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Vecchio 28-01-2014, 01.51.15   #561
Guisgard
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Tyssen e Gyen guardarono stupiti Altea.
“Ma, signora...” disse confuso il nano “... perchè separarci qui? Non sarà meglio raggiungere Tylesia e poi decidere il da farsi? Queste terre sono selvagge e sconosciute per essere attraversate da soli.”
“E' vero.” Intervenne Tyssen. “Correrete un grosso pericolo a viaggiare da sola in questa foresta. Siete senza dubbio una valente spadaccina, ma da sola è troppo rischioso anche per voi. Procediamo insieme fino a Tylesia come ha detto Gyen. Da lì, essendo zone più tranquille, decideremo come fare per il prosieguo.”
“Concordo con i vostri compagni, signora.” Annuendo Pich. “Per una donna sola queste terre sono troppo pericolose. Vi prego di desistere dal vostro proposito.”
“Io ho promesso di proteggervi e di servirvi, lady Altea.” Avvicinandosi a lei Tyssen. “Fatemi la grazia di rinunciare alla vostra idea di separarci qui.”
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Vecchio 28-01-2014, 02.00.38   #562
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Di fronte a ciò che era accaduto, Riccardo ripose la spada nel fodero e restò a fissare Parsifal, come a voler studiare l'indole e le intenzioni di quel misterioso cavaliere.
“Nessun legame con damigella Eilonwy...” disse “... mi ha solo curato la ferita causatami da un duello... abbiamo viaggiato insieme fino a qui, poi ci hanno assalito quei briganti. Il resto lo conoscete già. Ma ditemi, avete citato Afavalone... conosco quella città... ma perchè siete diretto là? Siete forse un avventuriero? O solo un cavaliere in cerca di imprese?” Scosse poi il capo. “Io non ho un destriero da montare. Vorrei venire con voi ad Afravalone, ma sono appiedato...”
“Parsifal...” avvicinandosi Alanius al suo compagno di viaggio, attento però che Riccardo non udisse la sua voce “... dobbiamo giungere quanto prima ad Afravalone. E ti rammento che quei mercenari a cui hai promesso i servigi saranno già arrivati ormai in quella città.”
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Vecchio 28-01-2014, 02.08.35   #563
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“Oh...” disse meravigliato il nonno di Juama a Tara “... davvero siete giunta qui solo per quel nostro fiore?” Sorrise. “Beh, questo mi rende pieno di gioia nel saperlo... oggi la gente non è più attenta ai fiori... forse neanche li ama più... servono per fare tappezzeria nelle corti e nelle sale nobiliari... qualcuno si illude di poterne serbare la bellezza chiudendoli rinsecchiti fra le pagine di qualche libro, ma non è così...” annuì “... si, vidi quel fiore in gioventù... ne restai colpito, ma ho sempre fallito ogni volta nel vano tentativo di vederlo sbocciare nel mio giardino... fino a quando, attraversando un giorno un piccolo borgo di minatori, qualcuno mi narrò di un Fiore magico, capace di esaudire ogni desiderio e dunque rendere felice chiunque lo possedesse... chiesi a quei minatori dove si trovasse tale meraviglia e loro mi indirizzarono sulla cima di un monte... infatti quel Fiore era sorto fra le rocce... così, animato dal mio desiderio di vederlo, scalai la montagna e raggiunsi la vetta... qui però non vidi quel Fiore... ma trovai un uomo che per sua generosità decise di descrivermelo... e allora accadde qualcosa di strano... dopo il racconto di quell'uomo io dimenticai le fattezze del fiore visto in gioventù e che tanto mi aveva ossessionato... rammentavo infatti solo quello descrittomi dall'uomo... e così nella mia mente il fiore visto in giovinezza divenne tutt'uno con il Fiore narratomi su quella montagna... tornato poi a casa tentai ancora una volta di coltivarlo nel mio giardino, stavolta con l'immagine in testa del Fiore descrittomi da quell'uomo sulla montagna... e pochi giorni fa, finalmente, sbocciò nel nostro verziere...”
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Vecchio 28-01-2014, 02.12.48   #564
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Giunti finalmente ad Afravalone, Eilonwy, Aladiah e Coco videro, poco oltre le mura settentrionali della città, quello che sembrava essere un lago.
