18-03-2013, 21.27.06 | #511 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Altea e Vivian si recarono così al mercato.
Ma mentre passeggiavano fra banchi e mercanzie varie, uno dei venditori cercò di vendere delle spezie ad Altea. “Sono ottime, milady.” Disse. “E posso vendervele a buon prezzo. Guardate, ci sono per tutti i gusti e vi regalerò anche un ricettario per tisane. Accettate?” Ma proprio in quel momento, Altea sentì uno strano presentimento. Si voltò d'istinto e non vide più Vivian. C'era confusione, con gente che passeggiava, contrattava, vendeva e comprava. Ma Vivian sembrava come sparita nel nulla, inghiottita da quella ressa.
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18-03-2013, 21.29.51 | #512 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Talia era ancora immersa in quell'acqua tiepida e profumata, in balia di pensieri ed inquietudini.
Un grande specchio accanto alla vasca rifletteva, tra i vetri appannati e i riflessi dell'acqua tinta dalle essenze, la sua bellissima immagine. Talvolta restava a fissare quella sua immagine riflessa, col volto bagnato, i capelli tenuti su da un piccolo fermaglio di madreperla e gli occhi resi lucidi dal vapore. E stava così, in quella vasca, quando Marijeta si presentò nuovamente al suo cospetto. “Altezza...” disse “... il capitano vi informa che sir Guisgard è di nuovo al palazzo. Quando vorrete sarà condotto da voi.” E mostrò un lieve inchino.
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18-03-2013, 22.20.04 | #513 |
Cittadino di Camelot
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Annussai come il profumo del bergamotto si sposava deliziosamente con quello della fragola, per una tisana perfetta, ma mi voltai di scattò, le mie mani lasciarono cadere le spezie a terra..."Messere mi scusi" dissi agitata non vedendo più Vivian.."ve le pago, ecco a voi i soldi, ma avete visto la ragazza che mi accompagnava dove è andata?" ma il venditore non sembrava darmi retta, preso dai tanti clienti.
Iniziai a camminare per il mercato, ritornai per le strade percorse prima ma di lei non vi era traccia. Mi fermai un attimo presso il bordo della fontana, rinfrescondomi il volto con dell'acqua, forse era tornata al castello non trovandomi? Corsi veloce al maniero e entrai in camera, era vuota..come sospettavo e non vi era neppure in sala da pranzo e nel giardino quando vidi la vecchia servitrice e mi avvicinai a lei..."Vi chiedo una cortesia, gentilmente, se dovesse tornare la mia amica Vivian, ditele che la aspetto all'entrata del Palazzo Reale". Mi incamminai di nuovo verso la piazza, una lacrima rigò il mio volto..non era possibile fosse sparita cosi, per un attimo temetti di perderla..come avevo perso Eleonor e sarei rimasta sola in quel posto. Non vi era via di uscita....il mercato ormai si era quasi svuotato, visto era quasi ora di pranzo e la gente era a pranzare, ma di Vivian non vi era traccia. Mi sedetti in una panchina di marmo vicino al Palazzo Reale, purtroppo...avevo bisogno nuovamente di Lui, solo Guisgard poteva aiutarmi a trovarla, se non fosse arrivata prima o l' avessi trovata prima. Così rimasi lì ad aspettare che Guisgard uscisse per chiedergli aiuto. D'un tratto si avvicinò una vecchietta, non potevo crederci...ma pure in questo posto si trovavano? Per un attimo un momento di serenità, erano le donne anziane che venivano dall' Est solitamente dalle nostre parti per il periodo pasquale e con le loro ceste piene di primule e crocus, ovvero i primi fiori di primavera, chiedevano in cambio solo pochi soldi, e ormai era diventata una tradizione. Presi un mazzetto di primule gialle, un sorriso apparve sul mio viso, e pagai la vecchietta. Ma subito dopo ritornai cupa...sarei rimasta fino la notte li, ad aspettare Vivian o Guisgard che mi avrebbe aiutata...forse...sempre non avesse appuntamento in certi luoghi.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
18-03-2013, 23.27.17 | #514 |
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Il cuore prese a battermi forte.
