06-08-2010, 04.35.51 | #511 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La notte al convento trascorse serena.
Maladesh ed i suoi riposarono finalmente in letti veri e l'alba li trovò freschi e rinfrancati nelle forze. Scesero, secondo gli usi di quel santo ed austero luogo, prestissimo e furono presentati dal monaco che li aveva accolti a tutti gli altri membri dell'ordine. Compreso il priore, un uomo anziano, ma dalla tempre ancora forte, originario dell'Irlanda. "Potreste indicarci..." cominciò a chiedergli Maladesh "... un posto particolare?" "Cosa intendete?" Chiese il priore. "Ecco, noi siamo" aggiunse Maladesh "... intenti a portare il Vangelo nei posti più dimenticati... potreste, voi che siete esperto conoscitore di questi luoghi, indirizzarci in un villaggio poco battuto e conosciuto?" "Beh..." rispose il priore "... ce ne sono diversi in questa zona... un luogo che potrebbe soddisfare la vostra fame di pescatori d'anime potrebbe essere il villaggio di Pomighen... o anche Liciniaus Castrum... o, se volete spingervi più verso nord, ci sarebbe il borgo di Capomagnus nella vecchia Cornovaglia..."
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06-08-2010, 04.44.53 | #512 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Polgara colpì rapida e precisa.
La sua spada emanò scintillanti bagliori a contatto con l'ascia di Cimeric. "Così è la vita..." disse lui, mentre parava e respingeva quel primo attacco della ragazza "... richiede forza, astuzia e determinazione!" Bloccò l'ultimo colpo e spinse indietro Polgara, liberando la sua pesante ascia dalla spada della ragazza. "Ma tutte queste cose da sole non bastano per conseguire una vittoria..." riprese a dire afferrando con entrambe le mani la sua arma "... occorre anche la capacità di leggere gli eventi... e capire quando è possibile attaccare... perchè spesso ci troviamo davanti un nemico molto più forte di noi..." E detto questo cominciò a far roteate la sua ascia. Un attimo dopo, prese ad attaccare Polgara con possenti e pesanti colpi.
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06-08-2010, 05.51.25 | #513 |
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"Milady..." disse Guisgard con un profondo inchino "... vedrete che oggi sarò un degno cavaliere. Nemmeno Lancillotto, da tutti definito a ragione cavaliere ed amante perfetto, potrebbe battermi oggi in cortesia."
Sorrise come al suo solito e divertito aggiunse: "E se per strada dovessimo incrociare la famigerata Carretta dell'Infamia, ci salterei su senza pensarci due volte! Lo prometto solennemente!" E rise di gusto. I due così si avviarono verso il luogo conosciuto da Guisgard. Seguirono la vecchia strada che tagliava in due il borgo, fino a quando diventava sentiero, che a fatica si apriva un passaggio nella selvatica boscaglia. Ed attraversato un piccolo ruscello dalle acque limpidissime, si ritrovarono a salire un piccolo dosso naturale, simile ad una bassa collinetta. Da qui si aprì agli occhi dei due ragazzi uno spettaccolo incredibile. Il vento soffiava sulla vallata, nella quale, come un vecchio addormentato, si adagiava l'antico borgo. Le cime degli alberi si chinavano sotto quel fresco vento quasi a voler salutare i due ragazzi, che come un principe ed una principessa sembravano voler prendere possesso delle loro terre. Il Sole nel cielo terso ed azzurrissimo inondava col suo vigore quella verdeggiante terra, animata dagli intensi colori che fiorivano su di essa. "In questo luogo ci venivo da piccolo..." cominciò a dire Guisgard "... era il mio rifugio, il mio regno... qui potevo ascoltare e parlare al vento... e quando ero triste o arrabbiato arrivavo anche a fare a pugni con quel vento." Respirò forte, lasciando, come allora, che il vento soffiasse sul suo volto e sul suo cuore. "Questa terra ha un sapore particolare, unico..." continuò a dire "... lo si sente ovunque... nei frutti che si colgono dagli alberi, nel profumo dei fiori che vi crescono o nell'odore dell'erba dopo un temporale... ogni cosa ne è intrisa... ascoltate..." disse a Talia. "Aspettate..." aggiunse poi strappando un corposo grappolo d'uva selvatico da una vigna ed offrendolo alla ragazza "... assaporatelo lentamente e potrete sentire quel sapore... è il sapore della gente di qua... con i suoi sogni ed i suoi desideri... è un sapore fatto di tante piccole cose, ma che da sole sanno riempire una vita..." Si voltò poi di nuovo a guardare la vallata. "Ho promesso a me stesso che un giorno sarei venuto a viverci..." concluse "... solo qui mi sono sentito veramente libero... e solo qui ho immaginato il mio futuro e la mia felicità..."
