05-11-2015, 21.40.07 | #521 |
Cittadino di Camelot
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Diedi fiato alla mia fantasia per rispondere.
<<No, la mia padrona era una ricca borghese, che però si atteggiava come nobile... Una cosa piuttosto divertente da osservare, e patetica anche...Ad ogni modo, l'ho osservata appunto e mi sono esercitata di nascosto. Pensavo che se poteva farlo lei perché non io...E ho fatto bene visto che ora mi torna utile!>> risposi a Guisgard ma subito fui contrariata dall'idea che venne proposta sulla mia fuga. <<Mi dispiace ma a questa condizione non ci sto. In un bordello? Ma per chi mi avete presa? Vedete di trovare un'altra storiella da raccontare o dovrete trovarvi un'altra ragazza che assomigli così tanto alla vostra principessa!>> Mi ero infuriata, rossa in volto. Come osavano insinuare un simile evento, mettendo in dubbio le mie virtù. Ero una principessa di alto lignaggio e non una prostituta. Cercai di calmarmi, dovevo ricordare il mio doppio ruolo. In quel momento io ero Diana, non Dacey. Presi qualche respiro e riformulai. << Scusate...>> li guardai tutti e poi dissi, << potremmo dire che ci hanno tentato, di portarmi in quel luogo ma che voi>> e mi rivolsi a Guisgard, << mi avete salvata prima che questo succedesse>>
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05-11-2015, 22.26.46 | #522 |
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Fermer mi prese per mano e insieme andammo al tavolo del capitano, ma purtroppo Gaynor era andata via.
Sorrisi a quelle frasi del capitano. "Non sembrava che la pensaste cosí oggi, quando sono venuta da voi col bambino, anzi tutt'altro, ma mi piace pensare che vi abbia davvero risollevato il morale" con un sorriso cortese, continuando a guardarlo. "Se foste disposto addirittura a farvi ferire in guerra solo per l'ardente desiderio di farvi curare da me, beh, allora vi aspetto con ansia, l'infermeria é sempre aperta" sempre continuando a sorridere e a fissarlo dritto negli occhi. Era bastato un semplice cambio d'abito e qualche bella canzone d'atmosfera per fargli cambiare idea ed io lo sopportavo sempre meno.
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca" BALTASAR GRACIÁN "Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro" ABU MASAR, "Libri mysteriorum" Ultima modifica di Lady Gwen : 06-11-2015 alle ore 01.11.06. |
05-11-2015, 22.28.55 | #523 |
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Fissai inorridita la scena. Vidi il soldato colpire violentemente la recluta, sul cui viso scorsi del sangue.
"Troppo poco definirvi animale! Se gli uomini che dovrebbero difenderci sono tutti come voi, direi che siamo messi proprio male..." Mi avvicinai alla ragazza che aveva soccorso la recluta caduta a terra. "Forse è meglio portarlo dentro in infermeria, il vostro fazzoletto è tutto sporco di sangue... la ferita potrebbe essere più profonda di quanto sembri" Così dicendo, porsi la mano al ragazzo per aiutarlo ad alzarsi.
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05-11-2015, 23.23.43 | #524 |
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Annuii a Goz, in effetti me l'aspettavo.
"Sissignore!" dissi soltanto, per poi passare al tavolo dei miei amici. "Godetevi la serata ragazzi, mi tocca andare dalle reclute, sarà meglio che capiscano subito dove sono capitati.." sorrisi, vagamente divertita. Così, lasciai il saloon diretta al cortile centrale dove solitamente le reclute venivano fatte schierare in attesa degli ufficiali, e l'ufficiale di turno stava arrivando. Già da lontano mi resi conto che qualcosa non andava. La bella diva era lì, c'era un soldato a terra, e una donna chinata su di lui, la sua ragazza, immaginai. "Si può sapere che succede qui?" tuonai, arrivando con passo deciso e marziale. Anche la diva si chinò sul soldato. Era inaccettabile. "Non sei in grado di alzarti da solo, soldato?" lo apostrofai duramente "Ti serve la mano di una donna?" guardandolo dritto negli occhi "Come pensi di sopravvivere alla guerra?". Poi mi rivolsi alla diva. "Milady, siamo tutti lieti della vostra presenza, ma vi prego di non interferire con le faccende strettamente militari, non dimenticate che siete un ospite, più che gradito assolutamente, ma comunque un ospite.." dissi gentilmente alla diva, non volevo risultare scortese, ma non amavo avere civili in torno "Non gli state facendo un favore, è un soldato.. un legionario, sa alzarsi da solo". Tornai a fissare gli occhi azzurri del giovane "Non è vero, soldato?". Guardai poi anche l'altra donna. "Ora vi prego di alzarvi e lasciarci alle nostre faccende, questo non è posto per due belle ragazze come voi.." sorridendo. E lo dissi apposta, apposta per sentire anche solo il minimo mormorio da parte delle reclute su di me. Prima capivano come comportarsi, meglio era. "Soldati.." salutai, scrutandoli uno ad uno, ignorando le due donne, cosicché