25-10-2012, 21.25.52 | #491 |
Cittadino di Camelot
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Avevamo impacchettato e imbavagliato il malvivente, forse, e adesso quella ferita era davvero messa male......Storm aveva perso molto sangue e questo non andava a suo favore...andai verso il baule da lui indicato e aprendolo trovai tutto il necessario per evitare.. di morire " Certo che cose del genere da queste parti sono all'ordine del giorno....ferite da arma da taglio o da fuoco, era organizzatissimo il vostro amico...."... Presi l'occorrente e incominciai a pulire la sua ferita, presi l'ago e lo sterilizzai alla fiamma di una candela e dopo aver congiunto bene i due lembi incominciai a cucire.......ogni tanto guardavo il suo volto, sudava ed era pallido, avevo il terrore che svenisse da un minuto all'altro...ma non potevorinunciare a ricucire la ferita, il tempo fu interminabile ma tutto fini'...e fasciai il mio ricamo, c'era un' armadio con una camicia pulita...la presi e la lanciai al moribondo " Forza vi aiutero' a cambiarla, se uscite di qui con la camicia insanguinata, sarete una bella preda....e avete un compito ben preciso...dovete aiutarmi a ritrovare Ingrid....."....Incominciai a togliergli la camicia lacera e sporca.....le mani mi tremavano....
Ultima modifica di elisabeth : 25-10-2012 alle ore 22.42.48. |
25-10-2012, 21.58.41 | #492 |
Cittadino di Camelot
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L’arrivo di Musan ci sorprese tutti e più ancora ci sorprese ciò che era venuto a dire...
Gli occhi di mio padre si spalancarono a quella rivelazione, mia madre si portò una mano alla bocca, Passapour indietreggiò d’istinto di qualche passo... ma ciò che attirò maggiormente la mia attenzione fu l’espressione che si dipinse sul volto del nonno... un’espressione di puro sgomento... Fissai il nonno per lunghi attimi, poi spostai lo sguardo su Musan... teneva la cordicella di Passapour tra le dita, facendola appena sventolare davanti ai nostri occhi, con un’espressione gelida stampata in volte ed un ghigno di vittoria che mi parve assolutamente fuori luogo. Osservavo Musan e tremavo... era assurdo ciò che diceva... non ci potevo credere... conoscevo Passapour da sempre: era un buon combattente, un uomo che avrebbe dato la vita per il suo capitano, non era il tipo d’uomo che truciderebbe a sangue freddo un’intera corte... per che cosa, poi? Perché avrebbe dovuto farlo? Stavo per alzarmi e prendere la parola, quando colsi l’espressione di mio padre... un’espressione che non ammetteva repliche... lentamente mi sedetti di nuovo, anche se mi parve di ingoiare un boccone amaro... Musan dette l’ordine, allora... due soldati presero Passapour e lo condussero verso la loro carrozza... Li guardai allontanarsi... mi tremavano le mani... Di nuovo guardai il nonno... quegli occhi... “Heer Musan...” chiamai allora, non riuscendo a trattenermi, con la voce più dolce e candida che mi riuscì di trovare, facendo qualche leggero passo verso di lui, fino a sfiorare il suo braccio “Heer Musan, perdonatemi... io non mi intendo molto di queste cose, mi perdonerete, ma forse vi posso essere di qualche aiuto con ciò che ho da dirvi... perché vedete... ho visto io stessa Passapour ritirarsi con il nonno la sera del nostro rientro da Balunga... e poi ho sentito la sua voce fino ad un’ora molto, molto tarda leggere delle poesie al nonno... potevo udirlo molto bene dal terrazzo, dove ero uscita... rammentate, quel terrazzo di cui vi parlai quello stesso pomeriggio, Juan?” Lentamente, con un gesto quasi noncurante, sollevai una mano e gliela porsi... “Ecco, perdonatemi se mi sono intromessa... ma credete che questo possa esservi di qualche aiuto, milord?” La mia voce suonò leggera, di un candore assoluto... i miei occhi erano fissi in quelli di Musan... cosa, questa, che almeno mi permise di non incrociare lo sguardo truce di mio padre.
