22-04-2010, 21.04.49 | #481 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La carrozza correva rapida e silenziosa per la buia selva.
Il cocchiere frustava a sangue i fieri sauri che sembravano volare sull' angusta strada che tagliava in due quell' inospitale luogo. Ad un tratto la selva sembrò aprirsi in due ed una grande sagoma comparve davanti alla carrozza. "Milady, eccellenza..." urlò il cocchiere "... siamo giunti presso un nobile castello. Proveremo a chiedere ospitalità!" Così la carrozza si arrestò davanti al grande ponte levatoio. Dalla carrozza scese allora un chierico e chiese al cocchiere di annunciare il loro arrivo. Il cocchiere allora gridò: "In nome del Cielo e della Sua misericordiosa ospitalità... sono qui due nobili persone che chiedono riparo. Ci hanno inseguito fino a poco fa alcuni banditi, ma siamo riusciti a seminarli. Aiutateci, in nome di Dio!" Dalla torre allora si affacciò un servitore. "Chi sono i nobili viaggiatori che conduci qui?" Chiese questo. "Sono sua eccellenza l' abate Adamos e lady Talia, pupilla del duca di Normandia. Vi supplico, offriteci riparo per questa notte!" Cembelus annuì al suo servitore e subito il ponte levatoio fu abbassato. E quando la carroza entrò nel castello, i suoi passeggeri furono ricevuti dallo stesso Cembelus. "Eccellenza, lady Talia..." cominciò a dire questi "... benvenuti al Castello del Doloroso Amore."
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22-04-2010, 22.46.58 | #482 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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"Signora, vi manda forse il cavaliere Rosso? Chi dovreste impersonare la morte? E state forse pregando per me... dite al cavaliere Rosso che non ho paura di morire... può farsi avanti quando vuole. Sono pronto a sfidarlo."
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"La Morte sorride a tutti... Un uomo non può fare altro che sorriderle di rimando..." Sito Web: http://digilander.libero.it/LoreG27/index.html Libreria on-line: http://www.anobii.com/people/gelo77/ |
22-04-2010, 23.38.02 | #483 |
Cittadino di Camelot
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Cara Polgara a chi lo dici...odio gli indovinelli..<< Cara sorellina i tuoi pensieri sono i miei.. Speranza in Gallese si dice yn gobeithio, Passione si dice angerdd.....e il Cavaliere bianco ?......forse e' meglio rimanere su quello che ci detta il cuore.......Speranza e Passione..ci manca il terzo...lady Rainbow puo' essere Purezza o Sobrieta' ?....>> Polagara premiti le meningi...perche' tra un po' dovremo usare tutte le armi magiche che possediamo....e Lady Rainbow...ci sara' di grande aiuto....<< Lady llamrei avete un intuito.....la bandiera non ci sarei mai arrivata....>>........Intanto avevo la bruttissima sensazione che il tempo fosse arrivato.......e che non fosse una lotta di spada quella che si sarebbe svolta fuori dalle mura.......
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23-04-2010, 02.54.46 | #484 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Ad un tratto nella stanza entrò un buffo vecchietto.