Gli occhi sbarrati, il fiato corto, avrei voluto urlare, avrei voluto piangere, imprecare, sbattere i pugni contro il muro. Ma restai come paralizzata mentre quello strano uomo parlava. Il Fiore, il Fiore diventava ogni giorno più importante. Il pensiero di quelle parole mi fece rabbrividire. Oh, Lucius.. Ce la farò.. Te lo prometto... Un brivido freddo mi attraversò la schiena. Non potevo dare il Fiore a quelle persone, ammesso che lo trovassi, l'avevo promesso all'arconte. L'avevo giurato con la vita. Solo allora sentii il peso di quel giuramento su di me. Ma in qualche modo avrei sfidato la sorte per liberarlo. Non l'avrei condannato ad una fine orribile. La porta si spalancò mentre ero ancora scossa. La vista di Mamyon mi rassicurò per un momento. "..Oh, Mamyon..." Dissi correndogli incontro "...ero certa che avresti capito..". Senza pensarci due volte mi buttai tra le sue braccia, e, per un momento, mi sentii al sicuro. Restai ferma con la testa poggiata sulla spalla di Mamyon per qualche tempo, sentendo il tremore che mi attraversava il corpo calmarsi pian piano. Poi mi reso conto che aspettava una spiegazione. "...io.." Iniziai a balbettare "...ho avuto così paura.. Mi sembrava che ci fosse qualcuno nella stanza...". A questo punto, mi fidavo del cavaliere, ma non volevo rischiare di mettere a repentaglio la vita di Lucius per lui. Per quanto ne sapevo, poi, la strana figura che mi aveva tanto spaventato poteva essere dietro l'angolo ad origliare. "...mi è sembrato di sentire dei passi.. No, no, lo ho sentiti... E mi sono sentita morire, ero sola.. Temevo che se avessi urlato avrei attirato troppo l'attenzione e.. Oh, grazie al cielo sei qui..." Continuai stringendomi più forte a lui. "...grazie.." Sussurrai. Accennai a un sorriso guardandolo negli occhi "...ora che sei qui, però, mi sento terribilmente stupida...". Cercai di ritrovare un po' di contegno e un accenno di sorriso "...Beh, puoi aspettare qui mentre mi vesto..." Indicando il piccolo salottino che divideva le due camere "...Prometto che per farmi perdonare metterò l'abito più bello che ho, solo per voi...". Già, pensai, e poi andremo dalla principessa. A quel punto mi chiesi se fosse davvero una buona idea. Mentre mi lavavo e vestivo, non facevo che pensarci. E se anche mandare qualcuno nella selva mettesse la vita di Lucius in pericolo? Ero disposta davvero a correre questo rischio? Uscii dalla mia stanza dopo poco tempo, il mio aspetto, tuttavia, era radicalmente cambiato. L'abito verde e bianco che avevo indossato per l'occasione era uno dei miei preferiti. Il colore era lo stesso delle foglie di edera d'estate e i motivi bianchi con fili d'argento che lo ornavano davano un tocco più leggiadro ed etereo. Guardai Mamyon con un'espressione che speravo somigliasse ad un sorriso. "...Sono pronta Milord..." Gli dissi avvicinandomi. "...Tuttavia, c'è una cosa che vorrei dirvi, prima di andare..." Lasciai volutamente in sospeso la frase. "...tra non molto, non so di preciso tra quando, dovrò partire.. Non conosco la mia destinazione ma so che devo cercare un Fiore.." Presi un respiro profondo "...ti prego non fare domande su questo perché non ho alcuna risposta. Tutto quello che so è che potrei partire da un momento all'altro..." Abbassai lo sguardo, per un momento. "...avevo deciso di aspettare Lucius ma ora ho cambiato idea..." Lo guardai con uno sguardo che supplicava fiducia senza condizioni "...appena mi verrà indicato il posto da cui partire, non attenderò un minuto...". Gli accarezzai dolcemente la guancia "...vi chiederei di venire con me, ma so bene che non potete lasciare il palazzo... Oh, non sapete quanto desidererei avervi accanto... Non dovervi lasciare ancor prima di avervi conosciuto davvero..." Gli occhi mi si inumidirono all'idea di lasciarlo. "....ma io devo trovare quel Fiore..." Proruppi decisa e ferma. "...è la mia unica speranza..." Sussurrai piano, con l'intenzione di non farmi sentire ma la speranza che lui sentisse senza interrogarmi. |
