26-10-2012, 20.46.44 | #521 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il militare fissò prima il vecchio Arkwin, poi quei documenti ed infine Talia.
“Ecco io...” disse quasi balbettando “... questi documenti... si, sono un po' datati...” e guardò allora i suoi uomini “... si, in effetti siamo qui per fatti molto più recenti...” “Appunto, sergente.” Fece Philip. “E non credo che troverete altro.” Il militare lo fissò. “Vi avverto che membri della Compagnia stanno venendo qui.” Continuò Philip. “E vedremo se semplici mercanti possono mettere a rischio la carriera di un militare.” “Capisco...” annuì pensieroso il sergente “... capisco...” si voltò di nuovo verso i suoi “... credo che non ci sia altro da fare qui... andiamo.” Salutò i presenti e poi, con i suoi, lasciò la villa. “E' inaudito...” mormorò Philip guardando tutto quel disordine “... inaudito... ma protesterò.” “Oh, Philip...” stravolta sua moglie “... oh, cara...” rivolgendosi poi a Talia ed abbracciandola “... hai sfoderato un coraggio incredibile, bambina mia...” Jamiel condusse dentro il vecchio Arkwin. “Padre...” fissandolo Philip “... avete udito? Per poco non ci facevate accusare tutti di tradimento.” “Philip, come ha detto Talia, sono documenti vecchi di trent'anni...” guardandolo sua moglie. “Non è questo il punto.” Scuotendo il capo l'uomo. “Prima Passapuor, poi quei documenti.” “Ma cosa cercavano i soldati?” Domandò sua moglie. “Cosa volevano a casa nostra?” “Non lo so...” pensieroso Philip “... e poi, il non essere ricevuto da sua eccellenza... i servi mi hanno detto che non era al palazzo, eppure ho veduto la carrozza ferma nel cortile... non so... per questo ho chiamato sir Whigan della Compagnia... verrà qui domani...” “Non cercate demoni, signore.” All'improvviso una voce. “Non qui, dove invece avete solo amici.” Sorridendo Musan. “Sua eccellenza è vostro amico. Ed io con lui.” Si voltò poi verso la moglie di Philip. “I miei omaggi, signora.” E poi verso Talia. “Sempre incantevole, Analopel.” E le baciò la mano.
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26-10-2012, 23.15.53 | #522 |
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Nel salone Fhael mi pose subito il nocciolo della questione: restare e conoscere meglio il colonnello o andarmene subito.
Riflettei un attimo, lasciare questa casa e tutto ciò che avrebbe potuto essere per me lo ritenevo una sciocchezza. Ma quando capii che Fhael non sarebbe rimasto a sostenermi, fui presa dall' incertezza...il portoghese era l' unica persona amica che avevo e non volevo perderla. Mi ritrovai a combattere tra due sentimenti contrastanti, la voglia di sapere e la paura dell' abbandono. Alla fine il mio innato spirito di avventura, sostenuto dal mio bisogno di sapere di più sul mio passato, ebbe la meglio. Accettai così di passare un mese nella villa del Colonnelli, in modo tale da dare la possibilità ad entrambi di conoscerci meglio. Con Fhael invece, rimasi d'accordo che sarebbe tornato tra un mese per controllare le cose. Un mese, mi pareva un tempo così lungo, ora mai ero abituata alla presenza di Fhael e sapevo che mi sarebbe mancato.. Già mi immaginavo a contare i giorni per il suo ritorno....
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27-10-2012, 01.33.13 | #523 |
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"Credeva di essere maledetta" dissi guardando un punto indefinito nella stanza, come se la stretta di Giuff non mi sfiorasse.
"Credeva di essere la causa della tempesta, la considerava come la furia del cielo, o del mare diretta verso di lei... Così ha aperto quel cassetto e ci ha trovato un pugnale abbandonato.. E si è colpita a morte." I miei occhi erano fermi, vuoti, inespressivi : "avevo cominciato anche io a credere di essermi sbagliata sul suo conto, raccontava storie di spettri a guardia di un tesoro su un'isola introvabile, ma che loro hanno trovato... A prezzo della vita. Diceva che gli spettri avevano ucciso sia il suo amato che il capitano della nave. E ora erano venuti per lei. " Spostai lo sguardo sul capitano : "avevate ragione, capitano, era solo una povera pazza" Poi ripresi a guardare nel vuoto, quasi che una verità invisibile mi si parasse davanti. "Eppure" continuai con voce fioca " non appena ha esalato l'ultimo respiro, la tempesta si è placata." Mi presi la testa fra le mani. "Questo ha senso per voi, capitano?" |
27-10-2012, 12.10.39 | #524 |
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Compresi la rabbia del capitano Gurenaiz.......e......da quel che sembra, suppongo che provi qualcosa per la dama rapita.
