13-02-2013, 21.49.09 | #41 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Miriam allora accompagnò nel salone Clio.
Qui la ragazza trovò sua madre impegnata a discutere con i rappresentanti degli artigiani. Tutto era però pronto per il pranzo. “Oh, Clio.” Disse la madre vedendola. “Vieni pure avanti. Questi signori rappresentano un'importante delegazione, sai? Impegnata in una causa straordinaria.” Presentò così a sua figlia quegli ospiti. “E non sai” fece poi “che il colonnello Albin ha combattuto fino a pochi mesi fa, vero?” L'uomo annuì. “Si, ma ora preferisco dedicarmi al mio mestiere di incisore.” Disse il colonnello. “Mi sono ritirato dall'esercito in seguito ad una grave ferita. Ma in realtà ho visto cose disumane. Soprattutto nella battaglia di Sant'Agata di Gothia.” “Infatti” entusiasta la madre di Clio “il colonnello ha combattuto nella terribile guerra tra Capomazda e Sygma!”
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13-02-2013, 21.54.07 | #42 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Elina a quelle parole di Elisabeth, a quella sua determinazione, chinò il capo.
“E sia...” disse “... se è questo che vuoi... ma ricordati... è dall'età dei quattro Califfi che i maghi sono combattuti... e io credo che qui siamo di fronte ad una potente forza oscura...” prese allora una ciotola e vi lasciò cadere dell'acqua da una bottiglia, per poi immergervi un po' d'olio “... tre cerchi d'olio sull'acqua...” restò turbata “... uno dei tre cerchi ha divorato gli altri due... attenta, Elisabeth...” e fissò quel bigliettino che la donna aveva fra le mani. Ma dalle finestre si sentiva giungere l'entusiasmo della gente in strada per quei velieri volanti.
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13-02-2013, 21.59.06 | #43 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“In verità” disse uno degli ospiti del barone ad Altea “molte strade conducono a Sant'Agata di Gothia. Essa è una delle grandi capitali del Nord e i suoi territori mettono in comunicazione l'entroterra con il Sud. Tuttavia, la terribile guerra tra Capomazda e Sygma ha devastato molte vie di comunicazione e oggi vi è solo un percorso, via terra, che permette di giungere a Sant'Agata. Ma è una strada lunga e pericolosa, piena di bande mercenarie e disertori.”
“Per questo” prendendo la parola un altro di quegli ospiti “sua signoria ci ha inviati con le sue aeronavi. E restano quelle il modo più sicuro e veloce per arrivare a Sant'Agata. Dunque, se il barone lo permetterà, potrete venire con noi, a bordo dell'aeronave.”
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13-02-2013, 22.20.42 | #44 | |
Disattivato
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Entrai nel salone a passo deciso, guidata dalle chiacchiere di mia madre con i suoi ospiti.
Salutai i presenti con una riverenza delicata e formale, e rivolsi a mia madre un leggero cenno del capo. La mia mente era già pronta a vagare lontano da lì, pensavo a quello strano biglietto, a dove mi avrebbe condotto, a come potesse l'autore conoscere il mio nome e parte della mia vita, quando delle parole risvegliarono la mia attenzione. Citazione:
Alzai lo sguardo verso l'uomo davanti a me, scrutandolo delicatamente. Era alto, aveva un viso gentile, una barba ben curata, e dei profondi occhi neri. Gli sorrisi e mi inchinai nuovamente. "...E' un onore dunque avervi alla nostra tavola, colonnello.." con un gran sorriso "...vi prego, sedetevi accanto a me.." indicandogli una sedia attorno al grande tavolo. ".. posso solo immaginare gli orrori della guerra, Milord, ma mi auguro che vorrete condividere con noi qualche notizia circa quell'estenuante battaglia..". Il pranzo stava ormai per essere servito, e tutti prendemmo posto. "...Vi prego, dunque.. raccontate.. per una fanciulla appassionata di storia, poter avere notizie di prima mano sulla guerra tra Capomazda e Sygma è davvero un dono del cielo..". Sorrisi, dolcemente ".. vi prego.. che ne è ora di Sant'Agata di Gothia? Ho sentito parlare di un certo Arconte Meccanico.." |
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13-02-2013, 23.25.20 | #45 |
Cittadino di Camelot
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Annuii ascoltando le parole dell' ospite.. "Avete ragione e poi non abbiamo una scorta e se le strade sono pericolose come le descrivete forse è meglio viaggiare assieme a voi, è la migliore soluzione."