19-03-2013, 02.37.26 | #515 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Capitolo VI: Frate Nicola
“E su suggerimento di Marsilio, che aveva preso a benvolermi, decisero di pormi accanto un dotto francescano, frate Guglielmo di Baskerville, il quale stava per iniziare una missione che lo avrebbe portato a toccare città famose e abbazie antichissime.” (Umberto Eco, Il nome della rosa) Mamyon ascoltò Clio e poi restò a fissarla, come se cercasse di comprendere qualcosa che sembrava sfuggirgli. “Partire...” disse “... partire per dove? Cercare un fiore? Che storia è mai questa? E poi... partire da sola?” Il cavaliere prese le mani di lei nelle sue. “Clio... mi avete dato del tu più di una volta poco fa... non vi fidate più di me ora? Pensate che potrei lasciarvi partire da sola? E per dove poi? Voglio sapere tutto... tutto di questa storia... voglio capire perchè una ragazza da sola deve intraprendere un viaggio alla ricerca di un fiore...” strinse le mani di lei “... ti fidi di me, Clio?” Guardandola negli occhi. “Ti fidi davvero? Se si, allora non tenermi allo scuro di niente... dimmi... cosa significa questa storia?” E restò con i suoi occhi in quelli di lei. Intanto, al Palazzo Reale, una figura procedeva lungo corridoi ed antri, avvolta in un lugubre silenzio rotto solo dal rumore dei suoi passi che echeggiavano tra le murature di quell'ambiente. Il Maestro George risalì alcune salinate, fino a raggiungere l'ultima sala di un'alta torre circolare. E qui, al suo interno, trovò tre donne ad attenderlo attorno ad un organo. “Isolde...” disse fissando una delle tre “... allora? Quali notizie hai da rivelare al tuo maestro?” “Come vi dissi” rispose la donna “l'oracolo mi ha inviato una visione...” “E hai saputo interpretarla?” “E' molto vaga, maestro...” “E voi due?” Fissando il Maestro le altre due. “Siete riuscite a leggere nei suoi arcani? Tu, Rukea?” “Maestro...” mormorò Rukea “... abbiamo visto un luogo misterioso, attraversato da enigmatiche immagini...” “E tu, Yster?” “Crediamo” rispose Yster “che quel luogo possa essere collegato con il Fiore...” “Mi sembra evidente.” Fece il Maestro. “Purtroppo” disse Isolde “non conosciamo quel posto.” “Da come è apparso” mormorò Rukea “non sembra simile a nessun altro luogo di questo regno.” “Si, crediamo sia una terra oltre questi confini.” Ancora Isolde. “Insomma” contrariato il Maestro “mi state dicendo che non siete in grado di interpretare quella visione?” Le tre non risposero nulla. “Sciocche...” con disprezzo George “... avrei dovuto lasciarvi nelle strade in cui vi ho trovato... luride cagne... ma tutto dipende da questo ora... il ritorno degli Illufestati ed il loro trionfo... dovrò occuparmi io di tutto... ora andate via... sarò io a chiamarvi... andate!” Le donne, in silenzio, si scambiarono rapidi sguardi, per poi chiudere gli occhi e mutarsi in tre statue di pietra. Il Maestro allora si sedette davanti ad un grosso organo e cominciò a suonare un'inquietante melodia. Un suono innaturale che fuoriuscendo dalla torre si diffuse sul palazzo prima e poi su tutta Sant'Agata di Gothia, propagando sull'intera città un lamento fatto di dolore, sconforto e disperazione. Un lamento che si confuse col sibilo del vento, lasciando ovunque una cupa e sinistra atmosfera di morte.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 28-03-2013 alle ore 17.19.50. |
19-03-2013, 02.56.23 | #516 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Altea su quella panca era in balia della disperazione e della paura.
