22-01-2014, 01.22.11 | #511 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Eilonwy, così, davanti ad Aladiah, Coco e ad un incredulo ed un po' impressionato Riccardo, si trasformò ancora una volta in una sirena.
“Oh, Cielo...” disse allarmata Coco “... dobbiamo fare qualcosa, o finirà col morire... Aladiah, cosa possiamo fare? Le occorre dell'acqua o il suo corpo marcirà in breve sotto ai nostri occhi...” “Non possiamo fare molto noi...” fece il Cherubino, anch'egli preoccupatissimo per le sorti della ragazza “... l'unica possibilità è uscire da questa cupola e immergerla nel rio che attraversa il bosco qui vicino... ma solo lei può sciogliere l'incanto e far svanire questa cupola di ghiaccio...” “Sentito, Eilonwy?” Rivolgendosi Coco alla ragazza. “Presto, dissolvi questa cupola, così che possiamo bagnarti in quel rio... fallo o morirai in breve tempo...”
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22-01-2014, 01.30.40 | #512 |
Cittadino di Camelot
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Che mai era quella..stregoneria, magia?
"Chi vi da questo potere" estraendo la spada"..un qualche demone?Pensate io seguirò Voi e perchè non dovrei avere fiducia in questo novizio...io seguirò il frate e sapete perchè? Perchè è guidato da Dio e da un uomo potente chiamato Abate Nicola...voi nemmeno sapete dove egli si trova..e non avvicinatevi cavaliere o vi conficco questa spada dritta nel cuore e ora andatevene e non fatevi più vedere". Tyssen e Gyen mi osservavano speranzosi, quasi, accettassi la proposta dell' apprendista e di sua madre, dagli strani poteri.."Volete seguirli voi, ebbene andate con loro allora, io continuerò il mio viaggio con frate Pich". Deglutii tenendo ferma la spada...gli animi si stavano incendiando più di quel tronco che quasi si stava consumando e mostrava un sentiero.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea Ultima modifica di Altea : 22-01-2014 alle ore 01.42.16. |
22-01-2014, 01.45.57 | #513 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La donna sorrise ad Altea.
Era un sorriso però sempre più enigmatico. “Non c'è bisogno di agitare la spada, signora...” disse candidamente lei “... nessuno vi obbliga... seguite pure la strada che più ritenete sicura... vieni, figlio...” tornando a rivolgersi a suo figlio “... torniamo a casa... ti preparerò un bel bagno caldo e profumato...” e lasciarono quel luogo. “Milady...” disse Tyssen ad Altea “... io ho promesso di affiancarvi in quest'avventura e terrò fede a quanto detto.” Gyen annuì. Intanto il tronco si stava ormai consumando sempre più. Alla fine, oltre le fiamme che avvolgevano quel duro legno, apparve il resto del sentiero. Dopo un po', i quattro ripresero il loro cammino. Era ormai giorno e verso Mezzogiorno raggiunsero i piedi di una montagna. “Lassù...” indicò il novizio Pich “... vedete? Là, dove sorge quella grotta... lì dimora l'Abate Nicola...” e fece cenno ai tre di seguirlo verso quella grotta.
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22-01-2014, 01.50.26 | #514 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il carro proseguì lungo quella strada dissestata.
