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Vecchio 16-07-2014, 01.49.34   #511
Guisgard
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Altea bussò alla porta della capanna e quella, poco dopo, si aprì.
Un odore di quercia e di erbe aromatiche allora raggiunse la principessa ed il suo seguito, come a volerli accogliere in quell'umile eppur caratteristica dimora.
“Benvenuti.” Disse ad un tratto una voce gracchiante. “Prego, accomodatevi pure.”
Si trattava di un grosso merlo indiano, nerissimo e dal becco giallo lucidissimo, che se ne stava appollaiato sulla mensola di una finestra.
“Ma...” stupito Carjan “... quell'uccello parla?”
“Avevo udito di uccelli che erano capaci di ripetere qualche parola” mormorò incuriosito Ahmed “ma mai di un esemplare in grado di parlare.”
“Io invece parlo e dico la verità!” Esclamò l'uccello.
“Portentoso!” Meravigliato Ismael.
“E conosco anche il motivo del vostro arrivo qui.” Fece il merlo.
“Sentiamo, perchè siamo qui?” Con tono di sfida Carjan.
“Voi state cercando qualcosa...” gracchiò il merlo.
“Smettila” all'improvviso una voce alle loro spalle “o finiranno per credere a tutto ciò che dirai loro.” Era un vecchio appena arrivato.
“Siete voi Solone il filosofo?” Chiese Ahmed.
“Questa è la sua casa...” rispose il vecchio “... dunque deve esserci un Solone qui... o sono io, oppure è il merlo.”
“Badate, Altezza...” sottovoce Carjan ad Altea “... vogliono ingannarci qui... forse è tutta un'illusione...”
“Abbiamo urgenza di parlare con lui.” Ahmed al vecchio. “E non abbiamo molto tempo.”
“Rilassatevi allora...” replicò il vecchio “... nessuno ha Tempo... infatti il Tempo con ogni probabilità neanche esiste...”
“Se esistesse” intervenne il merlo “allora non sarebbe impossibile viaggiare attraverso di esso. Come facciamo con lo spazio.”
“Ora basta.” Guardandolo il vecchio. “Già ci sono troppi filosofi a questo mondo. Torna a gracchiare.”
Ed il merlo, quasi per incanto, iniziò a fischiettare e a fare versi comuni da uccello, senza più proferire altra parola.
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Vecchio 16-07-2014, 01.57.42   #512
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Elisabeth era di fronte allo specchio e l'immagine riflessa era un tutt'uno con il ritratto di Simoyn.
Una donna bellissima e desiderabile, simile ad una dea e temibile come una maga.
Elisabeth continuava a sfoggiare la sua bellezza riflessa.
E quel vestito a stento riusciva a contenere la sua sensualità con quel la sua generosa scollatura, gli alti spacchi laterali e la cintura di pelle che cingeva i suoi fianchi, aggraziandone la figura.
Qualcuno poi bussò.
Era un nano che portava un vassoio d'argento con una bottiglina di cristallo.
Al suo interno vi era un elisir dal colore rosso come il fuoco.
“Siete meravigliosa, milady.” Con un inchino il grottesco servitore. “Nessun uomo potrebbe resistervi. Anche lo specchio vi dirà ciò, se lo chiederete ad esso...”
E per un vago istante, un momento sfuggente, Elisabeth nel fissare ancora lo specchio ebbe un sussulto.
Infatti le parve, per quell'attimo infinitesimale, di vedere un volto.
Un volto simile al suo.
Ma non era il suo.
Gli occhi erano diversi.
Come capaci di penetrare nel suo animo e metterlo a nudo.
“Bevete, signora...” porgendo il nano un bicchiere di quell'elisir alla donna“... era il preferito di lady Simoyn... lei lo chiamava il sangue rosso della terra...”
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Vecchio 16-07-2014, 02.20.05   #513
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Capitolo V: Ritorno a casa


“La conversazione fu interrotta dall'ingresso di un messaggero del guardiano, il quale annunciò che si era presentato uno sconosciuto alla porta, chiedendo accesso e ospitalità.”

(Walter Scott, Ivanhoe)



Aveva parlato in fretta.
