23-01-2014, 20.30.43 | #531 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Quella figura si limitò a fissare Altea per un breve istante, per poi, quasi indifferente, raggiungere la rozza tavola e mettere da parte i fogli che su di essa stavano sparsi, come se non volesse svelare ciò che vi era scritto.
“Immagino” disse poi rivolgendosi al novizio Pich “che neanche in un luogo tanto desolato ed inospitale un povero uomo possa rifugiarsi dalle seccature del mondo.” “Pace e bene, Abate.” Salutandolo con un sorriso il novizio. “Ho piacere nel rivedervi.” “Allora?” Con tono burbero l'abate. “Cosa ti ha spinto a rivelare il mio eremo? Forse una Visione Celeste? Magari la Santa Vergine vista in sogno che ti spronava a giungere qui per confessarmi, credendomi in fin di vita?” “Non la Santa Vergine, Abate...” rispose Pich “... ma una donna. La Granduchessa lady Consel, cugina dell'Arciduca.” “Già, non proprio Maria Vergine...” mormorò il chierico, ammansendo il suo tono “... e cosa c'entri tu con la Granduchessa? Sei divenuto Cappellano di Corte? O forse confessore dei duchi?” “Nulla di tutto questo, Abate...” scuotendo il capo Pich “... la mia dimora è e resterà il monastero di San Michele Arcangelo... almeno fino a quando così vorrà la Volontà dell'Altissimo.” “Dunque?” Chiese l'abate. “Lady Consel vi manda un suo messaggio, Abate” spiegò Pich “e lo fa nelle persone di questi nobili e pietosi messaggeri...” indicando Altea, Tyssen e Gyen “... e saranno loro stessi a narrarvi il tutto...” e fece cenno ad Altea di raccontare al religioso la loro missione. L'Abate, così, si sedette sulla sua rudimentale sedia, scoprendosi finalmente da quel cappuccio e mostrando il suo volto.
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23-01-2014, 20.32.17 | #532 |
Disattivato
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L’abito era indubbiamente delizioso, scomodo, ma delizioso. Sicuramente nessuno mi avrebbe riconosciuto.
Avevo avvisato i miei uomini che sarei stata reperibile dopo pranzo, intanto, le guardie selezionavano attentamente i servitori, con discrezione. In caserma le cose erano calme, non era ancora venerdì e non dovevo vedere Maria, mentre avevo avvisato Astin di comunicarmi se Nikis si fosse fatto vivo, e ovviamente di tenermi aggiornata sugli spostamenti dei mercenari. Non dovevano essere lontani ormai. Nonostante le insistenze del sarto, tenni sotto l’abito dei pantaloni attillati, e, non potendo portare la spada, infilai un paio di pugnali nei miei stivali, il bello della gonna era che li copriva perfettamente. Presi poi la mia spada, e coprii l’elsa con morbide cinghie di cuoio, in modo da coprire i piccoli zaffiri. La portai con me, senza però metterla al fianco, ovviamente. Raggiunsi così il posto stabilito, in perfetto orario. |
23-01-2014, 20.35.27 | #533 |
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Avevo ragione....il Bosco non era un posto sicuro in quel momento, ma dovevamo affrontarlo...." Daizer, vi sembrerà strano, ciò che vi dico, ma nessuno di noi sa bene cosa accadrà all'interno del bosco ......nessuno di noi sa cosa sta andando a fare all'interno del Bosco, questa storia ha avuto un inizio e man mano sta assumendo altri aspetti....abbiamo incontrato voi alla ricerca di aiuto, pagato si intende........ognuno di noi e' legato all'altro.....che lo vogliate o no......comunque sia....la partita e' valida.....non fate il furbo....sarei capace di cose che neanche immaginate....."....passai davanti a lui per tornare dai monaci....." Dimenticavo......dicevate che non siete il mio uomo ?.....non mi sembra che vi siate mai messo in ginocchio...e abbiate chiesto la mia mano.....".........i Frati erano in attesa ed impazienti...avevano preparato....tutto quello che potevano....." Fratelli e' giunto il momento di andare a scoprire cosa ci nasconde il bosco......a voi Daizer....preparate i cavalli....a voi a condurci sulla retta via...".....presi lo scialle che avevo lasciato accanto al fuoco e me lo misi sulle spalle...stava facendo freddo
Ultima modifica di elisabeth : 23-01-2014 alle ore 20.43.39. |
23-01-2014, 20.45.12 | #534 |
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Sorrisi appena, l' Abate Nicola non era affatto un uomo burbero e rude, anzi aveva un grande senso ironico e rimasi stupefatta a come il novizio sapeva pure tenergli testa.