Vivian mi guardò perplessa ma continuai sicura.."Comunque vi chiediamo di accompagnarci solo nel viaggio, poichè come detto io e Vivian saremmo ospiti dei miei parenti". Poi mi rivolsi al Barone che mi guardava con aria benevola, egli ci fu molto vicino dopo quella disgrazia in famiglia.."Ora, milord, devo chiedere il consenso a mio padre e che mi dia indicazioni per il viaggio e dove si trova esattamente mio zio, ci rivedremo domani per definire gli ultimi dettagli". Mi congedai e Vivian mi accompagnò fino in giardino e ci abbracciammo forte. Corsi subito al maniero, mio padre ancora non era a casa e chiesi alla balia di informarlo appena arrivato che avevo urgenza di conferire con lui. Mi chiusi in camera, mi affacciai al balcone della loggetta e istintivamente portai la mano nella sacca ed estrassi la collana..solo una persona ne indossava una identica e la mia mente vagò nel passato... "La Luna Piena rischiarava il maniero, mentre Morfeo mi cullava in dolci sogni. Poi un ticchettio, un secondo e mi destai lentamente..al terzo ticchettio capii..e mi affaccia al balcone, sotto vi era Lui che lanciava piccoli sassolini per svegliarmi e ridendo dissi sottovoce "E chi siete voi, Cavaliere, che nel buio della Notte inciampate cosi nei miei pensieri?". Mi vestii di fretta , feci segno alla balia di accompagnarmi in giardino ed ella rassegnata per l'affetto che provava per me accossentì di farmi da vedetta scuotendo il capo. In un angolo buio del giardino estivo dove il gelsomino inebriava l'aria col suo profumo egli mi aspettava..."Altea, vieni qui ho un regalo per te." Accorsi verso lui e lo abbracciai stretto e poggiai la testa alla sua spalla.."Ti ho aspettato per giorni, ma dove eri finito?Temevo mi avessi rimpiazzata con una altra dama". Egli rise di gusto e dal sacchetto rosso estrasse due collane identiche "In verità sono andata alla ricerca di questi pegni d'amore..la fattura è semplice come il nostro sentimento ma profondo e come vedi vi è un rubino incastonato nel ciondolo...rosso come il nostro Amore e la nostra Passione". Istintivamente mi allacciò la collana al collo e indossò la medesima collana, baciandomi, ma d'un tratto mio padre si affacciò alla finestra e gli feci cenno di andarsene. Il giorno dopo, come d'accordo, andai al bosco del piccolo laghetto dove avevamo appuntamento ma aspettai invano, come il giorno dopo e quello dopo ancora...fino oggi..". Strinsi tra le mani la collana con rabbia, non riuscivo ad indossarla, Egli mi aveva abbandonata senza un motivo mentre la sera prima mi prometteva Amore e ad un tratto mio padre aprì la porta della camera..sorridente. Egli aveva già parlato col Barone ed era felice di questa decisione, era convinto che svagarmi un pò era una ottima soluzione e poi sapeva che ero in buone mani sia coi nuovi arrivati che con i parenti a Santa Agata di Gothia. Mi informò che una missiva era già stata inviata per annunciare l'arrivo mio e di Vivian ma comunque mi consegnò una lettera da dare a mio zio e tutte le indicazioni su come raggiungerlo. Mi baciò in fronte e ordinò alle servitrici di preparare i bagagli.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
13-02-2013, 23.42.29 | #46 |
Cittadino di Camelot
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Califfi, Maghi....ero stata ripudiata, avendo scelto un uomo d' occidente, la mia famiglia mi aveva ritenuta morta, anche se avevo giurato che sarei rimasta mussulmana e che lui non mi avrebbe mai imposto nulla.......l'unica persona che raccolse le mie lacrime fu' mia madre.....le asciugo' con un fazzoletto di seta........ero stata istruita a casa, contro il volere di mio padre.......conoscevo ogni cosa delle scienze e della matematica......ero stata parecchie volte a casa di Gialal al-Din Rumi.....i suoi libbri erano tantissimi, migliaia.....ma nonostante donna ebbi la possibilita' di ascoltarlo........Elina fu l'unico dono che mi fece mio padre.....sarebbe stata l'ultima volta che lo avrei visto vivo......." Cosa hai fatto Elina ?.....c'e' la malasorte che veglia su di me ?.......dimmi Elina......pensi anche tu che io sia un'anima fragile ?........lo sai che sono cresciuta attraverso i dettami del corano...ho avuto i migliori maestri ho te......dovrei avere paura per la mia vita ?......"