In realtà più che un lago era invece un grosso stagno, nato dall'affluire in una verdeggiante piana di tre canali che alimentavano, verso Occidente, un luogo acquitrinoso e paludoso chiamato Lagno.
E sulle sponde di quello stagno i tre trovarono un grosso palazzo fatto di mattoni policromi che sembrano rubare i riflessi del cielo.
Così, a seconda dell'ora del giorno, quel palazzo assumeva un colore particolare.
Esso era il palazzo di lady Galatea.
E giunti davanti al suo ingresso, preceduto da un vivace giardino protetto da un portico di marmo bianco, Aladiah bussò.
Poco dopo il portone si aprì ed un nano apparve sulla soglia.
“Salute a voi, viaggiatori...” disse ai tre “... cosa vi spinge in questo asilo?”
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Vecchio 28-01-2014, 02.21.36   #565
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Claren cominciò a mescolare in un piccolo sacchetto le pietre con incise sopra le Rune.
Ma Karen, senza dire nulla, si avvicinò a Clio, portando le sue mani prima sulle spalle e poi lungo le braccia della ragazza.
E la strinse in modo improvviso a sé, facendo sentire la schiena di lei contro il suo petto.
“Perdonatemi, Clio...” disse piano “... sono stato uno sciocco... ho detto tante cose e tutte rivolte a me stesso, quasi senza badare a ciò che pensavate voi... ed ora invece mi accorgo che i vostri occhi mi appaiono un po' meno luminosi...” lei sentì le mani di lui stringere ancor più le sue braccia “... vi siete sentita giudicata... ma non volevo, davvero... è vero, sogno un mondo senza guerre, né contese... ed anche senza gerarchie...” sorrise in maniera quasi impercettibile “... se mi sentissero i senatori, ma anche i nobili del regno, beh, mi prenderebbero per un folle... ma è così... è questo il mondo che immagino... e prima... vedendovi con questo abito, senza più la vostra uniforme, ho visto tutti i miei sogni realizzati... vi confesso che temo, talvolta, che le battaglie e la disciplina possano respingere in voi i sentimenti che le donne provano... si, lo confesso, infondo sono stato geloso... geloso che possiate desiderare ed amare la vostra vita più di qualsiasi altra cosa... per questo ho cercato di vedervi e di farvi sentire come voglio io oggi... ma sono stato uno sciocco... e forse, se voi foste diversa, io non sarei qui oggi... ho incontrato molte dame... eleganti, sfarzose, belle... ma tutte mi apparivano vuote... voi invece...” sospirò “... forse ho detto anche troppo... magari vi sto sembrando un povero idiota... un idealista... ma è ciò che penso e sento... e voglio solo dirvi una cosa... non desidero essere in alcun posto in questo momento che non sia questo piccolo orticello sotto la pioggia... e non vorrei, vi giuro, avere al fianco nessuna elegante e bellissima donna di corte... nessuna che non siate voi, Clio...”
“Le Runa hanno parlato...” all'improvviso Claren, osservando le pietre sparse davanti a lei.
“Benissimo.” Voltandosi verso la donna Karen. “ E cosa hanno rivelato?”
“Quando Amore dal purpureo mar crepuscolare sorgerà” fece Claren fissando Clio “due teneri amanti per sempre benedirà...” poi guardò le altre Rune che aveva estratto.
E per un attimo qualcosa la turbò.
Alzò allora lo sguardo su Karen ed i suoi occhi tradivano una forte inquietudine.
“Allora?” Fissandola il principe. “Cos'altro hanno rivelato le Rune?”
La vecchia finalmente scosse il capo e tornò a guardare le pietre.
Non disse nulla e frettolosamente le rimise nel sacchetto.
“Dunque?” Domandò Karen.
“Nulla, mio signore...” mormorò Claren “... sono vecchie tradizioni di un mondo lontano... meglio non dar ad esse molto peso...”
“Come sarebbe a dire?” Stupito il principe. “Fino a poco fa dicevi che racchiudono una profonda verità!”
“Sono vecchia e stanca” replicò lei “e capita sovente ormai di non riuscire più a leggere le loro parole... mio signore, tornate al vostro palazzo e dimenticate questo sciocco momento... ora perdonatemi, devo andare...” si alzò e nell'allontanarsi si voltò ancora a fissarlo “... che Dio abbia pietà di voi e di noi tutti...” ed andò via, svanendo sotto la pioggia.
