05-10-2011, 10.04.11 | #521 |
Cittadino di Camelot
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Dissi ma come è possibile che sia sparito cosi nel nulla e mi diressi per i corridoi a cercarlo sprando di trovarlo e capire chi era veramente non sapevo dove cercare allora segui gli altri cavalieri
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fabrizio |
05-10-2011, 19.47.56 | #522 |
Cittadino di Camelot
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Io e Marco riferimmo dell'avvistamento degli zingari sulla strada raccontando tutto nei minimi particolari.. Finii e aspettai la sua risposta..
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"And all i want is the taste that your lips allow, my my my , Give me love" |
06-10-2011, 00.36.54 | #523 |
Cittadino di Camelot
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"Giselle - è così che vi chiamate, vero? - Giselle... ascoltatemi bene perchè non so quanto tempo avrò a disposizione prima che Missan mi faccia richiamare... Io vi aiuterò ad uscire di qui, non so nè quando nè come, ma vi giuro sul mio onore che lo farò. So bene che vi risulta difficile fidarvi di me, ma nelle condizioni in cui siete non credo possiate ottenere di meglio. So che vorreste fuggire in questo stesso momento, ma ora come ora non saprei come fare ad eludere la sorveglianza, non ho preparato alcun piano di fuga... Vorrei trovare un modo per avvicinare lord Tudor, ma non è così semplice. Però ho avvertito la vostra padrona del pericolo che correva, quindi confido che possa essere lei stessa a parlare con lord Tudor, che così potrebbe decidere di mandarmi a chiamare con qualche scusa. Dopotutto, i mezzi non gli mancano di certo. Se avessi un minimo appoggio qui fuori, il che equivale a dire un paio di cavalli ed un uomo di scorta, non avrei alcun problema a farvi uscire di qui, le chiavi sono quelle appese alla parete, ma senza cavalli non possiamo nemmeno pensare di potercela fare... Vi prego, non piangete più, abbiate fiducia in me e vedrete che tutto si risolverà, nessuno vi farà dal male, non lo permetterò..."
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." |
06-10-2011, 01.41.36 | #524 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Missan era visibilmente agitato.
Gli occhi tradivano rabbia mista ad incredulità ed il respiro era rotto per la tensione. “Cercatelo in tutto il palazzo!” Urlò ai suoi uomini. “Cercatelo in ogni angolo, anche nei giardini! Ricorderò il nome di chi mi porterà quel chierico! Come quello di chi se lo farà sfuggire!” I suoi allora misero sottosopra il palazzo, ma del misterioso Presbitero Tommaso nemmeno l’ombra. Poco dopo Raos bussò allo studio di Missan. “Signore, è giunta questa lettera da Magnus.” Missan prese la lettera e congedò il fedele servitore. Intanto, gli uomini dell’ambasciatore erano ancora in cerca del misterioso chierico. “Quel prete doveva essere di sicuro un fantasma!” Esclamò il capitano della guardia. “Nessuno l’ha visto, eppure è svanito!” “Come è riuscito ad uscire dal palazzo senza lasciare tracce, capitano?” Chiese uno dei soldati. “Mi prenda un accidente se lo so!” Rispose il capitano. “Ormai sarà già lontano, quel dannato…” Riorganizzò allora i suoi uomini, assegnando loro turni di guardia e giri d’ispezione. “Tu, ragazzo…” rivolgendosi poi a Cavaliere25 “… qui ormai c’è poco da fare… torna nelle prigioni a sorvegliare la prigioniera, così da poter dare il cambio a Mercien.”
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06-10-2011, 02.08.42 | #525 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Altea, pian piano, cominciava a prendere possesso di quella casa.
Era una dimora molto antica e lo sfarzo testimoniava la sua natura aristocratica. La nobildonna irlandese assaggiò la tisana calda insieme ai biscotti che Angry aveva preparato per lei. La vecchia governante seguiva Altea quasi come un’ombra e la ragazza sentiva gli occhi di Angry fissi su di lei. E non solo quelli. Quella casa, infatti, sembrava avere mille occhi inquieti ed indagatori che la seguivano: gli occhi di qualche ritratto, delle statue nei corridoi, persino gli elmi delle armature parevano fissarla. Ma anche qualcos’altro sembrò turbare Altea: il buio. La casa, infatti, era perennemente avvolta dalla penombra o, in certi passaggi, addirittura dal buio. Grosse e spesse tende coprivano molte delle finestre che si aprivano lungo i corridoi o nelle varie sale del palazzo. Angry seguì, a debita distanza, Altea fino a quando la giovane entrò nella biblioteca per leggere. “Tu non sarai mai come lei…” mormorò la vecchia governante, mentre chiudeva la porta della biblioteca “… nessuna di voi lo sarà mai…” Qualche istante dopo qualcuno bussò alla porta della biblioteca. “Perdonatemi, milady, se interrompo le vostre letture…” disse Roowey ad Altea “… volevo dirvi che ho consegnato la lettera secondo le vostre raccomandazioni… essa ora è in mano a sir Patrick Williams, che la consegnerà personalmente a vostro padre.” Sorrise. “Milady… sono lieto che siate venuta a dimorare in questo palazzo… era da tanto che mancava una gentile presenza femminile e sono certo che farete bene a questa vecchia casa e a tutti noi… la luminosità del vostro sguardo squarcerà le tenebre che ormai da troppo tempo avvolgono queste mura… ma che sciocco che sono!” Massaggiandosi il viso. “Vi sto annoiando con le mie chiacchiere e forse anche distraendo dalle vostre letture! Ora mi ritiro, col vostro permesso... per qualsiasi cosa chiamatemi ed io sarò da voi…” e mostrò un lieve inchino.