Poi il giovane frate mi invitò a raccontare tutto all' abate, egli si sedette e mi fissò e allora iniziai a narrare..."Fu per caso, incontrai Gyen" e feci cenno al nano di farsi avanti "egli proviene da Capomazda e ha avuto un compito importantissimo da lady Consel...trovarvi e recapitarvi una missiva per la salvezza della sua famiglia e del Regno". Estrassi lo scrigno dalla sacca e lo posai sopra il rudimentale tavolo.."Gyen, gentilmente, azionate lo scrigno affinchè l'abate Nicola possa sentire la missiva".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
23-01-2014, 22.11.52 | #535 |
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Presi il fiore e me lo appuntai tra i capelli con un sorriso verso il ragazzino.
Lo feci sedere alla mia tavola e gli offrii del cibo. Così, invogliato a parlare, mi narrò della vita che faceva con il nonno e del grande desiderio, divenuto quasi ossessione, di riprodurre il fiore che aveva ammirato in gioventù. Finalmente, con modi gentili, riuscii a convincerlo a condurmi nel giardino in cui l'amato nonno conduceva i suoi esperimenti botanici. Uscimmo così dall'affollata locanda, e ne fui molto felice, gli odori all'interno di quella bettola iniziavano ad infastidirmi. Il ragazzino mi prese per mano, affinché non ci perdessimo in mezzo alla gente che girovagava nella piazza del mercato e con fatica riuscimmo a farci largo fino a che non svoltammo in un vicolo più tranquillo. Lì potemmo camminare con calma e chiacchierare. "A proposito" gli dissi "non mi hai detto il tuo nome ragazzo..io sono Tara.."
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Prendi l'aspetto del fiore innocente, ma sii il serpente sotto di esso!...Macbeth... |
23-01-2014, 23.18.04 | #536 |
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Fui baciata dai tiepidi e dorati raggi del Sole.
Mi svegliai piena di forze, ma aprendo i miei occhi d' ebano vidi che eravamo stati circondati da quei farabutti. Sir Riccardo, per di piu', era stato ferito di nuovo, probabilmente, per proteggermi da quei ladroni. Tuttavia, la cosa che mi terrorizzò di piu', fu di vedere sotto il collo del bel tenebroso cavaliere la lama affilata di un pugnale. Non avrei, per nulla al mondo, lasciato che lo sgozzassero! "Nooo!!! Ve ne prego......fermatevi!!!.....Mi volevate, Messere? Sono vostra, ma lasciate in vita i miei amici!" dissi implorando il capo dei briganti. Stranamente, pur essendo nuda come un' albero in inverno, non mi vergognai di prendere parola davanti a otto uomini.
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy Ultima modifica di Eilonwy : 23-01-2014 alle ore 23.36.31. |
24-01-2014, 02.25.19 | #537 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il giorno era ormai giunto e il chiarore del Sole invase ogni angolo di quel luogo.
Daizer preparò i cavalli, legandoli poi al suo carro corazzato. Poco dopo tutto era pronto per la loro partenza. Così, Elisabeth, i due monaci ed il contrabbandiere si mossero alla volta del bosco. La natura appariva lussureggiante ed incontaminata, con il verde degli alberi che sembrava rivestire ogni tratto di quel cammino tra piante secolari e fiori di rari colori. Ben presto però il tempo mutò bruscamente e al Sole si sostituì un cielo coperto ed un'aria umida e pesante. Il carro avanzava piano su un terreno divenuto di colpo fangoso ed angusto. Dopo un po', quando ormai furono nel ventre di quella macchia verde, videro qualcosa. Qualcuno era seduto su una piccola pietra, proprio ai margini della viuzza tracciata tra il pietrisco e la melma. “Guardate...” disse Daizer agli altri “... c'è qualcuno seduto accanto alla strada... sembra una bambina...” Infatti era una proprio una bambina, dal volto sporco e l'aria impaurita.