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25-10-2012, 22.09.28 | #493 |
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"Piacere di fare la Vostra conoscenza messere, il mio nome è Cheyenne, provengo dalla Scandinavia dove sono cresciuta, allevata come schiava fino a che Odino ha mostrato la sua benevolenza su di me. Da allora la mia condizione nel villaggio è cambiata,sono diventata la "Valchiria Nera", ho appreso le tecniche di guarigione e mi sono specializzata negli animali, che da sempre mi sono stati affini..Gon, qui, lo dimostra bene. Ho imparato la vostra lingua grazie al capo del villaggio che aveva viaggiato molto e che mi trattava con rispetto per timore di infastidire gli dei miei protettori. Alla morte del nostro capo villaggio, questo inverno, gli è succeduto il figlio, un giovane senza onore ne fede, che ha cercato di obbligarmi a sposarlo, per guadagnarsi il rispetto delle altre tribù. Allora sono fuggita e mi sono imbarcata per las Baias, dove ho incontrato il vostro uomo."
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26-10-2012, 00.03.56 | #494 |
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Ascoltando le parole della ragazza ,non riuscii a trattenere un senso di angoscia e di inquietudine, nel pensare al dolore che stava patendo.
Eppure, continuavano a risuonare nella mia mente le parole di Boyuke. Come potevo essere sicura che Loren non stesse farneticando? Che non fosse impazzita a causa dell'acqua di mare? Nemmeno io credevo agli spettri, maledizione. Eppure c'era qualcosa in quegli occhi, come una luce chiara, sapevo che non mentiva, sebbene non sapessi spiegarlo nemmeno a me stessa. "No, non sono una di loro, Loren" dissi infine, senza smettere di impastare le erbe " sono una prigioniera, proprio come te. Ho avuto la fortuna di essere stata salvata da alcuni di loro." Con un sorriso sarcastico : " non sono certo gentiluomini, anzi... Io sono ancora viva solo perché sperano che qualcuno paghi un riscatto.. La vita a bordo dell'Antigua Maria ha valore solo se può essere tramutata in oro". Sbuffai alzando lo sguardo verso il soffitto. Le porsi la bevanda che avevo preparato. "Bevi questo, ti sentirai meglio". Mi fermai ad osservarla. Avrei voluto rassicurarla, dirle che non c'era nessun pericolo, che non aveva nulla da temere, ma sapevo bene quant'era incerto il suo destino. No, non penso affatto agli spiriti... "Beh, qui sei al coperto e quei mascalzoni sono armati. Sono sicura che gli spiriti non riusciranno a trovarti. E poi, per quello che vale, veglierò io su di te, se me lo permetteranno". Sorrisi, ma, dentro di me, pensai che non avrei potuto trovare rassicurazione peggiore di quella. Sperai solo che capisse le mie buone intenzioni. "Hai bisogno di riposare un po', devi recuperare le forze". Le strinsi la mano, dolcemente. |
26-10-2012, 01.22.01 | #495 |
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Rimasi di stucco......la fiducia che il Comandante Guidaux aveva riposto in me, mi lasciava sempre più sorpreso.
"Ai suoi ordini Signore, farò del mio meglio". Improvvisamente, la porta della stanza si spalancò e da essa vidi avanzare la figura di un comandante....alquanto....agitato. Presentò la situazione e....il comandante Guidaux non accolse bene la notizia avevano fallito nel recuperare una nave. Iniziaì a sentir parlare di pirati e della famigerata Portuga......non sarebbe stato facile il ritrovamento......poco dopo, venni assegnato alla fregata e partimmo. Un pericoloso e arduo cammino ci attendeva, non sarebbe stato facile con quei pirati.
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26-10-2012, 01.46.10 | #496 |
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“Non essere sciocca ora, Altea.” Disse Fletcher a sua figlia. “Quando crescerai? Credi che il mondo sia quello dei romanzi? Nella vita bisogna farsi strada sapendo cogliere le occasioni! Ti piace questa villa? E la tua stanza? Ti piace la bella vita? E i vestiti? I gioielli? Beh, tutto questo impone di accettare le regole dell'alta società! Tu sei in età da marito e non puoi dire che il governatore non sia un buon partito! Saresti la dama più invidiata di Las Baias!”
“Fletcher, calmati...” fece sua moglie. “No, cara!” Scuotendo il capo lui. “Nostra figlia non è più una ragazzina e deve capire come va la vita!”