Senza che Guisgard riuscisse ad interromperla o a risponderle qualcosa.
Ma cosa mai poteva dirle?
Questo pensava.
E così restò in silenzio fino a quando Clio uscì dalla stanza.
Allora l'impostore si lasciò cadere sul letto, con la testa affondata nel morbido cuscino.
“Da quando” disse poi piano, come a parlare a se stesso “resti in silenzio davanti ad una ragazza?” Sbuffò. “Più penso a questa storia, più mi sento un pazzo. Ma che dico? Un idiota.” Si voltò verso il baule. “La spada...” mormorò “... tranquilla... Imone ha saputo onorarla...” chiuse gli occhi, abbandonandosi per un momento ad un misto di pensieri e preoccupazioni.
Poi si alzò, avvicinandosi ad un piccolo specchio.
Si tolse la giacca di lamè e cominciò ad accomodarsi la camicia.
“Beh...” specchiandosi “... dopotutto non devo certo restare qui per sempre... il tempo che le acque si calmino... lei non mi ha riconosciuto e alla fin fine devo solo guardarmi da quel cavaliere... già, lui... ha ucciso Imone e mi ha visto in faccia...” sorrise davanti alla sua immagine riflessa “... però nessuno può impedirmi di rendere il più piacevole possibile questo mio soggiorno qui... ci saranno ragazze immagino... certo, la cugina non si tocca, ma qualche dama di compagnia... mi andrebbe bene anche una servetta... magari una nobildonna... l'ideale però sarebbe una ricca vedova...” rise appena, per poi voltarsi ancora verso la finestra.
Vide allora Clio in giardino che passeggiava.
E restò a fissarla per un po'.
Prese poi dalla borsa il diario di Imone e cominciò a sfogliarlo.
E lo faceva velocemente, mentre fiumi di parole si accavallavano, si rincorrevano, si univano e si confondevano fra loro.
E sfogliò quel piccolo quaderno fino a quando il suo occhio, tra mille e mille parole ormai tutte uguali, riconobbe il nome di Clio.
Si fermò e iniziò a leggere quella paginetta.
Parlava di un vecchio ricordo di Imone.
Di un gioco tra lui e sua cugina.
La ragazza intanto era sola e camminava silenziosa nel giardino della fortezza.
E passeggiò per un po'.
“Quella vecchia quercia è ancora là...” all'improvviso una voce alle sue spalle “... forse non lo rammenti... ma io si... come fosse ieri... la chiamavamo l'Albero del Potere...” sorridendo Guisgard “... fantasticavamo di una maga che viveva nel suo tronco... custodiva una spada magica ed aveva incaricato due potenti guerrieri nani di allenarci... divise poi la spada in due metà, affidandone una metà a me e l'altra a te...” la fissò nei suoi occhi chiari e luminosi “... tu però la volevi tutta per te...” rise piano “... e mi sfidasti in singolar tenzone...” tornò a guardare l'albero “... sappi però che ti feci vincere perchè quel giorno ti eri sbucciato un ginocchio ed io detestavo vederti piangere...” si voltò di nuovo a guardarla “... ma il mio posto preferito, il mio luogo segreto, era laggiù...” indicando dove il giardino cedeva il posto al cortile “... la Loggia degli Eroi... beh, almeno spero ci sia ancora...” rise “... con tutte le statue degli eroi e delle loro eroine... ricordo che restavo ore a guardarle, fino ad imparare a memoria i loro nomi...” si fermò e prese la mano della ragazza “... sono felice di essere tornato... e tu mi sei mancata, cara cugina...” con i suoi occhi in quelli di lei.
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Vecchio 16-07-2014, 02.45.52   #514
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Uscii interdetta.
Non ha detto una parola. Imone che sta zitto?
E perché non aveva detto niente del baule? Quello non era il baule del tesoro.
Scesi nel giardino, e restai in balia di quei pensieri.
Finchè qualcuno non giunse alle mie spalle.
Mi voltai di scatto e sorrisi.
Probabilmente l'aveva solo dimenticato.