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06-10-2011, 04.03.31 | #526 |
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“Degli zingari accampati qui vicino?” Ripeté Arthos dopo aver udito il racconto di Daniel e Marco. “Beh, si raccontano strane leggende su di loro, non è vero, ragazzi?” Voltandosi verso i soldati.
“Si dice che mangino i ragazzi troppo curiosi!” Disse uno di questi. “E che con la loro pelle facciano strumenti musicali!” Aggiunse un altro. “Però, pare, che le loro donne siano bellissime!” Fece eco ai primi due un terzo soldato. “Davvero?” Fece Arthos. “E voi, ragazzi, ne avete visto di belle donne fra loro?” Chiese a Daniel e a suo fratello. “Beh, se sono ritornati qui, non credo ne abbiano incontrate!” Intervenne uno dei soldati, per poi scoppiare a ridere. Un attimo dopo tutti gli altri lo imitarono. “Suvvia, ragazzi!” Ridendo anche Arthos. “Stiamo scherzando! Del resto svagarsi un po’ fa sempre bene!” Fissando i due fratelli. “Già, magari con qualche bella zingara!” Aggiunse uno dei soldati continuando a ridere. “Quegli zingari staranno cercando solo un luogo in cui accamparsi” tornando serio Arthos “e fino a quando non causano noie possono pure restare dove sono.” In quel momento apparve una figura davanti a loro. “Lyo, cosa ci fai in piedi?” Stupito Arthos. “Devi riposare!” “Sto meglio, tranquillo, amico mio…” rispose il giovane cavaliere “… sono stanco di restare chiuso fra quattro mura… ho bisogno di uscire, cavalcare nella campagna…” “Ti sei bevuto il cervello?” “Vuoi vedermi rammollito, Arthos? Ho bisogno d’aria… voglio uscire col mio cavallo.” “E dove saresti diretto, di grazia?” Domandò Arthos. “Non so…” rispose Lyo “… ho bisogno d’aria…” “Perché una vocina mi dice che vuoi recarti da lady Sophia?” Lyo non rispose. “Devi toglietela dalla testa, amico mio…” continuò Arhos. “Di chi parli? Io non ti capisco…” “Lo sai… parlo della bella irlandese… lady Altea… amico, lei non prova alcun interesse per te… su, devi dimenticarla, al mondo ci sono tante altre ragazze…” “Smettila di dirmi cosa fare o non fare!” Lo interruppe Lyo. “Non sei mio padre!” Montò allora sul suo cavallo. “Aspetta, Lyo…” prendendo le redini Arthos “… bada però di non toglierti la benda sull’occhio ferito… il dottore ha detto che il rischio di perderlo è ancora molto alto… e per essere più tranquillo ti farò accompagnare da due uomini… ehi, voi due!” Rivolgendosi a Daniel e Marco. “Andrete con lui e gli farete da scorta.” E così, Lyo, Daniel e Marco, presero la strada verso il palazzo di lady Sophia.
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06-10-2011, 04.14.38 | #527 |
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Giselle ascoltò le parole di Gaynor.
Prima con sospetto, poi, vedendo la passione con cui la bella ginestrina le parlava, cominciò a nutrire una sorta di esile speranza nel cuore. “Ditemi…” mormorò Giselle “… perché volete tradire i vostri compagni? Io vengo da quella che un tempo si chiamava Animos e conosco bene la fazione di voi ginestrini… siete dei fanatici imbevuti delle vostre convinzioni… ora dite che siete disposta ad aiutarmi, a tradire coloro che fino a ieri erano come fratelli per voi… perché? Perché dovrei fidarmi?” Ma un attimo dopo qualcuno si avvicinò alle due donne. “Madame…” disse Mercien a Gaynor “… l’ambasciatore vi ha mandata a chiamare… vuole che lo raggiungiate subito nel suo studio… pare sia cosa urgente.”