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06-08-2010, 10.25.54 | #514 |
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Era indiscutibilmente molto forte, molto forte!
Parare i suoi colpi mi richiedeva ogni volta una gran energia, sapevo che avrei avuto una sola chance di farcela. Venne il momento e tutto fu fulmineo. Riuscii a parare uno dei suoi possenti colpi e bloccai l'ascia al terreno con la mia spada. Con un'agilità che avevo con duro lavoro esercitato, girai su me stessa, estrassi con la sinistra uno spillone dal bavero e con colpo deciso lo conficcai nell'angolo tra la spalla ed il collo. Poi balzai lontanto da lui. Lo spillone era sottile, non avrebbe potuto causargli la morte, ma era intriso di un estratto di selce e belladonna che dava paresi e stordimento, sarebbe caduto al suolo con un gran tonfo. Ad ogni modo Cimeric era di corporatura grossa, quindi avrei dovuto attendere un po' prima di vedere gli effetti, dovevo resistere anche se il fiato mi mancava! |
06-08-2010, 11.46.11 | #515 |
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Lo osservai stupita, prendendo l'uva dalle sue mani e assaggiandone un chicco... ero colpita da come, nonostante tutto, riuscisse talvolta a sorprendermi.
Il luogo era splendido, sembrava un sogno, e quell'uva aveva un sapore speciale... chiusi gli occhi e respirai il vento. Mi sentii avvolgere, quasi sollevare e per un momento mi parve di volare... per un momento mi dimenticai chi ero e da cosa stavo scappando, mi dimenticai di tutti quei guastafeste che probabilmente anche in quel momento mi stavano cercando, mi dimenticai degli obblighi che sempre avevano riempito la mia vita, mi dimenticai di tutto quanto non fosse in quel momento su quella collina... Assaporai quella sensazione per un attimo, poi riaprii gli occhi. “Non è tardi per realizzare i vostri sogni!” dissi, con la voce di chi ha ancora fiducia “Potreste ancora venire a vivere qui! Potreste ancora avere un futuro in questa terra ed essere felice... Troveremo un modo, ne sono certa, un modo per sistemare questa brutta storia! E allora sarete di nuovo libero e verrete a vivere quassù!” sospirai, cercando di non chiedermi dove, invece, sarei stata io in quel momento, e mi sforzai di sorridere “…Sarà splendido!”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
06-08-2010, 14.11.55 | #516 |
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Ascoltai con attenzione il priore e dissi rivolgendomi a Maladesh quale luogo scegliamo? poi avvicinandomi a Maladesh chiedendogli sotto voce dove si potrebbe nascondere il fuggiasco? avete qualche idea? dopo avergli detto questo mi piegai sulle ginocchia e feci delle coccole a buck.