"Comprendo la sua rabbia......capitano, ma senza una meta o le coste ed il mare battuto dal nostro uomo......non la troveremo mai." Purtroppo era così non potevamo mandare la fregata e la ciurma alla deriva......ne avremo pagato le conseguenze in tema di uomini. E' brutto a dirlo e pensarlo ma si sarebbe rischiato l'ammutinamento. "Capitano Guirenaux è possibile visionare la carta nautica? Almeno, potremo dedurre il tratto di mare che il Gufo Nero predilige per le sue scorribande"
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore..... |
28-10-2012, 02.40.07 | #525 |
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Raramente concordavo con mio padre su faccende del genere... anzi,in effetti, raramente mi curavo di faccende del genere che invece tanto occupavano il tempo ed i pensieri di Philip van Johinson... eppure quella volta dovetti ammettere con me stessa che ciò che mio padre aveva detto era sensato. Anche io infatti dubitavo che Passapour fosse un bersaglio per sé stesso, dubitavo che quella faccenda sarebbe finita lì e dubitavo anche che il governatore e l'ammiraglio ne fossero estranei...
Stavo appunto rimuginando tra me questi cupi pensieri, quando udii quella voce... mi voltai e vidi Musan avanzare verso di noi... Il mio primo istinto, al suo gesto, sarebbe stato quello di ritrarre la mano... ma lo dominai appena in tempo... Lo fissai per qualche istante, tuttavia... senza rispondere al suo saluto... "Amici..." dissi poi, lentamente "che sono però arrivati un po' in ritardo questa volta, mi pare!" I miei occhi, freddi ed inclementi, rimasero su di lui per qualche altro istante, poi li distolsi e scesi le poche scale di fronte a me, fino a raggiungere Jamiel... "Credo di aver bisogno di una tazza di tè, Jamiel..." dissi "Vuoi essere così gentile da avvisare tua madre e farmela portare, quando sarà pronta?" Poi, senza aggiungere altro e senza guardare nessun altro, soprattutto Musan, mi avviai per il giardino, allontanandomi.
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29-10-2012, 02.24.28 | #526 |
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Cheyenne scelse di restare a casa del colonnello.
Fhael allora salutò l'ex militare e questi lo ringraziò per il suo impegno, augurandosi la riuscita di quella storia. Il portoghese salutò poi Cheyenne. “Vedrete, vi troverete bene qui.” Disse sorridendole. “Il colonnello è un uomo perbene, dai grandi valori. In Spagna è considerato quasi un eroe nazionale. In questo mese vi tratterrà bene, con tutti i riguardi, come se davvero vedesse in voi sua nipote. Non vi negherà protezione, né tutto ciò che il denaro può acquistare. Tra un mese poi vedremo cosa sarà accaduto. Prendete questo...” dandole un Rosario “... so che non siete Cattolica, ma credo che qualsiasi oggetto sacro, a qualunque Credo appartenga, possa donare qualcosa di speciale. Il mio confessore mi ripeteva sempre che non conta il nome che diamo alla nostra Fede, né quello con cui invochiamo il nostro Dio... ciò che conta veramente è solo credere in Qualcosa. Tutto nel Creato è sacro.” Prese la sua mano e la baciò. “Vi auguro buona fortuna, Cheyenne. E al mio ritorno spero di trovarvi felice in questa nuova vita.” E partì. Poco dopo un servitore informò Cheyenne che il colonnello la stava attendendo in giardino per prendere insieme il tè.
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29-10-2012, 02.35.50 | #527 |
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“Si, padrona...” disse Hitiky ad Altea “... io sono in questa casa da anni e ho sempre prestato servizio a coloro che ne hanno preso possesso... prima di voi questa dimora è appartenuta all'ammiraglio Vaikun e alla sua famiglia... egli era al servizio dell'ex governatore di Las Baias... ma quando prese l'incarico il suo successore, ossia l'attuale governatore, l'ammiraglio cadde in disgrazia per alcuni oscuri motivi, mai chiariti del tutto ed al suo posto fu nominato l'ammiraglio Guidaux.” Fissò Altea con uno sguardo enigmatico. “Vostro padre vi manda a dire che presto arriverà il vostro nuovo maestro. Vi prega dunque di prepararvi per poterlo incontrare.”