......C'era la finestra aperta e i suoni entravano prepotenti .....la chiusi con malagrazia....sciolsi la lunga treccia e tolsi il vestito...rimanendo con la sottoveste........incomincia a ballare prima lentamente e poi girando vorticosamente su me stessa, le braccia aperte facevano si che mantenessi il mio equilibrio.........sino a quando all' apice della velocita' non ricaddi su me stessa.....alzai il capo ed Elina era li' ferma........" Fai in modo che io raggiunga quel luogo.....non voglio discutere oltre ...tu verrai con me......medita Elina e nella meditazione...troverai la tua serenita'......ora sono stanca ho bisognodi riposare....al mio risveglio.....da te voglio solo certezze......"...mi alzai da terra....e mi lavai con acqua di rose..........il morbido letto mi porto' al sonno...e il sonno creo' i sogni... sapevo che Elina avrebbe obbedito......aveva ordini ben precisi.....la mia vita era la sua vita.....
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14-02-2013, 02.04.55 | #47 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Le pietanze furono servite e tutti i presenti cominciarono a mangiare.
“Clio cara...” disse sua madre “... su, ora non annoiare il nostro colonnello con queste cose. E' stato lui stesso a dirci che non vuole più saperne di storie di guerra!” “Oh, non temete, milady...” rivolgendosi il colonnello alla madre della ragazza “... i giovani sono spesso portati ad immaginare in modo romanzato tragedie come la guerra. Non è ingenuità la loro, ma solo l'ardore della loro giovinezza. In verità anche io ero mosso da tali sentimenti quando, ancora giovane, mi arruolai nei Dragoni di Capomazda. Ero affascinato dalle leggende che ruotavano attorno alla nobile stirpe dei Taddei. Mi sentivo scioccamente simile a quei cavalieri dei romanzi che offrivano la loro spada ad una grande causa. Ma ben presto compresi quali orrori e quali assurdità possono nascondersi in una guerra. I Capomadesi e i Sygmesi sono simili al cielo e alla terra... pur se eternamente divisi, ciascuno riempie una delle due metà nelle quali è diviso è il mondo. Eppure queste due terre, così diverse, ma complementari, perchè ciascuno possiede ciò che all'altro manca, sono state capaci di generare una guerra devastante. Una guerra combattuta di città in città, tra armate disposte a tutto pur di annientare il proprio nemico.” “Ma come è cominciato questo immane conflitto, colonnello?” Chiese uno degli altri ospiti. “Tutto nasce secoli fa” spiegò l'ex militare “quando l'Arciduca Ardeliano conquista Sygma e prende come sposa la principessa erede al trono del regno. Ma la morte improvvisa e misteriosa dell'Arciduca, subito successiva a quella, altrettanto misteriosa, di sua moglie, getta il caos sullo scenario politico. I Sygmesi, ritenendo l'Arciduca responsabile della morte della principessa, si ribellano e alla fine riescono a scacciare le armate Capomazdesi dai confini del regno. Da allora gli Arciduchi hanno continuamente avanzato pretese sul trono di Sygma, fino a quando il nuovo signore di Capomazda ha dichiarato nuovamente guerra al regno gigliato.” Il colonnello fissò Clio. “Sant'Agata di Gothia, anticamente nei domini ducali, è stata recentemente strappata ai Capomazdesi da un formidabile condottiero ora al servizio della casa reale di Sygma. Tuttavia quel nome... quell'Arconte Meccanico, mi suona nuovo... è la prima volta che lo sento... anche se... anche se mi ricorda il titolo con il quale amava farsi chiamare il conquistatore di Sant'Agata di Gothia... l'Arconte Oxsyos... ma come mai, damigella, vi interessate a fatti che riguardano contrade tanto lontane?” Domandò alla ragazza.