“Dimmi, Nestos...” disse Guisgard a quell'uomo che gli era accanto “... come sono finito qui?” “Ti hanno trovato lungo il tragitto.” Spiegò Nestos. “Si erano fermati per far dissetare i cavalli in un ruscello. E tra le acque ti hanno visto.” “Di chi parli?” Chiese Guisgard. “I mercanti di schiavi.” Rispose Nestos. “Questa carovana è loro. Ti hanno trovato in quel ruscello e non ci hanno pensato due volte a metterti insieme a noi altri.” “Ora rammento...” mormorò Guisgard “... mentre cercavo di spegnere il fuoco sui miei vestiti devo essere caduto nel fossato di quel maledetto castello... e da lì poi sono finito in quel ruscello...” guardò Nestos “... ora cosa accadrà?” “Saremo venduti come schiavi.” Disse Nestos. “Siamo diretti al più grande mercato di schiavi della regione...” Il cavaliere allora cercò di alzarsi ed affacciarsi dalla grata che chiudeva la finestra del carro, ma avendo mani e polsi legati non riuscì a muoversi più di tanto. “Non siamo degli animali...” sbottò, accorgendosi delle catene che lo tenevano bloccato “... non possono venderci come bestie...” “Lo faranno.” Annuendo Nestos. “Ora cerca di stare tranquillo, o ti frusteranno a sangue.” La carovana proseguì fino a raggiungere un campo che sorgeva in una vasta radura. Qui vi erano alcune case di legno con tutt'intorno uomini che conducevano altri uomini, dalla pelle e dai tratti diversissimi fra loro, pronti per essere venduti come animali. Il carro allora fu aperto e quegli schiavi fatti scendere. “E' questo il mercato?” A bassa voce Guisgard a Nestos. “Si...” sussurrò questi. Furono poi condotti insieme a tutti i prigionieri della carovana in una di quelle case, che fungeva da magazzino per la merce in vendita. Vennero allora messi in piedi contro una parete di legno, dove uno dei mercanti li contò più volte per essere sicuro del loro numero. Dopo circa un'ora in cui avevano aspettato stando in piedi, furono portati in un vasto cortile racchiuso da alcune di quelle case. “Comincia l'asta, signori!” Esclamò un banditore con abiti borghesi. “Il primo di oggi è un elemento molto particolare. Signori, non un comune bracciante o un mendicante... il suo nome è Nestos ed è un medico. Tale professione infatti esercitava prima di essere rapito da alcuni nomadi, per poi essere rivenduto ai mercanti che oggi lo pongono in vendita per voi. Si parte da un prezzo base di cento Taddei.” “Cento Taddei per quello?” Protestò uno dei presenti. “Ma non potrebbe sopravvivere un mese nella mia tenuta, sotto il Sole d'Estate e al freddo d'Inverno!” “Signore, egli non è un contadino, ma un medico.” Spiegò il banditore. “Beh, qui nessuno è interessato ad un medico.” Replicò l'uomo. “Se ne voglio uno lo cerco tra quelli rispettabili! Non farei mai curare la mia gotta ad uno schiavo!” Altri tra i presenti annuirono. “Allora passiamo ad un altro...” propose il banditore “... questi” indicando Guisgard mentre veniva spinto in avanti dai mercanti “è un cavaliere, signori. La cicatrice sulla gamba lo testimonia...” spronando i mercanti a mostrare la ferita al pubblico “... dunque potrete utilizzarlo tranquillamente per qualsiasi lavoro manuale, visto la sua resistenza e forza... prezzo di partenza trecento Taddei.” “Trecento?” Ripetè uno dei presenti. “E' un bel prezzo!” “E' un cavaliere, capitano.” Spiegò il banditore. “Non un uomo comune.” “Per quel prezzo” fece il capitano “voglio controllare che sia sano e che non abbia invece malattie!” “Fate pure, capitano.” Annuendo il banditore. L'uomo allora si avvicinò a Guisgard e cominciò ad osservarlo con attenzione. “Apri la bocca e mostrami i denti.” Fissandolo. Ma per tutta risposta Guisgard serrò la bocca. “Razza di cane...” con astio il capitano “... aprila o te la farò aprire io, facendoti sputare tutti i denti!” Guisgard strinse ancor più la bocca. L'uomo allora lo schiaffeggiò forte. Il cavaliere, tenendo a freno l'ira, lo guardò negli occhi, per poi sorridere in segno di sfida. “Bastardo...” scuotendo il capo l'uomo. “Capitano, è solo uno schiavo.” Avvicinandosi all'uomo il banditore. “Frusta, digiuno e vedrete che abbasserà la coda.” “Non sono un negriero io!” Urlò il capitano. “Non voglio gente a cui sferzare la schiena, a meno che non siano loro a volerlo! Questo però