16-07-2014, 20.02.43 | #521 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard fissò Clio durante quel suo repentino mutare atteggiamento.
Era chiaro che la ragazza fosse rimasta delusa. Probabilmente il vero Imone, come lui stesso aveva dimostrato al porto sfidando Dension, era stato un ragazzo poco incline al compromesso e con l'animo ardente di ideali e valori non dissimili da quelli appena esternati da sua cugina. Ma lui non poteva permettersi di farsi trascinare. Oltretutto per una causa che non era neanche la sua. Fu questo il rapido ragionamento che il nostro impostore fece tra se e se. Ora si trovava nella medesima situazione di un attore chiamato a sostituire il suo precedessore per una parte. E aveva due sole possibilità. O riprendere il più possibile il ruolo di chi lo aveva preceduto, in modo da assecondare e non traumatizzare il pubblico, oppure interpretare a modo suo quella parte, senza ricalcare le orme di chi andava a sostituire. E questo aveva scelto di fare Guisgard. Ed aveva un vantaggio. Il tempo. Ben quindici anni. In quindici anni possono cambiare molte cose. Soprattutto gli uomini. “Mi spiace che tu sia rimasta delusa, cara cugina...” disse passeggiando sottobraccio a lei “... ma si cresce e si smette di fantasticare. Gli studi e i viaggi mi hanno mostrato un mondo diverso. Un mondo che ti chiede di vivere e non di combattere. Ed è quello il mondo in cui voglio stare, Clio. Io non ti giudico e ti chiedo di non giudicare me.” Sorrise. “Anche se spero che avrai sempre affetto verso questo tuo cugino.” Strinse la sua mano. “Naturalmente non dubito che saprai presentarmi alla migliore società di Lortena. Anche se, infondo, sono un animo liberale e non disdegno la bellezza di una semplice dama di compagnia o di una popolana.” Facendole l'occhiolino. Nel frattempo, da una delle finestre che davano sul cortile, Froster e Lhar osservavano i due passeggiare. “Un libertino.” Ridendo il tiranno. “Anzi, più un damerino. Avete sentito le sue sciocchezze sulle donne? E' solo un giullare.” “Uomini simili” divertito Lhar “sono adatti alle pantomime da palazzo.” “Meglio così!” Esclamò Froster. “Non ci darà noie!” “Speriamo...” mormorò Musain, che se ne stava seduto poco più indietro, con in mano un pugnale dall'impugnatura in madreperla.
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16-07-2014, 20.51.29 | #522 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Solone lesse con attenzione il biglietto con quell'enigma e poi osservò la spada.
“Dunque” disse il filosofo ad Altea “siete giunti alla conclusione che le città descritte in questa sorta di indovinello siano quelle che ora volete visitare...” si massaggiò la barba bianca “... potrebbe essere plausibile... ora non ricordo l'esatta ubicazione e non dispongo di mappe, ma quelle città sono grosso disposte sul territorio come è descritto in questo enigma... però ci servirebbe una cartina...” restò pensieroso “... comunque se il buon Bauon vi ha fatto giungere qui un motivo deve esserci... forse lui pensa che il punto di partenza sia proprio Lortena e da qui poi raggiungere nell'ordine prestabilito le quattro città...” ridiede la spada ed il bigliettino ad Altea “... i Marsin, di cui chiedete, sono gli antichi e sfortunati signori di queste terre... ma dubito che possiate incontrarli. Almeno non in via ufficiale. Purtroppo il regime tirannico che ora domina qui non permette a nessuno, soprattutto agli stranieri, di avvicinarsi ai membri e ai centri del governo. Inoltre da un po' di tempo c'è una strana alleanza, diciamo un tacito patto di convenienza tra il tiranno di Lortena e i gerarchi di Imperion... e a voi che siete diretti proprio in quella città non conviene farvi notare troppo dalle sue milizie. Basta poco per entrare nelle loro liste di proscrizione...” “Saggio consiglio.” Mormorò Ahmed. “Già.” Annuì Solone.
