30-10-2012, 17.20.12 | #571 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Elisabeth era all'interno del negozio con quel soldato che sembrava aver gradito il suo consiglio su quel regalo.
Storm invece era fuori che aspettava. Ad un tratto l'altro soldato gli si avvicinò. “Molto gentile vostra moglie.” Disse. “E anche bella, se posso permettermi.” Storm annuì e sorrise. “Da dove venite?” “Uhm...” mormorò Storm “... in verità siamo arrivati da poco. Siamo qui per via dei miei affari.” “E di cosa vi occupate?” “Sono un commerciante di tè.” “Capisco.” Annuendo il militare. “Ed è qui a Las Baias la vostra imbarcazione?” “Si.” Rispose Storm. “Ora però alcuni carpentieri si stanno occupando della sua manutenzione.” “E dove alloggiate?” “Da un vecchio amico. Lassù, oltre il promontorio.” Indicò Storm. “Ora siamo diretti là.” “Benissimo!” Esclamò il soldato. “Allora faremo la stessa strada! Anche noi siamo diretti lassù, al palazzo di sua eccellenza il governatore.”
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30-10-2012, 17.27.22 | #572 |
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I miei occhi, glaciali ed indagatori, erano fissi su Musan.
Lo osservai per un lungo momento... osservai ogni suo movimento ed ogni suo gesto, ascoltai ogni sua parola ed ogni pausa... lo osservavo e lo studiavo, tentando di comprendere l’essenza della sua indole, che tuttavia continuava a sfuggirmi... ed oro sicura che lui stesse valutando me allo stesso modo. “Agamennone...” dissi lentamente “Non dimenticate, però, che Agamennone fu la causa principe della sua stessa rovina: aveva fatto molto male, e con molto male fu ripagato!” Lo osservai ancora per un attimo... “La guerra non rende l’uomo immortale, Heer Musan... il conflitto, la lotta, la prevaricazione non rendono un uomo migliore di un altro. Lo rendono più potente, forse... ma il potere è artificio... e passa presto!”
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30-10-2012, 17.46.28 | #573 |
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Indietreggiai lentamente...che errore..mi era venuto spontaneo narrare quella storia, fissai il maestro, il suo volto trasaliva qualcosa di enigmatico, non riuscivo a capire se fosse paura o sorpresa..."Io..io.." mi bloccai perplessa, ma non potevo continuare a tenere quel segreto a lungo.."ho comprato il libro delle Confessioni del Pirata Topasfier in un emporio presso il molo, ho letto qualche pagina, ma alcune sono in spagnolo e non le capisco. Vi sono pure dei disegni...e quel pirata è l'unico superstite della nave affondata di Capitan Lanzaras..anche se dicono..sia solo leggenda".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
30-10-2012, 18.40.04 | #574 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Il bene e il male” disse Musan a Talia “sono concetti relativi, Analopel. Acquistano valore asseconda dove ci si trova. Un gentiluomo europeo non uccide un nemico disarmato, mentre è normale farlo per un guerriero flegeese. E non è vigliaccheria, ma solo una cultura differente.” Sorrise. “E voi sottovalutate il potere, Analopel. Forse nelle poesie e nella filosofia vi fate troppo sedurre dalle parole...”
