18-03-2013, 17.37.38 | #501 | |
Cittadino di Camelot
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Aprii gli occhi di colpo.
La stanza era immersa nella penombra, la luce filtrava appena dagli spessi tendaggi e tutto appariva vago e incerto... rabbrividii... l’Arciduca... l’Arciduca stava per entrare in città... le mie mani, istintivamente, strinsero la coperta. Fu solo un attimo, tuttavia... una sensazione fugace, lasciata da quel sogno. Poi udii la voce di Marijeta proprio accanto al letto... Citazione:
Passò qualche minuto così, poi mi alzai. “Bene...” risposi, ma in un tono forse un po’ troppo sbrigativo “Apri le tende, per favore, Marijeta. Questa oscurità mi disturba, stamattina. E fa’ preparare un bagno caldo, ti prego... immediatamente. Ho bisogno di rilassarmi!” Lentamente mi accostai al tavolo e presi un pezzetto della focaccia che la donna aveva portato... era calda e buona... ne mangiucchiai un po’, ma la mia mente era ancora immersa in quel sogno. Mi riscossi e mi costrinsi ad accantonarlo... “E poi... poi manda qualcuno a chiamare sir Guisgard!” dissi “Ho detto al capitano Caryl che gli avrei parlato... tanto vale farlo subito! Manda una guardia nei suoi alloggi... voglio vederlo tra un’ora nella Sala delle Udienze. Da solo!” Osservai Marijeta inchinarsi appena ed uscire... io mangiai qualche altra cosa... distrattamente... poi mi alzai e mi recai nella stanza adiacente dove la fedele servitrice mi aveva fatto preparare il bagno. Ordinai alle donne di uscire e poco dopo mi immersi nell’acqua calda e fumante... e, lentamente, il vapore si portò via tutta quella tensione e quelle oscure sensazioni... lasciandomi, tuttavia, come una sorta di vago presentimento...
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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18-03-2013, 18.04.56 | #502 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Marijeta annuì a quelle parole di Talia ed uscì.
La principessa restò così da sola immersa in quei vapori profumati e variopinti, intrisi di essenze dal gusto esotico e ammaliante. Eppure quel sogno e quell'inquietudine continuavano a turbare Talia. Poco dopo la fedele servitrice ritornò. “Altezza...” disse “... il capitano ha mandato a cercare sir Guisgard negli alloggi dei cavalieri, ma non c'è lì... ci sono gli altri quattro ma non lui... forse sarà uscito in città... e questo ha indispettito il capitano, visto che non era stata concessa la libera uscita ai cavalieri... ora il capitano attende altre vostre disposizioni al riguardo...”
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18-03-2013, 18.15.22 | #503 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Mamyon annuì a quelle parole di Clio.
Così i due fecero colazione insieme e poi il cavaliere accompagnò la ragazza al maniero. Attese allora nel cortile mentre lei corse a prepararsi nella sua stanza. Ma quando vi giunse, Clio sentì qualcosa. Dei rumori indefiniti. La stanza era avvolta nella penombra e tutto apparivo incerto. “Il vostro amico...” all'improvviso una voce alle sue spalle “... attende la Primavera... forse perchè in quella stagione sbocciano i fiori... ma Quello che potrà salvarlo non attende certo il calendario degli uomini per fiorire...” Era una figura immersa nel chiaroscuro, avvolta da una lunga tunica nera e col capo coperto da un cappuccio.
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18-03-2013, 18.29.44 | #504 |
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Altea, grazie a quella misteriosa visione, era riuscita a sapere dove Guisgard si trovasse in quel momento.