"Avevo otto anni.." avvicinandomi "Non credo che ti sarebbe così facile battermi adesso... dobbiamo sempre spartirci il tesoro della Quercia.." sorrisi, ascoltando il filo dei ricordi "Avevo sedici anni quando sono stata benedetta dal sangue del Toro.. ho superato la prova nella Grotta del Silenzio.. nessuna donna ci era mai riuscita, almeno a Lortena.. avrei voluto averti al mio fianco.. Axeses.." abbassai lo sguardo, interropensomi.
"Ma come ti ho detto, quella Clio non esiste più.. non è mai esistita.." sempre a bassa voce "Questa commedia è l'unica cosa che mi ha lasciato in vita.. se sapessero con chi hanno a che fare sarei morta da un pezzo.." scossi la testa "Axses è morto.. ieri.. è stato Dension, ma non farne parola con nessuno.. penso io a lui.." con un sorriso perfido.
Presi Imone sottobraccio.
"Beh, per andare al mausoleo dobbiamo passare dalla Loggia degli Eroi.. i tuoi genitori meritavano di meglio, ma almeno sono riuscita ad evitargli di marcire pubblicamente come Axses.." sospirai "Ma questo era prima di Imperion.. Froster tutto sommato è gestibile..".
Mi voltai verso di lui "Allora, considerando che non sei un liberale e non mi hai fatto nessuna promessa quando sei partito.. cosa ti ha riportato in questa terra desolata?" sorrisi, triste.
Dimmi che hai un piano! Degli alleati.. Che hai intenzione di appoggiarci..
Ma non potevo sbilanciarmi troppo nemmeno con lui.
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Vecchio 16-07-2014, 02.54.35   #515
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Carolon ascoltò con attenzione le parole di Grazia, mentre tutto il resto della compagnia attendeva una sua risposta.
Il capo del Re di Cuori allora gettò uno sguardo sul libro che la ragazza stringeva fra le mani, rammentando le parole dell'abate nel momento in cui gli aveva donato quell'antichissimo manoscritto.
“L'abate” disse Carolon “mi spiegò che questo libro era l'unica copia rimasta nell'Occidente Latino e Cristiano di un antico libro un tempo conservato presso la biblioteca di Aquisgrana e oggi andato perduto. Ricordo ciò che mi disse... paragonò questo libro ad un sacchetto di semi... se saprai seminarli, mi disse, troverai un Fiore che darà poi un Frutto Eterno...”
“Parole enigmatiche...” mormorò Lyon.
“Forse magiche...” fece Rinos.
“E sia!” Esclamò Carolon. “Magari me ne pentirò, ma ormai mi sono fatto tentare! Avanti, prepariamoci a partire! Verso Gioia Antiqua! Sperando di trovare il misterioso Fiore prima di arrivarvi!”
Così, la compagnia preparò il carrozzone e dopo un po' tutto era pronto per la partenza.
Rinos, prima di salire a bordo, raccolse uno dei bandi che gli araldi leggevano per le strade e che era stato stampato proprio a Gioia Antiqua.
E la cosa che colpì tutti loro fu che alla fine di quel bando vi erano delle rime che ricordavano altre rime lette su quel loro libro.
Rime che così recitavano:

“Lo cercan qua, lo cercan là.
Capomazda tutta dov'è non sa!
E metterà il mondo a fuoco e ferro,
pur d'aver il meraviglioso Fiore Azzurro!”
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Vecchio 16-07-2014, 03.15.45   #516
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Il nostro impostore ascoltò con attenzione Clio, anche se molte cose dette dalla ragazza a lui sembravano poco chiare.
Dunque davvero lei stava impersonando una sorta di parte?
Vedendola non appariva diversa da tante giovani e belle dame dell'aristocrazia, eppure le sue parole tradivano altro.
Forse era lei ad essere una vera rivoluzionaria.
Questo almeno fu il primo pensiero fatto dal falso cugino.
Magari era pure in contatto con i ribelli.
Ciò rese pensieroso il nostro impostore.
“Tutto mi serve ora” disse fra sé “fuorché farmi imbrigliare in simili faccende. Anzi, meno clamore ci sarà intorno a me e meglio sarà.”
Assunse allora un'espressione vaga e quasi indifferente.
