19-05-2017, 01.21.13 | #571 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Elv restò pensieroso a quelle parole di Cassandra, guardando poi la brughiera dove quell'uomo misterioso era fuggito.
“Mi chiedo cosa cercasse qui...” disse “... è una vecchia magione... a meno che non si trattasse di un ladruncolo... comunque dentro non manca nulla... forse il nostro arrivo lo ha messo in fuga senza poter rubare nulla... vieni, rientriamo...”
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19-05-2017, 01.22.58 | #572 |
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Ascoltai quelle parole che poi divennero un canto. Affacciai leggermente il volto per vedere meglio, restando nascosta dietro al tronco ed il pugnale stretto nella mia mano, pronta a difendermi.
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19-05-2017, 01.31.31 | #573 |
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''Già, infatti, non c'è nulla di interessante e che possieda ancora un valore...'' mi associai ai pensieri di Elv, mentre lo seguivo dentro casa.
Magari era qualcuno di diverso da quell'uomo. In fondo non ci conosceva e dubitavo che sapesse dove vivevamo. Dove vivevamo Quella piccola porzione di pensiero quasi mi fece arrossire. Sì insomma, io ed Elv non vivevamo insieme, era lui che mi aveva già trovata lì al suo arrivo... Sospirai silenziosamente; erano solo farneticazioni, le mie, pure paranoie, e poi perché mi giustificavo con me stessa? Anche per questo c'era una risposta. Quel ragazzo sconosciuto, arrivato all'improvviso, mi aveva cambiata, lo sentivo, aveva fatto scattare qualcosa in me che non riuscivo a comprendere e che ora mi faceva dubitare di me stessa e dei miei stessi pensieri.
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19-05-2017, 01.46.25 | #574 |
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Faceva caldo.
La sala sembrava intrisa di un calore avvolgente, ossessivo, tanti i due corpi sudavano. Sudavano perchè non smettevano di muoversi, l'uno contro l'altro. Era una danza folle, estatica, quasi primordiale. Aegos continuava a cavalcare la regina come se fosse la più indomita e selvaggia delle cavalle, col solo scopo di domarla, di farla gridare per quel piacere sfrenato. E più vedeva la resistenza di lei, più aumentava la sua foga, il suo impeto, quasi imbizzarrendosi per quell'eccitante frustrazione. La teneva stretta per le caviglie, con le gambe completamente divaricate, guardandola negli occhi e in tutta la sua meravigliosa nudità. Elyse invece restava seduta sul suo trono, segno del suo potere assoluto, sussultando per quei colpi vigorosi che sembravano avere la forza e la foga per sbatterla ovunque. Restava allora salda, aggrappata ai braccioli, resistendo al volersi abbandonare alle grida più belle e liberatorie. Non voleva dargliela vinta. Era la regina e non poteva arrendersi così, darsi per vinta davanti al suo cavaliere. Lei, così conscia, così certa della sua bellezza e del desiderio peccaminoso che sapeva suscitare in ogni uomo non poteva inchinarsi così. Neanche a quell'uomo così risoluto e forte, simile al più robusto e vigoroso degli stalloni selvatici. Sperava così di fiaccarlo, di sfinirlo, di portare al limite la sua potenza, ma quel cavaliere sembrava avere una resistenza fuori dal comune. Spinse ancora e la regina resistette. Poi si fermò di colpo, col respiro irregolare. La prese per mano con decisione, quasi fosse l'ultima delle schiave, come a farla alzare dal suo regale seggio. “Ti voglio inginocchio...” disse lui “... di nuovo...”
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19-05-2017, 01.56.54 | #575 |
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Astral si nascose e cercò di capire poi chi stesse cantando nella brughiera a quell'ora.
Allora vide degli uomini a cavallo e tutti armati che cantavano.
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19-05-2017, 01.59.47 | #576 |
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Entrarono nella magione, dove Elv accese una lmpada.
“Io sistemerò la porta...” disse a Cassandra “... tu va pure a riposarti un po'... immagino tu abbia una camera qui, no?”