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fabrizio |
06-08-2010, 18.04.20 | #517 |
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Strappai le briglie dalle sue mani......ebbi solo un lieve capo giro le sue mani odoravano di sangue....." Ricorda una cosa Cosimus, non mi trovo qui perche' al vostro servizio ......ma e' un favore per affetto che faccio ai marchesi.......non abusate della mia cortesia, perche' in qualsiasi momento io posso prendere la mia mia strada e voi continuerete per la vostra.......io non faccio parte dei vostri soldati........non azzardarti mai piu' a sfidarmi....."......salii a cavallo e feci andare avanti Cosimus.....non gli avrei mai dato le spalle........ero furente..lo detestavo, ma dovevo trovare Guisgard.....lui era la chiave di tutto...e Cosimus doveva stare molto attento odorava di sangue e non sempre era sangue versato in battaglia per una causa onorevole..........improvvisamente, fui invasa da una strana ansia....sentivo il profumo della pelle di Polgara,quando la stringevo tra le braccia......mi tornarono in mente due guance paffute......e l'immagine della giovane donna quale era adesso.........era in pericolo........incomincia ad intonare la nenia che le cantavo quando piangeva..........non temere ti sono accanto......e la mia voce sara' per te la tua forza ora come all'ora.........
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06-08-2010, 19.52.41 | #518 |
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Cimeric si fermò un momento e portandosi la mano sulla spalla estrasse lo spillone che Polgara gli aveva infilzato.
"Vorreste battermi con questo?" Chiese sarcastico. "Avevate la possibilità di colpirmi con un vero fendente ed invece avete sprecato il vostro colpo! Ora tocca a me!" Si lanciò allora contro la ragazza e cominciò a menare tremendi colpi. Polgara li parava a fatica. Ma più Cimeric colpiva, più lei perdeva energia nel parare i suoi attacchi. Allora, facendo ricorso a tutte le sue energie, Cimeric caricò a testa bassa e colpiì con l'ennesimo colpo Polgara. La spada della ragazza volò via. "Siete alla mia mercè..." disse il sassone ansimando "... recitate le vostre ultime preghiere... per voi è finita..." Ma proprio in quel momento le forze lo abbandonarono del tutto. Sentì la sua testa girare forte e perse l'equilibrio accasciandosi a terra. L'antidoto di Polgara aveva fatto effetto nel momento opportuno.
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06-08-2010, 19.59.11 | #519 |
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Maladesh si fermò un momento a riflettere.
"Quale strada prenderemo, capo?" Gli chiese uno dei due assistenti. "Ragazzo..." prese a chiedere Maladesh rivolgendosi a Cavaliere25 "... quando quel gaglioffo riuscì a beffarti, facendosi liberare, ricordi il suo accento?" Sorrise ed aggiunse: "Lo ricordo io, visto che l'ho tenuto in gabbia per una settimana circa, quel furfante... il suo era un chiaro accento di Cornovaglia... ed è una cosa naturale che quando il lupo è braccato va a ripararsi nella sua tana..." Fissò i suoi e sentenziò: "Miei fedelissimi... si va a Capomagnus, in Cornovaglia!"
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06-08-2010, 20.09.29 | #520 |
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La compagnia di Cosimus riprese così il cammino.
Durante il viaggio, più di una volta, Cosimus osservò Elisabeth, senza però mai dire nulla. E poco prima del crepuscolo avvistarono un castello che dominava la foresta da un piccolo colle. Uno degli uomini andò a chiedere ospitalità per la notte. E quando ritornò, riferì tutto al suo padrone. "Milord..." disse "... al castello vive un'anziana donna e si dice ben disposta ad ospitarci per stanotte." "Bene..." rispose Maladesh "... facci strada." E giunti al castello, la vecchia donna li ricevette con tutti gli onori. "Benvenuti al Castello della Dimenticanza Ritrovata..." disse l'anziana donna "... è un onore per me avere a casa mia una così nobile compagnia." Appena però Elisabeth fu in quel maniero, avvertì una strana sensazione. Come se qualcosa opprimesse quel luogo. Qualcosa di oscuro ed indefinito.
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