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16-07-2014, 21.02.25 | #523 |
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Presi il biglietto e la spada e misi il biglietto in posto sicuro...e ascoltai attentamente Solone..."Quindi i Marsin..sono i signori di questo posto.." guardai Ismael.."potremmo dire la Principessa di Setareh deve parlare con loro..conosco l'uomo che capeggia i militari..Musain..magari potrei parlare tramite lui..devo dire..si..che Imone Marsin, è morto..e lo abbiamo visto..non potete fare in modo di intercedere per noi? Non desteremo sospetti, mi vestirò come una occidentale e andrò solo con Ismael...il mio capoguardia..in fondo..è solo una visita di cortesia, io non voglio intromettermi con i loro fatti politici e non so nemmeno chi ha ucciso quel povero ragazzo...magari qualcuno che ha visto un aristocratico e voleva derubarlo..ma lui mi ha salvato la vita..e io ci tengo a fare questo..magari non gli è stata data nemmeno degna sepoltura" dissi sospirando.
"Bene..noi andiamo nella locanda ora, siamo stanchi..ma se potete aiutarci, nel frattempo in questo vi sarei grata..poi con calma vedremo il legame di Lortena con questa spada". Ci congedammo dandoci appuntamento per l'indomani, cosi seguendo le indicazioni di Solone raggiungemmo la locanda di messer Rafio e di sua moglie Censia. Ci assegnarono due camere distinte e andai con Korshid e Amina in quella delle donne..."Speriamo di risolvere qualcosa qui..intanto vestitevi all' occidentale e consigliate altrettanto ai nostri uomini, ma di essere armati alle guardie..ma siamo lontani dalla capitale e quindi questa guerra e questa tirannia non dovrebbe preoccuparci, ma la prudenza non è mai troppa..vedremo se riusciremo pure a parlare coi Marsin, magari potete chiedere al locandiere e alla moglie la via per raggiungere la loro dimora, in modo io e Ismael possiamo solo fare..una visita di cortesia. Bene, io mi riposerò,e gentilmente portatemi la cena in camera, sono un pò frastornata da tutto questo..spero ciò che cerchiamo non sia solo frutto di fantasia o leggenda". Misi i cuscini a terra, pregai i nostri dei con il Fuoco Sacro che brillava in una piccola lanterna e presi il pugnale baciandolo perchè gli Dei lo proteggessero. Mi cambiai e mi guardai allo specchio..ero cosi diversa con quegli abiti occidentali..rinnegare me stessa..ma ero sempre io alla fine, un abito non mi avrebbe cambiato dentro. Mi stesi sul letto e mi lasciai trasportare dal sonno..già..il meglio o peggio doveva ancora iniziare...solo il Destino lo sapeva..e il Tempo..avrebbe dato le sue ragioni.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea Ultima modifica di Altea : 16-07-2014 alle ore 23.35.26. |
17-07-2014, 00.39.34 | #524 |
Viandante
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Hedera inarcò un sopracciglio alle farneticazioni dell'uomo sul Sole e gli antichi greci, argomenti di cui lei certo era al corrente ma che, fra le mura spesse del convento, non avevano certo un particolare riverbero. Socchiuse dunque gli occhi.
"Devo dedurne che, pur spingendo queste brave persone a inseguire queste fantasiose ambizioni, voi non abbiate le conoscenze utili a indicare loro la strada?" Chiese non senza perplessità. "Una prova di fede, dite... bizzarro che una tale supposizione giunga da un uomo che sembra avere in spregio ogni devozione" Poteva ben immaginare i sentimenti di Maria al suo fianco, come lei anche Hedera era turbata da quell'uomo ma qualcosa le diceva che una figura così particolare doveva essere lì dietro un disegno. I progetti l'avevano sempre affascinata, stabilire minuzioamente ogni singola azione da intrapendere una volta fuori dal convento per perseguire il suo scopo le aveva dato tante volte il coraggio di resistere. Come doveva dunque interpretare il fatto che non era neppure riuscita a muovere qualche passo fuori dal convento che già i suoi propositi si vedevano rimandati? Hedera aveva imparato, negli anni passati in convento, che la Vergine Madre poteva essere conosciuta con molti nomi, che le davano poteri assai maggiori di quelli della madre di Cristo. Se Lei aveva permesso che sotto i suoi occhi quell'uomo le parlasse, non doveva essere un caso. Dunque la sua domanda non era posta con aria di sfida come in precedenza, ma al fine di apprendere o, almeno, comprendere quale disegno si celava nella trama nera dei suoi abiti, nella luce volitiva del suo sguardo. Volse gli occhi al giovane giardiniere. "Mi è parso di capire che ti interessa partecipare a questa mostra... dimmi, sai già che fiore offrire alla regina? E che cosa chiederle in cambio?" Lo interrogò con dolcezza, senza però essere melliflua, osservandolo onestamente in viso. Voleva capire che persona era.
