finito di spiegarci ciò che era accaduto, rabbrividendo dalla testa ai piedi alle sue parole e non riuscendo affatto a trattenere quel tremito di orrore che mi attraversò tutta la schiena.
Ma a colpirmi più di tutto fu la rivelazione della scoperta... Musan, di ritorno da un giro di ispezione con i suoi uomini, aveva trovato i corpi... Mi morsi il labbro inferiore, riflettendo... C’era qualche cosa che stonava in quel quadro, lo sentivo... qualche cosa che mi pareva non tornare... Ma prima che potessi fare altre domande, mio padre chiese che mio nonno fosse riportato in casa, giacché l’aria lì nel giardino si stava raffrescando troppo... incrociai gli occhi di Arkwin solo per un attimo... anche lui era inquieto come me, lo vedevo... Sospirai, dunque, e mi apprestai a seguire gli altri in casa, quando notai qualche cosa che scivolava giù dalle pagine del libro che tenevo tra le mani... incuriosita, mi chinai e lo raccolsi... Era un foglio di carta spessa e lucida di ricca fattura, piegata su se stessa diverse volte... i miei occhi lessero le parole scritte sul margine, e subito trasalii... i polsi mi tremarono forte al ricordo del momento, anni prima, in cui avevo nascosto quel biglietto in quel libro... una vampata di calore mi salì al viso, rendendolo probabilmente più rosso del dovuto... Inspirai profondamente, chiudendo gli occhi, e strinsi quel biglietto nel palmo della mano... e rividi tutto, rividi lui.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
24-10-2012, 19.31.29 | #462 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Quel biglietto riportò Talia indietro nel tempo.
In una mattinata trascorsa tra scaramucce e incomprensioni, forse solo frutto della voglia di stare insieme. E poi al pomeriggio, quando solo poche parole bastarono a rasserenare ogni cosa. Il ricordo allora le parlò del mattino successivo, quando, appena sveglia, tra i fiori del suo balcone trovò quel biglietto. E nel biglietto lesse quei versi, racchiusi tutti in due sole parole. La parola “T'amo” che dava il titolo a quei pensieri e ne segnava la chiusura. E “bellezza”, a cui quella composizione era dedicata. La sua bellezza. Quei versi non erano stati scritti da un poeta. E nemmeno da un marinaio, da un cavaliere o da un pirata. Ma da un innamorato che forse racchiudeva tutte quelle cose in lui, perchè un innamorato può essere molte cose. E allora lei ripensò alle sue parole della sera prima. “E cosa chiede un innamorato alla sua amata?” Disse fissandola lui. “Una sola cosa... essere creduto da lei... e in cambio di questo prezioso dono, un innamorato offre in pegno il mondo intero. E se il mondo intero non dovesse essere abbastanza bello per farla sognare, allora lui ne descriverà un altro... un altro abbastanza magico. E spetterà poi al suo amore far divenire vero quel mondo, quanto può esserlo quello reale che ci circonda. Tutto, affinché quei sogni si realizzino.” Sussurrò infine con dolcezza. “Analopel!” Chiamò all'improvviso Jamiel, destandola da quel ricordo. “E' tornato il signor Passapour!” Il fedele servitore di Arkwin era infatti appena tornato alla villa. “Salute a voi, signorina.” Sorridendo a Talia. “Eh, che viaggio stancante, ma finalmente di nuovo a casa! Vostro nonno immagino sia rientrato. Mi accompagnereste da lui?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 24-10-2012 alle ore 19.38.15. |
24-10-2012, 19.41.34 | #463 |
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Fhael osservò quella scena divertito.
“In effetti” disse sorridendo a Cheyenne “quella scimmietta è tutt'altro che docile.” Ma proprio in quel momento una porta si aprì ed una figura entrò nella stanza. Era un uomo anziano, alto e con una solenne postura. I capelli erano corti e bianchissimi, così come i baffi, curati ed eleganti. Si sedette su un grosso seggio e fece cenno a Fhael di avvicinarsi. “Vi attendevo giorni fa.” Disse al portoghese. “Perdonatemi, signore, ma la ricerca non è stata affatto facile.” “Venite avanti, insieme alla ragazza.” Fhael allora prese per mano Cheyenne e si avvicinarono all'uomo seduto. Questi osservò con attenzione la ragazza, per poi fissare i suoi occhi in quelli di lei. “Conosce la nostra lingua?” Chiese a Fhael. “Potete chiederlo voi stesso a lei, signore.” Sorridendo il portoghese.