capissero da sole di essere di troppo "Sono il tenente Loyd, e sono qui per addestrarvi. Benvenuti ad Evangelia.." con un leggero sorriso. "Siete tutti volontari, quindi non voglio vedere ripensamenti da femminucce. Non so cosa sappiate della vita qui, ma non è come l'avete letta nei libri, o vista al cinema.. è peggio..". Camminavo dritta davanti a loro, osservandoli uno per uno. "Sarò sincera con voi, non ci servono reclute, non ce ne facciamo niente delle reclute, ci servono soldati, legionari.." cercando nei loro sguardi quella luce che illuminava i nostri, quella scintilla di follia, di eroismo, di spirito marziale. "Quindi le cose stanno così, più vi impegnerete nell'addestramento, più a lungo sopravviverete... mancate di rispetto ai superiori.." indicando il soldato che era stato buttato a terra con un pugno "E ve ne pentirete... e se vi tirano un pugno.." fissandolo negli occhi "Incassate, di solito un pugno manda a terra una donna, non un uomo..". Nascosi un sorriso al pensiero del primo pugno che presi in piena faccia, ero una ragazzina, ed era stato l'ufficiale a cui avevo risposto male. Ero caduta a terra, secca, come una pera cotta. Ma un secondo dopo ero in piedi, sull'attenti, con la divisa sporca di sangue e lo sguardo dritto in quello dell'ufficiale. Da allora tutti i miei commilitoni mi avevano rispettata molto di più, e anni dopo avevo scoperto che anche l'ufficiale era rimasto colpito. "Ti sei fatta male?" aveva chiesto qualcuno. "Se non avessi voluto farmi male sarei diventata una ballerina.." risposi, con fierezza. Mi strappava sempre un sorriso il ricordo di quella ragazzina determinata. Ma ora ero io l'ufficiale, e dovevo mettere le cose in chiaro con le reclute. "A proposito di donne.." dissi, guardandoli "Se ne volete una potete corteggiarla, oppure ci sono degli ottimi posti dove trovarle a pagamento... ma alzate una mano su una donna che vi ha detto di no, e sarà mia premura oltre che piacere fare in modo che sia l'ultima che sfiorate.. sono stata chiara?". Osservai bene il gruppo, accorgendomi che c'era qualche ragazza. "Ah, e questo non vale per quanto riguarda le vostre commilitone, ovviamente..." con un leggero sorriso "Perché sanno difendersi da sole, e non c'è bisogno che io intervenga... se verrete a lamentarvi perché si dono difese, io vi darò il resto.. chiaro?". Era un argomento scabroso, ma erano militari, era sempre il caso di chiarire subito come andavano le cose. Di solito però i legionari facevano facilmente breccia nel cuore delle fanciulle sognanti e non c'erano grossi problemi. Anche perché in passato era stato mantenuto un pugno di ferro esemplare, da far passare la voglia di fare i gradassi. E poi, con la paga che avevano non pensavano certo a risparmiare per il futuro, dato che potevano morire il giorno seguente. Morale, il bordello era sempre pieno. "Detto questo.." sorrisi, continuando ad osservare i loro volti, per poi soffermarmi su quello del soldato che il caporale aveva colpito. "Avete l'opportunità di diventare eroi.. di essere delle leggende, di essere l'ultimo baluardo di civiltà, di immolare la vostra vita all'avventura, se non vi importa niente di questa guerra, o di un Ideale... affinché Canabias non prevalga con la sua follia in questo reame, questo reame a cui voi non dovete niente, perché ricordatevi che questa è la Legione Straniera, non l'esercito Afragilonese... ma ci siamo noi qua..." osservando lo sguardo di quei ragazzi, andavano redarguiti, certo, ma anche motivati. "Quindi sta a voi scegliere, se rimpiangere la vecchia vita e morire nel primo attacco, oppure se impegnarvi a fondo, dimostrare a voi stessi che uomini potete essere, e combattere, combattere, volare e si.. forse morire, ma con la consapevolezza di aver vissuto appieno ogni singolo istante!" mentre parlavo, lasciai che la maschera imperturbabile di tenente cadesse, per lasciare il posto al legionario, alla ragazza che sognava di arruolarsi nella Legione Straniera, che voleva vedere Canabias distrutta e che voleva vivere la vita, magari breve, ma immortale. Di solito quello serviva, perché nei miei occhi potevano scorgere tutto quello, quell'ardore, quella determinazione, quella consapevolezza che sarebbe servita loro a superare la vita nella legione. Qualcuno di loro forse avrebbe visto di nuovo Clio, capitava che le reclute diventassero bravi legionari ed ottimi amici, ma per ora tornai ad essere il tenente Loyd, dopo quel breve spiraglio. "Avete domande, soldati?" scrutandoli. |
06-11-2015, 01.43.35 | #525 |
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“Si, questa storia mi sembra più plausibile.” Disse Guisgard a Dacey. “Tuttavia prendiamola con riserva e mettiamola da parte. Avete il viso pulito ed il carattere un po' troppo ribelle.” Bevendo. “Se foste stata davvero chiusa in un bordello ora sareste fiaccata nel corpo e nello spirito. E sicuramente più mansueta.”