“In verità” mormorò poi “a mio giudizio dovresti interessarti poco a questo genere di situazioni. La politica non ha portato molta fortuna alla nostra famiglia e questo deve esserci da monito.” Sorrise tiepidamente. “Mi spiace per Axses, ma continuare a parlare di vendette non è il modo migliore per pensare al futuro di Lortena. Sei giovane e bella e fra un mese ti sposerai con il signore di queste terre. E allora potrai dare il tuo contributo affinchè Lortena diventi davvero un luogo degno e in cui sarà possibile vivere in pace. Magari senza dover impugnare più le armi.” Annuì. “Quanto a me...” prendendo da un taschino il suo fazzoletto di Batista “... in verità sono tornato perchè...” esitò, cercando di trovare un motivo plausibile per giustificare il suo ritorno “... perchè ho deciso di prendere moglie.” Sorridendo. “Un uomo deve pur mettere radici e quale luogo è più adatto della sua terra natia? Beh, naturalmente spero che tu possa presentarmi qualche degna dama dell'aristocrazia di Lortena. Dopotutto sono un buon partito.” Facendole l'occhiolino.
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Vecchio 16-07-2014, 11.10.17   #517
Clio
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Inorridii.
Le sue parole mi colpirono come frecce avvelenate.
Mi fermai di scatto, tirandolo per la manica in modo da averlo di fronte.
Lo fissai truce, con una vena di tristezza.
Lasciai immediatamente il suo braccio, disgustata.
"Io non ho la più pallida idea di chi tu sia, e di che cosa tu abbia fatto a mio cugino.. Perché l'Imone che conoscevo non parlerebbe mai così.." Sentivo salire le lacrime.
Mi ero lasciata andare, e non avrei dovuto.
"Perdonami, pensavo di poter essere me stessa con te.. Ma mi sbagliavo.." Scacciai le lacrime "Senti, io non cerco vendetta.. Come potrei, sono sola, sono una donna.. Cerco solo di sopravvivere.. Perciò fammi un favore, reggimi il gioco.. È tutto quello che ti chiedo.. dimentica tutto di me, anche se non deve essere difficile, visto che evidentemente non ricordi un bel niente, se non ti ha stupito il modo in cui parlo in pubblico, il modo in cui mi comporto, persino il modo in cui cammino... Ma quindici anni sono tanti... Comunque, dimentica.. non giocavo con te da bambina, giocavo a prendere il the, o qualunque gioco facessero le femmine... non ho mai imparato il pancrazio o la scherma... Non conosco le lingue, storia mi annoiava a morte, e la politica per me è un mistero... Ed è sempre stato così.. Per favore.." Sospirai "Quanto a quel cavaliere, Dension, non mi sono espressa bene.. Non ho la minima intenzione di sfidarlo a duello... Pensavo di usare armi molto più... Femminili in proposito.. Ma non sono affari tuoi...".
Lo fissai negli occhi, sprezzante.
"E pensare che mio padre ha dato a te la sua spada.." Scossi la testa "Per quando mi riguarda finisce qui.. Se mi hai mai voluto bene, dimentica tutto quello che ti ho detto, perché sono stata sincera, perché ha parlato la vera me, che non è mai esistita, e non esisterà mai più... Mi ero imposta di restare me stessa almeno in privato, perchè non volevo che rimanessi deluso.. Che sciocca.. Posso lasciar andare la vera me, perché muoia con tutti gli altri Marsin.. Meglio così, è molto più facile essere la frivola e inutile Clio sorridente..." Sorrisi, con un'espressione infinitamente triste, sfiorandogli la guancia dolcemente "Addio, cugino.." Mormorai, per poi chiudere gli occhi.
Quando li riaprii avevo indossato di nuovo la mia maschera.
Anche se non avrei mai pensato di doverlo fare con lui.
"Oh, ma che splendida notizia.." Cinguettai "Gli aristocratici non sono più molti, ma qualcosa si può fare... Oppure potresti sempre trovarti la figlia di un mercante o di un impresario.. Persino io sposerò un borghese.." Sorrisi "La cosa migliore sarebbe dare un ballo, ma il Castello Eubeo è ancora nelle mani dei ribelli.. E il mio signore ha cose più importanti a cui pensare... Ma posso sempre provare a chiederglielo.. Al massimo troveremo un altro modo per farti incontrare qualche bella fanciulla..." Sorrisi, felice "Non è meraviglioso? tu farai da testimone a me e io a te.." Prendendolo di nuovo a braccetto, per poi cambiare direzione.