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Vecchio 28-01-2014, 02.23.23   #566
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Gufo Scarlatto fece convocare l'intera compagnia mercenaria dai suoi due luogotenenti, Boyke e Koim.
E quando tutti si presentarono nella mensa della caserma che era stata assegnato loro come quartier generale, il comandante dei mercenari si presentò ai suoi uomini.
“Questa sera stessa” disse Gufo “incontrerò una delegazione del Senato e sapremo con precisione quale sarà il nostro compito in questo reame.”
“Non eravamo arrivati qui per stanare un gruppo di ribelli separatisti, capo?” Chiese uno dei mercenari.
“Così ci era stato detto dal messo inviatoci dai senatori.” Rispose Gufo. “Tuttavia la cosa non deve essere poi così semplice. Afravalone è famosa per la sua tradizione militare e in questo reame vi sono due milizie effettive. Una devota al vescovo e l'altra fedele al re. Inoltre i ducati, le contee, le baronie e i principati hanno eserciti ben forniti di uomini ed armi. Dunque, se un paese che può vantare questa capacità bellica decide di chiamare dei mercenari, ciò può voler dire che la minaccia avvertita deve essere molto più seria di quanto sembri.”
“E se in realtà volessero solo armate da mandare al sacrificio per tutelare le proprie?” Domandò un altro di quei soldati.
“Le cavie” fece Gufo “non si pagano certo così profumatamente per poi essere gettate al macello.” Rise. “E comunque credo che il Senato ben conosca la fama che ci precede in ogni luogo. Io invece penso che la minaccia avvertita in queste terre deve preoccupare non poco il Senato ed il popolo Afravalonese. Pare infatti che il re abbia lasciato il regno. Ecco perchè voglio sapervi decisi e coscienti della pericolosità di questa missione. Questo è tutto. Saprò dirvi di più dopo aver incontrato i senatori. Per ora siete tutti in libera uscita. Rammentate che domani mattina ci sarà il contrappello e vi voglio tutti presenti.”
Gufo così sciolse quella riunione.
Ma solo quando la mensa si svuotò, il mercenario si accorse di qualcuno che se ne stava steso su una panca.
“A te non interessa essere in libera uscita?” Avvicinandosi Gufo a quello.
“Non sapevo” disse Guisgard senza neanche aprire gli occhi “che anche gli schiavi potessero godere della libera uscita.”
“A me interessa solo che tu obbedisca ai miei ordini.” Replicò Gufo. “Per il resto puoi fare ciò che fanno tutti gli altri quando non ci troviamo impegnati a combattere.”
“Non temi una mia fuga?” Aprendo finalmente gli occhi Guisgard.
“Si vede” sorridendo il mercenario “che non conosci la fama intorno al mio nome. Sai come viene punito qualcuno che decide di lasciare la mia compagnia senza aver prima saldato il debito che lo lega a me?”
“No...” sbottò Guisgard “... ora però hai sollecitato la mia curiosità... dimmelo, o non ci dormirò stanotte...”
“Ebbene” mormorò Gufo “lo faccio legare nudo sul dorso di un cavallo non domato, per poi lasciarlo libero di correre all'impazzata. E siccome al cavallo viene intrecciata la coda con rami secchi e paglia unti di pece, per poi dar ad essi fuoco, immaginerai che la cavalcata in breve si trasformerà in una lunga agonia.”
Guisgard continuò a guardarlo senza aggiungere nulla.
“Dunque, se vuoi divertirti stasera fai pure, amico mio.” Ridendo Gufo. “Ma attento a non spendere tutti i tuoi risparmi con le donne. Potrebbero servirti per cominciare a racimolare la cifra con la quale acquistare la tua libertà.” Scosse il capo. “Già, rammento... gli schiavi non hanno nulla. Meglio così allora. Non avrai tentazioni di nessun tipo.” E andò via canticchiando divertito.
Guisgard allora, sbollita un po' di rabbia, uscì anch'egli dalla mensa e cominciò a girare nella caserma.
Ormai vi erano solo i soldati che dovevano svolgere il loro turno di guardia.
Il cavaliere, così, passeggiò tra l'androne e i lunghi corridoi, fino a quando si ritrovò in una saletta laterale.
Qui vi erano diverse armi e corazze, insieme ad utensili e attrezzi vari per ogni esigenza bellica.