"Che io sia dannato!" Esclamò Guidon. "Questo castello è tanto grande che mi ci sono perso!" Poi, riconoscendo Cavalier25, aggiunse: "Mio giovane amico, io credo di aver smarrito il cavaliere e la dama che erano con me? Dov' è invece il vostro cavaliere? Vorreste darmi una mano a cercare il resto della compagnia?" Intanto, nell' umida cantina, Llamrei, Elisabeth, Polgara e Raimbow erano alle prese con gli arcani messaggi del libro "La Giostra dei cavalieri di Amore". Avevano formulato alcune ipotesi su ciò che cercavano. Ma quanto erano vicine alla verità? Chi fra esse era più vicina alla soluzione di quegli enigmi? Ad un tratto però udirono dei passi. Erano le guardie di Ermaus e cercavano Llamrei. Ma proprio quando sembravano perdute, una sorta di passaggio segreto si aprì nel muro dietro di loro ed una voce le chiamò: "Da questa parte, presto!" Era di nuovo la donna mascherata, tornata per metterle in salvo. Così, attraverso uno stretto corridoio le condusse davanti ad una porta. La donna aprì quella porta e tutte loro furono in una grande e ricca sala. E qui vi erano Heylde e sua figlia. La piccola, appena vista Polgara le si buttò fra le braccia, salutandola. "Tu qui!" Esclamò Heylde fissando la donna mascherata. "Come osi presentarti davanti a me e a mia figlia? Chi ti ha liberato?" "Non c' è tempo ora!" Rispose la donna. "Queste ragazze possono aiutarci a distruggere questa follia che ci tiene in scacco! Ma dobbiamo aiutarle!" "Non c'è nessuna follia!" Gridò Heylde. "Questo castello non è una prigione, ma la nostra unica salvezza! Ed ora se non lasciate questa stanza, chiamerò mio fratello e le sue guardie!" "Torna in te, figlia mia..." Disse la donna. "Torna a vivere... fallo anche per la tua bambina..." Intanto, nella selva, mentre Hastatus era sulle tracce del Cavaliere Rosso, incontrò una misteriosa donna. "Messere, stavo recitando i Santi Misteri Dolorosi. Non sapete che non vanno spezzati!" Cominciò a dire quella donna. "Madonna Morte non prega per nessuno, cavaliere. E quanto a me, non prego per nessun altro che non sia me stessa." Baciò allora il suo Rosario e continuò a dire: "Cercate il Cavaliere Rosso? Allora non sprecate altro tempo. Sarà lui a trovare voi. E se non temete di sfidarlo, allora vuol dire che non immaginate nemmeno quanta sofferenza troverete nell' Aldilà." Si voltò allora verso il cuore della selva. "Vedete quei due piccoli sentieri? Bene... quello a destra è la saggezza, mentre quello a sinistra è la libertà. Scegliete voi quale attraversare." E detto questo, la misteriosa donna proseguì oltre, riprendendo a recitare il Santo rosario.
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23-04-2010, 03.27.57 | #485 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard si era lanciato anch' egli nella selva.
Foschia ed oscurità regnavano in quel luogo. Allora spronò il suo cavallo e penetrò ancora più in profondità, come a voler raggiungere il cuore di quel posto. Ad un tratto intravide qualcuno. Era un monaco. "Dove conduce questa strada?" Chiese Guisgard. "Non saprei." Rispose il monaco fissando la strada. "Ognuno in fondo ha i propri ricordi." "Cosa intendete dire?" Chiese ancora Guisgard. "Vi sentite solo in questa notte?" Domandò il monaco. "Perchè mi chiedete questo?" "Avete lo sguardo di chi si sente solo." Guisgard allora cominciò a fissare la selva, come se quello scenario, mutando, gli riportasse alla mente antichi ricordi. Il Sole era alto nel cielo terso e sterminato. Davanti alle rovine dell' antico tempio romano, stavano lui e Polgara. "Quando sarò cavaliere" cominciò a dire Guisgard "dovrò forse scegliermi un soprannome." "E perchè mai?" Chiese Polgara mentre raccoglieva una bellissima rosa bianca da un profumato cespuglio. "Voi donne non potete sapere niente di queste cose!" Rispose Guisgard. "Ogni gran cavaliere ha un soprannome!" "E tu sai già quale sceglierai?" Chiese la ragazza adagiandosi il fiore fra i capelli. "Veramente no..." Rispose Guisgard. "Potresti chiamarti... cuore!" Disse lei. "Cavaliere del Cuore! Si, suona bene!" "Che soprannome singolare..." rispose lui "... perchè mi chiami così?" "Perchè mi piace." E detto questo, Polgara portò la sua mano sul petto di Guisgard, all' altezza del cuore. E per un attimo lo sguardo di lui incrociò lo sguardo di lei. "Come batte forte il tuo cuore..." Disse Polgara. Il volto di Guisgard allora si avvicinò a quello di Polgara. Ma all' improvviso lei, sorridendo, scappò via. "Ferma!" Gridò Guisgard inseguendola. "Dove vai?" "Prova a prendermi, Cavaliere del Cuore!" Rispose lei correndo e ridendo. Il monaco in quel momento appoggiò la sua mano sulle redini del cavallo di Guisgard. "Un cuore saldo tiene ben stretti i propri ricordi." Disse il monaco. "Stanotte fa freddo..." Sussurrò Guisgard. "E' madonna Solitudine." Rispose il monaco. "Che cos' è questa selva?" Chiese Guisgard. "Essa non è diversa da ciò che dimora nel nostro cuore..." Rispose il monaco.