“Avete sempre una risposta a tutto, vero?” Poeh al militare. “Quasi sempre...” mormorò Guisgard “... per vostra fortuna, visto che saranno le mie risposte a farci guadagnare quel denaro.” Terminò il suo bicchiere. “Ora è tardi, meglio andare a dormire. Domani la nostra aspirante principessa comincerà le sue lezioni.” “Gliele impartirete voi?” Chiese Leones. “Si, ho una certa esperienza in questo genere di cose.” Annuì il militare. “Ora che ci penso” fece Leones “non ci avete mai raccontato di voi, del vostro passato... chi siete davvero?” “Uno come tanti.” Rispose in modo spiccio Guisgard, come se quella domanda lo avesse reso inquieto. “E' tardi, andiamo a dormire.” Concluse.
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06-11-2015, 01.48.48 | #526 |
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Goz rise a quelle parole di Gwen.
“Non badate a quando sono in servizio” disse divertito il capitano “poichè tendo ad essere burbero, irascibile e lunatico.” Facendole l'occhiolino. “Comunque sicuramente avrò modo di godere delle vostre cure.”
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06-11-2015, 01.50.27 | #527 |
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Mansueta. Non mi piacque quella parola, come se si parlasse di un animale. Quanto era diversa questa gente da quella che popolava il mio palazzo. Quanto mi mancavano i bei modi di porsi e parlare, la raffinatezza nell'agire e nel comportarsi.
Ero felice di intraprendere le lezioni. Finalmente avrei pian piano potuto tornare a essere me stessa e non fingermi una popolana. << Voi? Darmi lezioni?>> sorrisi divertita da quell'affermazione. Il militare non pareva proprio il migliore insegnante di galateo ma lui sembrava molto sicuro di se. E questo ovviamente nei tre borghesi suscitò curiosità. Anche io in effetti avrei voluto sapere come poteva essere un esperto in materia ma l'uomo si chiuse nel suo riserbo. Evidentemente non amava parlare del suo passato. Quanto potevo capirlo e per questo non insistetti. Salutai i quattro uomini, ringraziai il taverniere e la moglie e andai nella mia stanza per la notte. Appena incontrai il cuscino mi addormentai.
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06-11-2015, 01.55.11 | #528 |
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Clio uscì nel cortile e raggiunse il gruppo delle reclute.
In pochi istanti fece capire a Gaynor e a Marwel di farsi da parte, nonostante le due si erano preoccupate per Icarius. Questi si alzò, sputò a terra il sangue che gli usciva dal labbro e tornò in riga con gli altri, per ascoltare il discorso di benvenuto di Clio. “Io...” disse Icarius quando lei ebbe concluso “... io non so niente di questa guerra, né perchè sia cominciata e neanche se finirà mai... voglio solo svolgere più missioni possibili, guadagnare tutto il denaro che posso e pagare la penale che mi permetterà di lasciare questo posto... io sono un pilota, non un soldato... voglio volare e di uccidere la gente, al di là del colore della propria bandiera, non mi frega nulla...” guardando fisso il volto di Clio.
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06-11-2015, 01.59.24 | #529 |
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"Di sicuro, se vi fate molto male, le mie cure potrebbero non essere molto piacevoli" dissi scherzando, ma in realtá mi infastidiva non poco.
Sorrisi lievemente, per poi stringere la mano di Fermer e rivolgergli un'occhiata insofferente. Non ne potevo piú di stare a quel tavolo e non ne potevo piú del capitano in particolare.
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06-11-2015, 02.04.03 | #530 |
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La folla che gridava, i contadini che marciavano intonando il nuovo inno nazionale e poi gli operai che davano fuoco alle fabbriche.
In breve tutta Animos fu avvolta dal fuoco. Il fuoco rosso della rivoluzione. Le chiese chiuse, le ville ed i palazzi assaliti e devastati. Il terrore. Le esecuzioni sommarie, le perquisizioni e la scomparsa di persone nel cuore della notte. Era accaduto di colpo, come un fulmine che squarcia il cielo azzurro di Primavera. Tra una festa e l'altra era scoppiata la rivoluzione. La fredda cantina, il rancio stomachevole e la sporcizia. Gli sguardi delle sentinelle che non li abbandonavano mai, neanche per andare in bagno o lavarsi. Poi il plotone di esecuzione. Il volto di sua madre, il fuoco. Ancora fuoco. Poi più nulla. Dacey si svegliò di colpo. Spesso i ricordi si univano agli incubi. Era ancora notte fonda. Ma solo dopo qualche istante si accorse di quella musica. Qualcuno suonava da fuori. Era un'ocarina. La stessa che aveva sentito suonare per lei da Guisgard in quel locale.
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