21-03-2013, 01.12.49 | #551 |
Cittadino di Camelot
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"Perchè voi vi ritenete puro..di quale intermediario parlate? Io non ne posseggo" e altre figure apparvero in quella penombra...il Fiore e Vivian, allora non erano uomini dell' Arconte, lui mi aveva già dato le direttive per cercarlo, questa era una minaccia..
"Io..non so nemmeno dove si trovi il Fiore" scossi il capo "dovrei girare tutti i Paesi di questa Terra, come potete chiedermi questo se non so nemmeno dove indirizzarmi, e poi...perchè non lo cercate Voi? Perchè proprio io...e che volete offrirmi in cambio?" Il cuore batteva sempre più forte...no, non dovevo farmi impossessare dalla paura, respirai profondamente, cercando di scoprire chi si celava dietro quelle figure.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
21-03-2013, 01.24.45 | #552 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Ma proprio mentre Elisabeth attendeva che Elina la seguisse, qualcuno bussò e poi entrò.
Era una donna con una borsa. “Salute a te, mastro Sawas.” Disse fissando l'uomo dagli occhi neri. “E a voi, dottor Orez.” “Ti stavamo aspettando, Enusia.” Fece Sawas. “Volevo informazioni su questo antico libro... puoi aiutarci?” “Per te questo ed altro, tesoruccio!” Facendo l'occhiolino la donna. “Ci sono delle clienti...” osservò Orez. “Beh?” Replicò Enusia. “Saranno mica monache! Del resto i chierici non ci sono più in questa città!” “Cosa puoi dirci di questo testo?” Chiese Sawas. Lei allora cominciò ad osservarlo con attenzione. Poi lo sfogliò. “E' una copia...” sentenziò la donna “... una copia appartenuta ad un certo Pietro Vaticano...” “Nome sontuoso.” Mormorò Orez. “E' uno dei tanti nomi con cui è conosciuto un personaggio misterioso ed inquietante...” spiegò Enusia “... un personaggio condannato dal Santo Uffizio per eresia...” “Di chi si tratta?” Domandò Sawas. “Il suo nome è Giorgio dell'Ordafredda...” rispose la donna “... filosofo, scrittore, matematico... per anni ha insegnato nella scuola cattedrale di Jovenious, fino a quando le sue tesi, ritenute blasfeme, gli causarono inimicizie tra i chierici... fu processato e condannato, ma, riuscito a fuggire, fece perdere poi le sue tracce.” “Per questo dunque cambia identità...” mormorò Orez. “Esatto.” Annuì Enusia. “Ormai non solo la Santa Inquisizione gli da la caccia, ma anche i Capomazdesi, visto che in un suo scritto il nostro eretico ha definito l'Arciduca e tutti i suoi vassalli... incancreniti dall'ignoranza e dalla superstizione.” “Questi Capomazdesi” osservò Orez “hanno praticamente nemici disseminati in ogni luogo. Non c'è che dire... o si amano, o si odiano.” “E il libro cosa dice?” Chiese Sawas. “Da ciò che ho cominciato a tradurre” fece lei “credo parli di una sorta di setta... e di un misterioso Tesoro che dovrebbe ridare alla stessa l'antico potere che, testuali parole, i bigotti Cattolici hanno sottratto alla sua antica confraternita...”
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21-03-2013, 01.34.43 | #553 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Le tre anziane fecero entrare Parsifal, Ozg e Loi.
Offrirono loro una cena calda, facendoli sedere accanto al camino acceso. “E diteci, cavalieri...” disse una di quelle “... dove siete diretti?” “In verità” rispose Ozg “siamo diretti a Sant'Agata di Gothia. Dobbiamo assoldare altri cavalieri per una nobile e giusta causa.” “Sant'Agata di Gothia?” Ripetè la vecchia. “Sembrate turbate ad udire quel nome...” fissandola Loi. “Forse dovreste essere voi a turbarvi, cavalieri...” intervenne un'altra di quelle anziane donne “... e non solo a turbarvi...” Un tuono lontano si udì echeggiare nella notte.
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21-03-2013, 02.26.29 | #554 |
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Clio decise così di seguire la servitrice.