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26-10-2012, 02.12.02 | #497 |
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Il colonnello De Gomera ascoltò con attenzione la storia di Cheyenne.
“La Valchiria Nera...” disse chiudendo gli occhi, come chi vuol raccogliere i propri pensieri “... forse posso immaginare cosa tu abbia passato... la schiavitù deve essere terribile...” riaprì gli occhi “... fortunatamente sei riuscita a guadagnarti il rispetto di quella gente...” suonò il campanello e giunse un servo “... accompagna Cheyenne nella stanza preparata per lei.” “Si, signore.” Annuì il servo per poi pregare la ragazza di seguirlo. Cheyenne, così, fu condotta nella sua stanza. Si trattava di una camera arredata all'europea, con mobili in noce, lampade delle Fiandre e tende in stile italiano. Da una finestra si poteva ammirare il lago e la vegetazione circostante. “Nell'armadio vi sono degli abiti...” indicò il servitore “... il colonnello li ha fatti arrivare direttamente da una sartoria di Minisclosa, appena saputo del vostro arrivo. Farò subito preparare un bagno caldo. Quando sarete pronta troverete il colonnello ad attendervi nella sala che avete visto prima, o nel giardino.” Ed uscì.
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26-10-2012, 02.24.34 | #498 |
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Loren sorrise a Clio e si sdraiò sul letto, per poi chiudere gli occhi.
Ora sembrava più serena. Ma, ad un tratto, Clio si accorse che la nave cominciava ad ondeggiare un po' troppo, con un andamento irregolare, formato da sussulti e virate improvvise. Poi sentì delle grida provenire dal ponte. Dall'oblò vide il mare mosso e la pioggia che scendeva con forza dal cielo. Era scoppiato un temporale e la ciurmaglia di Giuff correva qua e la per il ponte per far fronte alla situazione. Nella cabina delle due ragazze diversi oggetti cominciarono a cadere e a rotolare a terra, a causa del mare grosso. Poi un tuono rimbombò lontano. Loren allora si alzò di colpo e riprese a tremare. “Restate qui e non salite in coperta.” Disse Boyuke entrando nella cabina. “Chiaro? Non vi vogliamo tra i piedi mentre cerchiamo di condurre in qualche porto sicuro la nave. Sono ordini del capitano.” E andò via. Loren si voltò verso Clio e restò a fissarla con uno sguardo stravolto. “Non è la tempesta...” mormorò terrorizzata “... no, non è la furia del mare o quella del cielo... sono loro... gli spettri... mi hanno trovata e sono venuti a prendermi!”
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26-10-2012, 02.36.52 | #499 |
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Così, Parsifal e Gurenaiz raggiunsero il bastione fortificato che sovrastava il porto di Las Baias.
“Il nostro compito” disse il capitano al giovane Guardiamarina “è quello di dare la caccia ad un famigerato pirata... si tratta del Gufo Nero, forse il peggiore di tutti i bucanieri... egli ha rapito una ragazza... una ragazza che...” esitò “... che ho conosciuto durante il viaggio che mi ha condotto in queste terre... con un ardito piano eravamo quasi riusciti a metterli in trappola, ma quel dannato pirata è furbo come un serpente di mare...” scosse il capo “... ora armeremo una fregata e partiremo alla ricerca di quel rinnegato e della sua ciurma. E voi, signor Parsifal, sarete il secondo ufficiale di bordo. Domande?”
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26-10-2012, 03.13.33 | #500 |
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Elisabeth medicò così la ferita di Storm.
Poi lo aiutò a togliersi la camicia sporca di sangue. I muscoli del fuggitivo erano tutti tesi ed il sudore bagnava il suo petto. “Vedo che tremate...” disse ad Elisabeth con la voce incerta a causa del dolore, anche se si sforzava di sorridere per tranquillizzarla “... e perchè mai? Non certo perchè il sangue vi impressiona, visto come mi avete ricucito per bene...” una smorfia di dolore sul suo viso, ma fu solo un momento “... forse allora è perchè vi imbarazza stare da sola con uomo? Perlopiù senza camicia?” Rise. “Ma tra noi ormai c'è una certa intimità... rammentate? Abbiamo dormito nello stesso letto!” E le fece l'occhiolino.
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