“Benvenuto, amico mio!” Salutandolo qualcuno. “Sei il primo cliente da quando siamo giunti in questa città! Vuol dire che ti farò un trattamento di favore!”
Era un uomo di corporatura grossa e il volto bonario.
“Io sono Mirk il Rosso” presentandosi a Guisgard “e mi occupo di tutto ciò che i mercenari della compagnia possono acquistare.” Rise. “Chiedimi qualunque cosa ed io ti servirò a dovere. Cosa ti occorre? Una spada particolare? Qui da me troverai tutto! Spada ad una o a doppia lama. Dritta o ricurva. Ad una o a due mani. Spadini, daghe, spadoni, scimitarre e persino ammazzadraghi!” Annuì. “E poi ancora archi, balestre, asce da guerra, alabarde, stelle del mattino e mazzeferrate! Lance, fionde, coltelli di tutti i tipi e martelli da guerra! Naturalmente non mi mancano elmi leggeri e pesanti, corazze, scudi e speroni! Allora, in cosa posso servirti?”
“Fammi capire...” fece Guisgard “... dobbiamo pagare le armi da portare in battaglia?”
“Certo!” Annuì Mirk. “E le spese ci sono anche per la loro manutenzione e riparazione.”
“Io non ho nulla in tasca.” Fissandolo Guisgard. “Come faranno a farmi scendere in campo?”
“Beh...” fece Mirk “... ti sarà dato una daga, o al massimo un'altra arma di tipo semplice e con quella dovrai farti valere in battaglia. Se sopravviverai, allora, ti sarà data la paga prevista dopo ciascuno scontro e con quella potrai poi acquistare qualche altra arma più efficace. In pratica durante la prima battaglia dovrai essere abile e prudente, amico mio. Oltre che fortunato s'intende.”
“Mi ci vorrà una vita per mettere da parte la somma richiesta da quel dannato Gufo...” a denti stretti Guisgard.
“Eh, amico mio...” scuotendo il capo Mirk “... mi sa che farai prima a trascorrere qui l'intero periodo richiesto per il tuo servigio.”
“Al diavolo!” Esclamò Guisgard.
“Ti ci abituerai, vedrai.”
“Non penso proprio!”
“Che fretta hai?” Domandò Mirk. “C'è forse qualcuno che ti aspetta? Magari la tua bella? Rasserenati. Se è davvero innamorata magari sarai come Ulisse e lei ti aspetterà a dispetto di tutti e tutto. Se invece non lo farà, beh, avrai scoperto che non era il tuo vero amore. Ammesso che tu ci creda al Vero Amore.”
“Devo riprendere il mio viaggio!” Rivelò Guisgard. “E non ho intenzione di rinunciarci!”
“La vita stessa è un lungo viaggio, amico mio.”
“La mia vita dipende da quel viaggio.” Replicò Guisgard.
“E dove eri diretto?” Chiese Mirk.
“In una terra fuori da questa regione.” Spiegò Guisgard. “Una terra bella come nessun'altra.”
“E come si chiama questa tua favolosa terra promessa?” Guardandolo Mirk.
“Sygma...” rispose Guisgard “... una terra dai tratti poetici e romanzeschi...” accennando un leggero sorriso il cavaliere “... una terra senza tempo e degna di cavalieri...”
“Perchè sei diretto là?”
“Perchè mi è stato promesso un feudo di quella terra...” raccontò Guisgard “... un feudo appartenuto alla mia stirpe secoli fa... un feudo su cui vantare degni diritti.”
“Amico mio, una volta qualcuno mi ha detto che se davvero desideriamo qualcosa con tutto noi stessi” disse Mirk “allora prima o poi riusciremo ad ottenerla... ed io ti auguro di poter raggiungere davvero quella terra e trovare il tuo feudo.” Aggiunse sorridendo.
“Amen...” segnandosi Guisgard.
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Vecchio 28-01-2014, 11.48.39   #567
Eilonwy
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Eilonwy sarà presto famoso
"Buon giorno! Sono la principessa Eilonwy del Regno del Cristallo di Azarath (Crystal Azarath Kingdom). Questi sono i miei protettori Aladiah, pupillo dell' Arcangelo Gabriele, e Coco, principessa delle fate. Possiamo entrare? Lady Galatea ci sta aspettando!" dissi al nano.
Non vedevo l' ora di incontrare Lady Galatea!