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17-07-2014, 02.44.09 | #525 |
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“Io purtroppo, o per fortuna, mi interesso poco di politica” disse Solone ad Altea “e di questi tempi è una virtù essere così indifferente a tutto ciò. Per quanto ne so, se davvero uno dei Marsin è stato ucciso, allora al governo questo può fare solo piacere. Ormai i conti di Lortena sono una razza in via d'estinzione. Il nuovo tiranno di questa contea, lord Froster, ha infatti ucciso quasi tutta l'ex famiglia ducale e se anche qui si presentasse un altro membro di quella sfortunata stirpe non credo che quel despota attenderebbe molto prima di destinarlo alla medesima sorte dei suoi parenti.”
“Gran brutta storia.” Fece Ismael. “Già...” annuì Solone “... per questo il mio spassionato consiglio è quello di tenervi lontano dagli affari e dai protagonisti della politica di queste terre. Soprattutto perchè Imperion sarà una vostra prossima destinazione e dunque è sconsigliabile farsi notare troppo da simili individui. Perchè, rammentatelo, quando si arriva ad incontrare il demonio questo, prima o poi, troverà il modo di reclamare la nostra anima.” Aggiunse con due occhi che sembravano profetizzare oscure sentenze su di loro. “Grazie del prezioso consiglio.” Mormorò Ahmed. “Ne faremo tesoro.” Dopo ciò, Altea ed il suo seguito lasciarono la capanna del filosofo e raggiunsero la locanda poco lontana. Qui prenotarono le stanze in cui riposare. La notte trascorse serena e il nuovo giorno non tardò ad illuminare Lortena. Verso metà mattinata Korshid portò la colazione alla sua padrona, riferendole ciò che il locandiere aveva detto ad Ahmed. “Principessa...” Korshid ad Altea “... per il momento è impossibile avvicinarsi ai Marsin. Pare che quella famiglia non abbia più alcun potere qui. Il nuovo conte, come raccontatoci dal vecchio filosofo, è quel certo Lord Froster è ha instaurato una vera e propria tirannia. Egli non gode del favore del popolo e questo rende impossibile a chiunque di avvicinarsi ai luoghi del potere.” La sacerdotessa fissò Altea e con aria turbata. “Inoltre il locandiere ci ha messo in guardia dai soldati di Imperion.” Servì la colazione alla sua principessa. “Carjan ha comunque consultato le stelle per tutta la notte... attende voi per rivelarvi il responso, Altezza.”
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17-07-2014, 03.28.11 | #526 |
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“Io non disprezzo affatto ogni Devozione, madama.” Disse l'uomo vestito di nero a Hedera. “Il mio disdegno è invece rivolto verso ogni forma di superstizione e ignoranza. Soprattutto quando esse vengono usate per sottomettere e dominare le masse. E di questo la Chiesa Cattolica è maestra.” Aggiunse con un candido sorriso. “Quanto a Gioia Antiqua, è vero... ignoro la via per raggiungerla. Ma a chi davvero sta a cuore trovarla e magari partecipare a quella mostra, non deve essere poi così difficile perseguirla.” Guardò Maria che era al fianco di Hedera. “Immagino voi siete due donne devote.” Accennando un vago sorriso. “Ebbene credere davvero che una Vergine partorisca e che un Uomo crocifisso risorga poi il terzo giorno non deve essere più complicato di confidare nella magnanimità di una regina che in cambio di un Fiore come pegno prometta ogni sorta di ricchezza terrena.”