Vivian era svanita nel nulla, come se la città stessa l'avesse inghiottita. La ragazza così aveva deciso di attendere. Attendere il ritorno della sua amica o magari l'aiuto fornitogli da Guisgard. Ma ora era sola. “Solitamente” disse qualcuno all'improvviso “non baratto mai le cose che posseggo con niente altro, ma si da il caso che oggi devo sperimentare uno dei miei ultimi gingilli...” apparve così davanti ad Altea qualcuno “... posso presentarmi, milady? Sono Sansigo...” sorrise “... e sono qui per rendervi un gran servigio.” Era un giovane alto e di robusta corporatura. “Sono un inventore e posso assicurarvi che le mie invenzioni sono infallibili.” Aprì allora la grossa borsa che aveva con sé e mostrò un piccolo scrigno ad Altea. “Vedete questo? Non è un semplice soprammobile... oh, no... si tratta di molto di più...” aprì lo scrigno e mostrò alla donna il contenuto “... questa è una bussola... ma non una bussola come tante... vedete? Essa non indica il Nord... no, essa indica ciò che cerca chi la utilizza... vi faccio un esempio... voi siete in cerca di una Santa Reliquia? Benissimo! Munitevi di questa bussola ed essa vi indicherà il luogo esatto in cui si trova la Reliquia! E naturalmente può indicare qualsiasi altro oggetto o luogo che decidete di cercare.”
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19-03-2013, 09.36.33 | #517 |
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Il tocco delle mani di Mamyon e le sue parole mi scaldarono il cuore di un calore calmo e profondo.
"...Mi fido di te Mamyon..." Sussurrai dopo aver passato qualche istante immersa nei suoi occhi, dimenticando definitivamente l'etichetta che mi sembrava fosse una divisione tra noi. "..non ho detto che non vuoi venire da me, ho detto che non puoi..." Scossi la testa "...hai giurato fedeltà alla principessa l'hai dimenticato? Devi essere sempre a sua disposizione.. Vorrei non fosse così... Vorrei averti con me...". Abbassai lo sguardo e lasciai le mani di Mamyon. "..Ma, hai ragione, hai diritto di sapere... Siediti pure su quel divano..". E, così dicendo, me ne andai nella mia camera, tornando pochi istanti dopo con un mano il mio prezioso manoscritto. Mi sedetti accanto a Mamyon e iniziai a sfogliarlo delicatamente. "...questo è il mio tesoro, vale più di qualsiasi gemma... Parla di un cavaliere, Leonard.. Ricordate? Vi parlai di lui, prima del torneo.. avete detto una frase identica... Racconta di come la sua amata, Sybil, venga rapita... Della ricerca, senza alcun punto di riferimento.. Fino ad un sogno premonitore.." Sorrisi, accarezzando la pergamena "..pensa che lei non sa nulla dell'amore del cavaliere, si conoscono appena... Ma lui rischia tutto per lei..". Guardai Mamyon, conscia di avergli confuso le idee ancor di più. "...beh, ti chiederai cosa c'entra.. È presto detto... Il manoscritto si interrompe, poco dopo il sogno premonitore.. E, nonostante tutte le mie ricerche non ne ho trovato un altro che contenga la fine... Sembra sia unico.. Ma, questo sarebbe un pura curiosità intellettuale se non fosse..." Arrossii e abbassai lo sguardo. Potevo davvero fidarmi di lui a tal punto da raccontargli i miei segreti più oscuri? Respirai piano, non avevo scelta, dovevo fidarmi di lui fino in fondo. "..se non fosse che io sono tormentata da questa storia... Nel vero senso della parola... Ogni notte, da quando il manoscritto è entrato in mio possesso, faccio un sogno.. No, un incubo.. Sono incatenata, ogni volta in una maniera diversa e in un posto diverso, ma ugualmente spettrale, Leonard arriva, non so come faccio a sapere che è lui ma lo so.. Lui mi chiama col nome della sua amata, e io non riesco a parlare per dirgli che non sono lei, in quel momento viene ucciso sotto i miei occhi, in maniere