Lady Galatea era l' unica Strega Bianca che era stata accettata dalla città e dalla comunità di Afravalone. Per di piu' era stata non solo la mia madrina, ma anche quella del principe Karel. L' unica magia legale e riconosciuta dal Senato e dalla Famiglia Reale ad Afravalone era quella di Lady Galatea!
Se tu la vedevi potevi solo scorgere in lei una bella dama. A prima vista poteva sembrare una semplice nobildonna dai capelli biondo ramato e dagli occhi di gatto color nocciola....ma, in verità, era una delle piu' potenti e generose Streghe Bianche. Per non parlare del fatto che sarebbe rimasta per sempre una donna giovane, anche quando avrebbe avuto 300 anni.


(LADY GALATEA)
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!!
Eilonwy

Ultima modifica di Eilonwy : 03-02-2014 alle ore 22.17.20.
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Vecchio 28-01-2014, 15.33.06   #568
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Mi mancò il fiato, le sue mani sulle mie spalle, sulle mie braccia, quella stretta inaspettata che mi avvolse.
Era così vicino, potevo sentire il suo profumo ricercato, il battito del suo cuore.
Quasi non mi accorsi del responso oracolare, le sue parole rimbombavano nella mia testa.
Possibile che cambiasse così velocemente? Davvero aveva detto di essere geloso, di cosa.. della mia vita?
Quando la donna se ne andò, lasciandomi un’inquietudine, mi voltai verso di lui, immergendomi nei suoi splendidi occhi verdi.
“Non dovete scusarvi, altezza.. non sapete quante volte ho dovuto sopportare questi discorsi..” esitai “..avevo solo sperato che voi… soltanto voi.. foste in grado di capire..” sorrisi “..è vero, amo la mia vita.. ma questo non significa che non possa provare sentimenti.. semmai è il contrario… sono gli uomini che non riescono a vedere la donna attraverso l’uniforme, io so bene chi sono… credevo che solo i vostri occhi ne fossero stati capaci..” scossi la testa “..ma se è questa la donna che vedete, con questo scomodissimo abito, allora mi sbagliavo..” sorrisi, avvicinandomi a lui di un passo “..ed è strano perché io trovo che, questa spada, per quanto bellissima.. davvero non vi si addica” mi avvicinai ancora e senza staccare gli occhi dai suoi gli slacciai la mia cintura, per poi cingerla, insieme alla preziosa spada, attorno ai miei fianchi.
Ora l’equilibrio era di nuovo stabile.
Lo guardai con un largo sorriso: quello era l’uomo per cui avrei dato la vita, l’uomo che avrei protetto ad ogni costo, era diverso da me, eppure era l’unico che riuscisse a farmi vibrare l’anima.
Infondo, pensai, non c’è pace senza guerra.
“Qui sarete al sicuro..” dissi poi, cercando di pensare a cose pratiche “Vi manderò le vostre guardie, con abiti civili per non dare nell’occhio, immagino che anche i vostri ospiti capiranno che la vostra sicurezza è importante, fatemi sapere se avete bisogno di qualcosa, abiti, libri, la vostra tela.. solo le guardie conosceranno la vostra nuova dimora, nessun altro.. questi erano i patti..” sorrisi “io devo tornare in caserma, mi stanno aspettando.. tornerò a farvi visita, naturalmente, e vi scorterò in senato quando e se vi chiameranno, o anche in pubblico se desiderate mostrarvi alla gente.. infondo, per queste brave persone siamo solo due fidanzati, non possiamo certo dormire sotto lo stesso tetto..." Scherzai.
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Vecchio 28-01-2014, 16.22.18   #569
Altea
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Altea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolare
La mia decisione destò clamore..ognuno diceva la sua..e io li guardavo uno ad uno.
"Tylesia..ora volete andare a Tylesia?" dissi osservando Gyen e Tyssen perplessa..."e cosa vi dice quella sia la strada giusta?".
Rimasi un attimo in silenzio.."Va bene, non seguirò la strada sola..ma per una sola ragione..poichè mi fido e seguo il buon consiglio di frate Pich, egli non vorrebbe sicuramente mi succedesse qualcosa..quanto a voi..Tyssen" e lo guardai negli occhi perplessa dopo le parole dell'abate "dovete come sempre desistere dal fatto che un giorno cederò alle vostre lusinghe e le nostre strade, come sempre si separeranno e si reincontreranno, forse, per i nostri viaggi".