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23-04-2010, 12.03.51 | #486 |
Cittadino di Camelot
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Mi strinsi di più nel mio ampio mantello, tremavo.
Ascoltai le rassicurazioni dell'abate sull'abilità del cocchiere e sulla sua indubbia capacità di seminare i banditi ma continuavo a non esser tranquilla. Ad ogni modo guardai l’uomo che avevo di fronte e sorrisi, lui non sapeva e non poteva immaginare che non era tanto la paura dei banditi a farmi tremare ma una strana sensazione che mi stava attanagliando il cuore. Improvvisamente la voce eccitata del cocchiere sovrastò il rumore del vento: aveva avvistato un castello. Ripensai allo scopo del mio viaggio... se anche avremmo trovato ricovero per quella notte, il mattino seguente saremmo dovuti ripartire in gran fretta alla volta del regno in cui il mio futuro sposo era ad attendermi. Dovevo essere felice? Era questo che mi veniva ripetuto in continuazione, ma... Felice… Sospirai: potevo esser felice di sposare un uomo che altri avevano scelto per me? Un uomo che non avevo mai visto? Ma il vecchio abate non ne aveva colpa. Lui era solo un accompagnatore. Gli sorrisi di nuovo. Giunti sotto le mura la carrozza venne fermata, solo un minuto di attesa e il ponte levatoio fu abbassato; mi appoggiai alla mano dell’abate Adamos per poter scendere. Vidi un uomo sontuosamente vestito, era il Signore del Castello. Lentamente alzai gli occhi su di lui e il cuore mi si arrestò: quel volto! Lui non poteva riconoscermi, dopotutto non portavo più il soprannome vezzoso di quando ero null’altro che una ragazzina ed erano passati tanti, troppi anni perché lui decifrasse i miei lineamenti di giovane donna, ma io… io non avevo mai dimenticato quell’uomo, quegli occhi sfuggenti, quello sguardo ambiguo, quella voce suadente e menzognera ad un tempo… “Oh, mio Dio…” pensai “Mio Dio, ti prego, aiutami!”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." Ultima modifica di llamrei : 23-04-2010 alle ore 12.56.11. |
23-04-2010, 12.11.23 | #487 |
Dama
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Era tutto un susseguirsi di avvenimenti: il libro misterioso, gli indovinelli, le maghe, la donna misteriosa, cunicoli e un luogo non sereno.