“Come hai trascorso la mattinata?” Chiese Talia dopo averlo raggiunto e salutato. “Probabilmente” rispose lui “non diversamente da te. Con la sola differenza che mentre io studiavo latitudine e longitudine, tu eri alle prese con i tuoi studi di poesia e letteratura.” Sorrise. “Ma forse con l'eccezione che io ho trascorso la maggior parte del tempo a pensarti. Per il resto, come vedi, abbiamo fatto quasi le stesse cose.” “Come fai a dire questo?” Fissandolo Talia. “Mi sbaglio?” “Tanto non mi crederesti...” “Prova a dirmelo, allora...” fece lui “... sai che poi ti credo sempre.” “Se sei qui ora” replicò lei “allora vuol dire che hai ricevuto il mio biglietto. Ebbene, se ho pensato subito di fartelo avere, per informarti di questa mia uscita, allora vuol dire che eri nei miei pensieri, no?” “Anche io ho mandato un messaggio al tenente di vascello” con un sorriso ironico lui “ma questo non vuol dire che ho pensato poi a quel mio superiore per il resto della mattinata.” “Oh... capisco... ed è la stessa cosa, a tuo avviso?” Accigliata lei. “Fammi capire... gli hai dato appuntamento per stasera a quel tipo, avendo avuto prima cura di avvisare il mondo intero che anche di fronte ad una questione di vita o di morte, tu stasera in capitaneria non ci saresti stato?” Lui sorrise nuovamente e si avvicinò, cingendole i fianchi. “Lo vedi?” Sussurrò lui. “Che oscuro potere hai su di me, biondina? Riesci sempre a convincermi.” E le sfiorò i capelli con le labbra. “Già...” chinando il capo lei “... ho saputo che ieri c'è stata una festa, tra gli ufficiali con le loro mogli... sarà stata bella, immagino... e ci saranno state dame bellissime...” “Si, molto.” “E tu, per dovere, avrai detto molte cose carine, credo...” “Si, per dovere.” “Già...” sospirando lei “... a volte mi chiedo quanto tu possa immedesimarti quando dici quelle cose...” Lui la strinse ancor più a sé. “Sento il tuo cuore battere...” disse sottovoce, mentre i capelli di lei accarezzavano il suo viso “... e darei qualsiasi cosa per sapere che sta battendo per gelosia...” Lei tentò allora di staccarsi, ma lui la tenne ferma. “Ciò che dico alle altre” mormorò lui “è solo per l'etichetta e per il dovere. Devo farlo, sono un Guardiamarina ed è un obbligo essere cortesi con i superiori e con le loro famiglie. Ma sono solo frasi vuote e di circostanza... non basta una donna con un abito scollato, o con gli occhi chiari per farmi dimenticare di te... anzi, più guardo le altre donne, più comprendo che nessuna sarà mai come te...” “Ti prego, no...” tentò d'interromperlo lei “... non dire le cose solo per farmi rasserenare, o per farmi piacere...” “Volevo scriverti stanotte...” stringendola sempre a sé “... anzi, ho qui il biglietto che volevo lasciarti sotto il balcone...” “Leggimelo, ti prego...” sussurrò lei. “Come si riempiono i giorni?” Cominciando a leggere lui. “E le ore? E gli attimi, i momenti, fino all'ultimo istante di cui è fatta l'Eternità? Col Tempo, con la bellezza? O forse con l'onore e la gloria? No, io l'Eternità la riempio con le parole, che come frammenti di sogni raccolgo e ricucio ogni notte, talvolta al chiaro di una Luna magnifica e muta, altre volte al solo scintillio delle stelle lontane. E di quelle parole io ne faccio arte, racconti, storie, immagini, suoni e profumi. Ogni parola per me non ha più segreti, che sia forgiata dagli uomini o concepita nei Cieli. Che sia bianca, nera o d'infiniti colori, io gioco con ognuna di essa, traendone ogni volta bagliori, riverberi, riflessi e sfolgorii con cui ornare i tuoi occhi, i tuoi capelli, la tua bocca o il tuo viso. Si, perchè solo con le parole sussurrate al silenzio della mia solitudine e della mia malinconia io riesco ogni volta a rievocare la tua immagine. Ed allora essa, come tutte le parole del mondo che faccio mie come dardi per il mio arco, mi appartiene e diviene materia stessa dei miei sogni, con cui vivere infinite volte ogni tuo ricordo e generandone ogni volta uno nuovo. Si, quando scrivo di te, tu appartieni a me e a me solo. E come te, anche il mondo intero che con le parole rendo lo scenario per ogni mia storia, dove tu sei e sarai sempre l'unica eroina.” Lei si voltò a fissarlo ed i loro occhi si unirono, così come le loro labbra. Unite e perse nel medesimo riflesso che il mare abbandonava nel crepuscolo. “Le parole...” ripetè Musan, destando Talia da quel ricordo “... le parole passano. Il potere invece è fatto d'altro. Di testimonianze di forza.” Si avvicinò e mostrò un lieve inchino. “Ora vi saluto... ma ci rivedremo presto. Molto presto...” ed andò via. “Analopel...” avvicinandosi Jamiel a Talia “... chi è quell'uomo? Quello che ti ha regalato il pugnale? E' lui? Allora lo sposerai?” E fissò il volto di Talia.