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24-10-2012, 19.51.05 | #464 |
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A quelle parole di Altea il governatore sorrise.
“Oh, mia cara, lo trovo del tutto normale.” Disse. “Queste pietre non brillano di luce propria, ma hanno bisogno della vostra bellezza per risplendere. Non siete d'accordo? Eh, voi siete come la Luna ed io sono il vostro Sole.” Rise. “Su, scegliete la pietra che più vi piace. Altrimenti mi offenderò. Eh, sapete, il mio amico, l'ammiraglio Guidaux, mi ha fatto notare che voi e la vostra famiglia siete ancora alloggiati in quell'albergo. Ed io non posso permetterlo. Per questo, se ciò vi aggrada, ho disposto per voi e per i vostri cari una nuova sistemazione...” indicò alla ragazza di avvicinarsi con lui ad una delle finestre e guardare in basso “... vedete quella villa, giù sul promontorio? Per un fortunato caso è libera da inquilini ed io vorrei offrirla a voi e ai vostri familiari come nuova e più degna sistemazione.” Prese allora una chiave da una tasca e la pose nelle mani di Altea. “Potete prenderne possesso anche adesso, mia cara. Ovviamente non prima di aver scelto la vostra pietra preferita da quello scrigno.”
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24-10-2012, 20.06.43 | #465 |
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L' uomo mi fisso intensamente, mi parve che il suo sgardo scrutasse la mia anima che un tempo interminabile.
Chiese a Fhael se sapessi la sua lingua e ritenni opportuno rispondergli direttamente. " Si signore, capisco perfettamente la vostra lingua e la parlo discretamente, sebbene io abbia un accento nordico."
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24-10-2012, 20.07.19 | #466 |
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A quelle parole, Boyuke ebbe un sussulto.
“Un momento...” disse “... ho capito bene? State parlando di un tesoro? Quale tesoro? E come fai a dire che non è pazza?” Chiese a Clio, per poi avvicinarsi di qualche passo alle due. “Che storie racconta? Sono credibili? Non può essere il delirio dovuto alla febbre? E se avesse bevuto acqua di mare?” Fece un altro passo per avvicinarsi ancora, ma la ragazza si strinse ancor più a Clio e riprese a tremare. Il pirata allora si allontanò. “Per me è solo una povera pazza” mormorò con disprezzo “e stiamo perdendo solo tempo con lei.” Fissò Clio. “Bada che il capitano non attenderà molto prima di darla in premio alla sua ciurma, se davvero si dimostrerà solo una demente.” E uscì dalla cabina. Poco dopo entrò un uomo, portando con sé le cose che Clio aveva chiesto. Gettò uno sguardo sulle due ragazze, per poi uscire e andare via.
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24-10-2012, 20.13.40 | #467 |
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Rabbrivvidii.. i suoi discorsi volevano mettermi in trappola, avevo capito ciò che voleva il Governatore,. pensai rigirando quella chiave in mano.
Ad un tratto sicura di me gliela porsi.."Vi ringrazio però sapete mio padre ha abbastanza denaro per acquistare quella bella dimora la quale mi affascina molto, parlatene con lui, cercavamo proprio casa" notai il volto stupito dell'uomo..Con una scusa mi allontanai dallo scrigno.."Dovete scusarmi..un improvviso mal di testa..forse e' meglio ritorni a casa"..e finsi di perdere i sensi, cosi potevo sviare alla scelta del gioiello e alla passeggiata.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
24-10-2012, 21.13.05 | #468 |
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C'era una piccola stanza che sino a qualche momento fa sembrava quella di un pittore o di un folle scultore.....e ora era solo una stanza con due cadaveri e una persona ancora svenuta, fogli per terra, sculture rotte vista la colluttazione, ma la scultura sotto il tavolo era perfetta......." Sinceramente uno strano istinto mi ha convinta a stare dalla vostra parte, e non e' nessun tipo di attrazione, mi avete minacciata e' vero...ma lo avete fatto perchè eravate braccato, loro hanno rapito Ingrid per trovare voi, se fossero state delle brave persone come dicevano, non c'era bisogno di rapirla.....questa e' la differenza, voi non siete un assassino, spero in cuor mio siate sincero.....e adesso sistemiamo l'unica persona che puo' darci problemi.......una cosa sola aiutatemi a mettere da parte quel volto di donna, forse era molto caro ad Odeys ....ed morto per voi..,..."......cercai qualcosa da legare e trovai un cordone in seta, forse molto tempo fa era servito per tenere una tenda pregiata..." Questo potrebbe servirci....facciamo in fretta "
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24-10-2012, 21.28.01 | #469 | |
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Quel ricordo tornò a sfiorarmi la mente... dolce, felice... per un momento. Poi lentamente scivolò via, mentre ancora stringevo quel foglietto tra le mani, e, come sempre più spesso accadeva da quando ero stata costretta a lasciare l’Olanda, un vago senso di vuoto e di tristezza mi invase il cuore...