meriterebbe di morire di stenti o in una gogna!” Con una smorfia di rabbia. “Me ne servivano due. Avrei preso questo ed il medico. Ma ora preferisco che sia qualcun altro a comprarlo. Qualcuno magari in grado di piegarlo nell'orgoglio. E sia... vi darò settantacinque Taddei per il medico. Non un soldo di più.” “Ma, capitano...” il banditore “... almeno novanta Taddei...” “Ottanta è il mio massimo.” Sbottò l'uomo. “Non un Taddeo di più.” “E sia.” Acconsentì il banditore. E preso Nestos, il capitano lasciò il mercato insieme ai suoi uomini. In quello stesso momento giunsero altri a cavallo. Si avvicinarono agli schiavi messi in vendita e cominciarono ad osservarli. “Fra questi miserabili” disse Gufo Scarlatto al banditore “non vi sono galeotti o fuggiaschi? Insomma, chiunque sappia impugnare un'arma?” “Abbiamo solo questo con tali credenziali, signore...” il banditore indicando Guisgard “... è un cavaliere.” “Davvero?” Stupito Gufo. “Interessante...” guardando poi lo schiavo “... come sei finito qui?” Guisgard lo fissò senza rispondere. “Sei orgoglioso, vero?” Con un ghigno Gufo. “Ma saprò io come farti piegare, canaglia. Quanto?” Rivolgendosi al banditore. “Trecento Taddei, signore.” “Troppo.” Scuotendo il capo Gufo. “Potrebbe essere un disertore, dunque neanche abilissimo con le armi... ne offro duecento.” “Troppo poco, signore...” rammaricato il banditore “... è giovane, forte, sano... ed il suo portamento è fiero. Sarà di certo di nobili origini.” “Fiero?” Ripetè Gufo. “Orgoglioso, superbo direi! E pieno d'odio!” Gli occhi neri di Gufo erano in quelli azzurri di Guisgard. “Mi odi, vero? Si, te lo leggo in faccia...” rise, schernendolo “... e mi piacciono quelli pieni d'odio... duecentotrenta. Prendere o lasciare.” Al banditore. “E sia.” Rispose questi. E Gufo ordinò ai suoi di prendere Guisgard e legarlo in sella ad uno dei loro cavalli. Poi, quando tutti i suoi furono in sella, il capo dei Gufi Scarlatti diede ordine di ripartire.
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22-01-2014, 01.53.31 | #515 |
Cittadino di Camelot
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Non risposi a quella donna .... troppo sicura di sè, li seguii con lo sguardo..ma possibile che Tyssen e Gyen non trovassero nulla di strano in questo?
Ripartimmo e dopo un viaggio tra le montagne raggiungemmo finalmente la dimora dell' abate..."Siamo già giunti" chiesi sorpresa mentre scendevo dalla carrozza, il vento freddo lambiva le bianche gote fino ad arrossarle. Seguimmo il frate..mille pensieri mi passarono tra la testa..e ora? Una volta data la missiva? Il nostro compito era finito...
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22-01-2014, 01.57.32 | #516 |
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"Ma come facciamo con quei briganti?.......Scommetto che sono la fuori che aspettano solo un nostro passo falso. Però.....meglio morire per mano loro all' istante che in modo lento e doloroso. Forse è meglio così!.....Forse, così, non sarò piu' una palla al piede. Anzi sapete che vi dico? Scappate......in questo modo non morirete a causa mia!" le ultime parole le dissi con paura e tristezza nel cuore.
Delle lacrime scesero dai miei occhi ed affondai il volto su un cuscino di fiori viola invernali. Chissà? Forse Slathnir guardava anche compiaciuto questa scena attraverso il suo Specchio dei Sette Peccati. Chissà come se la rideva?!? Che Dio abbia pietà di me se morirò! Mi pento di tutti i peccati che ho compiuto, se li ho fatti, e perdono tutte quelle persone che mi hanno fatto soffrire, compresi Slathnir e questi briganti. COLONNA SONORA DI SOTTOFONDO:
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy Ultima modifica di Eilonwy : 22-01-2014 alle ore 02.42.44. |
22-01-2014, 16.19.36 | #517 |
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"Addiruttura? Io pensavo più ad una vostra proprietà, ma devo ammettere che è un'ottima idea affittarne una, se per voi non è un problema..." Sorrisi "In incognito? Beh, non sarà facile, in molti conoscono il vostro volto.. Quanto a me.." Sospirai "Una donna vestita da uomo non passa certo inosservata... Questo significa che dovrò trovarmi una veste.. Ma per la vostra sicurezza potrei fare un sacrificio.." Sorrisi.