Seguì la donna fino al palazzo e fino a quando chiese del Maestro. La vide così appartarsi in un piccolo atrio, per poi scivolare attraverso una porticina laterale. Ma un attimo dopo Clio non vide più nulla, solo buio. Clio correva nella selva... Correva tra sterpi e pruni... I suoi vestiti erano lacerati dai rami secchi e la sua pelle graffiata, mentre si faceva spazio tra gli arbusti... Ad un tratto udì il rintocco di una campana... Era lento e solenne, quasi funereo... Giunse poi in un piccolo spiazzo, nel quale vide un'antica pieve... Immobile, davanti all'entrata, stava Mamyon... Il cavaliere guardava verso l'interno del sacro edificio e dava le spalle a Clio... Lei lo chiamò... Lo chiamò più volte... Ma lui non si voltò... Poi di nuovo il rintocco della campana... Lei allora si avvicinò al cavaliere e lui si voltò di scatto... Ed il suo volto appariva con tratti demoniaci... Riaprì gli occhi e si ritrovò in un vestibolo poco illuminato. Era adagiata su un divanetto fatto di cuscini. Ad un tratto una porta, disegnando un vago riflesso di luce, si aprì ed entrano alcune figure. Erano tutte incappucciate, tranne una. Si trattava di un uomo magro, dai lunghi capelli raccolti in una treccia. Lo sguardo era penetrante, l'espressione segnata da un vago e sinistro ghigno, simile ad una smorfia, mentre i tratti erano essenziali, marcati e profondi. Fissava la ragazza senza dire nulla. “I Capomazdesi” disse rompendo finalmente quel silenzio “affermano che nulla accada per caso... e forse dovresti sperare che questa non sia un'altra delle loro sciocchezze... perchè se fosse stato il caso a condurti qui, tu non avresti scampo...”
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21-03-2013, 02.44.38 | #555 |
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Ad un tratto, mentre quelle figure guardavano Altea, una porta si aprì ed un vecchio claudicante e cadente entrò nella stanza.
Camminava a fatica poggiandosi su un bastone. Il suo aspetto era ripugnante e sembrava molto in avanti con l'età. “Ma che bella ragazza...” disse con la sua voce grottesca mentre fissava Altea “... oggi è un giorno fortunato...” e abbozzò una bizzarra risata “... la Primavera sembra aver portato un gran bel dono... è molto più carina della sua amica...” Le altre figure annuivano alle sue parole. “Beh...” borbottò il vecchio “... ho bisogno di conoscere alcuni particolari...” rivolgendosi ad Altea “... hai qualche credenza religiosa? Sei di sangue nobile? Rispondi, o farò gettare la tua amica nel girone dei peccatori a testa mozzata!”
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21-03-2013, 02.59.11 | #556 |
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Talia si allontanò così di qualche passo da Guisgard, portando i suoi occhi verso la finestra che dava sulla città.
Fissava però oltre quell'orizzonte, come se il suo sguardo cercasse un punto lontano al di là di quello spazio. Il cavaliere allora accennò ad un leggero inchino, per poi dirigersi verso la porta. Tuttavia qualcosa lo aveva reso ancora più inquieto. Quegli occhi della principessa, così intensi e vivi, quel suo essere arrivata così vicina a lui. Quasi da poterla sfiorare. E per un istante quella dama di ghiaccio gli apparve diversa e provò le stesse sensazioni, le stesse emozioni vissute la notte in cui la vide di bianco vestita nella sua stanza. “Però...” disse prima di uscire “... ho giurato... ho giurato di difendere vostra maestà... di difendervi in ogni situazione, nella ragione o nel torto, al di là di tutto e tutti, anche a costo della vita... quanto all'Arciduca e alle sue offerte... io non ho mai avuto talento per gli affari e ho sempre nutrito una strana propensione per le cause perse...” accennò un vago sorriso “... comunque, conoscendo un po' i Capomazdesi, posso dire, altezza, che io e voi siamo entrambi sulla stessa barca... infatti loro ritengono l'amico del proprio nemico un avversario ancora peggiore... un oppositore da punire forse in maniera ancora più dura e solo perchè ha avuto il torto di allearsi con la parte sbagliata... dunque, mia signora, se davvero arrivassero fin qui, temo che i primi ad essere puniti sarebbero i vostri valenti cavalieri... e forse io per primo... i miei omaggi, altezza...” la fissò per un altro istante e poi lasciò la stanza. Talia rimase cosi da sola, mentre dalla finestra si vedeva un tormentato cielo ricoprire tutta Sant'Agata di Gothia. Ad un tratto la principessa udì qualcosa. Come un fruscio. Poi più nulla, solo silenzio. Ma all'improvviso qualcosa le si avvicinò. Da una delle tende, infatti, una sagoma, agile e silenziosa, si lanciò verso di lei. Era avvolta in un lungo mantello, col volto celato da bende. Brandiva un pugnale intarsiato che sotto i riflessi delle candele emanava bagliori di morte. Afferrò per un polso la ragazza e le puntò al petto quella lama assetata del suo sangue reale.
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21-03-2013, 09.07.00 | #557 |
Cittadino di Camelot
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La porta si aprì ed entrò quell'anziano quasi claudicante che si poggiava con un bastone, l'aspetto non poco piacevole e quella voce sgraziata.quelle domande a bruciapelo mi spiazzarono.