Intanto il giovane giardiniere si era avvicinato a Hedera. “Si, madama.” Annuendo alla ragazza. “Sono anni che cerco di coltivare un Fiore speciale, unico. Un Fiore meraviglioso, il più bello mai sbocciato. E con Quello vorrei partecipare a quella mostra. Il premio dite? Beh, si. Vi è qualcosa che desidero più di tutto...”
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17-07-2014, 15.00.47 | #527 |
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Eh no, caro mio, hai perso il diritto di vedere la vera me stessa.
Un dolore mi trafiggeva il cuore. L'avevo aspettato per anni, speravo tornasse e ora avrei preferito averlo lontano. Sorrisi a Imone. "Delusa, io?" stupita "E perché mai? Sei tornato a casa, stai per sposarti.." risi appena "Lei non lo sa ancora, va bene.. ma sono certa che si innamorerà di te al primo sguardo.." Facendogli l'occhiolino. "Poi, se ti vanno bene anche le popolane ancora meglio.. Ce ne sono molte di più... Infondo, il nome che porti non ha alcun valore..". Perché non lo meriti! "Senza contare che sei orfano.. Puoi sposare chi ti pare e piace..". Eri così attaccato a tua madre, e non mi hai nemmeno chiesto cosa le è successo, non hai voluto vedere la sua tomba. Come si può cambiare così radicalmente in quindici anni? "Chissà come sarà.. Bionda, mora.. Comunque sia.. Sicuramente bellissima.." Con aria sognante, per poi sorridere "Ma certo che ti vorrò sempre bene, che domande.. Certo, al primo posto resterà sempre il mio signore Froster, ma so che non sarai geloso.. Anzi.. Spero proprio che amerai molto più la tua sposa di tua cugina.." Gaiamente. Ti ho appena paragonato a Froster, fossi in te scapperei a testa bassa. Non potevo più perdere tempo con lui. Dovevo avvertire Roland che Imone era solo una perdita di tempo. "Beh.." Guardandomi attorno "È quasi l'ora delle mie preghiere, sarà meglio che mi incammini.. Ma tu puoi fare ciò che desideri, gironzolare per il castello, restare a passeggiare.. Era casa tua, dopotutto, sono certa che saprai muoverti.." Sorridendo. Ma sparisci dalla mia vista e possibilmente dalla mia vita, preferivo ricordarti com'eri e non come sei diventato. |
17-07-2014, 15.30.36 | #528 |
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Mi svegliai di buon mattino e Korshid venne a portarmi la colazione e confermò quanto ci aveva narrato Solone sui Marsin e gli uomini di Imperion.
Rimasi un attimo pensierosa con la tazza da the in mano.."E' strano" affermai poi "questo posto mi ricorda molto la situazione a Setareh..la tirannia, il fatto che i vecchi regnanti di Lortena e la loro famiglia rischino la vita..proprio come noi...come me! E penso alla uccisione del povero Imone Marsin..quella notte gli uomini di Imperion stavano cercando il fuggitivo celato nella mia stanza e dissero erano diretti proprio a Lortena per raggiungere Musain..ho la strana sensazione ci sia un legame in tutto questo, non per niente siamo sacerdotesse io e te no..il nostro sesto senso vale molto..forse Imone Marsin è stato ucciso da uno di loro e quel fuggitivo era proprio il ragazzo che gli stava vicino? Si..dobbiamo stare attenti agli uomini di Imperion, ma non dobbiamo mostrarci spaventati poichè immagino la città è sorvegliata bene, e a mio avviso sanno pure del nostro arrivo..i forestieri non sfuggono alla vista, e dobbiamo comportarci come se non sapessimo nulla di ciò che avviene a Lortena, lo dobbiamo dire pure agli altri." Sospirai e bevvi un sorso di the e mangiai del pane dolce.."Carjan..il nostro mago ha passato la notte insonne?Che avrà visto mai nelle stelle?Qualche animale impigliato nei cespugli...disgrazie come sempre..il demonio..anzi no..il famoso ragazzo che mi ammirava di nascosto pieno di amore e passione" e risi di gusto, vidi Korshid che si tratteneva e mi accorsi solo in quel momento pure lei era vestita nei panni occidentali, aveva seguito il mio consiglio. Mi alzai del letto e indossai pure io le vesti del luogo e le feci cenno di seguirmi, bussai alla porta degli uomini.."Sono la Principessa..so che Carjan deve parlare con me" e aspettai mi aprissero la porta.
