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Vecchio 03-10-2011, 02.24.42   #511
Melisendra
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Residenza: Dai boschi nebbiosi
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Melisendra sarà presto famoso
L'indomani mattina mi svegliai in quella piccola stanza dall'aria semplice e un po' arrangiata. Non aveva nulla a che vedere con lo sfarzo dei palazzi che avevo conosciuto ma, per la prima volta dopo tanto tempo, mi svegliai senza l'angoscia per i giorni che mi attendevano. Mi stiracchiai, pensando a Tyler, che avevo ritrovato e che aveva promesso di starmi accanto. Mi sentivo rincuorata.
Scesi nella sala della locanda e mi servirono una colazione umile, ma molto gustosa.
Mi recai nelle stalle, poichè mi era stato riferito che Sir Hagus era stato mattiniero e forse avrei potuto incontrarlo lì.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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Vecchio 03-10-2011, 21.15.14   #512
Lady Gaynor
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Lady Gaynor è sulla buona strada
Gaynor stava per prendere una decisione che le avrebbe cambiato la vita. Dopo aver riflettuto sull'operato del suo compagno, capì che il rapimento di una donna che non aveva alcuna colpa era stato un atto ignobile... lasciare un essere umano innocente in una cella, in preda al terrore, era un gesto che lei non poteva nè comprendere, nè tantomeno tollerare, per cui dopo una lunga e penosa riflessione decise che non se ne sarebbe stata con le mani in mano.
Si presentò dunque alla cella dove avevano imprigionato Giselle e vi trovò Mercien di guardia. Facendo leva sulla sua condizione di servo, con tono arrogante gli disse: "Vai pure adesso, resto io con la prigioniera, ho giusto voglia di fare quattro chiacchiere tra donne."
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."
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Vecchio 05-10-2011, 01.55.36   #513
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Arthos sorrise ed avanzò verso Daniel e suo fratello.
“Noi siamo i cavalieri di lord Tudor.” Disse. “Le nostre spade e i nostri cuori sono al suo servizio. Sempre. Noi sorvegliamo la sua casa e vegliamo sul suo sonno. Non è vero, amici miei?” Rivolgendosi alle guardie.
“Si, messere!” Risposero in coro queste.
“Il buon sir Guisgard” fece Arthos tornando a parlare ai due fratelli “sarà di certo in dolce ed invidiabile compagnia. Dico bene, amici?” Chiedendo alle guardie.
Queste annuirono ridendo.
“Eh, sir Guisgard sa godersi la vita come pochi!” Continuò Arthos. “E’ uscito qualche ora fa dal palazzo. Speriamo solo che la dama di turno non sia sposata!”
“O almeno che il marito non maneggi la spada meglio di lui!” Esclamò una delle guardie.
E tutti risero di gusto.
“Noi, come detto, siamo i fedeli cavalieri di suo zio” riprendendo la parola Arthos “e forse potete riferire a noi in assenza di sir Guisgard.” Aggiunse fissando Daniel e Marco.
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Vecchio 05-10-2011, 02.22.25   #514
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Altea fissava quel ritratto.
Era raffigurata una donna bellissima.
Lunghi e ricci capelli d’ebano, accomodati alla moda di Cipro, incorniciavano un viso perfetto, dai lineamenti delicati e raffinati.
Un colorito roseo lambiva qual volto, impreziosito da grandi e profondi occhi verdi, mentre carnose e vermiglie labbra conferivano a quell’immagine un’esotica sensualità.
Altea restò rapita da quella figura, che appariva così reale da sembrare quasi imprigionata in quel quadro.
Ad un tratto la bella principessa irlandese avvertì come un senso di freddo.
Le parve allora di vedere un’ombra spostarsi velocemente nella penombra.
Ma fu un attimo.
Poi di nuovo l’angosciante solitudine che trasmetteva quel bellissimo ritratto.
“E’ lady Cassandra Carrinton…” disse all’improvviso una voce alle spalle di Altea “… è morta qui, in questo palazzo, anni fa… e da allora il suo spirito non ha più abbandonato questo luogo… non dovevate entrare in questa stanza, milady…” continuò la vecchia Angry “… lord Carrinton non permette a nessuno di accedervi… venite, ho preparato una tisana calda e dei biscotti… prego, seguitemi…” aggiunse la vecchia servitrice, mentre la donna del ritratto le fissava enigmatica.
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Vecchio 05-10-2011, 02.33.55   #515
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Fatto colazione, Melisendra uscì dalla locanda per raggiungere le stalle.
Qui trovò Hagus intento a controllare alcuni ragazzi inviati dal locandiere per preparare i loro cavalli.
“Ecco, messere, i cavalli sono pronti.”