"No!" pensai "non hanno a che vedere con l' Arconte, anche perchè questi quesiti sono strani". "Vedete..milord" con coraggio cercai di guardarlo negli occhi vista la poca luce "sono certa, comunque, che lady Vivian Mc Lanchester andrebbe in Paradiso, vi correggo". Sospirai..."In cosa Credo?..Credo in un unico Signore Onnipotente che sa giudicare i giusti dai malvagi. E Credo in Cristo che morì sulla Croce per salvare l' Umanità e ora siede nei Cieli alla destra di Signore Dio Nostro...e credo nei Santi e nella nostra Regina dei Cieli che mi protegge in ogni mio passo" dissi fermamente. Presi, poi, della pergamena e un calamaio che si trovavano sopra il comodino e iniziai a disegnare e gli mostrai il foglio recante uno stemma .."Ecco..come vedete un'aquila sulla sinistra e una spada sulla destra e vi sovrasta una corona di alloro..è lo stemma del mio casato" dissi cono fierezza "..dei Conti Trevor. Sono figlia del Conte Lionel Jones Trevor e da parte di mia madre discendo da una famiglia di Duca, che si stabilirono pure da queste parti" mi feci seria e turbata "Infatti ero giunta a Santa Agata di Gothia per essere loro ospite, ma mio zio il Duca, è stato imprigionato perchè..filocapomazdese, e ignoro dove si trovi" dissi queste parole quasi con punta di orgoglio e pensai era alquanto strano. "E ora..vossignoria.. avete altre domande da porre? Oppure fate la vostra richiesta" cercando di essere il più possibile tollerante e cortese, era chiaro la situazione si stava facendo seria.
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21-03-2013, 19.33.42 | #558 |
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Mi svegliai portando con me un vago senso di inquietudine.
Avevo appena iniziato a fidarmi di Mamyon, ad aprirmi con lui, se si fosse rivelato un impostore avrei davvero dubitato delle mie capacità di comprendere l'animo delle persone. Mi guardai attorno ed osservai la stanza in cui mi trovavo, era lussuosa ed elegante eppure mi metteva apprensione. Forse per il sogno o per il semplice fatto che non ricordavo affatto come ci fossi arrivata. Poco male, magari avrei imparato qualcosa di più su quella faccenda. Inoltre, nonostante il sogno, non dubitavo di Mamyon e sapevo che sarebbe venuto a cercarmi. Ebbi solo il tempo di alzarmi quando delle figure entrarono nel vestibolo. Osservai l'uomo senza cappuccio e ricambiai il suo sguardo con freddezza e decisone. "...No, Milord.. Nemmeno io lo credo... Non è stato certo il caso a condurmi qui, dovunque mi trovi... D'altra parte, non ci sono nemmeno capitata di mia spontanea volontà, o sbaglio?" Osservai gli occhi dell'uomo accanto a me, cercando di decifrare la sua espressione, tuttavia, non ci riuscii. "...Ebbene..." Dissi in tono freddo ma gentile "...che posso fare per voi? Perché mi trovo in questo posto?" senza abbassare lo sguardo. "Immagino che sia inutile chiedervi dove mi trovo, chi siete, come ho fatto ad arrivare qui.. O cose del genere.. Dunque eviterò di farlo..." aggiunsi gesticolando. "Quindi vi prego di parlare apertamente riguardo al motivo di questo incontro, se non vi dispiace..". Avevo parlato con pacatezza e decisone, nonostante la minaccia velata che mi aveva rivolto quell'uomo, inspiegabilmente, non ero terrorizzata, era come se il tempo, in quella stanza, si fosse fermato. |
21-03-2013, 21.06.38 | #559 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Quell'uomo fissò Clio con quel suo inquietante ghigno.
“In verità” disse “siamo noi a dovervi fare delle domande... come riguardo al vostro arrivo qui, del perchè mai abbiate deciso di intrufolarvi in un luogo chiuso al pubblico e del perchè poi abbiate deciso di seguire quella servitrice come una volgare spia... ditemi, milady... siete forse una spia? Magari al soldo dei Capomazdesi? Forse decisa a compiere qualche attentato contro l'Arconte o la principessa? Del resto non potrei pensare altrimenti... e vi rammento che le spie vengono condannate a morte senza processo qui...”
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21-03-2013, 21.09.35 | #560 |
Cittadino di Camelot
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Ma guarda guarda.......occhi di brace era Sawas.......ma poi una donna tutta pepe e lingua comincio' a parlare del mio libro.....ELina era li'tutta soddisfatta io ero intenta a comprendere........a comprendrre che quel libro ci avrebbe dato tanto se avessimo ritrovato il fuggiasco scrittore.......sempre qualcuno da cercare......" finalmente il SIgnor Sawas e' venuto fuori, deve essere la mia giornata fortunata, mia cara signora lei mi e'stata di grande aiuto.....se solo comprendessi le vostre conoscenze.....vedete..il libro mi e' stato donato.....da un uomo...perche' portassi a termine cio che per mio marito era una missione...ed ho la netta sensazione che fosse questa setta.........ora io ho la necessita' di esaudire unmio grande desiderio.....e voi sarete coloro che mi daranno una mano.........e non voglio che qualcuno si tiri indietro...........se sono capitata qui...c'e' un motivo....e non e'solo mio.........che ne dite amici cari ?........."......io dovevo portare a termine cio' che avevo nel cuore.........
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