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30-10-2012, 19.23.27 | #575 |
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Uscii dal negozio..pedinata dal soldato con la sua boccetta e mi accorsi dello strano colorito del volto di Storm, certo lapresenza edil parlottare del soldato non dovevano essere di suo gradimento......ma lo vedevo nervoso....mi avvicinai a Storm..e lo presi sotto braccio...." Ti vedo stanco amore mio, oggi ti ho fatto girare per tutti i negozi.......e non ti ho ancora accontentato......scusateci adesso, vi auguro la buona serata...e ...fate i miei complimenti alla vostra Signora......".....feci un mezzo inchino e mi trascinai Storm verso una piccola locanda li' vicino, credo che si bevesse e si mangiasse.....non sapevo niente di quel luogo.." Che cosa ti stavi raccontando con quel soldato ?..eri pallido come la morte......se non fossi una signora, ti direi che avrei bisogno di una sana sbronza...".....Speravo in cuor mio di raggiungere quel posto senza intoppi...
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30-10-2012, 19.28.49 | #576 | |
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Mi ritrovai di nuovo nella taverna di Potuga. Guardai la porta da cui avevo visto entrare Dydas non molto tempo prima. Una vena di tristezza accarezzò la mia mente.
E fu quello che Giuff vide, probabilmente, quando mi offrì il rum. Lo allontanai con una mano. "Non l'avete ancora capito, capitano? Dalle mie parti le virtù che decantate le possiede una pinta di birra. Se mi volete allegra dovete offrirmi una di quelle." Dissi indicando il boccale che alcuni uomini avevano al tavolo. "E non aspettatevi granché dalla mappa, non conosco questi luoghi. Possiedo solo le informazioni della ragazza." Rabbrividii pensando alle parole di Loren. Citazione:
Sperai, sapendo di mentire a me stessa. |
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30-10-2012, 19.57.37 | #577 |
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Risposi con un sorriso a quello del colonnello.
"Sono certa che le vostre memorie sono interessanti e sarò lieta di ascoltarle quando ne avrete voglia". Mi alzai dalla tavola e attesi che mi mostrasse la " sorpresa"
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30-10-2012, 21.23.23 | #578 | |
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Sospirai profondamente...
I miei occhi erano fissi di fronte a me, osservando Musan che si allontanava lentamente ma senza vederlo davvero. L’eco di quel ricordo, salito alla mia mente inaspettatamente e senza alcun preavviso, rimbombava nella mia anima, rimbalzando tra mille altri ricordi, sensazioni, sentimenti, emozioni... chiusi gli occhi un momento, dunque, cercando di fare ordine... lui... le sue parole... la sua voce... il suo sorriso... le sue mani che sfioravano le mie, facendomi battere il cuore... Citazione:
Poi spostai gli occhi e fissai Jamiel per qualche momento... sorpresa... colpita... Quella domanda così semplice, ingenua... ...lo sposerai?... rabbrividii. E non risposi.
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31-10-2012, 01.18.17 | #579 |
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Storm annuì e salutati i due militari, con Elisabeth si avviò poi nella locanda.
Qui si sedettero ad un tavolo e subito il locandiere si avvicinò. “Portateci la specialità della casa.” Disse Storm. “E del vino... anzi, del rum.” Il locandiere annuì e si allontanò. “Siete stata brava poco fa...” rivolgendosi Storm ad Elisabeth “... si, davvero brava... siete rimasta calma... in effetti quel soldato cominciava ad essere seccante...” Tornò il locandiere e servì in tavola. Ma proprio in quel momento nella locanda entrarono anche i due militari, prendendo posto proprio ad un tavolo accanto a quello di Storm e di Elisabeth. “Coincidenza oppure no?” Mormorò a voce bassa Storm fissando Elisabeth. “Avevano detto di essere diretti dal governatore ed invece ce li ritroviamo di nuovo dietro...”
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31-10-2012, 01.25.55 | #580 |
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“Bene.” Disse il colonnello nel vedere Cheyenne che attendeva la sua sorpresa. “Allora possiamo andare.” Chiamò un servitore. “Accompagnaci alle scuderie.”
Giunti alle scuderie, gli stallieri del colonnello condussero verso il loro padrone un magnifico cavallo bianco. “Ecco la tua sorpresa.” Sorridendo il colonnello. “E' un magnifico cavallo di Spagna, costato ben settecento Fiorini d'oro. E' tuo.” Fissando Cheyenne. “Qualsiasi dama di Madrid, Barcellona o Castiglia deve saper cavalcare. E' quasi d'obbligo in una nazione civile. Naturalmente il cavallo è stato domato, ma mai cavalcato al di fuori del proprio recinto e questo lo rende praticamente solo tuo, ragazza mia. Ti toccherà anche dargli un nome. Su, laggiù” indicando un vestibolo che si affacciava nello spiazzo “troverai abiti adatti e degni di una vera Amazzone. Va a cambiarti, così potrai subito provare il tuo cavallo.”
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