“Grazie, ragazzi.” Rispose Hagus ai due. “Ecco, questi sono per voi.” E lasciò loro due taddei d’argento.”
Si accorse allora della ragazza.
“Buongiorno, milady.” Salutando Melisendra. “I cavalli sono pronti… appena vorrete, ripartiremo per il Belvedere… ma non vedo il vostro amico…”
E proprio in quel momento si udirono delle grida provenire dallo spiazzo davanti alla locanda: tra un capannello di persone due uomini sembravano sul punto di sfidarsi.
“Sporco cane plebeo…” mormorò con rabbia un uomo abbigliato con abiti sfarzosi ed animato da modi superbi “… ora ti insegnerò io come ci si rivolge a chi ti è superiore per nascita…”
E di fronte a lui stava Tyler, con gli occhi fiammeggianti ed i lineamenti tesi, come una belva braccata dal cacciatore.
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Ultima modifica di Guisgard : 07-10-2011 alle ore 01.52.35.
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Vecchio 05-10-2011, 03.11.45   #516
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Il mare.
I riflessi dorati del Sole sulle acque, il rumore delle onde contro gli scogli e l’odore di salsedine nell’aria.
Elisabeth fissava quel mare e lasciava che il vento le accarezzasse i capelli.
“Cosa ci sarà oltre quell’orizzonte sconfinato?” Si chiedeva, cercando di immaginare luoghi lontani, dai contorni incantati e dalle atmosfere fiabesche.
“Forza, c’è il libeccio!” Gridò un vecchio marinaio. “Usciamo ora e al ritorno avremo vento favorevole!”
“No possiamo prendere il mare ora…” rispose un giovane marinaio “…o sarà il mare che prenderà noi...”
“Ma se è calmo!”
“La tempesta è annunciata da lieve brezza...” replicò un altro marinaio “... anche io credo sia meglio restare qui per oggi...”
Ad un tratto una barca entrò nel porto, fino a raggiungere il molo.
“Dite... il mare è agitato?” Chiese il vecchio marinaio all’uomo che era su quella barca.
“Stanno venendo a prendermi…” mormorò questi “... preso saranno qui...”
In quel momento si udirono dei rintocchi di campane.
“Sono le campane del Castello dell’Eremo...” fece un marinaio “… suonano quando un prigioniero è fuggito... presto il porto sarà pieno di soldati repubblicani...”
Tutti allora fissarono l’uomo sulla barca.
Questi alzò il capo e mostrò il suo volto: era Monsieur.
Guardò allora Elisabeth, con occhi cupi e la fronte rigata dal sudore.
La sua faccia era una maschera d’inquietudine.

Elisabeth si svegliò di colpo.
La giornata era soleggiata ed una lieve brezza scuoteva le cime degli alberi che raggiungevano la finestra della sua stanza.
Dalla staccionata della tavernetta proveniva un rumore.
Era Monsieur che spaccava la legna.
Era senza camicia e guardandolo Elisabeth si accorse dei segni che l’uomo aveva sulla schiena: erano frustate.
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Vecchio 05-10-2011, 04.12.19   #517
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Il ragazzino fissò Chantal e poi scoppiò a ridere.
“Il Santuario?” Ripeté. “Non ci sono più né chiese, né santuari, né basiliche! Le hanno chiuse ed incendiate tutte! E tu sei una traditrice! Traditrice! Traditrice!” Cominciò a gridare, mentre quella sua risata quasi deformava il suo grottesco volto.
Avvicinatasi poi all’ingresso del palazzo del procuratore, la guardia le fece cenno di attendere.
Alcuni istanti dopo tornò dalla ragazza.
“Seguitemi, repubblicana.” Disse.
Passarono quasi due ore davanti all’ufficio del procuratore, poi, finalmente,questi si decise a riceverla.
“Venite avanti, prego.” Disse nel vederla. “Venite, non abbiate paura. Però non ho molto tempo, dunque vi chiedo di essere concisa. Grazie.”
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Vecchio 05-10-2011, 04.48.32   #518
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Nel frattempo, Gaynor era scesa nelle prigioni.
“Non mi era stato comunicato nulla del genere…” mormorò Mecien “… e sia, gli ordini, del resto, li date voi… io resterò nei paraggi, presso l’uscita dalle prigioni… se vi occorre qualcosa chiamatemi…” e si allontanò.
Gaynor allora si accostò alle sbarre della cella.
Giselle era rannicchiata in un angolo di questa, col capo chino sulle ginocchia piegate contro il petto.
I capelli erano sciolti ed avvolgevano le spalle e il petto.
Nel sentire Gaynor, alzò la testa e la fissò per qualche istante.