crudeli e atroci.. Lo sento esalare l'ultimo respiro invocando il mio nome, cioè il nome di lei, ogni notte.. E soffro come soffrirebbe lei, ogni volta.." Scossi la testa guardando lontano "...ogni notte da allora... Non può essere una coincidenza, io dovevo sapere, dovevo conoscerne il significato...". Sospirai, la parte più difficile l'avevo detta. Mi chiesi cosa avrebbe pensato di me, mi avrebbe presa per pazza, per indemoniata o peggio? Ripresi il mio racconto più spedita, parlai dell'arrivo a Camelot dell'aereonave, del biglietto col mio nome, del mio desiderio di partire, di come avevo coinvolto Lucius, del giuramento, dell'arrivo al maniero e, infine, dell'incontro con l'arconte in cui mi aveva parlato del fiore e del patto che avevo fatto con lui. Nel ripercorrere i ricordi, mi tornò alla mente ciò che avevamo visto quando ci eravamo avventurati nel cunicolo dietro la Chimera, ma non ne feci parola, pensando che, infondo anche i muri avevano orecchie in quel posto. Ma mi ripromisi di parlargliene più tardi, sempre che dopo il mio racconto non scappasse a gambe levate. "..e ora so che quel Fiore è l'unica speranza per salvare Lucius... Non so cos'abbia di speciale, né per quale motivo debba cercarlo una ragazza straniera... Ma ora non ho più scelta.. Temo che la sparizione di Lucius sia collegata con questa faccenda..." Gli presi la mano "..è tutto quello che so... Mi indicherà un messaggero quando dovrò partire e dove mi dovrò recare...". Cercai di sorridere "...ti ho raccontato tutti i miei segreti, non è una cosa che sono solita fare... Non dire mai più che non mi fido di te.." Abbassai lo sguardo, con una stretta al cuore "...capisci ora perché so che non potrai venire con me.. Non so quanto starò via, né dove andrò... Tu hai i tuoi doveri.." Sorrisi, sarcastica "...sono l'unica figlia di un marchese ricco e potente... Me ne intendo di doveri da assolvere..." Con una smorfia "...era proprio per avere un briciolo di libertà, prima di perderla definitivamente, che ho voluto partire a tutti i costi..." Sussurrai con voce bassa e carica di tristezza. |
19-03-2013, 16.15.04 | #518 |
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All'improvviso apparve quel giovane e mi mostrò quella strana bussola, scrutavo lui e l'oggetto con diffidenza...era vero o un modo per prendermi i soldi?
Afferrai la bussola e pensai a Vivian e il magnete cambiò direzione..strabuzzai gli occhi per la sorpresa. "Maniero dell' Arconte Meccanico" pensai e il magnete si spostò proprio verso il maniero. "Ma che aggeggio è mai questo? Allora se cosi fosse si potrebbero trovare tutti i tesori nascosti" affermai sbigottita..."Sacro Graal..dove si trova?" dissi in modo ironico e stupita il magnete si spostò di nuovo. Scrollai la testa sbuffando "D'accordo, ho già altre cianfrusaglie, una in più non sarà un danno, sperando funzioni, vi darò i soldi ma potete tenervi lo scrigno, è un pò ingombrante" pagai il ragazzo, riguardai la bussola e quando rialzai lo sguardo egli era sparito. La riposi nel borsellino e vidi la moneta donata da Guisgard...già, pensai...e beffa del destino mi sono divisa da Vivian e calde lacrime scivolarano sul volto, forse più per il fatto di trovarmi sola in quel posto e senza aiuto. Toccai involontariamente la collana, e ebbi un sussulto, mi asciugai le lacrime, non era momento quello di piangere ma certo non dovevo nemmeno agire d'impeto come sempre, sarebbe stato troppo pericoloso girare per la città sola. Così mi recai alla taverna dove il mattino consumammo la colazione e chiesi carta e calamaio...e iniziai a scrivere un messaggio a Guisgard pensando che non mi era mai capitato di avere un contatto così messaggistico con una persona, leggermente sorridendo. "Sir Guisgard, vi chiedo