Così, insieme a Vivian si diressero alla casa di piacere. E quando furono dentro, una donna si avvicinò alle due. “Sono spiacente” disse guardandole con sufficienza “ma noi tuteliamo la riservatezza dei nostri clienti. E molti di loro, quando vengono qui, tendono a dimenticare i propri nomi e quelli degli altri. Magari per chiudere fuori di qui preoccupazioni, pensieri e mogli troppo pressanti.” Alcune ragazze che erano lì vicino risero maliziose. “E voi, da quanto vedo, non siete certo clienti di questo posto.” Continuò la donna. “Per questo vi chiedo e vi prego di lasciare questa casa, altrimenti sarò costretta a farvi mettere alla porta in modo spiacevole e sicuramente poco cortese.” Intimò poi ad Altea e a Vivian. Gli stretti cunicoli serpeggiavano nel ventre di quella collina, con la sola debole luce di qualche lucerna a tracciare un'incerta via nell'oscurità. In lontananza si udiva un vago mormorio. Guisgard proseguiva, tenendo la mano accanto all'elsa della sua spada. Ad un tratto vide un cubicolo illuminato. Estrasse la spada e s'incammino verso di esso. Il mormorio nel frattempo era diventato una sorta di litania ripetuta meccanicamente. Guisgard allora si accostò all'entrata e poi guardò dentro. Era vuoto e sulla parete opposta era scolpito un occhio nella pietra. Restò a fissare quel bassorilievo e all'improvviso tutto mutò attorno a lui. La litania si ripeteva all'infinito. Poi voci e canti sempre più vicini. E l'occhio lo fissava incessantemente. La luce delle lucerne che proiettava lunghe e cupe ombre sulle pareti. Poi ancora quell'occhio. Le voci e i canti ormai vicinissimi. Le ombre che si animavano. Le lucerne che danzavano. E l'occhio. Si stavano avvicinando. Guisgard poteva sentirli. Cercò allora la sua spada ma non la trovò. Si sentiva oppresso e braccato. Si voltò per sfuggire a quell'occhio. E la vide. Talia era lì, davanti a lui, con in mano la sua spada. Lo fissava con occhi gelidi e la sua espressione era altera, indifferente. Era vestita con lo stesso abito bianco visto l'altra notte. Altro accadde in quel sogno, ma il cavaliere si svegliò poco dopo. Era steso nel letto e accanto a lui riposavano due ragazze. Le guardò per un po', poi si alzò e si lavò più volte il viso in un cratere di ceramica. E restò a fissare il suo volto inquieto nello specchio posto lì accanto.
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18-03-2013, 18.42.30 | #505 |
Cittadino di Camelot
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Guardai quella donna e le ragazze vicino con aria di sfida..."E cosi vorreste mettermi alla porta? A me non interessa chi vi sia in questo luogo e per quale motivo, sto solo cercando sir Guisgard....che non è nè mio fidanzato nè mio marito e vi rammento che ancora deve nascere chi metterà fuori dalla porta Altea Trevor" sentii ridere Vivian....ella già sapeva, come sempre la mia contromossa.
Di scatto corsi su per le scale dove si trovavano le stanze e ridendo chiamai a voce alta..."Sir Guisgard, dove siete? Sono Altea, ma come, vi siete dimenticato del nostro appuntamento?" E mi soffermai nel bel mezzo del corridoio e vidi Vivian raggiungermi correndo e avvicinarsi divertita. "Ora vedremo...chi l'avrà vinta....puoi immaginare se io mi faccio mettere addosso le mani da signore di...tale rango... anzi di nessun rango, che maleducazione!!" e chiamai di nuovo Guisgard.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
18-03-2013, 18.45.55 | #506 |
Cittadino di Camelot
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Mi ero immersa completamente, avevo chiuso gli occhi ed avevo appoggiato la testa sul bordo smaltato... assaporando quel breve, fugace momento di completa pace...
E poi sentii la porta aprirsi e la voce di Marijeta... “Non mi interessa se non c’è...” mormorai allora, in risposta, senza tuttavia aprire gli occhi né muovermi affatto “Che mandino qualcuno a cercarlo... o che mettano due guardie a presidiare l’ingresso al palazzo ed i suoi alloggi... non mi interessa assolutamente niente di dove sia, né di come poterlo trovare! Voglio che tra un’ora sia in quella sala... e questo è tutto!” Tacqui... “Ora vai, Marijeta...” soggiunsi “Lasciami sola, per favore... credo di aver diritto a qualche altro momento di tranquillità!”
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18-03-2013, 20.14.34 | #507 |
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Salii le scale di corsa e giunsi nella mia stanza.
D'un tratto, quella voce, il sangue mi si gelò nelle vene. "...chi siete?" Dissi, con la voce più calma che potevo emettere "...cosa volete da me? Cosa volete da lui? Che gli avete fatto?" Istintivamente mi avvicinai alla finestra, Mamyon era nel cortile e mi avrebbe sentita urlare. "...cosa significa tutto questo? Un fiore? " sbarrai gli occhi. "...parlate di Quel fiore, vero? Quello che fiorisce dove sbocciano i desideri? Io...non so nemmeno dove si trova... Come posso.." La voce mi morì in gola. Ero appoggiata alla finestra e lasciai cadere il mio braccialetto, affidandolo al vento e sperando che Mamyon capisse che c'era qualcosa che non andava e salisse da me. "...ditemi cosa devo fare per salvarlo..." Dissi calma e decisa. |
18-03-2013, 20.23.56 | #508 |
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Altea continuava a chiamare Guisgard, gettando lo scompiglio nella casa.