“Cosa volete ancora da me?” Con un filo di voce. “Perché non mi uccidete subito? Non chiedo altro che pietà e misericordia…” e fissava tra le lacrime il volto di Gaynor, che come un’enigmatica figura si presentava a lei tra il silenzio e la desolazione di quelle prigioni.
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Vecchio 05-10-2011, 04.57.31   #519
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Il Presbitero Tommaso venne così ricevuto da Missan.
“Io non credo di avere il piacere di conoscervi…” disse l’ambasciatore nel vedere il chierico.
“Ma in questo immenso dramma che chiamiamo vita…” fissandolo questi “… un volto, una voce possono significare tutto come niente…”
“Siete forse un filosofo?”
“Perché no…” sorridendo il chierico “… del resto, cosa davvero differenzia un filosofo da un burocrate, o da un poeta, o anche da un profeta… un legislatore non è forse, in qualche modo, egli stesso un filosofo, essendo la sua dottrina, il diritto appunto, una scienza astratta?”
“Il diritto una scienza astratta?” Ripeté sorpreso Missan. “Ma se è l’unica, insieme alla matematica, al servizio della ragione.”
“E’ fatto dagli uomini” fissandolo Tommaso “e dunque è imperfetto, inesatto.”
“Chi siete voi?”
Tommaso si slacciò leggermente il mantello e mostrò il crocifisso che aveva al collo.
“Siete forse un chierico?” Chiese Missan, mentre un lampo attraversava i suoi occhi. “Spiacente, ma non credo possa esserci dialogo tra noi, io...”
“Oh, ma io non sono qui per convertirvi...” sorridendo Tommaso “… la sorte della vostra anima è già decisa... sono qui per proporvi uno scambio...”
“Non avete nulla che possa interessarmi.” Con disprezzo Missan.
“Lo credete?” Fissandolo Tommaso con i suoi penetranti occhi azzurri. “L’altro giorno è sparita una donna... una donna francese, come voi... forse rapita…”
“Non comprendo le vostre parole…” con indifferenza Missan.
“Magari, voi, essendo ella francese… non negherete il vostro aiuto nelle ricerche...”
“Credo che non potrò più dedicarvi altro tempo…”
“Ed io, come detto, potrei ricompensarvi…”
“E come?” Con un ghigno Missan. “Magari con una benedizione?”
“Infatti solo una benedizione potrebbe far cadere nelle vostre mani il Giglio Verde...”
“Il Giglio Verde?” Turbato Missan. “Cosa ne sapete voi del Giglio verde?”
“Beh, io sono il suo confessore…”
“Mentite!”
“Un prete non mente mai…” sorridendo Tommaso “... per questo voi odiate tanto i preti…”
“Allora lo conoscete?”
“Conosco il suo cuore e la sua anima.”
“Ah!” Battendo Missan un pugno sul tavolo con fare trionfante. “Sapevo che quel maledetto era in combutta con la Chiesa! Chi è dunque?”
“Il Giglio Vede? Oh, ma il Giglio Verde può essere tanto un Angelo, quanto un demonio. Spesso possono apparire simili… ricordate la Bibbia? Non era un Angelo quello che sterminò i primogeniti egizi? Lo era davvero, anche se agli Egiziani non sembrò tanto angelico… e quello che tormentò Giobbe? Non era forse un demonio mandato da Dio per tentare il suo fedele servitore?” Di nuovo quei suoi occhi chiari si fissarono sull’ambasciatore. “Ecco dunque come un Angelo può essere spesso confuso con il demonio…”
“Beh, forse vi deluderò, ma il demonio non esiste.” Con sufficienza Missan. “E’ solo un’invenzione della Chiesa per impressionare e sottomettere con la superstizione e l’ignoranza il popolo.”
“Come fate a dirlo?” Impassibile Tommaso. “Proprio voi che avete visto l’Inferno e la dannazione dei dannati. Voi e i vostri compagni, che avete rinchiuso i vostri simili in quelle prigioni, simili a tanti gironi infernali. Voi che vi siete proclamati giudici e carnefici. Oh, signor ambasciatore, il demonio esiste vi dico… se c’è Dio, c’è anche il demonio, mi sembra logico…. e chiunque sia, Angelo e demonio, il Giglio Verde è stato inviato anche per voi… e non sarete voi a trovarlo, ma sarà lui a trovare voi… Angelo o demonio che sia, è stato inviato per voi… inviato da Dio…”
“So per certo che Dio non esiste, prete!” Alzando la voce Missan. “Non esiste!”
In quel momento una raffica di vento spalancò una finestra, facendo morire le candele e gettando la stanza in una cupa penombra.
Missan, quasi impressionato ed intimorito, corse a chiudere la finestra, come a voler zittire l’ululato del vento.