scusa per l'incursione di stamattina e vi scrivo perchè è avvenuto un fatto spiacevole. Eravamo al mercato e improvvisamente non ho più visto la mia cara amica Vivian, l'ho cercata ovunque, in tante strade e luoghi vicini e pure al castello dell' Arconte ma sembra quasi risucchiata dalla città. Vi chiedo, gentilmente, di aiutarmi a cercarla appena sarete libero, non mi fido a vagare sola per la città ma non sono molto ottimista. Mi troverete fuori del Palazzo seduta su una panchina. Lady Altea". La sigillai bene con la ceralacca, avevo pure il timbro del mio casato, onde evitare girasse in mano aperta ad occhi indiscreti e uscendo vidi un giovane paggio che stava entrando al Palazzo Reale e mi avvicinai a lui..."Messere, cortesemente, potrebbe recapitare questa missiva a sir Guisgard del Lagno, cavaliere della Principessa, anche subito se è libero oppure appena si libera, so che aveva udienza con la Principessa...Mi raccomando è questione delicata." Così mi risedetti su quella panchina controllando le persone che passavano, aspettando arrivasse Vivian, guardandomi in giro ma di lei non vi era ombra. Ormai pure i mercanti se ne stavano andando e la piazza era quasi semideserta.
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19-03-2013, 17.48.36 | #519 |
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Sospirai appena a quelle parole...
“Molto bene...” mormorai, ma quasi di malavoglia all’idea di abbandonare quell’acqua tiepida. Così, lentamente, mi alzai e presi l’ampio telo che la buona donna mi porgeva. “Dì al capitano che lo faccia accompagnare nella mia sala delle udienze. Adesso!” dissi “Non gli farà male aspettare un po’... i saggi dicono che l’attesa sia utile agli spiriti indomiti... pare tempri lo spirito!” Così dicendo tornai nella mia stanza ed impiegai tutto il tempo necessario a prepararmi... scelsi con cura un abito e lasciai che una delle servitrici mandatemi dall’Arconte mi aiutasse ad indossarlo, poi un’altra mi pettinò come era solita fare quasi ogni mattina... infine, senza alcuna fretta, raggiunsi quella sala. Due guardie ne presidiavano l’ingresso, segno quello che il cavaliere era già arrivato e che stava aspettando me, pensai... uno dei due soldati mi aprì la porta, non appena vi giunsi di fronte, per poi ad un mio piccolo gesto ritirarsi e richiudersi la porta alle spalle... La stanza era luminosa quella mattina... la luce del sole, schermata dalle leggere tende cremisi, si infrangeva in un morbido chiarore.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
19-03-2013, 17.52.47 | #520 |
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Mamyon ascoltò con attenzione il racconto di Clio.
E mentre la ragazza parlava, lui fissava quel manoscritto. “Si, sono sogni molto strani...” disse poi “... inquietanti... ma magari sono solo il frutto di ciò che questo libro rappresenta per te... forse ne sei così colpita, così ossessionata che ti stai immedesimando nella trama che racconta... non so, ma mi sembra la risposta più logica a tutto questo...” la fissò “... ma è tutta la storia del viaggio che invece mi inquieta di più... questo non è un sogno... e tu davvero vuoi partire per un luogo ignoto, in cerca di qualcosa che neanche conosci? Ed è assurdo anche che un uomo come l'Arconte chieda ad una ragazza di cercare un fiore... un fiore... cosa può avere di speciale un fiore?” Prese di nuovo le sue mani. “Ora sai cosa farò? Chiederò udienza all'Arconte. Si, voglio capire cosa significa tutto questo. Perchè un uomo potente come lui ha chiesto ad una giovane straniera di impegnarsi in una cosa tanto assurda.” Poi mostrò sorpresa. “Cosa significavano quelle tue ultime parole? Perchè dovresti perdere la libertà?”
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