Citazione:
“Grazie, Jamiel!” sorrisi al bambino, facendo un gesto con la mano per congedarlo. Osservai per un momento il ragazzino allontanarsi, poi sollevai gli occhi su Passapour... “Buonasera a voi...” dissi, senza che tuttavia neanche l’ombra di un sorriso sfiorasse le mie labbra e, anzi, scrutandolo con attenzione “Si, il nonno è rientrato proprio poco fa... iniziava ad essere freddo, qui!” Lo osservai ancora per un attimo, in silenzio... “E voi?” dissi poi, quasi con noncuranza, facendogli segno di seguirmi in casa “Avete fatto un viaggio stancante... ho visto che siete partito di buon’ora questa mattina... e che, per giunta, vi siete fatto sellare il cavallo più veloce della scuderia di mio padre... si più arrivare lontano con quel cavallo in un solo giorno... dove avete detto che siete andato?” domandai all’improvviso, voltandomi a guardarlo. Eravamo giunti di fronte alla porta chiusa della stanza del nonno... io fissai Passapour negli occhi per qualche momento, ma lo conoscevo da abbastanza tempo da sapere che non gli avrei estorto la pur minima informazione senza il benestare del suo capitano, così come ero certa che lui ed il nonno non erano venuti a stare da noi per puro piacere personale... I miei occhi e quelli di Passapour si studiarono per qualche momento... infine io, senza distogliere i miei, afferrai la maniglia della porta e la spinsi... “Dopo di voi...” dissi, sempre scrutandolo, invitandolo a precedermi nella stanza. Quando fu entrato, poi, lo seguii all’interno e richiusi la porta... le parole che avevo colto la sera precedente tra i due mi stavano ancora vorticando in mente... quelle parole, lo sguardo del nonno quando aveva appreso di Balunga, la sua preoccupazione e la rabbia malcelata... quei due sapevano qualcosa, ne ero certa... Entrai, dunque, richiusi la porta e mi voltai ad osservare il nonno e Passapour, in silenzio all’altro lato della stanza, mentre intorno a noi il buio della sera si infittiva rapidamente.
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24-10-2012, 21.37.44 | #470 |
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Guisgard e Sumond erano faccia a faccia.
Il tenente con lo sguardo cupo, inquieto e l'espressione di chi aveva una tormenta nel cuore e nell'animo. Il capitano, invece, con quel suo ghigno sadico e soddisfatto stampato sul volto. E forse quella fu la prima volta che l'equipaggio vide ridere il proprio comandante. “Grazie...” disse Sumond a Guisgard “... grazie... pensavo ormai di non riuscire più a togliervi quella patina di superbia che vi portate addosso... quel disprezzo, quell'indifferenza verso tutto ciò che non è come voi, nobile e di alto lignaggio...” rise “... e invece mi avete aiutato voi a farlo... si, grazie...” si voltò poi verso l'equipaggio “... siete stati tutti testimoni del tradimento del signor Guisgard verso un suo superiore! Signor Great...” rivolgendosi all'altro ufficiale “... mettete ai ferri il signor Guisgard. Resterà in isolamento fino a quando non sarà giudicato e condannato da una Corte Marziale. In Giamaica o in qualche altro porto inglese delle Antille, mi auguro.” Great allora si avvicinò a Guisgard per condurlo in isolamento. Il tenente fece qualche passo verso l'ufficiale, col capo chino, ma poi, improvvisamente, lo colpì con un pugno facendolo cadere a terra. Si lanciò allora verso il nostromo e con una rapida mossa lo immobilizzò, per poi prendergli la spada dal cinturone. Corse così verso il capitano Sumond e gli puntò al petto l'arma. “Equipaggio!” Gridò Guisgard. “Assumo il comando della nave!”
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