Infatti, circa mezz'ora dopo, una carrozza si fermò davanti alla villa. E Fletcher mandò subito a chiamare sua figlia Altea. Il nuovo maestro era giunto.
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29-10-2012, 03.19.20 | #528 |
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Storm fissò Elisabeth.
“Quegli uomini” disse “erano cacciatori di taglie... già, volevano la taglia che pende sulla mia testa... si, perchè la mia testa vale un bel gruzzolo, se vi interessa... indipendentemente dalla mia vita o dalla mia morte...” si accomodò la camicia “... avranno preso la vostra governante per ricattarvi e arrivare a me...” tornò a fissarla “... volete sapere dunque di me? Ebbene, io sono un contrabbandiere, uno che elude la legge, anzi, uno che non ha legge, né onore, né dignità... e nemmeno affetti... un uomo abituato a non amare e a non essere amato, a non chiedere e a non dare... un uomo che non può restare oltre in questo posto... ecco, questo sono io... voi parlate di fiducia meritata... e voi, ditemi? Voi avete fiducia in me?”
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29-10-2012, 03.37.10 | #529 |
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Giuff ascoltò Clio, per poi scuotere la testa.
“Già...” disse “... era una povera matta e forse io ho sbagliato a darti retta, ragazza... potevo darla alla mia ciurma, così, tanto per far divertire i miei uomini... invece ho dato retta a te... bah, che il diavolo mi porti!” Esclamò. Ma sulla porta stava fermo un uomo a fissare il cadavere di Loren. “Cosa fai lì, Rage?” Domandò il Gufo Nero. “Un'isola introvabile...” mormorò Rage. “Ma cosa diavolo ti prende?” Fissandolo Giuff. “Invece di star lì come un allocco, prendi il corpo della ragazza e gettalo in mare!” “Capitano...” fissandolo a sua volta Rage “... ho udito cosa dicevate... l'isola introvabile... è l'Isola Perduta!” “Hai bevuto?” “No, capitano...” scuotendo il capo Rage “... c'era troppa acqua che penetrava nella nave fino a poco fa... e la tempesta la spingeva con una forza innaturale, come a volerci affondare... ed io odio l'acqua... non posso berne neanche un sorso...” “Insomma, cosa diamine vuoi?” “Forse non era pazza...” fece Rage “... almeno non lo era prima di vedere l'Isola Perduta...” “Isola Perduta?” Ripetè Giuff. “Noi vecchi bucanieri conosciamo da sempre la leggenda dell'Isola Perduta e del suo tesoro maledetto...” spiegò il pirata al suo capitano “... ci è stata raccontata da piccoli, poi, cresciuti, abbiamo fatto finta di crederci più... ma quella ragazza...” indicando il cadavere “... lei era troppo giovane e non poteva conoscere la leggenda... ciò vuol dire che l'ha vista... ha visto l'Isola Perduta e gli spettri, per questo, sono venuti a prenderla...” “Esiste un'isola con un tesoro?” Chiese Giuff. “Si, capitano...” annuì Rage “... ma nessuno ne conosce l'ubicazione...” Il Gufo Nero si voltò allora verso Clio. “Cosa ti ha detto di questa storia?” Chiese alla ragazza. “Rispondimi, cosa ti ha detto dell'isola e del tesoro?”
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29-10-2012, 03.45.23 | #530 |
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“Ovviamente” disse Gurenaiz a Parsifal “abbiamo più rotte su cui muoverci...” prese delle carte nautiche e le mostrò al suo Guardiamarina “... tutte ruotano più o meno attorno all'isola della Portuga... si tratta di un'isola ora completamente alla mercé dei bucanieri... un vero e proprio covo per quei dannati... da qui poi è possibile raggiungere altre zone battute da navi pirata...” fissò Parsifal “... il piano è questo... sbarcheremo a Portuga e cercheremo informazioni sul Gufo Nero...”
“Ma, signore...” turbato un altro ufficiale di bordo “... volete andare a Portuga? Ma è un suicidio! Non ci faranno neanche avvicinare!” “Nasconderemo la nave a poche miglia dalla costa” spiegò Gurenaiz “e con un lancia pochi di noi, travestiti, scenderanno a terra... così da non destare sospetti...”
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