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19-05-2017, 02.02.31 | #577 |
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Erano degli uomini a cavallo. Chissà dove andavano a quell'ora del mattino. Pensai che sbucare all'improvviso, non avrebbe giovato a nulla. Mi limitai a seguirli di nascosto, curiosa di sapere dove stessero andando.
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What I've done, I'll face myself, to cross out what I've become, erase myself, and let go of what I've done. Ultima modifica di Nyoko : 19-05-2017 alle ore 02.08.25. |
19-05-2017, 02.11.01 | #578 |
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Astral restò nascosta ad osservare quegli uomini, per poi seguirli da lontano.
Sembravano essere dei soldati, ma che non parevano appartenere ad un qualche ordine militare, visto che non avevano divise uguali. Davanti al drappello la ragazza vide un giovane militare dai capelli bruni e mossi, dal volto pulito e l'aria scanzonata.
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19-05-2017, 02.11.30 | #579 |
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Era terribile, meraviglioso, certo, ma anche terribile.
Quel piacere che mi divorava, quell'impeto con cui mi sbatteva su quel trono ancora e ancora, quell'ardore nei suoi occhi, quell'appassionata ferocia, quell'infaticabile cavalcata, avevano ormai preso possesso del mio corpo, del mio animo, del mio essere. Era come un pericoloso gioco delle parti in cui io volevo portarlo al limite testando la mia resistenza. Il mio volto era ormai sconvolto dal piacere, non urlare era sempre più difficile, il mio corpo si ribellava a quella mia assurda testardaggine. Eppure ora, paradossalmente, quella tortura era anche piacevole, quel contenere in me il piacere e vedere poi la reazione di lui era ancora più eccitante. Io stavo impazzendo sempre di più, ero folle, incredula, sconvolta. Eppure resistevo, ormai solo per vedere la reazione di lui, per godere di quella foga incontrollata con cui mi faceva sua. Ma poi si fermò, si fermò di colpo facendomi spalancare gli occhi increduli e sconvolti. Quella presa sulla mia mano, quelle parole. Così inappropriate, così eccitanti. Lo guardai con lo sguardo ormai appannato dalla passione, sconvolto dal piacere. Senza che lui dovesse forzare quella presa, docilmente, con lo sguardo colmo di passione, eccitazione e godimento, scesi ai suoi piedi ritrovandomi di nuovo in ginocchio. "Così?" con aria innocente, guardandolo negli occhi, uno sguardo intenso e penetrante, uno sguardo eccitato e voglioso. Lo sguardo di chi non vedeva l'ora di farlo impazzire. Un lungo e intenso istante in cui volevo vedere il suo sguardo folle diventarlo ancora di più per l'attesa. Giocando col battito del suo cuore, con la sua eccitazione crescente. "O così?" avvicinandomi piano, lentamente, fino a sfiorare la sua virilità turgida con le labbra, una volta, due volte, tre volte, tirandomi però sempre indietro, donandogli solo una carezza leggera con le mie labbra calde, sempre più vogliose. Alzai poi di nuovo lo sguardo su di lui. "Oppure..." sussurrai, con voce calda, eccitata, vogliosa, per poi farlo mio completamente, lasciando che la mia bocca lo accogliesse, guastasse, eccitasse, facesse impazzire ancora e ancora. Così.. Aveva consegnato quella gara nelle mie mani, o meglio, alle mie labbra, e io avevo intenzione di portarlo allo sfinimento, di godermi ogni meraviglioso istante che quell'intrigante gioco delle parti ci stava riservando. Quello stuzzicarsi a vicenda, quel provocarsi, portarsi al limite, non faceva altro che aumentare il godimento, la passione, persino l'amore. |
19-05-2017, 02.17.00 | #580 |
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Molti erano gli uomini che andavano a cavallo sotto il cielo ancora scuro. Non sembravano soldati in guerra, erano vestiti tutti diversi fra loro. Poi, i miei occhi si posarono sul viso di uno di loro, rimanendo a fissarlo per un lungo asso di tempo. Ero tentata dall'avvicinarmi, ma non potevo. Che spiegazione avrei potuto dare a tutti quegli uomini, e cosa ne avrebbero fatto di me, se non fossero state buone persone? Attesi lì, nascosta con l'arma che non lasciavo andare mai, cercando di non fare alcun rumore.
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