08-04-2018, 00.34.54 | #41 |
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La leggenda della Pieve di Monsperone
“Hai fatto bene, e ora vai...” con un gesto secco della mano.
Se c’era una cosa che amavo particolarmente era starmene sola e godermi la mia compagnia, certo non che se ci fosse stato il bel giardiniere ad aiutarmi con qui bagno non mi sarebbe affatto dispiaciuto. Era così carino quel ragazzo, probabilmente andava allevato bene ma io avevo tempo e spesso mi annoiavo. Io odio annoiarmi. Dopo il mio eccitante pomeriggio, però, avevo voglia di godermi la mia solitudine, guatarmi il ricordo di quei tre fantastici briganti che ahimè non avrò più modo di usare. Ma il ricordo mi sarebbe rimasto per un bel po’, almeno finché non trovavo di meglio, quello era chiaro. Finito il bagno mi alzai, avvolta nella mia vestaglia e mi diressi nella mia camera cercando qualcosa da mettermi quella sera a cena. Il mio signore ci tiene ad ammirare il mio aspetto, e io amo farmi bella per lui. Sperai solo di avere abbastanza tempo. |
08-04-2018, 00.56.12 | #42 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Capisco.” Disse Elv a Gwen. “Beh, allora buon appetito.” Sorridendo, per poi riempire due bicchieri di vino, per sé e per Setto.
Questi appariva molto sospettoso nel guardarsi intorno e nel fissare quegli strani anfitrioni. Tuttavia lo stomaco brontolava come o forse più della sua mente, così cominciò anch'egli a mangiare. “E' tutto molto buono.” Mangiando Elv. “Dopo giorni di locande ed osterie di dubbia fama ci voleva proprio una tavola imbandita come il Ciel comanda.” “Si, non si può vivere senza nutrimento...” fissandolo Roze. “Più che un bisogno” fece Tatiana guardandolo “nutrirsi è una passione, un piacere, persino un vizio oserei dire... non credete?” Quasi mostrando la lingua. “Beh, immagino di si.” Ridendo piano Elv e notando quel verso quasi lascivo, o comunque ambiguo di lei. “Gli antichi greci affermavano che mangiare e fare l'Amore sono i veri e soli piaceri al mondo.” “Saggi i greci...” sussurrò Tatiana. “I banchieri si occupano di storia antica?” Chiese sarcastico Nikolaj. “I greci antichi erano saggi” rispose Elv “ed ogni banchiere credo dovrebbe conoscerne il pensiero.” Con un sorriso compiacente. “Ebbene...” disse mangiando Fulminaccio con i suoi modi spicci, quasi grezzi “... cosa devi dirmi? Spero non si tratti di qualche aumento... soldi da sprecare qui non ve ne sono... se non apprezzi ciò che a fatica posso darti, allora prendi pure le tue cose e lascia questa casa.” Seccato. “No no, padrone...” scuotendo il capo Salamano “... siete già sin troppo generoso, signore...” “Vorrei ben vedere.” Masticando a bocca aperta Fulminaccio. “Dunque? Sbrigati...” “Ecco, un mio nipote, un buon ragazzo, non trovando da lavorare in paese... egli vive infatti con i suoi presso un borghetto su un poggio dimenticato oltre l'Elsa... dicevo, non trovando fortuna mi ha scritto, chiedendomi di raggiungere questa casa, sperando che voi, onesto e cortese padrone, possiate prenderlo al vostro servizio... non chiede molto, è giovane e non ha vizi, dunque un misero stipendio gli basterà...” Fulminaccio lo guardò, poi fissò Altea. “Sentito, moglie?” A lei. “Tutti sanno che son generoso e forse mi credono anche tocco.”
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08-04-2018, 01.06.38 | #43 |
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Alle parole di Fulminaccio posi una mano al fianco, guardai il coltello con cui avevo imburrato il pane e mi sorse il desiderio di conficcarglielo in gola per farlo smettere.
Il mio viso d' angelo a dire il vero era solo una maschera per celare il diavolo e il mistero che ero a volte. Vidi Salamano sottomettersi a quell' uomo ridicolo e fare una proposta, quando il gentil marito si rivolse a me..oh desiderava il mio parere. Sorrisi falsamente e dissi.."Ma no, mio caro Accio, è che tutti sanno quale uomo di potere tu sia e per loro è un onore essere a tuo servizio, direi ci starebbe bene un altro della servitù, per di più mi sembra di aver capito il ragazzo non pretenda molto, quindi l' affare lo facciamo noi" sedendomi e sventolando il nero ventaglio.