Ad un tratto apparvero due energumeni e bloccarono le due ragazze. “Ora vi accompagneremo all'uscita.” Disse uno di quelli ad Altea e a Vivian. Le presero allora di peso e le portarono verso la porta, mentre i clienti e le ragazze della casa ridevano per quella scena. “Cosa accade?” All'improvviso Guisgard. “Queste due pazze” fece la padrona, madame Sephyn “sono entrate per poi cominciare a gridare, disturbando i clienti.” “Ehm...” sorridendo Guisgard “... vedete, madame... costoro sono mia cugina e la sua amica... sono ragazze ingenue e di buona famiglia e probabilmente neanche hanno compreso dove si trovino ora...” le ragazze attorno risero maliziose “... vi chiedo dunque, anzi vi prego, di dimenticare questa loro goffa uscita... vi prometto che saranno tenute sottochiave da chi di dovere.” “Solitamente” replicò madame Sephyn “sono intollerante verso simili dimostrazioni di cattivo gusto e scortesia... ma per stavolta lascerò correre...” “Vi sono debitore, madame...” mostrando un lieve inchino Guisgard. Poi, con Altea e Vivian, lasciò quel luogo. “Ma cosa vi è saltato in mente?” Le riprese. “Volevate farvi malmenare? O magari beccarvi una denuncia? Ora sarà meglio che torniate al vostro castello, prima di ficcarvi in altri guai!” Ad un tratto un ragazzino si avvicinò a lui. “Come vi chiamate, messere?” “Costantino il Grande.” Scherzando il cavaliere. “Se siete sir Guisgard del Lagno” fece il ragazzino “sappiate che i soldati vi cercano. Vi attendono al Palazzo Reale.” Guisgard sorrise al piccolo e gli accarezzò la testa. “Spero che abbiate imparato la lezione voi due.” Voltandosi verso Altea e Vivian. E poi si allontanò.
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18-03-2013, 20.58.14 | #509 |
Cittadino di Camelot
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Camminavamo in dignitoso silenzio, ascoltando la paternale di Guisgard...sembrava mio fratello maggiore in quel momento non un cugino e nemmeno un amico, alzando gli occhi al Cielo.
Quando un ragazzino ci raggiunse e il cavaliere fu costretto a andarsene....io iniziai a camminare veloce e Vivian mi seguiva e superando il cavaliere e osservandolo da capo a piedi...."Certo Vivan...è una vergogna che quei due uomini abbiano messo le mani addosso a due ragazze con la forza, un Vero Cavaliere si sarebbe battuto, ma ha preferito noto accondiscendere a...delle donnine di facile costume." risi guardando sempre Guisgard.."Comunque non siete Voi, a dirci dove andare sir Guisgard, eravamo già al mercato e continueremo a girarci fin quando vogliamo, siete voi che non siete libero". Detto ciò lo superai e ci addentrammo tra la folla e ci soffermammo a prendere delle essenze profumate alla lavanda, vi erano di tutti i tipi....in mazzetti essiccati e in boccette di profumo.
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18-03-2013, 21.23.06 | #510 |
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“Si...” disse quella figura a Clio “... si, il Fiore... e forse è l'unica possibilità per salvare il vostro amico...” il suo volto era celato dal cappuccio “... si e solo quel Fiore può liberarlo da dove si trova ora... molti affermano di essere stanchi della vita, di voler morire... alcuni addirittura invocano l'Inferno... eppure nessuno ne conosce le indicibili sofferenze... ma posso assicurarvi che il vostro amico comincia ad avere idea di come può essere la sofferenza senza fine... senza il Fiore non fatevi più vedere nella selva, o ritroverete il vostro amico in tanti pezzi... e badate che nessuno venga a sapere di questo nostro incontro...”
Ad un tratto la porta si aprì di colpo, la luce penetrò e la penombra si dissolse. “Clio...” fece Mamyon “... va tutto bene? Ho visto cadere il vostro braccialetto dalla finestra e mi sono preoccupato...” La luce aveva invaso la stanza, annullando il buio e dissolvendo le ombre. E la figura misteriosa non c'era più.
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