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06-10-2011, 12.24.50 | #528 |
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Certo signore vado subito alle prigioni e mi incamminai verso la prigione a dare il cambio a Mercien
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06-10-2011, 17.26.56 | #529 |
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Osservavo scrupolosamente i tomi nella biblioteca ben fornita, presi uno a casaccio e mi accomodai sulla poltrona. Quella stanza era buia, come del resto tutto il palazzo, qualcosa di tetro avvolgeva l'aria e non capivo perchè Angry continuava a seguire ogni mio passo e mi guardasse con quello sguardo astioso. Aprii il libro, parlava di gesta di antichi cavalieri e mi appassionai alla lettura quando qualcuno bussò alla porta. "Prego, avanti" esclamai. Era Roowey, mi informò della avvenuta consegna della lettera e tutto di un fiato lo udii proferire strane parole, per poi uscire frettolosamente. Anche Roowey sembrava parlare in modo alquanto oscuro, come avrei potuto io ridare splendore a questa dimora, e perchè mai? Chiusi il libro, quella casa e quel buio mi stava soffocando, sapevo di avere un appuntamento con Lord Carrinton, non sapevo a che ora fosse venuto e decisi di uscire, volevo respirare aria pura nonostante il vento soffiava forte. Se il milord desiderava incontrarmi sarebbe venuto a cercarmi lui. Certo mi aveva dato ospitalità nella sua dimora, ma quella sembrava una prigione.
"Angry, io esco. Vi informo perchè Lord Carrinton doveva venire a prendermi, vado a fare una sana cavalcata tra il verde di questo meraviglioso paesaggio". Uscii senza dare altre spiegazioni, entrai nella stalla e trovai Roowey, chiesi di sellare un cavallo e subito mi presentò davanti un bellissimo destriero dal manto color corvino. Gli accarezzai il muso per tranquilizzarlo, salii in groppa e arrivai al cancello di uscita. In quei pressi si trovava Jones, il fattore, chiesi di aprire il cancello e subito mi sentii meglio fuori da quelle mura, e iniziai a galoppare finchè trovai il posto tanto desiderato, i verdi prati e il ruscello e la piccola cascata. Mi guardai attorno, del capanno nessuna traccia, portai il destriero ad abbeverarsi e mi sedetti in riva al fiume fissando la mia immagine riflessa sulle acque cristalline del ruscello. "E' tutto cosi strano" pensavo, quel luogo era l'ideale per rischiararsi le idee "perchè il milord si è preso tanto a cura di me, per poi lasciarmi sola in quella casa buia, quella casa è peggio di quella di Lady Sophia, almeno laggiù vi era vita. Sembra quasi mi voglia tenere rinchiusa da tutto e da tutti."
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
06-10-2011, 19.28.17 | #530 |
Cittadino di Camelot
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La notte fu agitata e quanto mai il risveglio.....mi avvolsi nel mantello e mi affacciai alla finestra, qualcuno faceva un rumore scadenzato......ricordavo il sogno fatto e il volto di Monsieur........ero in ansia, quell'uomo ora prendeva vita anche nei miei sogni.....potevo ancora sentire la brezza del mare, invece era un soffio di vento che entrava dalla finestra, non mi sporsi.....rimasi ferma..potevo vedere benissimo cio' che succedeva sotto..Monsieur, spaccava la legna, era a petto nudo e potevo immaginare il suo volto sudato dalla fatica......stavo rientrando, non volevo che mi vedesse, non era conveniente....ma qualcosa attrasse la mia attenzione, uno strano luccichio sulla sua schiena,erano delle sottili strisce di pelle cicatrizzata, lunghi cordoni su tutta la shiena...erano segni di fustate......allora mi venne in mente il sogno....." la campane suonano quando qualcuno evade dalla prigione" e io a tavola avevo sentito suonare le campane..........Monsieur, non mi aveva rivelato chi fosse, questi erano i patti......ma non mi sembrava una cattiva persona. Cosi' mi vestii e lasciai il mantello e la sacca in stanza, scesi nello spazio che si trovava dietro la locanda......" Fate sempre esercizio prima di colazione ?.......pensavo di potermi sedere con voi e poi riprendere la strada......" ...feci finta di andar dietro ad un'oca e mi trovai alle sue spalle......non seppi quale fu l'impulso che mi fece appoggiare la mano su quelle cicatrici.....ma le sentii ancora brucianti e colme di sangue......" Non vi e' stato fatto un gran regalo in questa vita......se un giorno vorrete parlarne, sappiate che di cicatrici ne posseggo tante anch'io "........." bene Monsieur se riuscite a mettervi in ordine in poco tempo, ve ne sarei grata..ho una fame da Lupo di Mare....."
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