"Bene, non c'è tempo da perdere allora, col vostro permesso, andrò a procurarmi il necessario per le noste visite in incognito... Sono certa che un sarto fidato basterà, perché anche i vostri abiti non passerebbero inosservati..". |
22-01-2014, 16.32.45 | #518 |
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" E' mai possibile che ovunque vada....debba sempre salvar qualcuno. Ho desiderato divenir un cavaliere onorevole, regale e misterioso come il demone che ho deciso di accomunare a me......chissà, se Eilonwy e Richard se la passano meglio....."
"Alonius.....è mai possibile che appena incappo in un nuovo cammino, vi è sempre qualcuno da salvare......" risi sberleffo. Pronunciai' le parole arcane e deci si di intervenire. Avvicinandomi nella notte delle ombre, senti' che il capo dei briganti avevano catturato una innocente fanciulla. La etichettarono come fattucchiera molti di loro, ma se cosi' fosse.....avrebbe già utilizzato i suoi poteri. "Alonius.....potresti sorvolare il luogo e veder se vi è una rifugio che similmente potrebbe sembrare, una cupola di ghiaccio? Nel frattempo che mi porterai' nuove.....osserverò e preparerò qualche bell'incontro con il mondo oscuro....."
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore..... |
22-01-2014, 20.32.28 | #519 |
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Mi voltai di scatto e vidi Daizer........non mi alzai dal muretto...rimasi ad ascoltarlo......guardai la moneta e il sacchetto che gli avevo dato.....sinceramente lui non sapeva che i cavalli sarebbero stati il pagamento del rientro.....ma a questo punto lo avrei ripagato in monete.......quei soldi stavano facendo il giro di rientro.....presi il denaro......e gli strinsi la mano....." Volete i vostri cavalli.....perche' non giocarceli a dadi.......a quanto pare..amate il gioco...e io sono un onesta giocatrice......"...risi trattenendo la mia mano nella sua......" Non vi piace l'idea..infondo tutti dormono.....e domani mattina partiremo con la meravigliosa luce dell'alba....una partita.......e vediamo a chi andranno questi cavalli......"......misi la mano nel sacchetto del denaro, e tirai fuori due stupendi dadi....." Guardate un po' cosa ho trovato.....due splendidi dadi......andiamo...magari e' stata solo fortuna......".........
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23-01-2014, 02.17.47 | #520 |
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Così, il novizio Pich condusse Altea ed i suoi compagni di viaggio alla grotta dove doveva trovarsi l'Abate Nicola.
Il religioso vi entrò e fece segno ai tre di seguirlo. Quel luogo appariva avvolto da una suggestiva penombra, resa incerta solo da un vago chiarore proveniente dal punto più profondo della spelonca. Pochi passi e si trovarono nel cuore di quella dimora fatta di rocce e solitudine. Un piccolo antro, frutto della sedimentazione di un qualche antico fiume, sorgeva racchiuso da stalattiti simili a grate pietrificate, come a voler proteggere quell'accesso da ignoti visitatori. In esso vi erano rudimentali mobili ricavati da tronchi cavi, o lavorati con paglia e rami secchi. Una candela ardeva su una primitiva tavola, insieme ad alcuni grossi volumi e fogli scritti qua e là. “Qui” disse il novizio “vive l'Abate Nicola.” Un attimo dopo, Gyen emise un mormorio. Una figura infatti era apparsa alla sue spalle, con indosso un lungo saio ed un cappuccio sul capo.
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