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14-02-2013, 02.20.58 | #48 |
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Elisabeth riposò, non riuscendo tuttavia a trovare sollievo dalle sue inquietudini...
I tre cerchi d'olio sulla acqua... Una tundra dimora di spiriti erranti... Città fatte di ombre libere dai propri corpi... E due occhi feroci, carichi d'odio, che la fissavano... Questo sognò e al suo risveglio vide la fedele Elina accanto al suo letto. “Sono stata nel piazzale, dove si trova quella nave scesa dal cielo.” Disse la donna. “Presto ripartirà per far ritorno in quella sua città. Quel biglietto che hai ricevuto pare possa valere come invito. Ma l'unico modo per essere imbarcati su quella nave volante è giurare cieca fedeltà al signore di Sant'Agata di Gothia. Sei disposta a tutto questo, Elisabeth?” Ma il ricordo di quegli occhi carichi d'odio era ancora vivo in lei.
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14-02-2013, 02.37.48 | #49 |
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Il giorno successivo tutto era pronto per la partenza.
I bagagli di Altea erano stati preparati dalle servitrici e i genitori salutarono commossi la ragazza. Una carrozza accompagnò poi Altea al palazzo del barone. Qui vi era Vivian ad attenderla impaziente. “Oh, Altea, finalmente...” disse andandole incontro “... sono così impaziente di partire! E quella città, Sant'Agata di Gothia, emana così tanto mistero! Sono certa che vivremo un'avventura incredibile!” E salutati i genitori di Vivian, le due ragazze furono accompagnate da una carrozza al piazzale, dove si trovava l'incredibile veliero volante. Si avvicinarono allora ad uno dei paggi che erano là. “Benissimo, mie signore.” Fece quello. “Partiremo a breve. Ma prima, per poter salire a bordo, dovete giurare fedeltà al signore di Sant'Agata di Gothia, l'Arconte Meccanico.”
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14-02-2013, 14.56.55 | #50 |
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Restai affascinata dal racconto del colonnello.
I Dragoni di Capomazda, il regno di Sygma, la battaglia di Sant'Agata di Gothia, immagini nitide passavano rapide nella mia mente. Regni affascinanti, misteriosi, ma anche lontani e terribili. Le parole del biglietto risanavano nella mia mente, e la voglia di partire aumentava ad ogni parola. "..dunque Sant'Agata di Gothia ora è nelle mani di Sygma.. O meglio di questo arconte, comunque si chiami.." Dissi pensierosa, come a me stessa "..e perché mai Sygma dovrebbe mandare un'ambasceria nella nostra città?". Mi accorsi dello sguardo del colonnello e sorrisi, timidamente. "..oh, perdonate i miei vaneggiamenti... Ve l'ho detto, sono un'appassionata di storia, e avvenimenti così recenti non si trovano facilmente sui libri..." Sorrisi, pensierosa "..tuttavia non avevo mai avuto modo di approfondire i rapporti tra Capomazda e Sygma, ma questa mattina non ho potuto fare a meno di notare le aereonavi.. La gente non faceva che parlare di Sant'Agata di Gothia e del suo arconte... Sarei andata in biblioteca oggi stesso per saperne di più.. Anche perché.." Trattenni il fiato. Forse non avrei dovuto parlare ma, Infondo, davanti agli ospiti mia madre era così cordiale da non sembrare nemmeno lei. La guardai per un momento e sorrisi debolmente: "...mi piacerebbe molto vedere questa città così misteriosa... Credo che sarebbe davvero istruttivo e proficuo per il completamento dei miei studi...". Non avevo intenzione di dire a mia madre del biglietto che sentivo frusciare delicato nella tasca del bell'abito. Infondo, pensai, sarei partita con o senza la sua benedizione, ma le diedi una possibilità per essere dalla mia parte, per una volta. "...siete stata voi stessa a dire più e più volte che non mi fa affatto bene passare giorni interi sui libri, che dovrei svagarmi? Che mi farebbe bene vedere gente nuova, dimenticare.. Come le chiamavate? Ah si.. Le mie anticaglie?". Alzai un sopracciglio e sorrisi, come se stessi dicendo la cosa più ovvia del mondo. |