Silenzio...osservavo il nano Gyen...perchè mai l' Abate Nicola non aveva voluto dar una risposta a quella richiesta di aiuto di lady Consel? Era strano, un uomo di Chiesa non nega mai l'aiuto del buon Dio e da quello che avevo capito dal priore del Convento di San Michele Arcangelo era pure in ottimi rapporti col Ducato di Capomazda e quasi riverito...forse avrebbe agito da solo?
Mi voltai, nuovamente, verso la grotta ed ebbi un sussulto..dovevo tornare..sola..come si torna dal proprio padre confessore.
"Aspettatemi qui..un attimo..io ho bisogno di parlare sola con l' Abate..per un fatto mio personale".
Rientrai nella grotta..ormai era quasi buio ma la luce flebile della candela mi conduceva nel suo angusto studio e camminavo a tentoni toccando quell'antro di pietra fredda e stalatiti.."Abate Nicola..sono Altea..scusatemi se mi ripresento a disturbarvi ma vengo come umile devota al cospetto del Signore..poichè ho commesso un grave errore..ho giurato sulla Vergine di non amare nessuno..il mio Padre confessore mi disse non ero legata a nessun pegno..eppure..io temo a trasgredire alla Promessa fatta. Io sono coraggiosa...e vi sembrerà strano io abbia proprio paura dell' Amore..vi prego di aiutarmi."...finite quelle parole mi trovai proprio davanti al suo tavolo..i fogli sparpagliati messi in ordine prima a celare i suoi studi come avevo notato..mi guardavo in giro..ancora il silenzio e terminai.."Se ritenete di non dovermi aiutare od ascoltare..allora prenderò coscienza dell'errore fatto, come avete detto voi..e dovrò scontarlo per tutta la Vita" continuando a guardarmi attorno tra gli strani oggetti e i vari libri..forse parlavo col Nulla..l' Abate non avrebbe dato peso alle mie parole.

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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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Vecchio 28-01-2014, 20.04.10   #570
elisabeth
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
I suoi occhi erano vitrei, c'era paura ma anche uno stato di alterazione del suo inconscio......provai a pizzicarla...ma non reagiva, Fra Favelius si avvicnò e lei rimase immobile.....come una statua che respirava, le avevano rubato l'anima ?......." Daizer......siamo qui per scoprire proprio questo....cosa ci fà una bambina da sola nel bosco e nel suo stato......ecco perchè avevamo la necessità di muoverci in fretta......."...improvvisamente il cielo si aprì e su di noi arrivò un forte scroscio d'acqua.......gli alberi non trattenevano la furia dell'acqua, anzi le foglie si piegavano al volere del Divino......." bisogna prendere la bimba e portarla all'interno del carrozzone....." intanto...incominciai a lavarle il viso e le mani.... alle volte si e' aiutati proprio dalla provvidenza........ma mentre osservavo Fra Favelius prendere la bimba...sentii le imprecazioni di Daizen.......eravamo sommersi dal fango........i Cavalli erano nervosi.....e le ruote del carro sembravano inchiodarsi alla fanghiglia......" Ma quanto pesa questa vostra dannata invenzione......se continua così.....il vostro carro morirà affogato nel fango....e' meglio sganciare i cavalli e legarli ad un albero.......almeno resteranno a galla.......".......mi ero legata la gonna alla vita.......e mentre davo una mano a Daizer....con la mente andai a mio padre......mi hai invischiato in questa storia....forse sarebbe cortese da parte tua darmi un segno.....la mela e va bene...ma se ci fermiamo a quello, qui siamo finiti......mi resi conto che parlavo da sola....e che tutti mi stavano osservando......" E allora...non avete mai visto una donna che lavora e discute tra se e se ?........l'unica che puo' stare dentro la carrozza e' la bimba...pesa poco....per noi stasera e' previsto il bagno....ma mentre dicevo questo,da lontano vidi un ombra si nascondeva solo quando potevo vederla......." E oltre il bagno..ovviamente abbiamo ospiti a cena.........".......Non sembrava finirla....pioveva a dirotto.......bisognava proteggerci.....presi un bastone e segnai un cerchio.........era invisibile il terreno era acqua sporca......." Bene...noi non usciremo dal cerchio e ovviamente nessuno ci entrerà.........potremo perlomeno stare tranquilli ,prima o poi dovrà pur finire.....".........
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