Tanto non ti interessano i tuoi genitori.
"Dobbiamo trovarti la ragazza più bella del regno.." Sorrisi.
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Vecchio 16-07-2014, 18.23.03   #518
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Altea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolare
La porta si aprì magicamente come se avessimo formulato una parola magica, eppure non vi era nessuno ad aprirla.
Entrammo nella capanna e un allegro merlo indiano filosofeggiava e parlava..il mio seguito era turbato da quel fatto ma io risi.."Ma suvvia, a Setareh ne vendono di merli indiani, pappagalli che parlano..vi spaventate per questo? Nemmeno avessimo visto..che dire..una marionetta che parla sola" ed ebbi una strana sensazione di Dèjà vu.
Ad un tratto arrivò un uomo anziano, il quale rispondeva in malo modo al merlo indiano facendolo zittire ed era pure poco ospitale.
Mi sedetti in una seggiola e sentenziai.."Messere...i miei omaggi..a dire il vero il vostro merlo ha ragione, cerchiamo un certo messere chiamato Solone, il suo nome ci è stato dato da messer Bauon..e poi il Tempo è veramente prezioso..se io potessi tornare indietro..ad esempio..non sarei qui in questa Terra di Occidente".
Ci guardammo in silenzio e diedi la busta di messer Bauon all'anziano..."Tenete, se voi siete messer Solone questa è stata scritta per voi da Bauon, e poi ha detto ci ospiterete...ma necessitiamo di due camere visto la nostra Legge e Religione, se per voi è un problema possiamo soggiornare in una locanda nel frattempo" e sorrisi cercando di capire se quello fosse Solone e cercava di nascondersi pensando fossimo dalla parte di Imperion o viceversa.
__________________
"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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Vecchio 16-07-2014, 19.49.28   #519
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Il vecchio prese la lettera dalle mani di Altea e cominciò a leggerla.
“Questa mia capanna” disse dopo aver letto la missiva “ha solo questa stanza che vedete ed io dormo in quel tinello. Sono un uomo semplice e mi contento di poco. Anche perchè solitudine e tranquillità hanno un loro prezzo. Dunque credo che questa mia dimora poco si addica alle vostre necessità. Vi consiglio allora la locanda del vecchio Rafio e di sua moglie Censia. Non è lontana da qui e si trova poco prima di giungere in città. Troverete così tranquillità, mente invece la capitale ormai pullula di soldati del conte e ai quali si sono uniti poi quelli di Imperion. Io preferisco sempre stare alla larga dai luoghi troppo affollati dai militari. Si evitano molte noie.” Tornò a guardare la lettera. “Qui dice il mio vecchio amico Bauon che desiderate visitare le città di Amlot, Cartian, Nagos ed Imperion. E che dunque vi occorre una guida. Posso domandarvi il motivo di questo vostro viaggio verso quelle città?”
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Vecchio 16-07-2014, 19.57.55   #520
Altea
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"Grazie per le indicazioni..pure noi vogliamo rimanere lontano dai militari, abbiamo avuto occasione di incontrare gli uomini di Imperion e non fu piacevole..credetemi...".
Guardai Ismael ed Ahmed sospirando.."Penso possiamo fidarci di voi, visto Bauon ci ha indirizzato a voi...stiamo cercando..Caleidos...posseggo una spada.." gliela mostrai e gli diedi il biglietto trovato nell' elsa che diceva--"Il quadrilatero ha quattro punti, dove ognuno dei punti dista di media la medesima distanza tra Capomazda, Roma e Sygma. Su ciascun punto sorge una libera città. Percorri ogni punto del seme più piccolo a quello più grande".
"Secondo voi quale sarà la prossima città dove andare...ogni città dovrebbe avere un indizio per il Tesoro" poi mi feci seria..."Ma prima di partire dovrei parlare pure..coi Marsin..non so chi siano, ma devo dare loro la triste notizia della morte di un loro familiare..so che significa perdere i propri cari in guerra".
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"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

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