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08-04-2018, 01.10.29 | #44 |
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Sorrisi compiaciuta vedendo che i due apprezzavano la cena.
Poi ghignai maliziosamente sotto i baffi ai commenti delle due. La tentazione era forte, le capivo, non potevo biasimarle. Ridacchiai pianissimo con Roze alla frase sui greci. "Oh, Nikolaj è d'accordo su questo..." dissi piano, solo ai miei, con aria maliziosa. "Oh, io credo che i greci avessero ragione, sono assolutamente d'accordo anche sul fatto che, spesso, amore e cibo coincidano..." intervenni io, con elegante malizia, ma sempre cercando di far capire al nostro ospite che qui non erano tante le cose importanti qui, ma di sicuro i piaceri lo erano eccome, di qualsiasi natura fossero. "Via via, Nikolaj, non indisporre gli ospiti..." con tono candido. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk
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08-04-2018, 01.30.40 | #45 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Avvolta nella sua preziosa vestaglia di seta araba, Lys raggiunse la sua camera, ritrovandosi davanti al grande specchio ovale incrostato d'argento ed agata indiana.
Allora i riflessi sul vetro cominciarono ad animarsi, fino a far apparire un volto riflesso. Fulminaccio rise. “Ben detto, moglie mia.” Disse annuendo ad Altea. “Un giovane servo in forza ed in salute, pagato poco o niente è un buon affare. Oggigiorno tutti pretendono salari alti, che il diavoli li porti.” Bevendo. “E sia.” A Salamano. “Fa venire qui quel tuo nipote.” Alzandosi. “Ora vado... questi Sygmesi si credono furbi, ma io so trattare con tutti. Dopotutto un uomo del Sud vale di certo più di questi effeminati imbevuti d'arte, poesia e bistecche!” Ridendo. Gwen, Tatiana, Roze e Nikolaj conversavano divertiti fra loro, con Ivan fisso a guardare i due ospiti. Setto era sempre scostante e sospettoso, mentre Elv si ritrovava spesso a fissare Gwen, la padrona di casa, che sembrava forse compiacersi di apparire sfuggente. Il giovane infatti non riusciva a comprenderne la natura, pur sentendo un certo interesse verso i suoi modi. Ora appariva silente e maliziosa, un attimo dopo candida e cortese. Come se si divertisse nel rendersi schiva. “Di grazie...” disse Setto ad un tratto “... di certo voi tutti siete di nobile sangue e lignaggio... lo si vede dai vostri modi e da questo palazzo... siete anche della stessa famiglia? Noto una vaga somiglianza fra voi.” Sorridendo non troppo convinto. Roze e Tatiana non riuscirono a trattenere una risata. Intanto albeggiava fuori.
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08-04-2018, 01.39.33 | #46 |
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"Oh caro marito, avete fatto un ottimo affare" sorridendo a Salamano ma le sue ultime parole mi irritarono.."Marito caro, dimenticate vostra moglie è sygmese...ma vero, voi provenite da un posto dove il mare è bello per fare scampagnate al mare" prendendo un antico libro che avevo lasciato durante la notte scritto in greco e mostrandoglielo.."Oh, ecco dove si trovava il mio libro, bene io farò un giro a cavallo per la foresta qui vicino, voi andate a fare i vostri affari, Accio, dovete guadagnare no?" finalmente si toglieva dai piedi quell' uomo ignorante, privo di ogni buon gusto..ma mio padre aveva visto a chi mi aveva dato in sposa, mi chiesi.
Salii in stanza e mi misi un abito da cavallerizza, mi sedetti di fronte allo specchio e guardai il mio viso...il suo viso..no questo è il viso di Altea..non posso essere uguale ad un' altra..pensando al Tormento dei Bastian. Il mio viso così angelico da celare qualcosa di meravigliosamente misterioso e dannato, qualcosa di passionale. Sospirai e mi misi a posto la camicetta ma poi con un gesto malizioso la sbottonai per mostrare la scollatura e scesi da Salamano.."Sono intervenuta a favore di vostro nipote..parlatemene" prima di uscire a cavallo.
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08-04-2018, 01.46.24 | #47 |
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Conversando con i miei, notavo spesso con la coda dell'occhio il giovane Elv intento a guardarmi con perplessa curiosità.