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17-07-2014, 20.01.12 | #529 |
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Clio si voltò per andare via, quando però sentì qualcuno prendere la sua mano.
“Eh...” disse sorridendo Guisgard “... e mi lasci così? In una città che praticamente non conosco, abitata da perfetti sconosciuti ormai per me? Insomma, cara cugina, davvero non vuoi farmi da Cicerone? Mostrarmi, non so, le cose più caratteristiche, i luoghi più romantici in cui poter portare magari la mia futura promessa sposa? E poi devi farmi conoscere un po' di gente, no?” Le fece l'occhiolino. “Questo tuo cugino manca da casa da un bel po' e tu vuoi lasciarlo già da solo? Sono certo che gli dei non se la prenderanno per questo. Infondo rinvierai le preghiere per una buona causa.” Sorridendo appena. Nel frattempo, in una delle stanze della fortezza, qualcuno bussò alla porta di Musain. “Entra pure.” Disse questi. “Mi hai fatto chiamare?” Chiudendo la porta dietro di se Dension. “Si, devo affidarti un compito importante e delicato.” Dension mostrò un lieve inchino. “Voglio che tu scopra la vera identità di Lupo Nero, il capo dei ribelli.” Mormorò Musain. “E voglio che tu lo porti qui da me.” “Vivo o morto?” Chiese Dension. “E' indifferente.” Rispose Musain. “Voglio processarlo davanti al popolo di Lortena e se sia vivo o morto la cosa non fa molta differenza. L'importante è che sia presente fisicamente. I Tribunali Popolari di Imperion sono laici e dunque non si fanno molti problemi ad impiccare un cadavere.” Dension rise. “Va ora e non deludermi.” Concluse Musain. “Poi ti darò ciò che vorrai.” “In verità” fece Dension fissando un ritratto di Clio alla parete “c'è qualcosa qui che mi interessa particolarmente...” “Portami quel ribelle ed io ti darò ciò che desideri.” Annuì Musain. “Hai carta bianca.” “Io e i miei uomini ci camufferemo e rivolteremo questa contea come un guanto...” disse l'assassino di Imone “... tra pochi giorni avrai miei notizie.” I due allora si salutarono e Dension uscì dalla stanza, lasciando Musain da solo.
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17-07-2014, 20.22.04 | #530 |
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La porta si aprì ed Altea vide sulla soglia il piccolo mago.
“Oh, benvenuta, Altezza.” Disse sorridendo Carjan, per poi mostrare un bell'inchino. “Prego, entrate. Non temete siamo solo io e voi. Gli altri sono scesi per la colazione.” Pregò poi la principessa di sedersi sul letto e le mostrò una tela, sulla quale aveva disegnato dei segni particolari. E su quei segni vi erano piccole pietre colorate, usate per la preveggenza. “Per tutta la notte” fece il mago “ho consultato gli astri e i misteri dei Quattro Elementi. E sono infine riuscito a scorgere ciò che vaga intorno a noi, mia padrona... ho visto quattro cavalieri vestiti di rosso, su cavalli scarni e ciechi... i loro volti erano celati da cappucci e nei loro occhi, unica parte visibile del volto, dimorava l'oscurità e non la luce... infine mi è apparsa una misteriosa figura... ella ci seguiva a debita distanza e qualsiasi sforzo da noi fatto per seminarla risultava poi vano... l'unica cosa però che sono riuscito a vedere in essa era il suo abito nero... era completamente vestita di nero quella figura... ed al collo aveva un simbolo Cristiano... un Crocifisso però che pendeva capovolto... e secondo proprio i Cristiani un Crocifisso capovolto indica cose sconsacrate e possedute ormai dal demonio...”
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