Si voltò poi di nuovo verso il chierico, ma questi non c’era più.
La stanza era vuota.
Missan allora corse nel corridoio e chiamò i suoi uomini a gran voce.
“Quel chierico…” mormorò visibilmente agitato a Cavaliere25 e agli altri “… era qui, con me… ma poi è sparito… qualcuno l’ha visto uscire? Aggirarsi nel palazzo?”
“No, signore…” risposero alcuni dei suoi “… eravamo qui fuori e nessuno è uscito dal vostro studio.”
“Non può essere…” mormorò Missan “… cercatelo… cercatelo in tutto il palazzo… non può essere svanito come… come il vento…”
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Vecchio 05-10-2011, 09.59.40   #520
Altea
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Fissavo quel volto etereo e mi sentivo in preda ad emozioni strane, quasi avvertii un gelido soffio di vento al collo, il cuore iniziò a battere forte, e una figura si mosse come un lampo. Cercai di far forza su me stessa e controllare le mie emozioni, quel quadro evocava inquietudine quando udii la voce di una donna che mi destò.
"Angry, siete voi. Scusate, volevo conoscere il palazzo, la porta era aperta, era l'unica stanza che non mi avevate mostrato. Vi prego, non dite a Lord Carrinton che ho preso accesso a questa stanza, avete ragione mi sento frastornata, ma è stato come se un vento gelido mi avesse portato fino a qui." Guardavo la vecchia governante scrutarmi con gli occhi sgranati ed impauriti. "Gradirei volentieri quella tisana e quei biscotti, immagino fatti da voi, saranno deliziosi. E gentilmente, portatemi dell'acqua calda, ho bisogno di un bel bagno rilassante."
Rientrai nella mia stanza, chiusi la porta, quando misteriosamente la finestra si apri facendo fischiare il vento. Corsi a chiuderla, quel posto iniziava a farmi paura dopo le parole di Angry, chi era milady Cassandra Carrinton? non potevo chiederlo al Milord, poichè si sarebbe arrabbiato con me e mi avrebbe cacciato da quella dimora.
Vidi la lettera sullo scrittoio, la afferrai e scendendo velocemente le scale uscii nel giardino e lì trovai il vecchio Roowey, già al lavoro di buon mattino . "Messer Roowey, presto, ho da chiederle una cortesia. Deve recarsi subito alla dimora del duca Jones Wilkinson, qui chiedete di messer Patrick Williams, ditegli che vi manda Lady Altea Costance O'Kenninghton. Egli è in partenza per l'Irlanda oggi, consegnate a lui questa missiva e dite che ho chiesto di porla personalmente tra le mani di mio padre". Patrick Williams era un vecchio di animo nobile e gentile, qui mi ebbe a cura poichè grande amico d'infanzia di mio padre e a suo servigio per molti anni, sapevo che la missiva sarebbe arrivata sicura nelle mani di mio padre, forse avrei avuto delle notizie sui Carrinton dall'Irlanda.
Rientrai a Carrinton Hall e trovai Angry in cucina pronta a prepararmi la tisana e mi sedetti "Angry, mi soffermo qui con voi, ormai ho perso il sonno." Notai che la governante non parlava, ma mi scrutava in modo strano. Bevvi la tisana calda, sentii piano piano riscaldarmi l'animo e gustai i deliziosi biscotti, ma davanti a me vi era sempre quel volto stupendo. Mi alzai di scatto "Angry, vado nella mia stanza, per quel bagno caldo seguitemi, dobbiamo anche aprire i miei bagagli e mettere ogni cosa con ordine. E devo prepararmi, oggi Lord Carrinton aveva detto mi avrebbe portato in un bel posto. Chissà quali altre misteriose sorprese mi aspetteranno, e poi parlano della mistica Irlanda. Laggiù ero più tranquilla" parlavo salendo le scale mentre Angry mi seguiva e mi accorsi che la stanza di Lady Cassandra era chiusa. Le essenze e il profumo della lavanda si espandevano nella stanza, era l'essenza che più adoravo, sapeva togliere stanchezza e pensieri negativi, proprietà studiate nei miei vecchi tomi sulle piante.
Quando tornai nella stanza vidi che Angry aveva provveduto a sistemare ogni cosa e addirittura aveva preparato il vestito da indossare, la invitai a lasciarmi sola nella stanza. Riposi il vestito e ne scelsi un altro, e posi la spada che mio padre mi donò sotto il letto. Era meglio non farla notare. Poi ridiscesi le scale e mi avviai nella biblioteca per guardare i tomi e leggere qualcosa. Ma Angry notavo mi seguiva, proprio come uno spirito e guardavo fuori la finestra, quel vento forte che reiniziò a soffiare come a preannunciare una tempesta.

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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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