Ottimo. Era sempre sorprendente come il nostro veleno facesse effetto anche senza affondare i canini. Era evidente il distacco che poteva esserci fra la nostra razza e il resto dell'umanità. Il nostro fascino, il nostro carisma, degni di veri predatori che usavano solo alla fine il sangue come arma. Perché che gusto c'era se non ci si divertiva un poco? Poi, la domanda di Setto, alla quale Roze e Tatiana, mentre io le ammonivo dolcemente con lo sguardo. "Voi dite?" docilmente incuriosita, piegando il capo di lato "Beh, cosa sono gli amici, se non la famiglia che ci scegliamo? Concordate?" appena divertita. Intanto, fuori albeggiava e dovevamo muoverci. "Credo sia meglio che vi affrettiate per riposare. È quasi l'alba e dovrete essere in forma per ripartire" educatamente, ma rischiava di essere troppo tardi. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk
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08-04-2018, 01.46.29 | #48 |
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Stavo indossando l'abito rosso quando sentii il familiare suono dello specchio che si muoveva.
Oh, ormai conoscevo benissimo quel leggero fruscio, sarebbe stato impercettibile per chiunque ma non per me. Le nostre anime erano collegate, dopotutto, c'era come qualcosa di intimo e unico che ci legava indissolubilmente, che ci tendeva l'uno verso l'altro. Il mio signore sapeva ogni cosa di me, e io gli dovevo tutto. Giorno dopo giorno bramavo il momento in cui sarebbe venuto a farmi visita, ogni altro momento nella mia vita non era che un passare il tempo, divertirmi un po', dedicarmi a qualche passatempo che potesse interessarmi, ma nulla di più. Perciò corsi allo specchio così com'ero, senza nemmeno aver finito di allacciare il vestito, dopotutto lui conosceva bene il mio corpo, gli apparteneva da sempre. Era stato lui a donarmi tutto quello che sapevo. Il mio signore non mi aveva mai fatto mancare nulla: gli abiti più belli, i gioielli più belli, ogni arma che desiderassi possedere o imparare ad usare, e i poteri per dominare gli uomini a condire il tutto. Con lui ero potente, forte, nessuno poteva resistermi e nessuna mi era pari. Avevo ammaliato principi e re, nel nostro peregrinare da una corte all'altra, e sempre al suo fianco, la sua volontà è infallibile, il suo ardore impareggiabile. "Mio signore..." mi inchinai lieta e sorridente allo specchio, riconoscendo il suo volto "Sono felice che siate tornato, la vostra mancanza era insopportabile..". |
08-04-2018, 01.50.44 | #49 |
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Altea scese di sotto pronta per uscire a cavallo.
Suo marito era ormai partito per Monsperone e ciò rendeva tutto più semplice. Lui infatti non approvava che lei uscisse sola a cavallo. “Grazie, madama, per aver appoggiato la mia richiesta.” Disse grato Salamano. “Mio nipote? Oh è giovane e come tutti i giovani è impetuoso a volte ed in certi casi persino irrequieto, ma ha buon cuore. Vedrete, è un bravo ragazzo e lavorerà sodo. Forse è un po' troppo sognatore, ma stare qui gli farà capire come va il mondo e di certo metterà più giudizio.” Ridendo. “Amici...” disse perplesso Setto, per poi guardare Elv “... si, certo, capisco...” annuendo a Gwen. “Brindiamo allora alla vostra amicizia e generosità.” Alzando il bicchiere Elv. “Per questo pasto inusuale vista l'ora.” Sorridendo. Infatti il Sole era ormai sorto. “Come mai” chiese Setto “le tende restano chiuse? E' ormai giorno.” Ma da sotto il tavolo con un piede Elv lo colpì, visto la domanda inopportuna e poco cortese.
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08-04-2018, 01.57.50 | #50 |
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Sorrisi, ma solo con le labbra, mentre con gli occhi lo inchiodato alla spalliera della sedia come a sondare fin nel profondo il suo animo.
Poi guardai Elv e la mia espressione si ammorbidì appena. "Ci uniamo formalmente al brindisi e vi ringraziamo, lieti che abbiate apprezzato questa cena un po' improvvisa. Ma sono le cose improvvise, le più belle, non è vero?" con il tono suadente e vellutato di prima. Ma il Sole era ormai sorto e per fortuna le tende erano chiuse quasi del tutto. Mantenni la calma alla sua domanda. "In realtà preferiamo le candele, infondono una luce più vaga, mutevole, morbida..." risposi, con un tono non ben identificato fra il serio e il beffardo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk
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