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24-01-2014, 02.34.34 | #538 |
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Gyen annuì a quelle parole di Altea, prese lo scrigno, lo caricò e poi lo aprì davanti all'Abate Nicola.
Così anche il chierico ascoltò il messaggio inviato da lady Consel. Dopo ciò, restò pensieroso ed in silenzio. Poi prese a camminare nella grotta. Passarono diversi minuti senza che l'abate dicesse nulla. “La fortuna degli uomini” disse finalmente “è che nonostante sappiano macchiarsi di grandi e gravi colpe, alla fine la Misericordia Divina da sempre loro la possibilità di rimediare. Anche se in alcuni casi le colpe richiedono enormi sacrifici per essere espiate...” “Cosa significa questo?” Chiese Pich. “I Taddei” fissandolo l'abate “si portano dietro una grave colpa, che qualche demone ha imposto loro come una sorta di maledizione... e ancora oggi ne pagano le conseguenze...” “Cosa c'entra il regno con tutto questo?” Domandò il nano. “Quanto il principe è virtuoso” mormorò l'abate “non vi è suddito che non lo sia, recita un detto cinese... ma quando invece egli reca colpe nell'anima e nel cuore, allora anche i suoi sottoposti sono soggetti al vizio...”
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24-01-2014, 02.37.50 | #539 |
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Attesi il segnale di Alonius che subito si adoperò per mettere in pratica il mio piano. Mi avvisò che vi erano degli innocenti che rischiavano di esser assassinati.....non potevo permettere che ciò accadesse.
Le Oscure Forze già hanno iniziato a muovere le loro armate......i Demoni potevan esser risvegliati prima del previsto " nei miei studi antichi.....la prima regola da attuare, quando uno dei sigilli o dei messaggi implicati nelle steli dei 7 vizi, faceva la sua comparsa, era la seguente: ogni atto ostile poteva incrementare l'orda dell'Orrore......" Raccolsi il potere celato dell'oscuro mistero dell'inganno e creai' una nube oscura che mi consentiva di amplificare il potenziale della paura e delle percezioni sensoriali. Pian piano avanzai' verso il nemico e con voce tombale e sovrannaturale pronunciai' tali parole: "Alla fine siete giunti a dar fastidio alle orde maligne....comuni mortali. Il mio signore mi ha raccontato che qualcheduno ha usufruito fin troppo del potere che vi è stato concesso. Il contratto è stato rispettato....ora son qui per prender le vostre anime......" applicai' la logica del fattore psicologico.....è noto che quando due forze affini collimano l'un l'altro posson crear forti innesti mentali. Alzai' la mano al cielo e creai' l'illusione di un piccolo varco dimensionale, pronunciando suddette parole in lingua arcana antica....
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore..... Ultima modifica di Parsifal25 : 24-01-2014 alle ore 03.38.42. |
24-01-2014, 02.45.17 | #540 |
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“Io invece mi chiamo Juama...” disse il ragazzino a Tara “... Tara è un bellissimo nome... una ragazza bella come voi non poteva che avere un nome così... io vi ho visto in chiesa, sapete? Si, insomma, non proprio voi... ma una statua che vi somiglia... è quella di un Angelo... ha i vostri occhi ed i vostri capelli... e poi grandi ali piumate... io credo che anche quella statua si chiami come voi...”
Alla fine giunsero in una piccola casa in mezzo alla boscaglia. Era semplice e poco appariscente. Alle spalle, però, aveva un bel giardino fiorito, dove splendevano fiori dai petali meravigliosi, capaci di emanare un profumo che pareva ingentilire l'aria come se fosse Primavera. E quando giunsero davanti alla casa, un uomo uscì dalla casa. “Nonno...” correndogli incontro Juama “... sono tornato presto oggi... guarda!” Esclamò dandogli tutte le monete che Tara aveva offerto a lui. “E' stata questa ragazza a darmele!” “Che Dio vi benedica, milady.” Sorridendo l'uomo a Tara. “Siete una benefattrice. Vi prego, accomodatevi in casa... stavo preparando il pranzo e sarebbe bello avervi a tavola con noi.” “Hai visto quanto è bella, nonno?” Fece il piccolo Juana. Il nonno annuì fissando Tara con gentilezza.
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