Ci ritrovammo in men che non si dica al cospetto di donna Heldye e di sua figlia. La scena che mi si pianò davanti era di una tenerezza unica. La ragione. La ragione ha varie sfaccettature quanti sono i colori dell'arcobaleno...Arcobaleno...colori...cavalieri. ...questi erano i pensieri che mi tempestavano la testa....la soluzione...mmmm...un attimo: i colori sono come le parole. Si dipingevano le chiese con "racconti" citati nei testi sacri per farli "leggere" a coloro che non erano in grado di capire le parole...e venivano usati i "colori" appunto. Il verde: disordine,follia, vigore fisico, avarizia,infedeltà in amore Il bianco: morte,ambiguità, giustizia, eternità disperazione Il rosso: orgoglio,crudeltà, liberalità , facile alla collera Questi tre colori sono legati l'uno all'altro e inseriti nel contesto AMORE sono la perfetta descrizione di quanto sta accadendo fra queste mura! Conclusa nella mia mente la deduzione, la dissi a gran voce alle mie compagne. "Che ne pensate? Posso aver intuito correttamente?" |
23-04-2010, 12.23.19 | #488 |
Cittadino di Camelot
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Risposi certamente mio caro amico vi aiuterò molto volentieri il mio cavaliere è fuori dalle mura di questo castello a fare un duello,chi c'era con voi? è grande questo castello ed è facile perdersi facilmente dissi guardando Guidon, iniziamo a cercarli dal piano terra aggiunsi non possono essere svaniti nel nulla stai tranquillo che li troveremo.
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fabrizio Ultima modifica di cavaliere25 : 23-04-2010 alle ore 12.32.24. |
23-04-2010, 12.33.41 | #489 |
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"Congetture,le nostre sono solo congetture",pensai tra me e me stavo chiedendo loro di saperne di più..ma fui interrotta nella formulazione della mia frase da passi pesanti...uomini...guardie..."siamo finite"...dissi...ma ecco che dietro di noi si apri un passaggio segreto..di nuovo seguimmo la donna mascherata..era la seconda volta che ricevevamo il suo aiuto...ci ritrovammo in una sala dove vi erano una donna e una bambina..."chi sono costoro?",chiesi a Polgara vedendo la sua familiarità con la piccola .."vorrei saperne di più"..ma il tono aspro della donna a me sconosciuta mi costrinse a zittirmi...ma ad un tratto l'intuizione di Llamrei..poteva essere plausibile.."perdonatemi"le chiesi "intuisco che l'accostamento dolore-morte-amore sia la chiave per risolvere l'enigma..forse la via giusta è questa...vedo una battaglia all'orizzonte..".
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lady rainbow |
23-04-2010, 14.05.47 | #490 |
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Appena vidi "riccioli d'oro" mi si aprì il cuore: "Piccolina!" le dissi e la presi in braccio stringendola a me! Quale triste destino avere una madre fisicamente viva ma con il cuore gelato...forse era meglio averne una nel regno delle ombre ma che riusciva a mandarti ancora il suo amore.
Lo so avrei dovuto spremermi le meningi e non sprecare tempo, ma come sempre seguii il mio cuore, tanto alla soluzione non ci sarei arrivata comunque. "Heylde ascoltatemi, ascoltate attentamente le mie parole perchè derivano da una Fonte ed un Volere più alto. Non serve a nulla tutto ciò che state facendo. L'Amore è una forza troppo grande; è più grande della morte, come volete che non sia più forte delle gracili mura di questo Castello! Non avete ancora capito? Noi potremmo anche morire tutti ora, ma tutto questo si ripeterà sempre più forte e sempre più chiaro, il messaggio che vi deve arrivare è quello e la vostra resistenza non lo impedirà: "è tempo di sciogliere il ghiaccio che circonda il vostro cuore"! Essendovi chiusa alla vita non permettete all'amore di raggiungervi: nè all'amore di vostra figlia, nè a quello di vostra madre, nè credetemi a quello di vostro marito, che continua ad amarvi come parte della vostra anima. Le persone che ci amano non ci abbandonano mai e se noi rimaniamo ancora un po' su questa terra è solo per un motivo più grande, ma la metà del nostro cuore è lì che ci aspetta. Aiutateci Heylde, io lo so che voi siete la chiave, aiutate l'Amore a tornare da voi, aiutate voi stessa e il vostro cuore. Se non credete alle mie parole prendete le mie mani e ascoltate la voce di vostro marito, del vostro Amore. Io lo posso fare e lo farò." Appoggiai a terra la Piccolina e mi avvicinai e Heylide...sentivo alle mie spalle già il freddo del regno delle Ombre, ora dipendeva solo da lei. |
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